Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: KurryKaira    06/06/2023    0 recensioni
Sonoko Suzuki aveva organizzato una piccola serata giochi nella sua residenza invitando, furbamente, tutte coppiette: lei e Kyogoku Makoto, Ran Mouri e Shinichi Kudo, Heiji Hattori e Kazuha Toyama. I ragazzi avrebbero voluto passare una serata serena ma con loro c'era anche Shiho Miyano, invitata da Shinichi; "chi è questa ragazza così simile ad Ai?" si chiedeva Ran un po' gelosa, e a ben vedere, tra Shiho e Shinichi sembrava esserci un rapporto molto speciale! A turbare il cuore della giovane Ran non era solo la presenza di quella donna, ma anche alcune sirene in lontananza e la telefonata di sua madre. Un pericolo incombeva per la famiglia Mouri.
Coppie trattate: Shinichi/Ran, Kogoro/Eri, Sonoko/Kyogoku, Heiji/Kazuha, Shinichi/Shiho??
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L'ispettore Megure ricevette una chiamata, un complice c'era ed era stato anche rintracciato. Dalle parole ricevute capì che Ran Mouri era in pericolo ma guardando Eri Kisaki oltre il vetro preferì non dirle nulla. Promise solo una cosa a Kogoro Mouri:- Lo giuro sulla mia vita, non verrà torto un capello alla tua bambina.-
Ran, con gli occhi di una bambina e il cuore di un leone, raggiunse il criminale dove le era stato detto. Sembrava sola, proprio come le era stato chiesto.
- Ti hanno fatta davvero venire tutta sola nella tana del lupo?-
- So essere convincente.-
Shinichi era lì, svenuto, a pochi metri da loro. Lui le si avvicinava con il coltello.
- Hai le palle di tua madre- le disse ma in realtà sottovalutandola.
- Ho anche quelle di mio padre- rispose fiera colpendo con un calcio quel coltello che scivolò dalle mani del killer.
Si precipitò a riprenderlo ma appena lo impugnò si trovò davanti Heiji Hattori che impugnava un bastone come si fa nel Kendo.
Il delinquente provò a contrastarlo ma il ragazzo gli fece di nuovo saltare via il coltello e lo spinse nelle grinfie di Ran che con un pugno lo scaraventò contro il muro.
- Come avete fatto a trovarmi?-
Heiji:- Non farmi così stupido.-
Shiho apparve vicino a Shinichi, cercava si svegliarlo:- E' stato merito mio.-
Heiji:- Ci sarei arrivato anche da solo e lo sai benissimo- non a caso il ragazzo, con vanto, cominciò ad elencare uno a uno quelli che sarebbero stati i prossimi piani del nemico. Fece capire lui che non avrebbe avuto via di scampo, perché sia lui che Shinichi avevano previsto ogni sua mossa e sapevano già bene come contrastarla, come aveva ben visto.
L'uomo strinse i pugni, sentì le sirene della polizia avvicinarsi. Megure era già fuori la villa Suzuki, diceva ai suoi uomini come muoversi perché aveva ricevuto le indicazioni da Shinichi Kudo, e si fidava ciecamente di Shinichi Kudo. Strinse i pugni l'ispettore guardando i suoi uomini in azione:- Andrà tutto bene Goro, te lo prometto.-
- Pensate di essere più furbi di me?!- Disse asciugandosi il sangue che colava dalle labbra.
- Oh lo siamo- disse Shinichi riprendendosi, perché sì, era stato tramortito davvero tra una furbata e l'altra:- Non avevi nemmeno capito che io e Ran fossimo fidanzati. Sei un pessimo detective- lo guardò con aria di sfida e poi guardò Ran innamorato:- O forse io un pessimo fidanzato.-
Shiho gli medicò la ferita, Shinichi ringraziò sgridandola per essere stata così imprudente e lei gli rispose:- Da che pulpito.-
Ran sorrise a Shinichi mentre Shiho amorevolmente gli fasciava la testa. Quanto li ricordavano Ai e Conan, non riuscì a non provare un calore nel cuore. Ma proprio questo la fece distrarre e il criminale, ormai cieco di vendetta, cacciò dalle tasche la sua pistola sparandole.

