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Autore: Khailea    29/04/2023    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
Wyen
 
 
 
 
 
 
 
 
Il viaggio in autobus fu alquanto tranquillo, tutto sommato, anche se durò praticamente una giornata in più costringendo i ragazzi a dormire sul veicolo. Per quanto fossero stati degli splendidi giorni ricchi di divertimento, i ragazzi si sentivano un pelo indolenziti per tutte le nuotate fatte ed i vari festeggiamenti, e molti approfittarono del movimento costante dell’autobus per appisolarsi.
Cirno era stata tra i primi ad addormentarsi, per la felicità di Ryujin che a sua volta volle approfittare della comodità dei sedili, ed anche la piccola Sammy non era durata a lungo grazie alle storie di Milton.
Astral era praticamente crollato dopo appena un quarto d’ora, ed in quel momento era con la testa appoggiato sulle gambe della sua ragazza. In qualche momento, approfittando della situazione, provava ad infilarsi sotto la gonna, ma lei lo fermava tirandogli in testa il bordo del libro che stava leggendo.
Anche Ailea avrebbe voluto dormire, ma proprio non ce la faceva. Khal non parlava, a malapena la toccava, e la cosa le stava facendo stringere lo stomaco. Non molto distante Alexander riconobbe facilmente la sua espressione, ed intuì la causa, ma meglio ad Ailea che a lui. Era vicino ad Hope, appisolatasi sulla sua spalla, e niente gli importava. Se il fratello doveva sfogare le sue ire su qualcuno, era felice che non fosse lui.
La situazione era molto più tranquilla nel sedile di Daimonas e Jack, con quest’ultimo accoccolato all’altro mentre chiacchieravano del più e del meno.
Era come se non si fossero mai allontanati, ma allo stesso tempo c’era una netta differenza rispetto al loro primo tentativo di stare assieme. C’era una maggiore complicità, più comunicazione e serenità. Forse era semplicemente la gioia dell’essersi ritrovati, ma entrambi avevano un forte ottimismo per il loro futuro, e chiunque riusciva a notarlo, perfino a Wyen, arrivata da poco, il loro legame era palese.
Inizialmente aveva avuto i suoi dubbi, ma di fronte al modo in cui Jack guardava suo fratello cominciò a tranquillizzarsi.
Lacie in questo le offriva anche un grande aiuto, e non solo per il passare il tempo, ma anche per aggiornarla su tutte le particolarità del mondo umano. Usando il cellulare la ragazza le stava mostrando vari siti e video interessanti, ed aveva centinaia di aneddoti per ogni cosa.
Sembrava quasi un gigantesco archivio, e Wyen ne fu incredibilmente colpita.
Almeno, tenendola occupata in quel modo, Grace stava avendo l’occasione di riposare un po’, riaprendo gli occhi di tanto in tanto per guardare alle foto scattate in quei giorni e messe sul loro gruppo. La maggior parte erano dei suoi amici, ed in qualcuna c’era anche Nate. Le dispiacque però che non ce ne fosse nessuna assieme al padre, ma nulla le impediva un giorno di tornare a trovarli e rimediare.
Le cose erano ancora un po’ complicate, e decisamente nuove, ma il suo cuore ora si era alleggerito di un peso enorme. Forse avrebbe dovuto ringraziare Hope per questo, tuttavia dopo la scenata che le aveva fatto era un pensiero troppo imbarazzante per realizzarlo a breve.
Tornò a guardare le foto scattate da Johanna, che la ragazza aveva già provveduto a pubblicare sui social. Zell accanto a lei di tanto in tanto l’aveva aiutata a scegliere le migliori, soprattutto quelle in cui era presente. Anche Yume e Nadeshiko avevano voluto partecipare, inviandole una serie di loro fotografie, scattate durante delle feste, leggermente più osé, ma che racchiudevano tante memorie divertenti.
