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Autore: littlemoonstar    13/09/2009    8 recensioni
-sei...bellissima. - disse alla fine,osservandomi.
-sono in vestaglia – risposi,piegando la testa.
-appunto. -
Lo fissai,scoppiando a ridere e arrossendo. Di nuovo.
Cosa accadrebbe se Isabella,giovane prostituta sognatrice dal cuore spezzato,incontrasse Edward,misterioso artista con un segreto inconfessabile?
E cosa c'entra la caccia al vampiro aperta a Londra?
Diventa la mia venere. Posa per me.
Perchè l'amore può superare ogni ostacolo.
Genere: Romantico, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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venus
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10.
;Memories ;
Venus
xxx











-Jess,bussano alla porta! - gridò Angela,alzandosi a fatica dal letto.
-vado,vado! - rispose lei,correndo fino all'ingresso.
-AH! -
-Jess,guarda che l'omicidio di Jacob non è compreso nei lavori da fare stamat...-
-Angie!! -





Non riuscivo a staccare gli occhi da lui.

Dannazione,non credevo che potesse tirare fuori tanta passione in così poco tempo.
Potremmo fare di meglio...
Edward mi prese per i fianchi,facendomi cadere delicatamente sul letto.
Me lo ritrovai sopra,ma nonostante la sua pelle di granito mi sembrò sorprendentemente leggero e morbido al tatto.
-Edward...-ansimai senza fiato,sconvolta da quel comportamento inusuale che,tuttavia,non mi dispiaceva affatto.
E fu in quel momento che mi accorsi di come fossi terribilmente in imbarazzo con lui accanto.
Era diverso,davvero opposto a ciò che avevo sempre provato quando scendevo per strada.
Perché ora avevo veramente intenzione di rendere quel momento speciale.
-stai arrossendo,Bella? -sussurrò Edward,sfiorandomi l'orecchio con le labbra fredde.
Rabbrividii,pensando al contempo ad un modo per evitare tutto quell'imbarazzo.
-sembra proprio di si...-riuscii a sussurrare,con un debole sorriso.
-mm...-
Chiusi gli occhi,e dopo poco sentii di nuovo il suo sapore sulle labbra.
E quando si allontanò solo di qualche millimetro da me,non riuscii più a trattenermi.
-io credo...-
-cosa? - mi incitò lui,con voce armoniosa.
-credo di essere leggermente innamorata. -
-leggermente? - ripeté Edward,ridendo. - è così che mi confessi il tuo amore? -
Cercai di reggergli il gioco,ma ero davvero un'imbranata con quelle romanticherie.
-magari non ci sono abituata...-sussurrai,sfiorandogli il viso.
-allora ti insegno io. - disse,per poi baciarmi di nuovo.
Gli sfiorai i capelli,ma sentivo sulla sua pelle i primi segni di cedimento: si irrigidì,trattenendo il respiro.
Rimase immobile per qualche secondo,e capii che per lui doveva essere davvero difficile resistere al mio profumo.
Quando si rilassò di nuovo,tornò a guardarmi con la stessa dolcezza.
-ti amo,Bella Swan. -
La sensazione che provai fu indescrivibile.
Il cuore mi scoppiò,gonfiandosi di quell'amore che Edward mi aveva donato con quelle due semplici parole.
Inevitabilmente,una lacrima mi rigò il viso,cadendo sul cuscino.
-ho esagerato? - chiese,asciugandomi il volto.
Scossi la testa,negando ripetutamente quella domanda.
-Bella. -Edward si fece serio,e mettendosi di nuovo seduto mi portò con se,stringendomi la mano.
-si? -
-diventa la mia venere. -
Soffocai un gemito. Sapevo cosa significava quell'espressione in quel periodo per un'artista.
Lo sapevo troppo bene,ma non riuscivo ancora a crederci.
-puoi ripetere? -
Edward sorrise.
-diventa la mia venere. Posa per me. -