Sonoko Suzuki nello stesso tempo indicava ai poliziotti la strada per raggiungere l'assassino. Quando sentirono lo sparo il cuore le si fermò, portò le mani al petto e guardò il suo ragazzo, poco distante da lei con Kazuha. Makoto la guardò e serio gettò via i suoi occhiali, un ciuffo di capelli gli scivolò sull'occhio.

Ma lo sparo non colpì mai Ran. Pensò a suo padre, aveva difeso la sua amata col suo corpo. Shinichi? Ti prego, non Shinichi!
Ma Shinichi era ancora lì, debole e stanco, era a malapena in piedi poggiato sul muro. Shinichi non era impulsivo, ma piuttosto intuitivo, sorrise a Ran, al solito forse aveva previsto tutto.
Ma chi si era beccato il proiettile? Shiho?!
Shiho era a terra. Era questo il piano di Shinichi?!
Il criminale non ci pensò due volte a tentare un altro colpo, la polizia era ancora lontana, la sentiva correre lungo le scale. Puntò la sua pistola. - Pensavate avessi un colpo solo, detective?-
- No- Rispose Heiji sbruffone:- Ma noi abbiamo molti amici- lasciò scivolare il cellulare nella tasca, cellulare che aveva appena mandato un messaggio a una preoccupata Kazuha, che fece la spia a un supereroe, rivelando la precisa posizione del colpevole.
L'uomo tremando guardò la porta pronto a sparare, non c'era nessuno sull'uscio, faceva in tempo a sparare un colpo e uccidere colei che Eri Kisaki più amava al mondo, tutto il resto poi, non era importante. Ma non era dell'uscio che doveva preoccuparsi, il muro alle sue spalle si sgretolò e una mano lo afferrò per la testa strattonandolo con violenza tra le braccia di quello che non poteva essere un terrestre; un braccio intorno al collo e l'altro al polso, la pistola gli cadde subito dalle mani.
Shinichi sospirò:- Makoto. Sei un mostro- gli disse con estrema ammirazione:- Grazie.-
Il principe sorrise orgoglioso e appena i poliziotti varcarono la porta consegnò il criminale nelle loro mani.
Sonoko e Kazuha li raggiunsero con le lacrime. La ragazza di Osaka strattonò Heiji sgridandolo per la solita impulsività.
Sonoko non riusciva a dire nulla, abbracciò Ran e guardò il suo uomo che le disse solamente:- Scusa, per il muro- nel dirlo scostò lo sguardo anche verso il padre di lei appena arrivato che sconvolto guardava le macerie nella sua casa. Sonoko rise di gusto piena di gioia non lasciando mai la migliore amica dal suo abbraccio:- Non venirmi mai più a dire che non sei Superman!- Non riusciva a smettere di piangere. Kazuha si avvicinò all'omone porgendogli gli occhiali:- Tieni, non devi svelare così la tua identità- ridacchiò e il ragazzo timidamente se li ripoggiò sul naso.
Ran però riportò tutti alla realtà:- Ma Shiho?!- Chiese allarmata a Shinichi e quest'ultimo ridacchiando si avvicinò alla donna tramortita col caschetto. - La farsa è finita, alzati scema.-
La donna stesa a terra allora rise:- Scema, scema. Vedi che ha fatto male- cacciò da sotto la sua maglietta un vassoio da portata:- Scusa anche per questo signor Suzuki.-
Ran:- Avevate previsto anche questo?-
Shinichi aiutò Shiho ad alzarsi e rispose alla sua ragazza:- Io prevedo sempre tutto, ricorda.-
Ran si innervosì, era odioso quando faceva così, e poi si avvicinò alla donna ormai in piedi che però si teneva le costole con la mano, era comunque un proiettile e aveva fatto molto male.
Ran:- Perché hai fatto questo per me?-
Shiho:- Sarebbe più facile dirti che l'ho fatto perché Shinichi mi ha chiesto di farlo.-
Shinichi:- Ma non sarebbe la verità.-
Shiho:- Te lo dovevo Ran.-
Ran:- Ma perché??-
Shiho:- Io lo so il perché, non è importante che tu lo sappia- le sorrise ripensando a tutte le volte che Ran aveva salvato Ai incurante del pericolo.
La ragazza dai lunghi capelli mori non riusciva a capire, portò la mano al petto. Sonoko non si fece problemi a pensar male:- Non sarà perché è andata a letto con Shinichi e ora ha i sensi di colpa nei tuoi confronti?-
Ran e Shinichi, completamente rossi in viso, esplosero ma Shiho invece rise di gusto, lo stesso fece Heiji ma Kazuha tirò lui un pugno ricordando a tutti che anche lei era cintura nera.
Shinichi si giustificò:- Non è come dice lei! Io...-
Ran:- Tu?-
Heiji sogghignando:- Sì, tu?-
Shinichi sbuffò e voltandosi dall'altra parte lo disse davanti a tutti:- Io ti amo e lo sai che non farei nulla per ferirti.-
Ran gli credette subito spintonando, tra le risate, la sua migliore amica malalingua. Corse ad abbracciare Shinichi e diede lui un bacio, si asciugò una lacrima poi e davanti a un fidanzato ancora intontito dal gesto disse:- Voglio andare in ospedale da papà- ricordando dove avesse lasciato l'altro pezzo del suo cuore.