Ayame era presente in alcune di queste, ma la ragazza stava facendo un pisolino di bellezza, con accanto Annabelle ancora immersa nelle parole che le aveva rivolto ad inizio viaggio.
So che riuscirai ad aiutarlo
Era soprattutto questa la parte che la impensieriva di più. Non era certo una sorpresa che Lighneers stesse male, e che avesse delle difficoltà nella vita, ma essere in grado di fare qualcosa per lui… ne sarebbe stata in grado?
Non sapeva nemmeno cosa effettivamente stesse affrontando… il ragazzo non si era mai aperto sull’argomento, per quanto indubbiamente la lasciasse avvicinare più di altri.
Se nemmeno Ayame, che fino a poco tempo prima amava Lighneers più di sé stessa, era riuscita a fare qualcosa, come poteva lei credere di riuscirci?
Forse ci stava pensando troppo, però anche l’improvvisto cambiamento d’aspetto in Lighneers la impensieriva.
In una notte era diventato come un’altra persona, e non centrava solo l’aspetto fisico. Quando li aveva rivisti, era come se i suoi occhi fossero diventati uno specchio di ghiaccio, dietro cui si celava un velo di tristezza e malinconia.
Anche ora che stava parlando con Vladimir, in lui c’era una calma distante che non riusciva a leggere.
Sperava di poter scoprire qualcosa di più una volta arrivati, ed ormai non mancava nemmeno molto. Avevano appena superato i margini della città, addentrandosi per le strade verso la scuola.
Nel giro di una mezzoretta erano già di fronte al cancello, aperto da poco per l’inizio delle lezioni. Ad uno ad uno i ragazzi scesero, sbuffando del ritorno a scuola, tutti tranne Lighneers.
Dovette ammettere che l’idea di avere venticinque anni e frequentare l’ultimo anno di superiori lo metteva in difficoltà, soprattutto perché pur essendo cresciuto e cambiato, non aveva veramente sperimentato quei sette anni.
Non si sentiva né carne né pesce, fuori posto lì come lo sarebbe stato da qualunque altra parte, ma quello era semplicemente il risultato delle sue scelte, e doveva accettare che per convivere con queste sarebbe stato inevitabile sentirsi spesso in quella maniera.
-Ehi Lighneers.-
Daimonas lo chiamò, raggiungendolo separandosi da Jack. In realtà aveva cercato un momento buono per parlare con il ragazzo già durante tutto il viaggio in autobus, e spesso anche al mare, ma non aveva mai trovato un momento. -Come va?-
-Tutto bene grazie, te?-
-Molto bene, sai, ora che le cose si sono sistemate con Jack…- sorrise il ragazzo, prendendo qualcosa dalla tasca. -So che è un po’ inaspettato, ma volevo darti questo.- disse mostrandogli un anello, interamente d’argento, spesso e resistente, con il logo della scuola inciso su un bordo.
Era il regalo che avrebbe dovuto dargli settimane fa, quando aveva preparato qualcosa per ciascuno dei suoi amici.
-So che il tuo rapporto con noi è complicato, e che spesso pensi di dover fare le cose da solo, ma troverai sempre un aiuto nelle persone che ti sono vicine adesso, non sarai mai solo. Questo anello è il mio modo per promettertelo.-
Non sapeva se Lighneers l’avrebbe preso o meno, ogni volta che aveva cercato di parlare con lui l’altro l’aveva allontanato, soprattutto quando si toccavano tasti estremamente vulnerabili.
Daimonas sapeva che il suo cambio di look non poteva avere cause naturali, ma se Lighneers non voleva parlarne allora nemmeno lui l’avrebbe fatto, si sarebbe limitato a ricordargli che, se voleva, c’era per lui.
Con sua grande sorpresa, Lighneers raccolse l’anello, infilandolo all’indice della mano destra.
-Ti ringrazio, è un bel regalo.-
Daimonas scacciò la sorpresa dal suo viso, rispondendo con un altro sorriso prima di tornare da Jack, che per tutto il tempo l’aveva guardato da lontano.
