Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Melisanna    05/06/2023    0 recensioni
Momenti precedenti e successivi ai libri. Momenti in cui cambia la vita dei personaggi o in cui potrebbe cambiare. Brevi incursioni nelle loro vite quotidiane.
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Coppie: Albus/Gellert, Remus/Sirius, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nessuno prima
 

Il ragazzo seduto nel giardino di Bathilda leggeva il gionale con un espressione di concentrazione sul viso. Neppure la smorfia di disgusto che gli distorceva il volto davanti alle notizie, poteva nascondere che fosse di una bellezza quasi abbagliante con i riccioli di una caldo biondo dorato, gli occhi di un blu profondo e i tratti mobili ed espressivi.

Albus si contorse tra il desiderio di presentarsi e la vergogna che lo invadeva all’idea di farsi avanti. Non aveva mai desiderato altrettanto conoscere qualcuno. Era intimamente convinto che lo sconosciuto dovesse essere non solo bellissimo, ma anche brillante e simpatico. Stava per fuggire quando la sua vicina si affacciò dalla porta di casa.

“Albus! Albus! Cosa fai lì? Vieni! Ti presento mio nipote!”

Albus, travolto dall’imbarazzo, fece un gesto per schernirsi “Non vorrei disturbare…”

“Ma no, ma no… Non vi fa mica bene a voi giovani stare sempre da soli a leggere! Compagnia vi ci vuole!” fece un gesto con la mano verso il giovane biondo “Vieni Gellert, vieni. Ti presento Albus! Sono sicura che diventerete ottimi amici, anche lui sta sempre a leggere. Proprio come te”.

Gellert alzò lo sguardo dal giornale con un sorriso che avrebbe potuto essere formale, se non avesse coinvolto gli occhi e tutto il viso, illuminandolo. Il cuore di Albus perse un battito. Non aveva mai visto nessuno sorridere così, con una così totale, sincera felicità. Soprattutto nessuno aveva mai sorriso così alla sola idea di essergli presentato.

“Ho sentito parlare tanto di te, Albus. Mia zia dice che sei una specie di genio”

“Diplomato a Hogwarts con il massimo dei voti in tutte le materie! Albus è veramente un ragazzo eccezionale”

Albus si sentì arrossire “Signora Bath… sta esagerando…”

“Ah, invece ho assolutamente ragione! E nonostante tutto quello che è successo! Ariana e la tua povera mamma…”

“Perché? Cosa è successo?” Gellert lo guardò con occhi curiosi e gentili.

Bathilda serrò le labbra, come se si fosse accorta di aver parlato troppo.

Albus abbassò gli occhi e si spostò un ciuffo dietro le orecchie. Non gli piaceva parlare di quegli eventi, eppure non gli dispiaceva che Gellert glielo avesse chiesto. C’era qualcosa in lui che gli dava la sensazione che fosse genuinamente interessato a quello che avrebbe detto, che non lo avesse chiesto solo spinto dai pettegolezzi.

“Ah… Ariana…” si leccò le labbra, cercando le parole “Lei… è mia sorella. Da piccola dei ragazzi Babbani l’hanno aggredita... Lei… non è più… normale da allora. Mio padre l’ha difesa e… è ad Azkaban da allora”.

“Oh, Albus. Non devi parlare di queste cose se non vuoi, povero ragazzo” gli occhi di Bathilda erano colmi di pietà. Ad Albus non faceva piacere essere guardato in quel modo, anche se ormai avrebbe dovuto esserci abituato.

Gli occhi di Gellert, invece, brillavano di empatia e di una luce pericolosa “I Babbani… quando ci sarà concesso di difenderci da loro? Possibile che dobbiamo subire tutti i loro affronti senza far niente. Tuo padre meritava di essere trattato da eroe e invece lo trattano come un bandito”.

Albus lo guardò, un po’ affascinato e un po’ spaventato dalla sua foga. Pensava lo stesso anche lui, da tanti anni, ormai, ma non aveva mai osato dirlo, preoccupato dal giudizio degli altri.

“Se ci fosse concesso rivelarci ai Babbani, non succederebbe più niente del genere. Saprebbero che dovrebbero rispettarci e oh, quanto di buono verrebbe anche a loro! Potremmo unire le loro scienze alla magia e arrivare dove l’uomo non è mai stato!”

Bathilda corrugò la fronte “ Non dovresti parlare così, Gellert. È così che sei stato espulso da Durmstrang. Dovresti prendere esempio da Albus, lui sì che è un bravo ragazzo!”

“Non ti sei diplomato?” Albus si chiese se la sua curiosità avrebbe offeso Gellert, molto più preoccupato da quello che dal fatto che fosse stato espulso.

“Temo di no” rispose Gellert con un sorriso allegro. “Ma non me ne dispiaccio. Avevo già imparato tutto quello che potevano insegnarmi”.

“Gellert, insomma, un po’ di rispetto! Ti sarebbe servito il diploma! Cosa farai adesso. Oh poveri noi, che ragazzaccio”.
Gellert rise e scosse la testa bionda “Qualcosa mi inventerò. Non sono preoccupato. Quando mi hanno espulso ero già un mago migliore dei miei insegnanti”.

Albus sentì che l’ammirazione gli tracimava dal cuore e fu sicuro che Gellert doveva essersene accorto. Lui si sentiva così, nello stesso modo, ma era, oh, era così, così ipocrita se qualcuno glielo avesse detto si sarebbe schernito, così come aveva fatto prima con Bathilda, dicendo che in fondo non era poi così bravo, era solo molto studioso, anche se sapeva, sì sapeva perfettamente, di essere uno dei maghi migliori mai diplomatisi ad Hogwarts.

Avrebbe voluto avere il coraggio di parlare come Gellert.

Ma ancora non lo aveva, perciò si limitò a sorridere “A me sembra magnifico che tu sia così consapevole delle tue capacità. Mi piacerebbe poter parlare con te, con calma”.

“Sì, Albus” Bathilda si intromise, entusiasta. “Sono sicura che Gellert avrebbe così tanto da imparare da te. Sono state le cattive compagnie a mettergli in testa certe idee… Se vi frequentaste sono sicura che metterebbe la testa a posto. Vuoi venire a fare merenda da noi? Metto su il tè”.

Albus rivolse un’occhiata interrogativa a Gellert, che rispose con un sorriso contagioso “Vieni, dai, Albus, sarei deliziato di conoscerti meglio”.

Se Albus avesse avuto bisogno di essere convinto, lo sguardo di Gellert avrebbe fatto crollare tutte le sue difese. Era uno sguardo colmo di rispetto e ammirazione e, soprattutto, soprattutto, desiderio e nessuno l’aveva mai guardato così. Le persone lo rispettavano, sì e lo ammiravano. In fondo, era il migliore di tutti e lo sapevano. Ma avevano timore di lui, timore della sua intelligenza, delle sue capacità, lo tenevano a distanza o forse era lui che teneva a distanza loro e ormai quel tenersi a distanza a vicenda era talmente confuso che neanche Albus avrebbe saputo dire chi aveva cominciato prima.

Nessuno lo aveva mai guardato con desiderio, come se fosse stato qualcosa di prezioso da possedere e tenere per sé.

Nessuno prima di Gellert.

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Melisanna