Eri Kisaki stringeva ancora lui la mano quando riaprì gli occhi anche prima di quanto i medici avevano previsto, che pellaccia dura!
- Goro!- Esclamò con una voce così alta da non sembrare nemmeno la sua:- Goro!- Quasi gli si gettò sopra, ricordandosi poi che poteva ferirlo.
- Eri...- disse con voce debole:- Dov'è Ran?-
Che padre premuroso, tutto sommato, pensò e lo rassicurò:- Sta venendo qui. Mi ha scritto che sta venendo qui! Non sa che sei sveglio, le faremo una sorpresa!- Portò le mani alla bocca non trattenendo un singhiozzo e alcune lacrime.
- Perché piangi?...-
- Sei serio?!- Lo guardò da capo a piedi:- Ti sei reso conto di dove ti trovi?!-
- Piangi perché non sono all'altro mondo?- Sogghignò ironico e lei rise di gusto perdendo il volto nell'incavo del suo collo.
Lui provò delicatamente ad accarezzarle i capelli. - Ehi... quanto tempo è passato da quando è successo?-
- Poche ore, solo poche ore, sei un tipo tosto, devo ammetterlo. Tanto stupido quanto duro a morire.-
Si lasciò prendere in giro:- Avevi detti ti amo.-
- Cosa?- Cercava di fare mente locale lei, imbarazzata.
- Mentre mi portavano via, hai detto che mi ami.-
- Lo avrai sognato cretino.-
Lui non le rispose, respirò a fatica e le strinse la mano:- Lo avrò sognato- ribadì poi:- Ma è stato bello sentirtelo dire.-
Lei si asciugò ancora una volta le lacrime lasciandosi stringere forte.

Due taxi portavano i ragazzi all'ospedale. Nel primo Ran, sul sedile davanti, che nervosamente intrecciava le mani e al telefono con l'ispettore Megure spiegava cosa le era capitato nei dettagli. Al sedile dietro Shinichi e Shiho, quest'ultima sarebbe andata anche al pronto soccorso visto il colpo ricevuto, alzò la maglia per mostrare il rossore vicino alle sue costole, Shinichi guardò ma poi rosso scostò lo sguardo:- non spogliarti- le disse.
Nell'altro taxi Sonoko e Makoto ed Heiji e Kazuha. Quest'ultima coppia non faceva che litigare. - Sei sparito all'improvviso come tuo solito! Mi hai fatta preoccupare!- - So badare a me stesso, lo sai!- - No, non lo so!- Gli diede piano una testata:- A volte sei davvero un bambino!- Lui scostò lo sguardo imbarazzato. Makoto sul sedile davanti li ignorava guardando fuori dal finestrino, Sonoko invece seduta accanto alla ragazza rise di gusto:- Ragazzi, dove eravamo rimasti ieri col gioco della bottiglia??-
Urlarono entrambi:- Non lo avevamo nemmeno iniziato il gioco si può dire! Non parliamone più!!- Nascosero entrambi la testa guardando i piedi, mani in mezzo alle cosce ed estremo silenzio, solo la risatina maliziosa di Sonoko faceva compagnia al tassista.

