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Autore: Sleepesleep    17/05/2023    0 recensioni
Sakusa non è un fan dell’amore, non né capisce la funzione, non solo ti rende irrazionale ma ti porta anche a scambiarti secrezioni corporee con altre persone insieme a chissà quanti batteri, così ha scelto tempo addietro che non si sarebbe mai innamorato. Eppure, accade, la colpa era tutta di quel biondo finto arrogante, Atsumu Miya.
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Atsumu Miya, Kiyoomi Sakusa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cinque giorni al disastro…

 

Sakusa amava la mattina, era il momento che preferiva della giornata, la città era avvolta in una strana atmosfera simile al rumore bianco, un miscuglio di persone che lentamente si recavano a lavoro assonnate e altre che si dirigevano esauste a casa per riposarsi, il tutto avveniva in un rispettoso silenzio l’uno per l’altro. Si, era il momento che preferiva della giornata.

<< Dove stai andando? >> chiese una voce placida.

<< A fare una passeggiata >> rispose Sakusa scrutando il ragazzo che aveva solo il cognome in comune con la sua nemesi

<< Vuoi compagnia? Di solito corro la mattina >> continuò Osamu sbadigliando.

Il labbro inferiore fu catturato dai denti per evitare di dare voce al suo pensiero, Sakusa davvero non sapeva perché gli interessasse sapere se anche Atsumu andava con lui, anche a lui piacevano le mattine? Forse un giorno avrebbero potuto correre insieme

<< Mio fratello non ama particolarmente svegliarsi presto la mattina >> rivelò Osamu sincero e aggiunse vago << Sono certo però che se tu gli chiedi di accompagnarti farà uno sforzo >>

<< Non vedo perché dovrei chiederglielo >> obbietto Sakusa infastidito, come aveva fatto quel tizio a indovinare cosa aveva pensato? Quei dannati gemelli gli avrebbero fatto venire il mal di testa. Sbuffando si diresse verso la strada seguito da Osamu che lo scrutava con attenzione come se volesse leggere qualcosa nascosto tra le sue azioni.

In realtà la passeggiata fu stranamente silenziosa, Osamu non parlò mai, si limitarono a camminare e a fissare il cielo ignorando l’uno la presenza dell’altro, a quanto pare Osamu non amava le chiacchiere, un punto a suo favore. Forse era Atsumu quello allegro tra i due, lo vedeva spesso chiacchierare con chiunque, era come una specie di uragano odioso da osservare ma difficile da ignorare.

A metà del percorso Osamu si fermò annunciando << Io continuò verso destra >>.

Sakusa annuì leggermente, non che facesse differenza se ci fosse o meno.

<< Sai, Atsumu non è poi così male >> disse senza alcuna connessione logica con la frase precedente.

Sakusa gli avrebbe voluto chiedere il significato di quell’affermazione, ma non lo fece si limitò ad osservarlo mentre si dirigeva chissà dove. Atsumu non era così male? In che senso? Era un incoraggiamento a trovare un qualche tipo di tregua? Oppure voleva solo avvisarlo di non esagerare con le prese in giro perché Atsumu dopotutto aveva una specie di cuore? O ancora non era nulla di tutto ciò ma solo qualcosa detta solo per dirla.

Con questi pensieri ancora confusi entrò in camera infastidito, Atsumu non si era ancora svegliato, dormiva in pace coperto fino allo stomaco, sembrava innocuo, quasi piacevole. Sakusa scosse la testa, stava impazzendo? Il biondo ossigenato non era piacevole, era odioso e riprovevole.
Si preparò con lentezza e non fu sorpreso per questo di essere ripreso dal bastardo che a quanto pare si era finalmente svegliato << Sakusa vuoi rimanere per tutta la vita in bagno? >>.

<< Sto uscendo >> asserì e si diresse nella camera condivisa indossando il suo migliore cipiglio offeso.

<< Mi aspetti per la colazione? >> chiese Atsumu bloccandosi all’entrata del bagno, quasi da quella risposta dipendesse ogni azione successiva.

<< Si >> si lasciò sfuggire Sakusa.

Atsumu gli rivolse un sorriso luminoso asserendo << Non ci metterò molto, promesso >> ed entrò nel bagno veloce.

Sakusa rimase immobile a fissare per qualche minuto la porta del bagno confuso, perché aveva accettato? Non riusciva davvero a capire, si era limitato a non pensarci e aveva lasciato che la risposta nascesse da sola tra le sue labbra. Questo però non spiegava questa sua debole gentilezza, non era da lui. Era colpa del giorno precedente? O della frase di Osamu? Mancavano ancora sei giorni al termine di quella vacanza, non era certo di riuscire a superarla.

