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Autore: fenris    11/04/2023    2 recensioni
Salem è sul punto di mettere le mani sulle Reliquie e usarle per spedire i Grimm in altri mondi, compresa la terra. Gaia, Alaya e Zelretch non possono permetterlo, quindi fanno reincarnare otto Servant ai tempi del team STRQ. Cresciuti, questi Servant diventano prima Cacciatori e poi i genitori e insegnanti della nuova generazione. Riusciranno a scoprire cosa lega davvero i Grimm al loro mondo e a proteggere chi amano? Coppie: Jaune/Pyrrha, Yang/Weiss, Blake/Sun, Jeanne/Sieg, Ruby/Si- oc, Ren/Nora, Qrow/ Summer e altre.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Blake Belladonna, Nuovo personaggio, Ruby Rose, Weiss Schnee, Yang Xiao Long
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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       ( Sabaton- 7734)

Goetia si era dimostrato essere quello che già sapevano, un abominio senza eguali. Nei soli trenta secondi da cui aveva cominciato a combattere, quasi un quarto delle truppe rimaste era stato massacrato, obbligando i sopravvissuti a un fuoco incrociato contro il terribile demone.



Iskandar e compagni lo attaccarono, circondandolo e utilizzando ogni trucco a loro disposizione per impedirgli di fare altri danni. Fendenti di polvere, affondi avvolte da fiamme bianche o blu, gli incantesimi più distruttivi di Medea e ovviamente i pali di Vlad si abbatterono ripetutamente sul corpo.



Gli otto spiriti eroici si erano preparati a quel momento per tutta la durata della loro vita su Remnant, anni di preparazioni passati a infondere nei loro muscoli e nel loro animo il potere necessario a salvare il mondo da quel perfido mostro. Eppure non sembrava sufficiente.


“ Penoso....”, disse seccato Goetia, estraendosi dalla spalla uno dei pali di Vlad e saltando in aria per parare l'ennesimo affondo di King Hassan. Guardando i suoi avversari come fossero mere formiche, schioccò le dita per evocare dai cieli un pilastro di pura energia demoniaca. Unendo le rispettive forze, Medea e Iskandar evocarono alla massima intensità la loro semblance anti- magia, indebolendo l'attacco fino ad annullarlo del tutto, a costo però di quasi tutte le loro energie.



' Siamo troppo deboli, non possiamo affrontarlo in maniera diretta!', esclamò telepaticamente il Conquistatore, mentre lo scontro riprendeva più frenetico che mai. Attorno alla piccola arena, la maggior parte dell'esercito guardava col cuore in gola i nove contendenti.



' Ci serve più potere, e forse Atlanta ci ha dato la chiave per ottenerlo!', rispose Medea, evitando piegandosi all'indietro una saetta nera che, colpendo un punto in lontananza, creò un altissimo fungo nucleare. La suddetta fauna prese quindi a lanciare una freccia dopo l'altra finchè non sentì il dito che tendeva l'arco intorpidirsi.



' Ti riferisci al lago azzurro? Può davvero servirci?'



' Sì, anche se non ospitava Goetia è comunque un'immensa fonte di mana appena purificato. Attingendo al suo potere, abbiamo una chance.', continuò l'incantatrice greca, venendo stavolta salvata da un poderoso pugno grazie a Vlad, che lo parò all'ultimo istante con la sua lancia.



Goetia, sempre più irritato da ciò che riteneva un'inutile resistenza, alterò la gravità, alzando tutti i suoi nemici con l'intento di schiacciargli uno a uno. Prima che potesse farlo, però, Hassan aveva attivato i suoi poteri, teletrasportandosi assieme ai compagni in molteplici scoppi di fiamme azzurre proprio sopra il lago, in cui caddero.



L'intera terra sembrò tremare mentre un gigantesco glifo si formava su tutta la superficie della pozza di mana. Lentamente apparve la testa di un enorme rettile, di color topazio con poderose corna e larghe fauci. Rapidamente seguì il resto del corpo, quello di un maestoso drago corazzato avvolto da una bellissima aura e con molteplici ali.



