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Autore: giudy_falleni    31/05/2023    0 recensioni
E se fosse andata diversamente? e se Luca Benvenuto non fosse stato ucciso, ma solo gravemente ferito da Corallo, e l'unica chiave per riportarlo alla vita fosse lei, la sua Anna Gori? questa è la loro storia come avrei voluto che fosse, un finale diverso per due anime destinate a stare insieme per sempre
PS: contiene testi di 3 canzoni di Laura Pausini
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna Gori, Elena Argenti, Luca Benvenuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao Luca,
Ti scrivo perché non c’è la faccio a parlarti.
Prima di tutto ti chiedo scusa, sono sparita ma questi lontano da te sono serviti a tante cose, a capire me stessa, la nostra storia, quello che potevamo essere e che… che non siamo stati, che mai potremo essere.
Questi mesi lontano sono serviti ad allontanare definitivamente la speranza di un futuro con te. Qualche tempo fa ho incontrato un ragazzo. Ora mi verrebbe da scriverti il suo nome, lo vedi come sono fatta? E invece no, è meglio di no.
Con lui sto bene. All’inizio eravamo solo amici, gli ho raccontato di me, di te, di noi.
Ha capito, ha avuto pazienza. È un ragazzo d’oro sai, ti piacerebbe.
Eh beh, insomma ad un certo punto è nato qualcosa.
È riuscito a farmi immaginare un futuro sereno Luca.
E poi è successa una cosa bellissima. Luca sono incinta, sono incinta.

Ti voglio bene.”

 

Erano passati molti mesi da quando Anna aveva scritto questa lettera a Luca, e aveva provato a ricostruirsi una vita serena con Michele, Abel e Irene.

A Michele aveva raccontato tutto di Luca, di cosa era ed era stato per lei.

Michele dapprima l'aveva capita, l'aveva sostenuta, le aveva fatto immaginare un futuro roseo, anche se lontana da Luca, poi all'improvviso se n'era andato, lasciandole solo un messaggio di addio

 

"Ciao Anna,

quando leggerai il mio messaggio sarò già lontano, da te e dai bambini.

Perdonami, ho provato a darti un futuro, il futuro che sognavi, ma tra noi c''era sempre un'ombra, l'ombra di Luca. Più passava il tempo, e più mi rendevo conto che tu amavi e ami lui, e io mi sono guardato intorno. Ho conosciuto Evelyn 6 mesi fa, mi sono innamorato perdutamente di lei, ed è con lei che sono partito per l'Australia.

Non mi cercare, io non ti cercherò.... per una volta, non pensare alle tue paure e ai tuoi dubbi, ti lascio libera.. la tua felicità è al fianco di Luca, la mia al fianco di Evelyn.

Irene e Abel saranno felici, solo che anche tu lo sarai.

Ti voglio bene"

 

Anna era rimasta scioccata da quel messaggio, poi però aveva proseguito con l'università, e la sua routine quotidiana con Irene e Abel.

Non aveva avuto il coraggio di seguire il consiglio contenuto nel messaggio di Michele, ma più passava il tempo e più si rendeva conto che le mancava come l'aria la sua Roma, le sue amiche, il X Tuscolano, i suoi ormai ex colleghi, ma soprattutto lui... il suo ormai ex migliore amico, il suo ex conquilino, il suo amore impossibile, il commissario Luca Benvenuto

Era sempre assorta nei suoi innumerevoli pensieri quando sentì Abel urlare

Abel: IRENE DAMMI IL QUADERNO

Irene: no, no, no, no, no

Abel: MAMMA!

Anna corse in camera dei bambini, e afferrò il quaderno dalle mani di Irene

Anna: piccola birbante dispettosa, vieni con me e lasciamo studiare Abel

Irene, facendo il labbrino: No... Abi oca me

Anna: piccolina, adesso gioca la mamma con te, va bene?

Irene fece il viso imbronciato, mentre Anna la portava in salotto

Mentre Anna faceva giocare la piccola, sentì squillare il suo cellulare, e vedendo il numero di Elena, si decise a rispondere

Anna: Elena come stai? E con Castelli come va?.... Elena che c'è? Come mai questa voce?... COME? COSA? QUANDO E' SUCCESSO? NOOOOOOOOOO

Abel sentendo l'urlo della madre: mamma...

Si affacciò in salotto, e la vide bianca in volto e in preda all'agitazione e al pianto

Abel, prendendo la sorellina molto spaventata in braccio: cosa è successo?

Anna, in preda alla disperazione: devo partire... dobbiamo partire subito...

Poi cercò di cacciare indietro le lacrime e rivolta ai suoi figli: che ne dite di un bel viaggio a Roma?

Abel, dall'alto dei suoi 14 anni, capì subito che era successo qualcosa di brutto, e rispose facendo un cenno di assenso.

Un'ora dopo erano già alla stazione, aspettando di prendere il treno per Roma.

Una volta saliti sul treno, la piccola Irene si appisolò, e Abel si mise a giocare con il cellulare.

Anna, ne approfittò per ascoltare un pò di musica, cercando di non pensare al peggio

l'MP3 iniziò a riprodurre queste parole:

 

"... Mi ritrovi qui perché il tuo appuntamento adesso è uguale al mio

Hai visto il giorno della mia partenza
Nel mio ritorno c'è la tua poesia
Stare lontani è stata una esperienza, comunque sia

Non ho mai smesso di amare te
Non ho mai tolto un pensiero a te
Non ho mai smesso..."

 

Anna, cercò di non farsi vedere da Abel, si asciugò varie volte le lacrime che scorrevano veloci e furtive sul suo viso: ti prego Luca resisti... perdonami"

 

Dopo varie ore arrivarono a Roma, e Anna prima di correre in ospedale, affidò Abel e una spaurita Irene a Vittoria.

 

Arrivata in ospedale trovò Elena, Lorenzo e Gabriele ad attenderla.

Anna, con gli occhi gonfi dal pianto: ci sono notizie?

Elena, con le lacrime agli occhi: è stazionario... ha perso troppo sangue, i medici dicono che ha solo il 5% di possibilità di sopravvivere...

Anna: devo andare da lui

Elena: è inutile, non ti faranno passare, non fanno passare nessuno... quando l'abbiamo trovato, ha detto solo il tuo nome ... è per questo che ti abbiamo chiamato... so che non vi siete più sentiti da molto tempo, ma non potevo permettere che morisse senza che tu lo sapessi... te hai la tua vita, un compagno, dei figli, ma Luca nel suo delirio ti ha chiamata...

Elena non ce la fece a continuare e scoppiò in un pianto disperato

Anna mentre l'abbracciava piangendo disperata anche lei: Elena...

Poi cercando di calmarsi: non ho nessun compagno.... ho lo studio, i miei bambini, ma non ho nessun uomo al mio fianco, perchè il mio cuore è sempre rimasto...

Si zittì appena vide la dottoressa che anni prima le aveva permesso di stare accanto a Luca, quando Valerio Flaviano lo aveva ferito quasi mortalmente.

Anna: dottoressa la prego, mi permetta di andare da Luca...

Dottoressa: non posso... il commissario è molto grave, non penso che arriverà a domani... forse nemmeno a stasera...

Anna, con le lacrime agli occhi: la supplico... la prego...mi dia anche solo 5 minuti, prima che sia troppo tardi... deve sapere che sono qui...

Dottoressa si mise a riflettere, poi: va bene... tentar non nuoce! Prima di andare in coma, lui chiamava solo un nome... Anna...Anna... Le do 5 minuti, non un secondo di più

  
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