-credo...di essere pronta. - confermai,ancora chiusa in camera.
L'idea di posare per Edward aveva scatenato in me una marea incontrastata di emozioni,ma in quel momento mi sentivo solo tanto nervosa.
posare? E...e come?”
non lo so. L'ispirazione mi verrà,vedrai.”
Inizialmente avevo pensato di indossare l'abito di Alice,così bello ed elegante.
Ma dopo essere entrata nella camera di Edward – la nostra,corresse la vocina nella mia testa,confondendomi ancora di più – cambiai completamente idea.
Aprii la porta,attraversando il corridoio per raggiungere il grande salone centrale.
Edward aveva predisposto una grande tela bianca sul cavalletto,e posizionato i colori sulla tavolozza.
Davanti a lui aveva posizionato un divanetto color cremisi dalle finiture dorate,posto lì probabilmente per accogliere me.
Si voltò verso di me,ed io mi strinsi nel capo scelto.
-sei...bellissima. -
Sorrisi,avvicinandomi al divanetto.
Mi sdraiai ,poggiando il gomito sul bracciolo in modo da sollevarmi leggermente verso l'alto.
Poggiai la testa delicatamente sulla mano,e i miei occhi si andarono di nuovo ad unire a quelli di Edward.
Piegai leggermente una gamba sopra l'altra,lasciando intravedere la pelle nuda sotto il tessuto rosa antico che,leggero,scivolò verso l'alto.
-sono in vestaglia. - gli risposi,sicura che ricordasse anche lui la conversazione che avevamo già avuto.
Sorrise,e in quel momento la spallina della vestaglia scese leggermente sulla spalla morbida,scoprendola in modo naturale e armonico.
I capelli ricaddero morbidi a completare la mia figura,e per la prima volta mi sentii davvero bella.
-appunto – concluse lui,terminando quello scambio di parole già avuto in passato,che ripetevamo come un rito.
Nell'attimo in cui il pennello toccò la tela sentii uno strano brivido scorrere lungo il corpo: stavo davvero posando per un quadro?
Ero davvero così bella da poter essere considerata la sua venere?
E ti sorprendi?
-rilassa il viso,Bella...- mi suggerì lui,intuendo che al momento i miei pensieri non fossero così piacevoli.
-come fai a capire tutto? - sussurrai,cercando di muovermi il meno possibile.
-anche se non riesco a leggere nella tua mente,non vuol dire che non ti capisca – rispose lui,con un'altra pennellata decisa.
-è solo che nessuno mi aveva mai chiesto di posare prima...per un quadro,intendo. -
-dovresti sorprenderti,Bella. -
-ma tu sei di parte,non puoi dire se sono bella o no. -
-sarò anche di parte,ma sono comunque un'artista. So riconoscere il bello. - proseguì lui,armonizzando le parole con i gesti della mano.
Annuii,fissandolo con interesse.
-il problema è che non importa quanto possa essere bella,per il lavoro che facevo. Eppure volevo farlo per...- mi interruppi,mordendomi il labbro.
-brutti ricordi. - concluse lui,e io non potei fare altro che rispondere alla sua incredibile dote di carpire i miei stati d'animo con un cenno della testa.
-solo...molto lontani. -
-sicura di stare bene? Se vuoi possiamo rimandare...-
-no. - dissi,decisa – voglio farlo,davvero. - e non mi riferivo solo al quadro. Sentivo che potevo davvero confidarmi con lui,raccontare quel passato che non avevo mai detto a nessuno.
-sicura? -
-si. - presi un bel respiro,per poi tornare a guardare la tela bianca che mi voltava le spalle,ancora in produzione – ti ho raccontato di come mio padre ci abbia abbandonato e mia madre sia morta per malattia,ma non ti ho detto quando ci ha abbandonato...-
Edward si fermò,scrutandomi e riducendo gli occhi a due fessure dorate.
-mia madre stava troppo male per poter reagire a quello che diceva o faceva mio padre,per questo non ha mai potuto obbiettare sulle sue scelte. Se n'è andato quando avevo sette anni,dopo tre intensi anni di violenze su madre e figlia. -
Per la prima volta sentii Edward gemere. Era un gemito a metà tra dolore e sorpresa,forse neanche lui si aspettava una verità così sconvolgente.
E nemmeno io avrei pensato di poterla rivelare con così tanta facilità.
-Bella...-
-sto bene. -conclusi,annuendo per reprimere le lacrime che non avevo intenzione di far scendere – fino a quindici anni ho vissuto con il suo volto nella mente,ma ero troppo impegnata ad occuparmi della casa dato che mia madre si sentiva sempre più debole e non poteva affaticarsi. Ho trascorso così la mia adolescenza fino a quindici anni,e durante quel periodo mio padre era tornato circa due o tre volte,ubriaco,per divertirsi un po'. Poi è sparito,e quando mia madre si è aggravata abbiamo scoperto la presenza di una malattia al sistema immunitario che aveva coinvolto in quegli anni tutto il corpo. E quando è morta sono scappata da quella casa. Non...non volevo più ricordarla. Non avevo nulla da ricordare,più che altro...-
Edward non stava più dipingendo: aveva posato il pennello,e con una velocità inaudita fu subito al mio fianco.
Mi abbracciò,ed io lo strinsi forte per trovare la forza di andare avanti.
Finalmente mi ero liberata,avevo confessato quel segreto che mi tenevo dentro da troppi anni: il controllo che volevo avere sugli uomini dopo quello che avevo subito era stata una reazione spontanea,che mi aveva portato in strada.
Ma adesso non ne avevo più motivo: avevo qualcuno,ora,su cui contare.
Edward mi baciò,ed assaporai il bacio sulle labbra chiudendo gli occhi,per non perdere nemmeno un attimo di quel tumulto di sensazioni bellissime che mi travolgevano.
Mi lasciai cadere sul divanetto,ed Edward mi seguì senza fatica:
-grazie...-sussurrai,trattenendo il respiro.
-adesso sono qui. -
-Edward...resta con me...-
-oh,non ho intenzione di andare da nessuna parte senza di te. - mi rispose lui,avvicinandosi di nuovo alle mie labbra.