Sempre più irato, Goetia amplificò le proprie dimensioni fino a raggiungere quelle del nuovo nemico, contro cui si buttò. Le braccia rosso oro del signore dei Grimm si chiusero attorno all'enorme drago, che rispose con una violenta testata, talmente potente da scatenare un'onda d'urto per l'intero continente, prima di salire in alto nei cieli, bersagliandosi a vicenda con violenti e terribili tecniche.



Nel frattempo il team STRQ stava combattendo contro il Segugio che racchiudeva il corpo originale di Summer. La creatura era quasi più violenta del suo stesso creatore, e altrettanto rapida, non lasciando il minimo spazio di manovra alla squadra di Cacciatori. Per fortuna, grazie al misterioso legame tra loro, Summer riusciva ogni tanto a prevederne le mosse e infine la bloccò dove stava, dando tempo agli altri di agire.



L'Odachi di Raven tagliò la gamba della creatura, e Tai l'afferrò per poi sbatterla a terra e sferrargli un pugno nella mascella. La colpì ancora e ancora, fermandosi però all'ultimo colpo, quando gli sembrò che fosse svenuta.



Il Segugio però rialzò subito la testa per sputargli un potente getto di fiamme nere, lanciandolo via per una lunga distanza. Ruggì di nuovo e puntò le fauci nella direzione di Summer, che ignorando il costante tremore nelle ossa avvolse il fidato flagello con un rivolo di vento argenteo più tagliente di una spada.



Si gettò dunque contro la sua controparte, evitando zanne e artigliate con la sua consona agilità, lasciando sempre più ferite su quel corpo corrotto, per quanto leggere. Con molta difficoltà riuscì a salire sulla schiena dell'essere e a legarle le braccia con la catena, infondendola con tutto il potere derivato dai suoi occhi.



La creatura canina gridò dal dolore e cominciò a sbattere la testa contro il terreno, riuscendo quasi a scavalciare Summer.





Con una scia di fiamme, Raven reclamò anche l'altra zampa del mostro, e approfittando del suo attimo di dolore, Qrow si gettò contro di essa sotto forma di uno stormo di corvi dal becco più affilato di un rasoio.



' Adesso!', pensò Summer, avvantaggiandosi di quel momento di debolezza per stringere di nuovo la presa ed evocare tutto il suo Prana nella forma più luminosa possibile e infonderlo quindi nel Segugio. Un'alone argenteo ricoprì il Grimm ibrido, addensandosi sempre più fino a formare un'incandescente seconda pelle, la cui luce accompagnò atroci grida di dolore.



Il bagliore generato dalla Rose si espanse per l'intero campo di battaglia, al punto da accecare per un istante lo stesso Goetia, permettendo all'avatar draconico di Iskandar di sbatterlo sul terreno e morderlo a sangue.



Affievolendosi, la luce rivelò un'ansante Summer, che teneva tra le braccia quello che sembrava un suo straziato doppione. Aveva praticamente più cicatrici che pelle, e ancora molte bolle nere nelle zone in cui Salem doveva avere iniettato la materia nera. La cosa più inquietante erano gli occhi, grigi con vene rosse che pulsavano debolmente e sparivano a intermittenza.



Il resto del team STRQ si radunò attorno alla... alle loro leader, guardando quella che era appena stata liberata da anni di prigionia.



“ Raven....- sussurrò la Summer appena liberata, rivolgendosi alla vecchia compagna con un rantolo di voce- così sei tornata. Avessi le forze di prenderei a calci in culo per l'intero pianeta.”.



Raven deglutì. Lo sguardò della Summer servant le diceva che sarebbe successo comunque per mano sua, e che non sarebbe stato per niente piacevole.



“ So.... di meritarlo.”.



“ Almeno ammetti le tue colpe. In questo caso, esaudisci il mio ultimo desiderio e parla per bene con Yang. Niente roba da spadaccina di ghiaccio o simili stronzate, merita di vedere la vera te prima di darti la sua frazione di botte. Tai....”, continuò, il respiro che si faceva sempre più pesante.



“ Sono qui.”.