Atsumu riapparve nella sua visuale con addosso il suo miglior sorriso arrogante << Andiamo, Omi-Omi >> disse.

Sakusa evitò di rispondergli, si limitò a uscire dalla stanza certo che la sua attuale piattola lo seguisse, peccato che il suo cammino fu interrotto da una buffa scena.

<< Sai perché accadono queste cose? >> urlava Iwazumi a braccia conserte in mezzo al corridoio.

<< Immagino sia a causa di una qualche tipo di maledizione >> rispose Oikawa serio.

<< No >> obbietto Iwazumi assottigliando minaccioso lo sguardo.

<< E allora di chi sarebbe la colpa? >> chiese l’altro offeso.

<< Tua >> gli rispose diretto Iwazumi.

<< Non vorrei interrompervi ma noi dovremmo passare >> disse Atumu cercando di trovare un spiraglio per scendere al piano inferiore.

Il duo sembro solo allora accorgersi di loro. << Fate il giro >> ribatte Oikawa roteando gli occhi infastidito.

L’altro ragazzo al contrario si sposto leggermente << Scusa >> disse.

<< Perché ti stai scusando con loro? >> squitti la prima donna per eccellenza e aggiunse << Dovresti farlo con me, mi stai urlando addosso da stamattina Iwa-chan >>

<< Te lo meriti >> commentò Iwazumi  e poi aggiunse qualcosa che Sakusa non colse dato che ormai erano troppo lontani.

<< I litigi tra gli innamorati sono sempre i più divertenti >> gli disse complice Atsumu facendogli l’occhiolino.

<< Non so di cosa tu stia parlando >> asserì Sakusa mettendo su la sua migliore finta faccia confusa e accigliata

<< Quei due sono innamorati >> spiegò Atsumu tranquillo e aggiunse << Ti da fastidio? >>.

<< Cosa? >> chiese questa volta genuinamente dubbioso l’altro.

<< Il fatto che sono due uomini >> disse il biondo leggermente nervoso o almeno così gli parse, la voce della volpe si era incrinata, aveva esitato. Era già accaduto in precedenza ad esempio quando aveva perso contro il Karasuno, quella leggera crepa nella voce che indicava che Atsumu era nervoso.

Nonostante la totale mancanza di capacità di decifrare gli altri che aveva Sakusa, infatti il biondo ossigenato rimaneva sempre un’incognita fastidiosa ma in queste occasioni riusciva a sbirciare oltre la solita facciata da stronzo. << Non ne vedo il problema >> ed era la verità.

Inoltre, era pienamente consapevole che Iwazumi e Oikawa erano molto più che semplici amici, lo aveva realizzato molto tempo addietro, quando li avevi incrociati durante un amichevole. Oikawa era un bravo giocatore, non eccezionale ma qualcuno che poteva aspirare a meglio che ad una squadra come quella in cui si trovava, la shiratorizawa sarebbe stata una scelta molto più logica.

L’unica spiegazione che riuscì a darsi dopo quell’incontro fu che Oikawa doveva aver seguito Iwazumi, e l’unica cosa che rende una persona così stupida da rischiare il proprio futuro è l’amore. Ecco com’era arrivato a questa conclusione. Col tempo la sua intuizione fu confermata, infondo non era così negato con gli affari di cuore.

<< E dell’amore invece? >> chiese ancora Atsumu rilassandosi.

<< Vuoi sapere cosa penso dell’amore? >> ribatte Sakusa incerto, cosa poteva mai interessare al biondo tinto?

<< Esatto >> confermò l’altro.

<< Venite in spiaggia dopo la colazione, vero? >> chiese Hinata spuntando dal nulla davanti a loro.

Come aveva fatto Sakusa a non vederlo? Dannato tappetto.

<< Certo >> affermò Atsumu e aggiunse << Omi-omi non vede l’ora >>.

Verme traditore infido, quando mai gli aveva detto una cosa simile? E pensare che stava iniziando a ricredersi su quella volpe perfida.

<< Perfetto >> urlò Hinata correndo verso Tobio asserendo << Vengono anche loro che ti avevo detto >>.

<< Tranquillo, appena si distrae scappiamo >> gli sussurro facendogli l’occhiolino Atsumu.

Intendeva che lo avrebbe aiutato ad evitare la giornata in spiaggia con il resto della comitiva? Beh, forse Osamu aveva ragione in fondo, Atsumu non era così male.
   
 
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