XX

Dean stava tracciando dei sigilli occulti di diverse tradizioni sulla sua anfora. Aveva scelto di usare un bruno rossastro perché si intonava bene al colore della terracotta.

Quando terminò l'opera la ammirò soddisfatto.

Curiosò verso Castiel e vide che stava finendo di disegnare una sfera bianca con dei raggi sulla sua bottiglia.

“Cos'è?”

Chiese, sporgendosi a guardare meglio e arrivando pericolosamente vicino al volto di Castiel, che lo fissò intensamente.

“È la tua anima, Dean.”

Rispose con voce calda.

Dean si sentì contrarre involontariamente la bocca e iniziò a respirare più velocemente.

“Ah.”

Disse, restando a guardare la bottiglia, senza allontanarsi.

“Dean…”

Mormorò Castiel in tono cupo. Fece una pausa, poi proseguì:

“Ho voglia di baciarti.”

Dean sollevò entrambe le sopracciglia e ripeté, come per assimilare il concetto:

“Hai voglia di baciar…”

Ma non riuscì a finire la frase e si voltò a destra e a sinistra per controllare se qualcuno li avesse sentiti. L'agitazione prese il sopravvento dentro di lui.

Si schiarí la gola e provò a guardare Castiel che gli stava rimandando un'immagine sofferente, con gli occhi da cane bastonato.

“Uhm. Ok. Sai che faremo? Adesso ce ne andiamo da questo posto e torniamo a casa. Ne parliamo a casa, Cass.”

Castiel annuì sorridendo mentre una lacrima scendeva a solcargli lo zigomo.

Dean rimase imbambolato a fissarlo, ammaliato dall'emozione che traspariva dai suoi occhi. Lo stava guardando di nuovo in quel modo. Per un attimo Dean smise di respirare e restò semplicemente a fissarlo, incurante del fatto che erano molto vicini. Gli sembrava tutto ancora così impossibile, surreale.

Ok. Era decisamente il caso di andare via da lì.

“Cass, andiamo.”

Ordinò, tirandosi su e afferrando la sua opera.

Castiel fece lo stesso.

Si incamminarono fianco a fianco, in silenzio, alla ricerca di John, che identificarono vicino alla bancarella dei libri.

Il padre di Dean stava sfogliando una copia di Demoni, Streghe e Fantasmi che popolano la paralisi del sonno.

“Ah, ragazzi. Siete già qui.”

Dean annuì vigorosamente.

“Papà, ti spiacerebbe se tornassimo?”

John richiuse la copia del libro che aveva in mano e se la infilò in una tasca interna del cappotto.

“Affatto. Ho finito i miei giri.”

“Fantastico.”

Commentò Dean guardando in ogni direzione-tranne verso Castiel.

Il padre li guardò dubbioso e arricciò le sopracciglia.

“Tutto bene?”

“Alla grande.”

Garantì Dean, con un sorriso finto.

Per fortuna John non fece altre domande e i tre si incamminarono verso il punto dove era parcheggiata la vettura nera.