“ Io e Qrow ti abbiamo chiesto più di quanto avessimo il diritto, prenderti cura di due ragazze come Ruby e Yang quasi da solo. Non avrei potuto chiedere un cognato migliore... vorrei poterti ripagare.”, disse la donna, prima di tossire una boccata di sangue sull'armatura della sua controparte, che le battè una mano sulla spalla. Tai pianse e si limitò a chinare il capo.



“ Qrow- continuò, vedendo il marito chinarsi per carezzarla- sei stato un marito fedele e, checchè tu ne dica, un magnifico padre. So che Ruby ha imparato tantissimo da te e che nonostante il tuo dolore hai fatto molto per Remnant. Posso solo scusarmi per essere sparita in questo modo, coi risultati che vedi. Tra poco saremo di nuovo insieme, ma.... non è molto facile dirti addio in questo stato.”.



La coppia si diede un fugace e amaro bacio sotto lo sguardo della Summer servant. Il corpo della guerriera quindi cominciò a dissolversi in scintille di luce argentea, che fulminee raggiunsero il cielo e da lì il Trono degli eroi, sotto le sconvolte espressioni dei compagni di squadra.



Nell'istante in cui il cuore della sfortunata Cacciatrice smise di battere, la Summer che Qrow aveva evocato gridò dal dolore, portandosi le mani alla testa mentre finalmente ricordava e riviveva il momento della propria morte, avvertendo ognuno dei colpi ricevuti dai propri compagni e da sé stessa.







“ Oh, dei, perchè, perchè....”, singhiozzò la Cacciatrice, piangendo mentre veniva avvolta tra le braccia di Qrow.





“ Non disperarti, Summer. Ora sei libera.”, disse l'Hassan dalle ali nere, carezzandole i capelli raccolti in una rosa rossonera. Si rialzò e fece scivolare la fidata arma in tutta la sua lunghezza.



“ Già, hai ragione.”, disse ripulendosi il viso dalle lacrime e correndo verso la battaglia. Goetia e il drago creato da Iskandar erano infatti piombati di nuovo sul terreno, rotolando insieme con le truppe che cercavano di fuggire per non essere coinvolti.



Le due bestie si diedero colpi sempre più potenti, senza la minima pietà.



“ E' inutile- disse Goetia, riuscendo infine a liberarsi dal peso dell'avversario- appena vi avrò ucciso, assorbirò Kiritsugu, e andrò a prendere la Reliquia della Creazione. Non potete fare niente per fermarmi.”, concluse con tono assolutamente folle, prima di raccogliere le proprie energie per formare una sfera di pura materia nera, al cui interno era possibile vedere alcuni Grimm.



Iskandar e compagni non volevano immaginare cosa sarebbe successo loro se fossero stati colpiti da quell'orrore, ma fortunatamente una pioggia di colpi d'ogni tipo si abbattè su Goetia, causando numerevoli piccole esplosioni.





“ Non smettete un solo secondo di colpirlo, siamo vicini alla vittoria!”, esclamò Odino, guidando la raffica di attacchi con una serie quasi infinita di rune, che si incisero nella corazza del demone. Questi cessò l'attacco e fece per abbassarsi, con l'intento di schiacciare una volta per tutte l'odiato nemico.



Fu un grosso errore, perchè Summer ne approfittò per attingere al Prana dei compagni, sparandogli contro un immenso fascio di luce argentea. Goetia gridò dal dolore mentre l'attacco, unito alle rune di Odino, lo riportò alla sua forma normale, ed era quanto i suoi nemici aspettavano.



Uno dopo l'altro, gli otto spirici eroici all'interno del drago uscirono per gettarsi su Goetia, bloccandolo con tutto quello che avevano a disposizione, fosse esso un incantesimo o la mera forza bruta. Iskandar fu l'ultimo e si aggrappò alla schiena del nemico, evocando ogni stilla magica che avesse assorbito dal lago, prima di urlare a pieni polmoni.



“ Ionioi Hetairoi!”.



In maniera istantanea, senza lampi di luce o altri effetti particolari, i due sparirono dal campo di battaglia per trovarsi nel centro di un infinito deserto. Ritrovandosi la terra sotto i piedi, Goetia afferrò un polso del Conquistatore, sbattendolo di mala grazia sulla sabbia.