-Allora? Come è andata?- chiese il ragazzo.
Daimonas sull’autobus gli aveva raccontato tutto, anche delle sue intenzioni con Lighneers. Non c’erano più segreti tra di loro, e Jack avrebbe fatto di tutto per aiutarlo nelle sue scelte.
-L’ha accettato.- rispose l’altro soddisfatto.
-A sì? Wow, forse oggi voleranno asini.- scherzò Jack.
Daimonas lo spinse con la spalla, continuando a sorridere. Tutto sembrava stare andando al posto giusto, i suoi sforzi venivano a poco a poco ripagati, e nuovi giorni lo attendevano.
Lighneers intanto era fermo a guardare il proprio anello, sfiorandolo con il dito.
Sì, non aveva più bisogno di fare tutto da solo, aveva attorno a sé schiere di persone che avrebbero potuto essergli utili per raggiungere i suoi obbiettivi.
 
 
 
 
 
 
 
 
-Se credevate che una vacanza fosse una scusa per non studiare, vi sbagliavate di grosso!-
La professoressa Airi Mustang stava sbraitando contro gli studenti alla propria cattedra, dando così il via ad uno splendido lunedì mattina.
I bersagli della propria ira in particolare erano, come ci si poteva aspettare, il gruppo partito assieme al professor Zero, che se n’era caldamente lavato le mani appena scesi dall’autobus e non si era preso alcuna responsabilità nei confronti della loro scarsa attenzione agli studi degli ultimi giorni. Motivo di rabbia era anche l’assenza dei compiti da consegnare per la giornata, che aveva dato il giorno stesso in cui loro si erano assentati, ma questa per lei non era certo una scusa per non farli, anche se non li conoscevano.
-Adesso li farete alla lavagna, e ad ogni errore vi assegnerò dieci compiti in più, razza di scimmie! Tu, sei la prima! Vieni subito qui!- urlò indicando con il righello Wyen, che educatamente si alzò dalla propria sedia andando alla lavagna.
Per quanto la ragazza fosse entrata a far parte del mondo umano relativamente da poco, la grammatica e l’italiano erano gli ultimi dei suoi problemi, senza alcuna difficoltà infatti completò l’esercizio, sotto lo sguardo infuriato della professoressa che non trovò nulla per cui punirla.
-Adesso scegli un tuo compagno tra gli altri scansafatiche.- ringhiò.
Wyen guardò i suoi compagni uno ad uno. La scelta più ovvia per lei sarebbe stato suo fratello, ma non voleva allontanarlo da Jack, rischiando di apparire gelosa nei confronti del ragazzo.
Non conosceva ancora bene tutti da sapere se avessero voluto venire a rispondere alle domande o meno, e non era certa nemmeno dei loro voti.
Ovviamente, doveva scegliere qualcuno di intelligente che non rischiasse di aumentare la loro punizione.
-… Lacie.-
Per quanto fosse stata una scelta sensata per la ragazza, gli altri non ne sembrarono tanto convinti. Mugolii di dolore si levarono dalle file di Ailea, Grace, Alexander, Zell e Ayame. Perfino Astral, appoggiato pigramente con la testa sulla mano, scivolò sbattendo il mento sul tavolo dalla sorpresa.
Lacie non mancò di notarlo, e storse il naso offesa, alzandosi tenendo la coda dritta.
-Non c’era bisogno di tutta questa sorpresa nya…- mormorò lanciando un’occhiataccia ai suoi amici, prendendo il gessetto cominciando a scrivere le proprie risposte alla lavagna.
Wyen tornò al proprio posto, mortificata, avendo la netta impressione di avere messo la ragazza in una scomoda posizione.
Nonostante i dubbi dei suoi compagni tuttavia Lacie se la cavò egregiamente con i propri compiti, completandoli sbattendo con forza il gessetto alla lavagna ad ogni lettera.
