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Autore: ArrowVI    03/04/2023    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 16-8: Tre guerrieri, due lame, un destino

 


[ Per quale motivo ti sforzi così tanto, soldato? ]
La figura davanti a se, nonostante il suo sguardo fosse appannato, Andromeda riuscì a riconoscerla in un istante.

Quelle grosse ali nere alle sue spalle e un'armatura pesante dello stesso colore; la stessa figura che raggiunse Avalon per prima, il "demone" conosciuto con il nome di Abraxas.
Racimolando tutte le forze nel suo corpo, il soldato rivolse la sua arma contro quella che pensava sarebbe stata una nuova minaccia... Cadendo poi ancora una volta nel terreno con un forte boato.

Le sue gambe cominciarono a tremare, sentì le sue forze lentamente abbandonare il suo corpo.

Ciononostante sollevò il suo sguardo, mostrando occhi determinati e furiosi al suo "nemico", uno sguardo che sembrava urlare che non si sarebbe mai arreso.

<< Vuoi finire il lavoro di Amon? >>
Ruggì il soldato, facendo ancora una volta leva sulla sua fidata lama per alzarsi e preparandosi a un altro scontro.
Una intensa energia nera lentamente riprese ad avvolgere il suo corpo, mentre le ferite sanguinanti iniziarono ad aprirsi sempre di più, come se sottoposte a una pressione disumana.

[ Ti consiglio di fare attenzione, soldato. Il tuo corpo non reggerà ancora a lungo i poteri di quel pericoloso Spirito. ]
Non appena Abraxas pronunciò quelle parole, uno sguardo sorpreso si fece largo nel volto del soldato, per un istante.
Poi però digrignò i denti, riuscendo finalmente a stabilizzarsi sulle sue stesse gambe e rivolgendo la punta della sua lama verso il "demone".

<< Non m'interessa. Continuerò a combattere fino a quando avrò fiato in corpo! >>
Abraxas non sembrò sorpreso da quelle parole.
Con occhi freddi, continuò a fissare l'umano davanti a se: poi toccò l'elsa della sua lama.

Di questo passo, non ci vorrà molto. ]
Gli rispose.

Prima che Andromeda potesse però prendere qualsiasi iniziativa, Abraxas gli fece ancora quella domanda, stavolta usando parole differenti.

[ Perché combatti, soldato? ]
Gli domandò.

[ E', forse, rabbia? Disperazione? Orgoglio? Dovere? ]
Continuò, senza distogliere lo sguardo dal suo interlocutore neanche per un istante.

[ Tutte le precedenti? O, forse, nessuna? ]
Quelle domande, Andromeda non riuscì a comprenderle. Pensava che Abraxas stesse cercando di fargli abbassare la guardia per attaccarlo alla sprovvista, ma da quella figura non riuscì a percepire alcuna malizia o cattive intenzioni, per qualche motivo. 

[ Non lo puoi sconfiggere, in queste condizioni. Quindi per quale motivo insisti? Cosa ti spinge a farlo? ]


<< Non posso arrendermi, non posso permettermi di cadere in questo momento! >>
Quella risposta colse Abraxas alla sprovvista.

<< Ho fatto una promessa che ho intenzione di mantenere, e non sarete voi a fermarmi! Ora togliti dai miei piedi, demone, o ti farò spostare con la forza! >>
Ruggì il soldato.
Gli occhi di Abraxas furono in grado di vedere la determinazione del soldato davanti a se: nonostante le sue ferite e pur sapendo di essere più debole del suo avversario, non si sarebbe mai arreso.


In quell'istante, Andromeda si bloccò.
Con occhi increduli, cominciò a guardarsi intorno: il mondo intorno a loro era diventato immobile, statico. Sembrava quasi come se il tempo si fosse improvvisamente fermato.

<< Questo... >>
Balbettò, incredulo.
Vide già una scena del genere, in passato, quando andò a Mistral alla ricerca di Susanoo.

Dopo averlo trovato, il mondo intorno a lui sembrò bloccarsi improvvisamente. 


[ Tra pazzia e coraggio c'è una linea piuttosto sottile, Andrew Medals. ]
Disse, finalmente, Abraxas, rompendo finalmente quel silenzio per il soldato così familiare.

<< Tu... Non sei un demone... >>
Borbottò Andromeda, realizzando finalmente che la figura davanti a se non fosse ciò che credeva.

[ Dimmi: per quale motivo combatti? Per quale ragione ti ostini a spingerti oltre i tuoi limiti, pur sapendo di non poter fare la differenza? ]
Finalmente, cominciò a realizzare quale fosse il motivo dietro le domande di quella figura.
Accadde la stessa cosa quando trovò Susanoo, per la prima volta.


[ Dimmi, soldato da Avalon. Per quale motivo sei alla ricerca del mio potere? ]
Furono le parole di Susanoo, quel giorno che Andromeda raggiunse il suo santuario sulla cima di quella montagna.
Trovò i resti di un antico luogo di culto, una statua a forma di soldato con una lama posata delicatamente sui palmi delle sue mani.

Da quella statua uscì un intenso fumo nero che avvolse per intero la montagna, intrappolandolo all'interno di una bolla dove il tempo sembrò fermarsi: la pioggia si bloccò a mezz'aria, il rumore del vento si fermò e tutto sembrò essere bloccato in un limbo come se si trattasse di un sogno.
Quella stessa scena, si ripresentò davanti ai suoi occhi ancora una volta, quando Abraxas gli fece una domanda molto simile a quella che gli fece Susanoo, quel giorno.