“ Un Reality Marble, Iskandar? Francamente mi ritengo deluso, anche con tutti i tuoi soldati siete troppo deboli per ferirmi.”, sibillò il signore demoniaco, ben a conoscenza dell'incantesimo appena usato.



Era il più potente Noble Phantasm di Iskandar, una dimensione dove riposava il suo intero esercito, inclusi quei re che gli avevano giurato fedeltà durante la sua campagna di conquista. Ora come ora, era probabile che anche l'esercito unito di Remnant sarebbe potuto apparire lì dentro, ma aveva poca importanza considerando che il guerriero dai capelli rossi era già in condizioni pessime e sarebbe caduto con un colpo solo.



“ Oh, noi di sicuro, ma non ti ho portato qui per attaccarti da me o da loro. Solo per assicurarmi che chi è rimasto nel mondo reale non soffra danni collaterali.”.



Non capendo cosa il Conquistatore intendesse, Goetia fu sul punto di dare a lui e ai suoi compagni il colpo di grazia, quando sentì dietro di sé una presenza. Immensa, maestosa e incredibilmente irata. Pur sapendo a chi appartenesse, si voltò comunque, trovandosi di fronte Gilgamesh.



L'antico signore di Uruk era vestito coi suoi abiti da civile, i capelli abbassati e vari anelli con cristalli di Polvere ad adornargli le dita. Una semplicità a modo suo terrificante.



“ Ti sono mancato, abominio?”, domandò con tono quasi saccente il Re degli eroi, espandendo fino al limite la sua Aura. Quando, mesi prima, era stato evocato da Iskandar e aveva risvegliato per davvero il potere insito nella sua anima, era rimasto egli stesso stupito dal proprio vero potenziale, e aveva passato il periodo successivo allenandosi con tutti i soldati presenti nel Reality Marble, tutto per quel singolo momento.



“ G- gilgame....”, cominciò Goetia, venendo interrotto da una moltitudine di armi che gli infilzarono senza pietà fianchi e busto, usciti da portali dorati apparsi all'istante.



“ Sta zitto, non sei neanche degno di pronunciare il Mio nome, o di respirare la Mia aria. Il fatto stesso che tu sia sopravvissuto è un insulto per tutti gli spiriti eroici, soprattutto quelli che hai asservito con la tua disgustosa melma. E soprattutto i Miei sudditi hanno sofferto a causa tua. Fortunatamente ho esattamente ciò che serve per distruggerti in via definitiva.”.



“ No.... NON FINIRO' COSI'!”, esclamò Goetia, tentando un doppio pugno contro il primo eroe dell'umanità, entrambe le braccia avvolte con sufficiente potere da distruggere una stella. Non fu comunque neanche lontanamente sufficiente a difendersi da un casuale fendente di Gilgamesh, portato con una bizzarra spada la cui lama ricordava una torre nera percorsa da linee rosse.



Ea, la Spada della rottura, l'unico Noble Phantasm proprio di Gilgamesh e una delle più terribile armi divine di tutto il multiverso. Il potente servant la usava solo contro chi se ne mostrava degno, cosa che non era certo il caso per Goetia, ma come detto prima doveva essere certo che stavolta non rimanesse nulla del signore demoniaco. Incluso il fauno il cui corpo aveva abitato.



Con uno sguardo pieno di disprezzo, Gilgamesh alzò l'arma per generare un vortice di spire rosse, che crebbe sempre più al punto da oscurare il cielo, Iskandar guardò soddisfatto mentre il suo vecchio rivale si alzava il cielo, puntando dunque l'attacco sul comune nemico, che non potè fare altro che assistere tremante.



“ Enuma Elish!”, esclamò dunque il Re degli eroi, concentrando tutta la forza accumulata contro Goetia, che gridò a squarciagola mentre i suoi atomi si disgregavano l'uno dopo l'altro,venendo quindi dispersi dalla distruttiva energia che si propagò in tutto il Reality Marble finchè non fu completamente oscurato da un'accecante luce rossa.





