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Autore: Shayla_the_angel    13/09/2009    2 recensioni
Buon giorno care lettrici e cari lettori di EFP...che dire su questa mia nuova fic senza rivelare troppo? Non lo so. Ovviamente i protagonisti indiscussi sono sempre e solo loro (^^) e la loro storia si intreccia con quella di Clare, una ragazza particolare, con un passato difficile da dimenticare, soprattutto perché ci sono evidenti testimonianze di quel passato, che tornano a tormentarla ogni volta che guarda gli occhi azzurrissimi del bambino che dorme nel lettino accanto al suo. I titoli dei capitoli sono strettamente legati alla musica. Che so...potrebbero essere titoli di canzoni oppure frasi che magari mi hanno colpita o che semplicemente ci stanno bene...in ogni caso alla fine di ogni cap vi avviserò riguardo autore e canzone (almeno se non le conoscete le andate a sentire poi mi fate sapere =D)...poi che altro rivelarvi? Non saprei...vi chiedo perdono se verrà fuori una schifezza (il che mi sembra abbastanza probabile visto il mio umore da topo morto =D) e se, come al solito, Gustav avrà un ruolo piuttosto marginale. Mi impegnerò tantissimo per tenerlo in mezzo alla storia, ma ho letto pochissima roba sul suo conto e non so proprio come gestire il personaggio...vabbè...in ogni caso vi auguro buona lettura.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Eccoci al ventiseiesimo capitolo. Tom ha chiesto a Clare di andare in Grecia, ma per ovvi motivi non possono partire, Lydia e Gustav hanno rivelato la loro tenera storia e intanto il tempo passa e si avvicina capodanno.
A voi il piacere di leggere. Let's go!

26.
Parlami di te

In quel momento suonò il telefono.
Risposi io.
"Pronto?".
"Tom! Hey buon Natale! Tutto bene? I ragazzi? Ho saputo che ieri è entrato un ladro. Spero non abbia preso niente di prezioso".
"Ciao David...tutto bene. I ragazzi stanno bene, tu?".
Chiassoso come sempre quell'uomo. Mi rincoglioniva ogni volta che parlavo al telefono con lui.
"Senti, lo so che non vi va di essere disturbati durante le feste, ma potresti mettere il vivavoce così mi sentono tutti?".
Dissi a Georg di abbassare la tv e di mettere in pausa il gioco.
"Chi è?" chiese Bill.
"David" mimai con le labbra.
Mio fratello sbuffò, poi misi in vivavoce e appoggiai la cornetta.
"Parla pure Dave" dissi.
"Ragazzi, innanzitutto buon Natale! Spero di non avervi disturbati! Comunque ho una notizia bomba per voi!".
"Ciao Dave...allora? Quale notizia?" chiese Georg, appoggiato al divano.
"Poco fa, nonostante sia festa, mi ha chiamato una tipa di Cosmopolitan...so che è una rivista cazzuta di moda però mi ha chiesto se domani può intervistare...anche lì da voi, lei non si offende. Basta che SexGott eviti di scoparsela, poi andrà tutto bene. Io le ho detto che ci stavate. Sarà da voi tra le due e le tre del pomeriggio. Mi raccomando! Conto su di voi!" esclamò chiudendo la chiamata.
Aveva gridato praticamente tutto e quando aveva parlato di me usando quel nomignolo che mi avevano affibbiato alcune fans ero arrossito probabilmente fino alla punta dei capelli.
"Beh grazie per averci avvisato un po' prima" sibilò Bill, esasperato.
"Dai Bill, sai com'è fatto David...ci dice le cose mezzo secondo prima che accadano. E' già tanto se ci ha chiamati oggi e non domani mentre la tipa suonava al campanello. Sai che divertimento" disse Georg.
"Tom...com'è che ti ha chiamato quello lì?" chiese Clare guardandomi.
Impallidii quasi subito e tutti ci guardarono.
"Beh...è una storia vecchia...morta e sepolta" provai a spiegare.
Clare rise.
