XIX
ASSOMMOIR MERLOT
Una ragazza sola sta ad un tavolo.
Ordina un rosso da un menù scialbo.
Fuori le auto corrono, è sabato,
Lampeggiano immagini del baratro
Eppure, son più sole le persone
Che avanti e ai lati siedono in poltrone,
Conversando di questa o quella perversione,
Cercando di attirare il cameriere istrione.
Oh Lui,
Lui ha un cuore disperato!
Ad ogni passo un gesto, per non passare inosservato:
“sembri un quadro di Monet”, appena sussurrato,
Poteva impegnarsi di più, peccato.
È che siamo stanchi dei bar di periferia.
Di ragazze sole a un tavolo ne è piena la poesia,
Forse c’è un bisogno disperato di compagnia;
Forse sogna un semplice che la porti via.
Butta la maschera, che importa al prossimo
Se questo volto a mentire è pessimo;
Se una volta tanto, onesti fossimo;
Se per quel che siamo, noi ci mostrassimo.
Allora direi:
“Non avevo nessuno con cui uscire.
Ti ho mentito sulla festa prima di venire.
La verità che non riuscivo a dire
È che ho pianto non sapendo dove andare.”
Ma oggi brindo
A questo pianto
Son io che ho vinto, Una volta tanto
Cercavo sguardi di cui far vanto
Ottengo versi
Per questo canto.
- Rachel, 05 / 03 / 2023