***

( Powerwolf- Wolves of War)

Il pugno di Salem colpì uno sfortunato studente che aveva provato ad attaccarla da dietro, distruggendogli la cassa toracica al semplice tocco. I suoi compagni, infuriati, tentarono di attaccarla a loro volta. Non durarono molto più del compagno, ma diedero tempo prezioso agli altri.



Lo scopo generale era iniettare nel corpo della strega quante più dosi possibili di anticipo, e in molti si erano sacrificati perchè nessuna di quelle a loro disposizione andasse sprecata.



“ Blake!”, esclamò Sun, guardando la fidanzata finire a terra dopo aver usato l'ennesima siringa.



“ Sto bene!”, esclamò la fauna, approfittandone per riprendere fiato mentre il team SESP stavolta ingaggiava la strega, cercando di schiacciarla a terra con la semblance gravitazionale di Emil. Souchirou l'aveva inoltre avvolta coi suoi serpenti, sentendoli tirare il più possibile contro l'immane forza della Regina dei Grimm, il cui corpo continuava a ricevere proiettili contenenti massicce dosì di vaccino.



“ Quante dosi di antidoto le abbiamo già dato?”, domandò Sun, impallidendo.



“ Ho smesso di contare, ma saranno state almeno una cinquantina.”, deglutì Blake, unendo Gambol Shroud al suo fodero. Accanto a lei Ruby deglutì, sapendo che non erano ancora abbastanza.



La madre le aveva detto che, a meno che non fosse stata trattata, Salem alla sua morte avrebbe rilasciato una dose immane di energia oscura, sicuramente abbastanza per devastare l'intero continente con loro sopra, se non l'intero pianeta.



Infondendo un po' di Prana nei propri occhi, vide che il potere oscuro della sua antenata, seppur gradualmente affievolito, era ancora più che sufficiente da distruggerli tutti, se liberato tutto in una volta.



In quell'istante, l'albina infilò i pugni nel terreno, generando decine di tentacoli che la liberarono dei suoi assalitori prima di focalizzarsi sul resto della compagnia in un turbine di sangue e grida.



“ Mordred, Weiss, ho bisogno del vostro supporto”, ordinò la mietitrice alle due compagne. Le due annuirono e la seguirono, tranciando un tentacolo dopo l'altro. Ruby passò a Mordred la propria spada, mentre Weiss evocò un trio di cavalieri che si chiuse attorno a Salem, obbligandola a saltare per evitarne le spade.



Si trovò così Mordred di fronte, e dovette proteggersi da un devastante fendente a x. Entrambe furono lanciate come razzi nelle rispettive direzioni, e nel caso di Salem, ad aspettarla al punto di atterraggio, c'era Ruby.



La giovane leader sparò l'uno dopo l'altro tutte le dosi di antidoto che aveva addosso e che aveva preso in prestito dai compagni. Quando Salem riatterrò, il suo corpo sembrava in lotta con sé stesso, mutando continuamente e mandando bagliori argentati.



“ Oh, non è così facile, ragazzina.”, disse però la strega, scrocchiando il collo e attaccando Ruby con due speroni ossei. Le due donne si mosserò a velocità quasi impercettibili, scambiandosi attacchi d'ogni genere ed espandendo al massimo le rispettive Auree.



“ Salem, per la miseria, da quanti secoli sei così. SVEGLIATI!”, la pregò Ruby, infilzandola con Crescent Rose e sparandole in faccia una nuvola di petali infuocati. Salem in risposta rise e, afferrando il manico della falce, la estrasse prima di prendere il volto dell'avversaria per sbatterla ripetutamente sul terreno. La guardò sprezzante, sorreggiandola in tutto il suo macabro splendore.



“ Non posso svegliarmi, non ho le forze di confrontare ciò che ho fatto. E per quanto riguarda te, farai meglio a fuggire.”, disse empia, lanciandola quindi via con un rapidissimo calcio.



Una volta rialzata col naso sanguinante, e sotto lo sconvolto sguardo dei compagni, Ruby seguì il suo consiglio, correndo via avvolta in nuvole di petali.





Alquanto seccata, Salem caricò un potente fulmine nero tra le dita, con l'intenzione di spararlo contro gli studenti rimasti. Weiss e le compagne si strinsero, piangendo in attesa della fine. Qualcuno dei Cacciatori ancora dotato di un po' di forze, alzò l'arma per spararle in un disperato tentativo di sopravvivenza.