"Stupido...guarda che per me quello può chiamarti come vuole...basta che non cerchi di portarti a letto la tipa di Cosmopolitan, visto che è un giornale che mi piace leggere. Non vorrei collegarlo a brutti ricordi" rispose lei, ridendo.
Michail cominciò a piangere, rivendicando la sua cena, mentre Lydia stava litigando con il dolce che c'era in frigorifero.
Gustav alzò gli occhi al cielo e si alzò.
"Le ho chiesto se le serviva una mano, ma lei ha detto che ce la faceva da sola" disse a voce abbastanza alta perché la ragazza lo sentisse.
"Ah ah ah...ma che ridere. Gustav Schafer che ne dici di lasciare la band e di darti al cabaret?" chiese Lydia.
"Wow...abbiamo scelto le ragazze con il carattere peggiore di tutta la Germania" dissi, sorridendo a Clare.
Lei prese Michail ed andò in bagno per dargli da mangiare.
Il dolce era squisito, ma era tantissimo.
"Ma per quanti avete ordinato? Mica siamo duecento!" esclamò Bill, vedendo quanta roba c'era ancora in frigorifero.
"Beh magari riusciamo a smollare qualcosa all'intervistatrice" disse Georg.
Pirla, come sempre.
"Possibile che non riesci a fare a meno di dire cazzate?" gli domandai, ridendo.
Ci alzammo ed andammo a fumare in balcone, sotto la neve che aveva ricominciato a cadere.
"Hey Tom...hai intenzione di fare sul serio con Clare?" mi chiese dopo qualche istante di silenzio.
"In che senso?" domandai.
"Beh, quelle cose serie che si fanno quando una ragazza diventa veramente importante...che ne so...andare a vivere insieme, magari sposarsi, ecco...questo genere di cose" rispose lui.
"Non lo so. Sento che Clare è quella giusta, ma mi sembra un po' presto per parlare di matrimonio. Anche perché lei ha diciotto anni, io diciannove. Non è che siamo poi così adulti. E' una faccenda seria...non saprei proprio" dissi, guardandolo.
"Mi avrai in mezzo alle palle ancora per un po'" aggiunsi, strappandogli un sorriso.
Rientrammo quasi subito. Fuori faceva un freddo cane.
La serata si prolungò ben oltre dopo mezzanotte.
Clare aveva messo a dormire il bambino e ci eravamo messi a giocare alla Wii.
"Basta, mi arrendo! Se faccio ancora mezzo minuto con quella cosa va a finire che mi si staccano le braccia!" esclamò Bill, accasciandosi su una poltrona.
"Anche io...sono esausta!" disse Lydia.
"Beh ragazzi sono anche le tre e un quarto. Magari è anche ora di andare a dormire" disse Clare.
"Sì mamma!" esclamammo io, Georg e Lydia insieme.
Ci guardammo e scoppiammo a ridere.
Effettivamente Clare aveva ragione. Era davvero tardi, quindi andammo tutti a dormire. Gustav inserì meticolsamente l'allarme, poi si ritirò in camera.
Io non passai neanche dalla mia stanza ed entrai subito in quella di Clare.
"Hey, come sta il nostro piccolo eroe?" chiesi guardando Michail.
"Nostro? Da quando questi sentimenti paterni?" mi chiese lei, abbracciandomi.
"Dal primo momento che l'ho visto" risposi, baciandola.
Ci stendenmmo nel letto e io cominciai ad accarezzarle la schiena.
"Tom...è meglio di no" disse lei.
"Perché?" domandai.
"I punti mi fanno un male boia" rispose lei ridendo.
"Cazzo...che coglione! Mi sono dimenticato...scusami! Ti ho fatto male?" chiesi.
"Tranquillo...se mi avessi fatto male avrei sicuramente urlato. A parte casi eccezionali, direi che ho una soglia del dolore estremamente bassa" rispose lei.
Mi sdraiai al suo fianco.
"Ma ce la fai a dormire?" chiesi.
"Solo se sto girata dal lato dove non ho i punti. Non è comodissimo, ma che ci vuoi fare?" rispose sdraiandosi sul fianco sinistro e dandomi le spalle.
Le diedi un bacio tra i capelli.
