Anime & Manga > Capitan Harlock
Segui la storia  |       
Autore: Alexander33    07/03/2023    1 recensioni
Una trappola intessuta dalla regina più spietata che mai, decisa ad usare un’arma insolita per battere il suo acerrimo nemico. L’odio si mescolerà all’amore con la complicità di un personaggio inedito.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harlock, Raflesia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Jordan. Indubbiamente una ragazza deliziosa, sotto tanti aspetti, e curiosa. Avrebbe dovuto ringraziare Yattaran, ma senza dire il perché: vantarsi delle proprie conquiste non rientrava tra le sue abitudini. E poi c’era Tadashi, che si era innamorato con il classico colpo di fulmine: ci sarebbe rimasto male.

Le aveva promesso di salutarla prima di partire… l’avrebbe fatto sicuramente, terminati i rifornimenti non avrebbe più avuto alcun motivo per rimanere.

 

Gli occhi di quella ragazza… unici. Ad una prima occhiata avrebbe giurato che portasse lenti a contatto, invece no: l’azzurro elettrico delle sue iridi era naturale… ipnotico, non potevi fare a meno di cascarci dentro. E il resto? Come l’aveva definita, mentre gli si concedeva come nel più appagante sogno erotico maschile? Un gioiellino da letto, proprio così! E aveva scelto lui per la sua prima volta… Questo punto non l’aveva convinto del tutto. Aveva sempre avuto molto successo con le donne, ma che addirittura lo pregassero… beh, questa era la prima! Il suo comportamento strideva con l’aspetto fine ed elegante, perché Jordan era un’autentica bellezza. Niente seni strabordanti, labbra carnose o zigomi pronunciati: era armonia ogni suo tratto, eleganza ogni suo gesto, misurato mai volgare. Anche mentre facevano sesso, e si era lasciata andare, era così… aristocratica. Veramente singolare.


Era passato appena un giorno e Alcyone non riusciva a fare altro che pensare a lui. Ruppe 4 bicchieri e scordó le ordinazioni. Tant’è che Gaia le consiglió di andare a fare una passeggiata o riposarsi in camera sua. Fuori faceva troppo caldo, quindi si sdraió sul copriletto triste nella sua stanza e rimase a sognare ad occhi aperti, rievocando ogni momento della nottata precedente.

Era decisamente un gentiluomo: altro che pirata rozzo e volgare…

 

Sospiró rumorosamente “e chi l’avrebbe detto? Ti ha proprio rimbambita non è vero?” Si portó le mani ad accarezzare il ventre, che custodiva quel miracolo unico e incredibile: il primo essere che univa due razze così diverse.

“Speriamo vada tutto bene…”

Raflesia scalpitava: non vedeva l’ora di metterla nelle mani del suo staff medico, e Alcyone non ne aveva nessuna voglia.

Invece, per un secondo, ammise che sarebbe stato bello passare i prossimi mesi, solo lei e Harlock, senza nessuno intorno… assistere insieme alla nascita del bambino… ma era solo uno stupido sogno. Li avrebbe passati sulla Dorcas, con Raflesia addosso come un cane da guardia: era un esperimento da portare a termine, ne più ne meno.

“Raflesia puó dire quello che vuole: prima di tornare a casa ti rivedró…”

 

Si stupì dei suoi stessi pensieri

“Lo sai cosa vuol dire, vero? Che ci sei cascata come la più stupida tra le sempliciotte. Alla fine questa “missione” mi si è ritorta contro. E forse è giusto così, mi sono comportata proprio come una prostituta.” Sentì un grande rimorso.

“Se ti avessi conosciuto prima non avrei mai acconsentito a questo vile inganno. Perdonami Harlock…”


Raflesia tamburellava con le dita sul bracciolo del trono, il ticchettio delle unghie a stiletto stava continuando da tempo e faceva da sfondo al teatro dei suoi pensieri.

 

“Se quella stupida si è innamorata, dovró stare in guardia, potrebbe anche rivelare tutto a quel dannato! Devo assolutamente avere quel bambino!” Un ghigno freddo le fece stirare le labbra. Immaginava, in una folle fantasia, di tagliare la tenera gola del neonato davanti agli occhi del pirata e si nutriva dell’orrore e della disperazione di quell’umano che odiava con tutto il suo essere… poteva quasi sentire l’odore del sangue e il calore del corpicino tra le sue mani, e il ruggito di dolore di Harlock… si stava eccitando. Una fantasia appagante più del sesso.

Sarebbe stato allettante farla finire così, ma il bambino rappresentava molto, molto di più… in primis la vendetta più diabolica, e poi le potenzialità. Quella creatura ne aveva di innumerevoli, stava tutto alla genetica e al calcolo delle probabilità. Che attitudini avrebbe sviluppato una creatura con un simile patrimonio genetico? Quello della stirpe di Raflesia era selezionato da generazioni… la combinazione con quello del pirata poteva essere un successo completo o il fallimento più totale.

 

Strinse lo sguardo e la linea delle labbra si fece dura.

«Alcyone, non mi deludere o pagherai con la vita un eventuale tradimento…» la voce rimbombó nella grande sala deserta.


Le ginocchia sotto il mento, mentre osservava dalla finestra della squallida cameretta il via vai sulla strada sottostante: mezzi che sollevavano grandi nuvole di polvere, venditori d’acqua, piloti che si recavano allo spazioporto. Di fronte all’osteria c’era la bottega del meccanico, che in quel momento era alle prese con un motore che faceva i capricci. Ma la testa di Alcyone era altrove. Lasció improvvisamente il filo dei suoi pensieri quando vide la figurina di Tadashi venire a piedi verso il locale. Saltó su e si precipitó giù dalle scale, col cuore che batteva forte.

 

Tadashi stava parlando con Phebe.

«Ciao!» lo salutò dai piedi delle scale.

 

«ciao.» rispose Tadashi e il suo sguardo si illuminó.

 

«come mai da queste parti? Non siamo ancora aperti.»

 

«dovevo consegnare un messaggio. Ora vado, ma è stato bello rivederti…»

 

Quando il giovane fu uscito Phebe le porse una busta sigillata 

«non c’è scritto il nome del destinatario, ma suppongo sia per te principessa»

 

Phebe le allungó la busta che Alcyone si affrettò a raccogliere per poi correre nuovamente in camera sua.

Le tremavano le mani quando spiegó il foglio che, con una elegante grafia, recava scritto una coordinata e un orario. Ancor prima di verificare era già sicura di sapere quale fosse il posto, e infatti non sbagliava.

 

Alcyone era sicura che Phebe e Gaia avessero ricevuto l’ordine di tenerla d’occhio e decise che fosse meglio andare a quel singolare appuntamento senza che le due donne lo sapessero.

Dopo cena si chiuse a chiave in camera e si caló dalla finestra, poi scavalcó il balconcino della stanza a fianco. Se Raflesia l’avesse vista le sarebbe preso un colpo: finché dentro di lei cresceva l’embrione di Harlock la sua vita valeva di più di quella della regina stessa.

 

Harlock l’aspettava davanti all’albergo dove si erano visti l’ultima volta e mentre si avvicinava pensó che era ancora più bello di come lo ricordava.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Capitan Harlock / Vai alla pagina dell'autore: Alexander33