La Mustang guardò gli altri divertita, intuendo la causa della furia della ragazza, ed era desiderosa di vedere a cosa avrebbe portato.
-Astral nya!- esclamò Lacie puntando il dito contro il fratello, che affondò nella sedia.
-Oh andiamo…-
La professoressa non gli diede la possibilità di ritirarsi. -L’hai sentita? Muoviti!-
Alla fine se l’era cercata, e Lacie non mancò di farglielo notare. Il ragazzo fece come gli era stato detto, prendendo posto alla lavagna. Le domande non erano difficile, se si aveva ripassato le regole nell’ultimo periodo, e con un po’ di concentrazione anche Astral riuscì a rispondere a tutte le domande, correggendosi subito le volte in cui aveva rischiato di sbagliare.
-Finalmente…- sussurrò senza farsi sentire dalla professoressa. -Khal, tocca a te.-
Stavolta la scelta venne accolta dai compagni, ma naturalmente non dalla sorella, che si sentì ancora più offesa.
-Scusa Lacie…- le sussurrò il fratello, venendo completamente ignorato.
Se preferiva affidarsi a quella serpe per le cose che riguardavano la scuola invece che lei, allora glielo avrebbe lasciato fare, con tutte le conseguenze che ne sarebbero derivate.
Come ad Astral nemmeno a Wyen sfuggì il nervosismo di Lacie, e si sentì ancora più in colpa reputando la cosa esclusivamente una sua colpa.
Khal intanto aveva terminato la sua parte di esercizi, e stava decidendo chi chiamare per gli ultimi. -Ryujin.-
L’altro annuì, alzandosi, ben consapevole che fosse una grossa responsabilità quella che gli veniva chiesta, ma il ragazzo anche durante la vacanza si era premurato quantomeno di ripassare l’ultima parte del programma, ed infatti non ebbe alcun problema ad assicurare al gruppo un weekend tranquillo senza compiti aggiuntivi.
La professoressa non ne fu altrettanto entusiasta, stringeva il righello fino a sbiancarsi le nocche, e si cominciava a sentire un rumore simile alla legna che viene stritolata. Il righello riuscì a resistere alla pressione solo un’altra manciata di minuti prima di sbriciolarsi.
-Al primo che parla, gli strappo la lingua.-
Era molto probabile che mantenesse la parola, per questo motivo nessuno si azzardò a parlare, scattando in piedi al suono della campanella per sfuggire alle sue ire.
Lacie fu la prima a muoversi, ma non per paura della professoressa quanto per il bisogno di allontanarsi da Astral, che naturalmente la seguì.
-Lacie! Fermati per favore!-
-Va da Khal se hai tanta voglia di parlare nya!-
-Andiamo, sai che non volevo offenderti!-
-Beh, l’hai fatto nya!-
Ogni spiegazione era inutile, doveva affrontare la furia della sorella ed aspettare che passasse. Lacie accelerò il passo fiondandosi in classe, mettendosi tra delle sedie già occupate per evitare che lui potesse avvicinarla.
Per quanto Astral avesse corso lei rimaneva comunque più veloce.
-Non preoccuparti, sai che le passerà.- disse Seraph cercando di consolarlo.
L’altro sospirò, andando a sedersi. Avrebbe preferito non litigare e basta sinceramente, ma non voleva sminuire il tentativo di Seraph perciò rimase in silenzio.
Presto anche gli altri arrivarono, e si sistemarono per la lezione d’inglese della professoressa Emi Mustang.
La donna naturalmente era già in attesa, seduta sulla cattedra con una cortissima gonna che nemmeno lontanamente raggiungeva le ginocchia.
-Oh oh, ma guarda… qui qualcuno si è abbronzato.- disse la donna. -Siete andati a divertirvi al mare? Spero che abbiate usato delle protezioni.-
-Non esco mai senza.- rispose Yume, con un sorrisetto malizioso.