[ Attendo la tua risposta, Andrew Medals. ]
Disse ancora una volta Abraxas, attirando l'attenzione di Andrew che smise finalmente di guardarsi intorno.

[ Dentro questa bolla, possiamo parlare quanto vogliamo. Suppongo tu sia già familiare con questo sistema, considerando hai già stretto un patto con Susanoo. ]
Aggiunse poco dopo.


<< Per quale motivo uno Spirito dovrebbe unirsi alla causa dei demoni? >>
Domandò Andrew, ma Abraxas non rispose.

[ Le mie ragioni, sono mie soltanto. Ti ho fatto una domanda, soldato: per quale motivo combatti? Non sei, per caso, a conoscenza di questa risposta? ]
La risposta di Abraxas fu rapida e concisa.


Dopo un profondo sospiro, Andromeda scosse il capo.

<< No, ti sbagli. >>
Disse, stringendo con forza la presa sulla sua lama.

<< Non è rabbia. Non è disperazione. Non è orgoglio e non è dovere. >>
Continuò.

<< Che altra ragione dovrei avere, se non quella di proteggere coloro a cui tengo? >>
Quella risposta sembrò cogliere Abraxas alla sprovvista.

<< Sono disposto a dare la vita se servisse a proteggere la mia gente e i miei compagni. >>
Continuò il soldato.

<< Inoltre, ho fatto una promessa. >>
Con sguardo determinato, Andromeda continuò a fissare la figura davanti a se senza battere ciglio.

<< Non posso permettermi di morire, fino a quando non l'avrò salvata. Costi quel che costi, oggi sarà Amon a cadere. >>



Fu in quel preciso istante che tutto riprese finalmente a muoversi. 
Crepe si formarono nel corpo di Abraxas, dalle quali una luce accecante cominciò ben presto a uscire.

[ Le tue motivazioni, le accetto, soldato. ]
Disse la figura, andando completamente in frantumi.

[ Così sia: il Contratto è stato stipulato. ]




Quando Amon afferrò Iris per il collo, la sollevò dal terreno e cominciò rapidamente a strangolarla.
Nel suo volto uno sguardo furioso prese rapidamente il posto dell'espressione divertita che continuò a mostrare contro gli umani.

Con rabbia, colpì la donna in pieno ventre con un potente pugno poi cominciò a ruggire e imprecare verso di lei.

<< Maledetta puttana, cosa ti è saltato in mente?! >>
Ringhiò.

<< Io ti ammazzo, maledetta traditrice! >>
In quell'istante il demone afferrò con forza una delle ali della donna, strappandogliela via con una violenza indescrivibile e macchiando il terreno con il sangue di quella che, fino a poco tempo prima, avrebbe considerato una sua alleata.


Dopo aver lanciato l'ala insanguinata della donna-demone nel terreno, riprese a stringerle il collo con entrambe le mani digrignando i denti dalla rabbia e mostrando uno sguardo furioso che lasciò perfettamente intuire le sue intenzioni omicida.

Lo sguardo della donna cominciò rapidamente ad appannarsi e le forze rapidamente le mancarono: la pulsazione del suo cuore cominciò a echeggiare nelle sue orecchie facendosi sempre più debole, mentre poté sentire il sangue sgorgare senza sosta dalla ferita nella sua schiena.


Prima che perdesse completamente i sensi, però, le sembrò di vedere una figura alle spalle di Amon... Una figura armata di due lame con una posa che le sembrò fin troppo familiare.


<< Li... Lilith? >>
Non appena Iris pronunciò quel nome, Amon si bloccò.

<< Cosa stai-? >>
Uno sguardo confuso e sorpreso si fece rapidamente largo nel volto del demone.
Prima che potesse finire quella frase, un urlo di battaglia attirò l'attenzione del demone che ben presto lasciò andare la presa sulla donna.


Ciononostante, pur provandoci, non fu in grado di evitare quel fendente.
In un istante, sotto gli sguardi increduli dei presenti, e di Amon, il braccio insanguinato del demone cadde improvvisamente nel terreno: tagliato di netto, esponendo l'osso e 
la carne viva del Ruggente.

Con un urlo dolorante e rabbioso, Amon posò lo sguardo sull'umano che ebbe il coraggio e la forza di tagliargli il braccio di netto, e non riuscì a credere ai suoi occhi.
Era stato l'umano che ridicolizzò fino a pochi istanti prima a fargli quello.

Andromeda era davanti a lui, con due lame in mano e uno sguardo deciso e minaccioso: nella sinistra la sua fidatissima katana...

Nella destra, la spada di Abraxas.
Intorno a lui l'energia scura di Susanoo ed era protetto da un'armatura nera identica a quella di Abraxas.

La posa che aveva, invece, era la stessa di Lilith.


Andromeda sapeva di non essere in grado di sconfiggere Amon...
Quindi non sarebbe stato lui, a sconfiggerlo... O, per lo meno, non da solo.

Conosceva lo stile di combattimento di Lilith alla perfezione ma, usando una sola lama, non sarebbe mai riuscito a replicarlo... Prima di quel momento.

Se il suo stile di combattimento non era abbastanza per affrontare un nemico di quel livello, allora avrebbe usato quello di Lilith.
Con i movimenti di Lilith e i poteri combinati di quei due Spiriti, sarebbe sicuramente riuscito a sconfiggerlo.


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Fine del capitolo 16-8, grazie di avermi seguito e alla prossima!

   
 
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