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Autore: Ranko96    26/02/2023    0 recensioni
Bevve ancora. Ancora di più.
Chiuse gli occhi e davanti a sé immaginò il sorriso di sta mattina, le labbra rosse come ciliegie e le guance rosate come fiori di pesco, oggi era riuscito a vivere un po' di più. Succedeva il venerdì, non si sentiva più lui, forse perché illuminato dalla sua luce, forse perché il ricordo di lei ricuciva brandelli della sua anima.
Ma per ogni ricordo felice ce ne era uno pronto a buttarlo giù. Come le sere ad aspettare davanti a quei piatti di zuppa che diventavano sempre più freddi. Poi finalmente aveva smesso di aspettare. Gli sarebbe bastato un solo perché da poter chiedere. La spiegazione dei genitori sul loro abbandono. Perché di punto in bianco non si erano più fatti vivi?
Nemmeno un addio.
Finì la bottiglia.
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Questa storia è ambientata nella Parigi del'800. Adrien è un popolano romantico e dall'animo dannato, ma ha un segreto sulla sua identità.
Marinette è la principessa di Francia, figlia di un re che per proteggerla l'ha tenuta chiusa nel castello, per via della sua tanto decantata bellezza.
Come avranno fatto ad incontrarsi?
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Threesome
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«Spiegati meglio, Kim.» Adrien entrò nella stanza con addosso solo i pantaloni e la maglia ancora in mano.
Aveva sentito parlare il ragazzo in modo concitato già da dietro la porta.
«Abbiamo ricevuto la soffiata dalla solita spia. La principessa presenzierà allo spettacolo teatrale.»
Strano, pensò Adrien, la principessa Marinette non si era mai fatta vedere troppo dal popolo, probabilmente il padre temeva per la sua incolumità, giravano voci sulla sua inusuale bellezza, addirittura che facesse invidia a Notre Dame, ecco perché i gargoyle e tutte quelle figure di santi accigliati. Si diceva che prima della sua nascita le statue a guardia della cattedrale erano bellissimi angeli e che le rappresentazioni bibliche sorridessero.
Storie stupide per tenere buono il popolo e far capire la magnificenza della famiglia reale.
Adrien sapeva chi fosse l'unica a poter avere tanta bellezza e non era la principessa e non l'avrebbe più rivista.
Scosse la testa tornando alla realtà.
«Perché farsi vedere ora? E perché cambierebbe il nostro piano?» Chiese Ivan.
«Per il principe Luka. Non può non essere al suo fianco.» Gli rispose Adrien.
«Giusto. Ma qui viene il bello. Ragazzi, la principessa ha chiesto di poter essere scortata alla reggia di Versailles dopo il teatro.»
«Quindi invece che prendere di mira gli ospiti che raggiungeranno Parigi...» Iniziò Nino.
«Attaccheremo direttamente la carrozza della principessa!» Esordì raggiante Nathaniel.
«Sarà vestita a festa, dovrà farsi notare, avrà talmente gioielli addosso...»
«Sarà più pericoloso.» Li interruppe Adrien.
Anche lui aveva l'acquolina in bocca al pensare di poter mettere le mani anche solo su una collana dal calibro di una principessa, ma dovevano essere estremamente prudenti.
Avrebbe avuto più guardie lei, piuttosto che la cugina arrivata per farle compagnia qualche giorno.
«Abbiamo risolto anche questo problema.» Disse soddisfatto di sé Max. «Non è stato detto a nessuno, per paura di un nostro attacco, quindi non si aspettano grandi pericoli. Non sanno chi è la spia. Ci saranno poche guardie reali, e alcune delle migliori. Ma possiamo cavarcela con l'effetto sorpresa.»
«Deve essere una cosa facile e pulita.» Constatò Adrien.
«Basta che te lo tieni nei pantaloni.» Scherzò Kim facendo scoppiare tutti i presenti in una grossa risata. Anche lui ne rise, prima di imitare una faccia offesa.
«Siete spregevoli. Non ci proverei mai con la nostra dolce ed innocente principessa...non senza il suo volere. A quel punto sarei quasi obbligato.»
Tornò a ridere insieme ai suoi compagni.
«Tu credi sia dolce ed innocente? Secondo me dei vizietti li ha. Sennò il padre non la terrebbe tanto rinchiusa.» Disse poco seriamente Nino.
«Beh, in quel caso, ve lo farò sapere domani mattina.» Giocò ancora il biondo.
«Ma sentitelo come si vanta. Solo ieri ci rompeva le palle con quella del mercato e ora addirittura la principessa si farebbe.» Esordì di nuovo Kim, prendendolo scherzosamente in giro.
«Oh beh, non avete più di che preoccuparvi. Giusto questa mattina mi ha detto di essere fidanzata.» Alzò le spalle e cercò di non perdere l'ilarità di quel momento. Probabilmente non era risultato molto convincente.
Erano davvero tutti dispiaciuti per il loro amico, infondo ci scherzavano ma avevano capito quanto lui fosse davvero partito per quella donna.
«Ci dispiace, amico.» A nome di tutti, Ivan, gli diede una pacca sulla spalla.
«Me ne farò una ragione.» Sospirò prima di sforzare un nuovo sorriso.
«Iniziamo a prepararci.» Ruppe il silenzio. Doveva incitare i suoi ragazzi. Questo sarebbe stato il colpo del secolo. Avrebbero potuto aiutare così tanta gente! Era eccitato.
Nell'orfanotrofio alla fine della strada c'erano due bambine che avevano bisogno di lui e se non avessero preso in tempo delle medicine magari il contagio sarebbe stato devastante.
«Allora, io e Nino andremo a teatro, quando starà per finire l'opera vi raggiungeremo. Così sapremo quando essere pronti.»