' Un vero peccato, non mi ero mai divertita tanto', pensò aumentando la forza del suo incantesimo, prima di avvertire un'improvvisa presenza avvicinarsi, e voltandosi per fronteggiarla ricevette un potentissimo pugno scarlatto.



La sovrana dei Grimm indietreggió a causa di quel colpo inaspettato, subito seguito da un'altra serie. Finché non si accorse che a darglieli era stata proprio rubi. Strizzando ogni particella di Prana ancora nel suo corpo, la Cacciatrice stava correndo più veloce che mai per tutto il pianeta, acquisendo sempre più accelerazione per colpire quindi con una forza devastante con immensa meraviglia dei combattenti a terra.



Salem ricevette altri colpi sempre più potenti, portati con la velocità che stava separando oceani e distruggendo foreste, finché non riuscì a piantare ben saldi i piedi nel terreno e bloccare entrambe le braccia di Ruby, che continuò peró ad accelerare col risultato di provocare scosse sismiche per l'intero continente, forse tutto il pianeta.



“ Guardami, mocciosa”, intimó Salem accendendo i suoi occhi con un potentissimo bagliore argentato, cui Ruby rispose con una luce autentica, accompagnato da un mutamento nella sua pelle, di cui alcuni pezzi si staccavano per diventare petali e poi tornare rapidamente normali. Le due donne cominciarono a recitare una cantinela del loro clan, aumentando l'intensità della luce che le circondava e il tremore da loro causate, al punto che la prima si sarebbe potuto vedere dallo spazio.



Con un doloroso grido, Ruby trasmetté le sue ultime riserve di Prana dentro Salem, creando una sorta di onda che le attraversó entrambe, col risultato di dissolverle in una serie di petali bianchi, rossi e neri. Questi ultimi sembrarono aggrapparsi disperatamente alla vita, brillando di un'offuscato fulgore nero prima di venire inghiottiti dal potentissimo alone bianco che aveva circondato la zona.



Distrutto anche l'ultimo petalo nero, quelli rimasti si ritrasformarono in Ruby e in un'altra donna simile all'avversaria di lei, ma con un aspetto del tutto normale, pelle d'un rosa pallido e lunghi capelli rossi.



“ Ruby”, gridó Yang, correndo verso la cugina mentre questa cadeva a terra, tornando a scomporsi lentamente in migliaia di petali.



“Non riesce a mantenere la forma corporea.”, gridò un'altro studente, mentre Ruby singhiozzava guardando la sua mano cominciare a scomporsi.



“ Ci dev' essere un modo per scambiarla .”., protestó Blake.



“ Sì, c'è - disse una voce, che si rivelò essere quella della donna apparsa accanto a Ruby, dagli occhi argentati come i suoi-prendetevi per mano e formate una fila il più in fretta possibile. È tempo che io rimedi ai miei errori .”.





Salem prese la mano ormai quasi immateriale di Ruby, infondendo in lei la sua già debole Aura. Intonò un complicato incantesimo, enfatizzando sempre più le rughe sul suo volto finchè, con uno scoppio di luce rossa e argento, Ruby tornò alla normalità.





“ STAI BENE!”, esclamò Mordred, saltando addosso alla sua leader assieme alla compagna.



“ ABBIAMO VINTO, ABBIAMO VINTO!”, gridò qualcun altro, dando inizio a un lungo coro di giubilio per la tanto faticata vittoria. Però Ruby non se ne sentiva molto fiera. Era infatti concentrata sulla donna che l'aveva salvata, e si diresse verso di lei, prendendole il viso.



“ Salem, non lasciarci, puoi ancora essere salvata.”.



“ No- disse ormai l'ex regina dei Grimm, tossendo mentre carezzava la sua remota discendente- ho sacrificato quel poco di vita che mi rimaneva per proteggere il futuro del nostro clan. Tu sei l'ultima della nostra famiglia, Ruby, l'ultima Rose che possa tramandare il nostro lascito. Non pensare più a me, ormai non sono che una reliquia che sta per affrontare i suoi errori..... vivi felice, abbi tanti bambini, e proteggi Remnant.”.



