Non saprò mai cosa ne sarà di questo amore che mi si è bloccato in gola - di questo amore morto ancor prima di germogliare -, dove si dissolvono i sogni infranti e le storie mai raccontate.
Non saprò mai che senso abbia continuare a cercarti, guardarti anche se non ci sei, aspettarti in silenzio dove i giorni si mescolano alle mie paure, dove si fanno vivide le mie mancanze.
Non saprò mai che senso abbia attendere che il mio cuore trovi sollievo e pace, lasciare che la nostalgia che ho di te mi corroda il fiato, fibra dopo fibra, immaginarti mentre torni da me per catturarmi la mano.
Non saprò mai che senso abbia farmi male con quel briciolo di calore che non puoi più darmi, per quale motivo io mi strugga in balìa di un sentimento inutile, condannato ad un crudele oblio, perché mi ostini ad intrappolare la mia mente tra le crepe del passato, anche se ormai è tardi.
Non saprò mai perché non si esaurisca il vortice convulso di ricordi che mi inghiotte, perché ultimamente queste sere sembrano non passare mai, perché non riusciamo a dirci le cose così come stanno.
Tu non hai idea di quanto spesso ti profili tra i miei pensieri, negli attimi intrisi di vivida emozione, di quanto spesso ti insinui tra le pieghe del mio sentire.
Tu non hai idea di quanto spesso il vento trascini via con sé il tuo respiro - sillabe amare, memorie morenti, sinestesie percettive.