"Buona notte" dissi.
"Buona notte Tom" rispose lei.
____________________________________________________________________________________________________________________________

Mi svegliai la mattina seguente.
Il fianco mi pulsava lievemente, ma almeno il dolore era passato.
Tom stava dormendo ancora. Il suo respiro lento e regolare era piacevole da ascoltare.
Controllai l'ora. Era quasi l'una.
"Tomi" sussurrai alzandomi.
Lui si mosse e mugugnò qualcosa.
"Tom...svegliati" dissi.
"No...Bill...cinque minuti".
"Tom, non sono Bill...devi alzarti. Tra un'ora arriva quella dell'intervista" dissi.
Lui aprì gli occhi e mi guardò.
"Ti ho chiamata Bill?" chiese.
Annuii.
Lui rise.
"Che rincoglionito..." disse, passandosi una mano davanti agli occhi.
"Colpa mia, ti ho chiamato con il nomignolo che ti ha dato lui" risposi dandogli un bacio.
Feci brevemente mente locale. Perché Michail non aveva ancora pianto per mangiare?
Mi voltai verso la carrozzina e la vidi vuota.
Sospirai.
"Che c'è?" chiese Tom.
"A quanto pare Bill ha rapito il mio bambino" dissi, fingendomi disperata.
Rise.
"Quando cavolo è entrato?" chiese.
"A non chiederlo a me. Probabilmente ha aspettato che dormissimo e se l'he preso durante la notte" risposi, ridendo.
Mi vestii, mi diedi una pettinata e una lavata a faccia e denti prima di scendere.
"Tu vestiti. Devi essere perfetto quando arriva la tipa di Cosmopolitan" dissi, uscendo dalla porta.
Scesi di sotto e trovai Bill che teneva tra le braccia il bambino.
"Tu! Quando sei entrato in camera a prendere Michail?" domandai.
Il ragazzo sobbalzò.
"Oh ciao. Boh...saranno state le otto e mezza o le nove, non saprei. Voi due stavate dormendo e il bambino si stava svegliando. Visto che ero sveglio pure io ho pensato di occuparmene" rispose.
Gli sorrisi.
"Grazie. Avevo proprio bisogno di una bella dormita. Tu cosa ci fai in giro da tutto questo tempo?" gli chiesi sedendomi accanto a lui.
"Sono un po' teso...per l'intervista sai" disse.
"Perché? Non sei abituato a queste cose?".
"Sì, però non so mai cosa potrebbero chiederci. I giornalisti sanno trovare le domande più bastarde..." disse.
Sorrisi.
"Non so proprio cosa dirti. Non ho mai avuto a che fare con dei giornalisti, ma so che quando ti fanno delle domande bastarde, la risposta migliore è il no comment. Ho cercato di usarlo un paio di volte a scuola, durante le ore di latino, ma il professore lo interpretava come un non ho studiato e mi metteva regolarmente un votaccio".
Tom ci raggiunse poco dopo.
"Wow...siamo gli unici svegli a quanto pare" disse guardandosi intorno.
"Per forza. State svegli tutta notte a giocare con la Wii...alla sera leoni e al mattino..." dissi.
"Al mattino coglioni...sì sì, la so pure io sta cosa. Vado a svegliare Georg e Gustav...no solo Georg. Magari Gustav è impegnato" disse Tom con sguardo allusivo.
"Cretino" sussurrai mentre si allontanava.
Mi guardai intorno e vidi che tra salotto, ingresso e cucina il pavimento era un porcile.
"Ragazzi...tra un'ora arriva qui un'intervistatrice e c'è il pavimento che è da buttare" esclamai.
Bill si guardò intorno.
"Effettivamente...".
Mi passò Michail che cominciò a parlottare lamentandosi di non essere più al centro dell'attenzione di Bill, poi il ragazzo andò a recuperare uno spazzolone e del detersivo per pavimenti.
"Pulisco io, se mi dici come funziona sta roba" disse.
Sorrisi.