Con queste ultime parole, la guerriera cadde a terra con un malinconico sorriso. Ruby l'avvolse col proprio mantello e si alzò in lacrime, mentre attorno a lei l'atmosfera di vittoria veniva sostituito da un attimo di silenzio per Salem, finalmente libera nei suoi ultimi momenti. Alla conclusione di quell'attimo toccante, Sun saltò accanto a Ruby.



“ Ho appena ricevuto notizie dall'altra parte dell'esercito. Goetia è stato distrutto, abbiamo vinto!”.



*****



Le navi dell'esercito si stavano dirigendo verso Solitas. Era già stato dato l'ordine di far atterrare Atlas e disperdere il Reality Marble al suo interno. Intanto, molti medici che si trovavano lì erano stati già teletrasportati sulla flotta per aiutare a curare i molti feriti.



Per l'ennesima volta in quegli anni, si stava tenendo un funerale di massa contorniato da un discorso di incoraggiamento. Non per le battaglie che sarebbero venute, ma sull'adattarsi a quanto sarebbe venuto successivamente e al vivere per coloro che erano caduti in quel fosco periodo.



Marrow ed Elm, ultimi sopravvissuti degli Ace Ops, presero molto a cuore quella parte. I loro compagni si erano impegnati per uccidere Kiritsugu una volta per tutte, liberando il coraggioso Counter Guardian e impedendo che potesse essere usato per rubare la Reliquia. Non avevano alcuna intenzione di deludere i compagni caduti.



Ma c'era una domanda che tormentava alcuni dei membri più particolari della spedizione.



“ Cosa succederà a noi Servant?”, domandò Salieri, facendosi portavoce di tutti i Servant, sia quelli sopravvissuti allo scontro che quelli caduti, come Maria Antonietta.



“ Sì, non abbiamo più intenzione di essere evocati e usati per i capricci di qualche mago o per lo stesso Graal- continuò Leonida- anche con la possibilità di riscrivere la propria vita, è un prezzo troppo grande.



“ Abbiamo riflettuto a lungo- rispose loro Ozpin- e abbiamo deciso che ognuno di voi potrà decidere per sé stesso, quindi se qualcuno di voi vorrà, potrà rimanere. Siamo grati della mano che ci avete dato, e vorremmo tanto il vostro aiuto per ricostruire, ma siamo d'accordo che non possiamo più farvi combattere le nostre battaglie. E per questo motivo, d'ora in poi l'evocazione di uno spirito eroico sarà un atto proibito, e io stesso mi assicurerò che il rituale diventi impossibile da attuare. ”.



“ Beh, io sono certa che rimarrò, ho troppo tempo da recuperare per tornare subito al trono degli eroi.”, commentò Summer, seduta distante dal palco assieme a marito e figlia. Qrow sospirò.



“ Lieto di sentirlo, avrò decisamente bisogno del tuo aiuto per quanto riguarda gli Assassini. Io e i miei luogotenenti non ne abbiamo ancora parlato bene, ma alcuni vogliono continuare a far esistere l'ordine, mentre altri vogliono scioglierlo per avere una vita normale. Almeno, per quanto può esserla su Remnant.”.



“ Non mi dispiacerebbe la normalità per un po'....”, commentò Ruby, rivolgendo l'occhio verso Yang, che poco lontano parlava con Vernal e Raven, l'espressione della bionda calma come non l'aveva mai vista. Non le avrebbe chiesto come sarebbe andata, avrebbe aspettato fosse lei e parlarne.



“ Normale? Francamente non so neanche cosa sia la normalità.”, s'intromise Emil, avvicinandosi ancora abbastanza malconcio dallo scontro, ricoperto di bende e impacchi vari, al punto dal dover cavalcare il suo famiglio, Nanuk. Non che la cosa gli impedisse di mangiarsi un panino ripieno con quanto era possibile radunare in cambusa.



Ruby in risposta gli sorrise maliziosa.



“ Se vuoi la verità.... neanch'io.”.

                                                           *****

Restate sintonizzati, l'epilogo è in arrivo.
  
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