-Brava bambina.- disse l’altra, alzandosi camminando tra i banchi. -Oooh, e qui qualcuno è cresciuto…- aggiunse avvicinandosi a Lighneers, appoggiando il righello sul suo mento. -Ti dona, potrei anche farci un pensierino.-
Una volta probabilmente Lighneers se ne sarebbe uscito con qualche commento o un flirt di poco conto, ed Ayame si sarebbe infuriata con la professoressa, ma la ragazza era seduta serena e lui non era più quello di un tempo.
-Grazie.- rispose educatamente, disorientando perfino la donna, che senza trovare altro da dire si allontanò, concedendogli giusto una carezza tra i capelli.
Annabelle non poté fare a meno di lanciare uno sguardo ad Ayame, trovando solo una persona tranquilla che usava il cellulare in classe. Tornò a concentrarsi, cercando di non fissarla troppo a lungo.
Sembrava essere veramente cambiata, tanto quanto Lighneers…
Rispetto alla lezione precedente questa fu decisamente più calma, e per questo motivo molti non prestavano completamente attenzione: Cirno ancora se la dormiva, Jack non avendo bisogno di particolari lezioni nella sua lingua madre mandava dei messaggini di carta a Daimonas, aiutandolo quando andava oltre facendogli perdere il filo, ed Ailea si tormentava del fatto Khal non le rivolgeva la parola e nemmeno una carezza.
In certi momenti avrebbe voluto tirargli un libro in testa dalla rabbia. Era infantile ed immaturo, e se doveva comportarsi così poteva anche andarsene a quel paese. Ma poi si ricordava di come le aveva detto che si era sentito, ed il senso di colpa la frenava. Addolcendosi cercava di rimediare, ed il rifiuto faceva perdere per circolo vizioso da capo.
Khal non era assolutamente ignaro di questo, e doveva mordersi la lingua fino a sanguinare per evitare di sorridere, ma i risultati del suo operato si sarebbero visti solo con il tempo.
La campanella suonò nuovamente, e la scena tra Lacie ed Astral si ripeté allo stesso modo. Nemmeno Wyen, per quanto desiderasse parlare ad entrambi, riuscì a raggiungerla.
-Wyen, va tutto bene?- le chiese Milton, notando la sua espressione.
L’altra la guardò, scuotendo il capo sconsolata. -Ho creato attrito tra Astral e Lacie… vorrei porgere ad entrambi le mie scuse.-
-Oh, non devi preoccuparti. Litigano spesso, ma fanno sempre la pace. Sono fatti così.- le rispose l’altra cercando di confortarla.-
-Ma non avrebbero litigato se non avessi scelto Lacie…-
In quel momento Milton rivide nelle parole di Wyen Daimonas. Il modo in cui il ragazzo si mortificava dandosi tutte le colpe del mondo, ed il senso di responsabilità che lo seguiva ad ogni passo. Delicatamente Milton le mise una mano sulla spalla, sentendo il cuore ammorbidirsi nei confronti dell’amica.
-No, tu non hai fatto niente di male. Sono certa che Astral non lo pensi nemmeno.-
Purtroppo, per quanto Wyen apprezzasse il gesto, non riusciva completamente a crederle. Era soprattutto l’insicurezza del fatto di essere la nuova arrivata, e del suo passato, a frenare l’ottimismo.
-Penso che parlerò comunque a Lacie…- disse infine, sperando nell’arco della giornata di trovare il momento adatto.
Spostò lo sguardo fuori dalla finestra, osservando il giardino completamente vuoto al momento, qualcosa di particolare però attirò la sua attenzione, una serie di camioncini bianchi, accuratamente messi in fila e con dei loghi di croci rosse disegnati sul fianco.
Loghi simili normalmente venivano attribuiti a ruoli medici, e visto nessuno dei suoi compagni sembrava stare male non indugiò molto sulla loro presenza, continuando a camminare.
Rapidamente entrarono tutti nella classe della lezione di latino, con la professoressa Hanna, quando una voce dagli altoparlanti ne interruppe l’inizio.
