D’inverno il brivido
La scorsa mattina il freddo mi ha preso in contropiede svoltando l’angolo dell’ala ovest del castello, la stessa che percorri tu per andare a lezione di Erbologia il mercoledì. So che non sei il motivo per cui ho sentito il gelo nelle ossa all’improvviso, l’inverno è arrivato ma la freddezza nel tuo sguardo fa avanzare il ghiaccio più velocemente, sui muri e sulle panchine, la neve che a contatto con la terra, si sporca. Il tuo sguardo brucia lo stesso, e ormai lo sai, non lo nascondo nemmeno più. Innamorarsi di te è scivolare in un sonno profondo dopo un’intensa giornata al sole, che anche se è inverno trova il modo di far capolino ovunque, un po’ come te seduta un banco dietro al mio a Pozioni, sempre tu davanti a me in Sala Grande, con in mano un toast e nell’altra un libro, che divori allo stesso modo. Avidamente, vorrei che divorassi me. Il brivido che ho sentito dopo il tuo bacio non è stato per via del freddo, e questa è l’unica cosa che so. Hai scosso il mio asse e ho scoperto che mi piace perdere l’equilibrio. Sii il vento che mi entra nelle ossa quando volo. Non avresti mai fatto il primo passo, ma io ho coraggio che mi avanza, e fa troppo freddo per stare più lontani di un centimetro. Hai capito bene, posso concedertene solo uno. |