"Riempi un secchio d'acqua tiepida e versaci dentro il detersivo. Poi ci immergi lo spazzolone e cominci a lavare, ma di solito si passa prima l'aspirapolvere" dissi, notando il mezzo chilo di briciole che regnava incontrastato sulle piastrelle che una volta erano candide e lucide.
Il ragazzo abbandonò spazzolone e detersivo lì dov'erano ed andò a recuperare l'aspirapolvere.
Fortunatamente in quel momento arrivò Lydia e ci salvò dalla distruzione.
Probabilmente Bill non sapeva nemmeno lavare un piatto, figuriamoci passare l'aspirapolvere in tutta una casa.
All'una e mezza era tutto pulito e splendente.
Grazie anche all'intervento di Gustav e Georg.
"Tra tutti i ragazzi in gamba che potevo scegliere, sono andata a trovare uno dei pochi uomini che non sa tenere in mano uno spazzolone!" esclamai.
"Beh la mia mamma non me l'ha insegnato" disse Tom con una vocina infantile.
Risi, poi suonò il campanello.
I ragazzi si guardarono.
"Ehm...noi andiamo di sopra" dissi, prendendo il bambino.
"Assolutamente no. Voi state qui" disse Tom andando ad aprire.
Non gli diedi ascolto e salii in camera. Non volevo dare fastidio.
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L'intervistatrice era giovane e carina. Accompagnata da un fotografo.
La feci entrare, poi mi voltai verso il salotto.
Clare, il bambino e Lydia non c'erano.
Sospirai.
Perché quella ragazza non mi dava mai ascolto?
"Perché è più testarda di te, Tom Kaulitz" disse una vocina nella mia testa.
Ci sedemmo sul divano e il tizio cominciò a farci foto.
"Buon pomeriggio ragazzi. Io sono Beatrix, piacere di conoscervi" disse poggiando un registratore sul tavolino che c'era tra lei e noi.
Si vedeva lontano un chilometro che era una finta bionda, per di più con un pessimo gusto nel vestirsi. Se non avessi avuto in mente Clare però ci avrei provato. Aveva delle gambe chilometriche, nascoste da quella che forse era mezza minigonna.
Si sedette sulla poltrona di fronte a noi e cominciò a sparare domande a raffica.
"Dunque, partiamo subito. Come avete trascorso queste vacanze? Si è parlato un po' di Tom, a quanto pare impegnato con una commessa e voi?" chiese con un sorriso.
"Solita vita. Le feste si passano a casa, in tranquillità" rispose Bill.
"Tom a quanto pare non è stato della stessa opinione. In molte si sono chieste se la ragazza di cui si è parlato nei giorni scorsi fosse una tua nuova conquista. E' vero?".
La tentazione era quella di mandarla a cagare e di dirle di farsi gli affari suoi, ma le sorrisi e mi trattenni.
"Non la chiamerei una conquista. Io e Clare facciamo coppia fissa, quindi credo proprio di essermi levato di dosso la fantomatica figura di SexGott. Ho intenzione di stare con lei il maggior tempo possibile" risposi.
Sorrise, visibilmente insoddisfatta.
Magari sperava che me la portassi a letto, sgualdrina.
Le domande continuarono per quasi un'ora, poi quando lei si ritenne soddisfatta decise che il colloquio era terminato.
"Grazie mille per la vostra disponibilità" disse, uscendo dalla porta.
Una volta fuori corsi immediatamente di sopra da Clare.

Eccoci alla fine di questo capitolo discretamente lungo. Abbiamo incontrato un'intervistatrice un po' vacca (un po' tanto oserei dire) e Tom ha dichiarato ufficialmente la sua storia con Clare, ma che tenero! (N.d.a. non penso che Cosmopolitan potrebbe interessarsi ad un'intervista con i Tokio Hotel, ma al momento non mi sono venute in mente riviste famose a livello mondiale oltre a questo. Perdonate l'errore ^^). Il titolo prende spunto da una frase della canzone "Parla con me" di Eros Ramazzotti. Non vado matta per questo cantante, anzi a dire la verità questa è l'unica canzone che mi piace ^^. Spero che la storia continui ad interessarvi. Kussen.
   
 
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