- Tu non morirai.-
- Eh?-
Ran ancora al telefono li sentiva appena, ogni tanto guardava i due sul sedile posteriore, era evidente il loro reciproco affetto. Sorrise, non era importante, si fidava di Shinichi e tutto sommato anche questa Shiho non era male, proprio come la sua Ai.
- Non morirò dici?- Continuò il discorso la donna dai capelli chiari, a voce bassa.
- Prima, nelle grinfie di quel pazzo mi hai guardato come se dicessi "io un giorno morirò prima o poi".-
Rise lei:- Perché? Non moriremo tutti prima o poi?-
- Poi. Poi sì- la guardò:- Pensavo ti fidassi di me- le sfiorò la mano.
- Io mi fido di te. E non voglio morire.-
- Bene.-
- Bene- ripeté sogghignando la ragazza stringendo lui la mano:- Quel pazzo era anche convito che tu fossi innamorato di me.-
- Era pazzo, appunto- guardò altrove e lei rise di gusto lasciandoli la mano, lui la guardò appena un'altra volta.
- In un'altra vita- le disse.
- In un'altra vita?-
- In un'altra vita, forse, chissà- concluse tornando a guardare avanti, cercò gli occhi di Ran, che voltandosi si persero nei suoi.
" Ma in questa vita c'è solo lei" pensò sorridendo alla sua amica d'infanzia, quanto l'amava. Ran ricambiò quel sorriso e anche quel sentimento.

In ospedale Ran ricevette la più bella delle sorprese, suo padre era sveglio! Corse ad abbracciarlo facendogli male tra le risate di tutti. Poi fece qualche moina a entrambi i genitori:- Ammettete che siete ancora innamorati e basta!-
- Dov'è il moccioso?- Chiese Goro non vedendolo da un po' e Shinichi quasi si commosse, a modo suo, lo zio Goro gli voleva un gran bene sotto sotto.
- E' con il professor Agasa!- Prese la palla al balzo:- Mamma, papà, fatemi un fratellino e chiamatelo Conan!- I genitori le urlarono contro.
Il cuore di Shinichi e Shiho ebbe uno strano battito, si guardarono nel panico. Heiji li notò e intuì, Shiho si sbagliava, l'effetto stava finendo prima del previsto! Dovevano inventare una scusa e scappare via o Conan Edogawa e Ai Haibara sarebbero comparsi all'improvviso davanti agli occhi dei presenti.
- Vai da Ran- le disse ancora una volta la donna:- Abbiamo ancora diversi minuti. Va' da Ran e salutala per bene!- Lo minacciò e lui si lasciò convincere.
Ran e Shinichi rimasero soli, nel giardino dell'ospedale, sotto un grande albero. Il vento era leggero ma faceva un po' freddo.

- Vuoi dirmi che dovrai andare via di nuovo, vero?-
- Scusa Ran. Tu non sai quanto io vorrei starti accanto- le accarezzò una guancia.
- Lo so.-
- Lo sai? Davvero?-
- Lo so- ribadì dolce:- Non hai bisogno di darmi spiegazioni.-
Il respiro di Shinichi diventava più pesante, temeva che presto Conan avrebbe preso il sopravvento rovinando tutto, come sempre.
- Ti amo- le ripeté col cuore in mano e gli occhi tristi.
- Lo so. Ma io forse un po' di più- fece lui la linguaccia trattenendo a stento le lacrime.
- Non credo- le sorrise sincero e, sfiorandole la mano per l'ultima volta, la lasciò correndo via da lì.
E lei rimase sotto quell'albero ad aspettarlo, chissà per quanto ancora; rimase ad aspettarlo come aveva sempre fatto.
Quanto lo amava.

Giorni dopo Kogoro Mouri tornò a casa, ad attenderlo non trovò la moglie, come in fondo un po' aveva sperato, ma trovò la sua amata Ran e quel impertinente mocciosetto. Sorrise, gli avevano preparato un bel pranzetto. Si sedette a tavola con loro, pensando che tutto sommato erano una gran bella famiglia, anche così.
Ran strinse la mano a Conan, felice.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: KurryKaira