                          ~•~•~•~•~•~

Indossò la sua solita casacca nera e strinse il piccolo cordoncino in un nodo per fare in modo di essere coperto fino alla gola, i pantaloni, neri come la maglia, gli stivali del medesimo colore e infine si legò la cintura per la spada alla vita. Prima di uscire dalla stanza si mise, in una tasca interna della camicia che aveva appositamente cucito lui, la solita maschera scura, prese il mantello nero e si diresse da Nino.
«Gli altri?» Chiese guardandosi intorno.
«Sono già andati a posizionarsi. Dobbiamo andare. Lo spettacolo sarà già iniziato.»
«Peccato, magari la storia era interessante.» Scherzò fingendosi serio mentre seguiva l'amico per le strade buie di Parigi.
Arrivarono all'ingresso del teatro riservato agli attori, solitamente era la parte meno sorvegliata.
«C'è solo una guardia.» Lo informò Nino.
«Dobbiamo distrarla.»
«Ci penso io.»
Si avvicinò con disinvoltura all'uomo in divisa e richiamò la sua attenzione picchiettandogli la schiena.
«Mi scusi, mia sorella si esibisce a teatro questa sera, mi ha tenuto un posto riservato in platea ma vorrei prima poterle fare una sorpresa. Potrei passare di qui per...»
«Non ha il biglietto con se?» Chiese duro.
Nino vide Adrien entrare furtivamente.
«No, ma all'entrata hanno il mio nome. Se non si fida può andare a chiederglielo.»
Adrien iniziò a guardarsi intorno cercando di capire come arrivare indisturbato dove poteva vedere gli spostamenti della principessa.
«E tu chi sei?»
Si voltò e vide una donna dai capelli rossi come il fuoco e vestita di scena che lo guardava accigliata.
Non poteva farsi beccare ora.
«Sono un vostro ammiratore, madame.» Dopo averle fatto il baciamano gli si avvicinò suadente afferrandola per la vita con un braccio, mentre con l'altra mano mimò il silenzio con l'indice che sfiorava le labbra truccate di lei. Portò il viso vicinissimo al suo e se la premette contro il petto.
«È un piacere starvi così addosso...» Le sospirò sulle labbra.
«Voi...»
«Mi sono intrufolato per potervi vedere. Ardevo dal desiderio di avervi...davanti agli occhi. Non mi mandate via, vi prego. Vedervi recitare è un sogno per me.»
Era completamente persa nei suoi occhi e liquefatta tra le sue braccia.
Il giovane fece scivolare il dito dal labbro al mento, fino ad appoggiare la mano sul petto stretto dal corsetto.
«Siete agitata, madame? Posso fare qualcosa per voi?»
Nino riuscì ad entrare e quando vide la scena si fermò incredulo. Quel ragazzo era senza speranze.
Sicuramente si era fatto beccare.
«Sento il vostro cuore battere così veloce...e forte.»
«Scusatemi?» Si intromise Nino interrompendo la recita dell'amico.
L'attrice sembrò faticare nel tornare con i piedi per terra.
«Lui è un mio amico, mi ha accompagnato, avevo paura l'emozione sarebbe stata troppa.» Sorrise.
Come poteva sempre cacciarsi in queste cose?
In quel momento entrò la guardia per cercare Nino, si avvicinò a loro con fare minaccioso.
«Loro due sono con me, possono restare.» Disse l'attrice per tranquillizzare l'uomo armato.
«Visto?» Fece un sorriso Nino verso la guardia che intanto stava andando via infastidita.
«Vi ringrazio Madame, come posso sdebitarmi?» Adrien la strinse ancora e il seno prosperoso di lei premette contro il suo petto.
Nino scosse la testa esasperato. Aspettò con le braccia incrociate al petto.
La donna avvicinò le sue labbra dipinte all'orecchio del biondo per sussurrargli sensuale, «Ci penseremo alla fine dello spettacolo.» Poi andò via.
«Io non ho parole.» Nino gli si fece più vicino e Adrien sorridendo alzò le spalle.
«Che ci posso fare? Saper parlare alle donne è un dono.»
Riuscirono ad arrivare tra il palco e la platea, in un angolo nascosto del teatro.
«La vedi?» L'amico bruno gli indicò il posto centrale e più alto in cui sedeva la principessa con tutta la famiglia reale.
Riuscì a vedere solo la chioma mora raccolta in un elegante acconciatura poiché era voltata a parlare con il principe Luka che le sedeva vicino.
Era davvero curioso di vederla in volto.
Quei capelli neri però erano già stati un duro colpo per il suo cuore tormentato.

   
 
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