Quando Edward mi mostrò la tela non riuscii a rendermi conto di come un vampiro potesse essere incredibilmente veloce anche nel dipingere quadri.
Il dipinto era incredibilmente realistico e al contempo ovattato,raffigurante una figura surreale ma bellissima.
Un momento,ero io quella bella venere dai capelli color cioccolato?
-Edward,questo non è...-
-lo so. - concluse lui,intuendo la mia confusione.
Il dipinto era di una bellezza inimmaginabile,forse uno dei più belli che avessi mai visto,ma non ritraeva me,sdraiata su quel favoloso divanetto cremisi.
Al contrario,la figura ritraeva una bellissima ragazza in un'elegante vestaglia color rosa antico seduta sul davanzale della finestra,e illuminata dal raro sole di Londra.
I capelli sciolti incorniciavano il volto pallido e gli occhi nocciola,che scrutavano il cielo con un barlume di speranza,di felicità,nelle iridi luminose.
Le ginocchia erano leggermente piegate,ed una di esse era circondata dal braccio sinistro,che sfiorava il vetro in perfetta armonia con il resto del corpo.
E l'elemento più bello era il meraviglioso sorriso che quella ragazza portava con se e donava al mondo,finalmente di nuovo felice.
E non mi sorpresi nel capire che ero io,quella meravigliosa creatura che aveva trovato la felicità.
-perché non hai proseguito con la tela precedente? - gli chiesi,ancora ammaliata da quel quadro.
-eri triste,mentre parlavi del tuo passato su quel divano. Ti eri irrigidita,non sembravi a tuo agio. Quando ti ho detto di prenderti qualche minuto di pausa ti sei andata a sedere sul davanzale,e mentre guardavi il cielo sembravi così felice...sei stata la mia ispirazione,ho finito la nuova tela in due minuti e mezzo. -
Velocità da vampiro. Non male!
-davvero? - chiesi,stupita.
-si,ma non capisco da cosa derivasse tutta quell'allegria improvvisa. - si chiese,anche se in fondo sapevo che aveva immaginato già qualcosa.
E anche io avevo la mia risposta
Non ho intenzione di andare da nessuna parte senza di te...
Guardai di nuovo il quadro,sfiorando la parte di tela asciutta.
-io si. - risposi,sorridendo di nuovo.




















Note:
Un capitolo felice dall'inizio enigmatico *_*
Il titolo non solo si riferisce ai ricordi di Bella e al suo passato triste,ma anche a qualcosa che rimarrà come ricordo dell'amore tra i due per sempre: il quadro di Edward.
Enigmatica?
Eheh,lo so che sono tremendamente perfida in certi casi,ma che ci volete fare? Sono ancora sotto l'influsso della vacanza a Parigi (per chi me l'ha chiesto...è stupendaaaaaaa!! xD) e quindi la vena romantica è ancora presente...ma cosa accadrà nel prossimo capitolo? Bene,dato che ormai ci do dentro con gli spoiler,eccovene uno del prossimo capitolo.


-sono morte. - concluse lui senza alcun peso sul cuore,con un'espressione estasiata.
Caddi a terra,inespressiva.
Sono morte. Sono morte. Sono morte.


Un grazie speciale a chi recensisce,a chi ha aggiunto la storia nelle preferite/seguite o anche chi solo la legge: davvero,siete fantastici!!

Un bacio
LMS*
  
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