-Attenzione a tutti gli studenti. Quest’oggi, durante l’intervallo, si terrà una visita medica generale nell’infermeria scolastica. Siete pregati di recarvi lì, coloro che non lo faranno saranno trattenuti dopo l’orario delle lezioni.-
-Oh, non sapevo che oggi ci sarebbe stato un controllo.- disse Johanna sorpresa.
-Forse ha a che fare con i furgoncini fuori dalla scuola.-
Al commento di Wyen molti si girarono a controllare. I furgoni erano ancora lì, ma da lontano non si riusciva ad intravedere altro che il logo.
-Già… forse.- rispose Vladimir, accendendo il cellulare ed entrando in classe.
Anche per quanto riguardava latino la professoressa era andata avanti con il programma durante i giorni di assenza del gruppo, al quale vennero dati alcuni esercizi per recuperare tutto e non restare indietro.
In questo modo la lezione trascorse rapidamente, ed al suono della campanella i ragazzi uscirono svelti dalla classe.
-Andiamo a fare il controllo? Così ce lo togliamo subito.- propose Johanna.
-Ci faranno delle punture?- chiese Sammy spaventata.
-Tranquilla amorino, sono sicura non ti faranno nemmeno una punturina.- la rassicurò Yume accarezzandole la testa.
-Ed in caso, riceverai un bel lecca-lecca.- aggiunse Hope.
-Ne daranno uno anche a me?- scherzò Zell, smorzando la tensione di Sammy.
Hope annuì con un sorriso, che fu ebbe l’effetto di una freccia nella schiena di Alexander. -Naturalmente!-
-Non è che ne abbia tanta voglia sinceramente.- sbuffò Grace. -Non ci hanno nemmeno avvertiti prima.-
-Non hai sentito gli altoparlanti?- replicò Cirno, suscitando una risatina da parte di Ayame.
-Intendo un avvertimento di un giorno almeno.-
-Sono sicura però che non ci vorrà molto. Sarà una cosa generale.- disse Milton. -E almeno non dovremo restare dopo le lezioni.-
-Hai ragione, prima lo si fa meglio è.- annuì d’accordo Ryujin.
-Sinceramente io me ne andrei a casa e basta…- mormorò Ailea, aspettandosi che Khal quantomeno cercasse di convincerla a restare o dicesse che sarebbe andato con lei, invece niente. -… lasciamo perdere.-
-Forza allora, Lacie, tu vieni?- chiese Astral, sperando di riallacciarsi con la sorella, ma questa scosse il capo allontanandosi.
-Io non vado da nessuna parte con te nya!-
Senza che il ragazzo potesse evitarlo Lacie aveva già cominciato a correre lungo il corridoio, senza grande sorpresa da parte dei suoi amici.
-Cosa le hai fatto stavolta?- disse Nadeshiko punzecchiando Astral, che in risposta le lanciò un’occhiataccia. -Ah guarda che non mi spaventi micca eh. Meglio che resti qui, o quella ragazza non si fermerà mai.- continuò, muovendosi nella stessa direzione di Lacie.
Wyen si mise subito al suo seguito. -Vengo con te.-
-È mia sorella, non dovrei essere io a parlarle?- protestò Astral, ma anche Seraph stavolta diede ragione a Nadeshiko.
-Lasciale fare, è meglio così per questa volta.-
-Se vuoi posso andare con loro.- si propose Daimonas, sempre felice di aiutare, ma Astral scosse il capo.
-Nah, te devi tenere la mano a Jack se gli fanno qualche puntura.-
-Ho tanta paura!- annuì l’altro, abbracciandosi a Daimonas. -Mi proteggerai, vero?-
Daimonas rise, dandogli un rapido bacio. -Sempre.-
-Muoviamoci allora, prima che si crei una fila ingestibile.- li esortò Vladimir, incamminandosi nella direzione opposta rispetto a Lacie, Wyen e Nadeshiko.
   
 
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