Le lunghe dita si piantarono sull’erba umida per darsi solamente la spinta e issarsi su. Non distolse gli occhi vuoti dal castello, mentre si lasciava investire da una convinzione, per lui, più che fondata. Forse, in quel caos, lui era semplicemente il male necessario, nato per causare dolore, sofferenza e morte, affinché gli altri potessero diventare la miglior versione di sé stessi.