Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Alexander33    11/06/2023    2 recensioni
Una trappola intessuta dalla regina più spietata che mai, decisa ad usare un’arma insolita per battere il suo acerrimo nemico. L’odio si mescolerà all’amore con la complicità di un personaggio inedito.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harlock, Raflesia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano solo pochi giorni che era tornata sulla Dorcas, e già sentiva che qualcosa non andava.

Stanca, depressa, l’appetito che fino a pochi giorni prima non le mancava era scomparso.

 

Possibile? La nostalgia per Harlock l’aveva trasformata in una tredicenne alla prima delusione amorosa? Era sciocco negarlo: allontanarsi dal padre del suo bambino era stato doloroso, ma sapeva che non sarebbe stato per sempre; quindi questa reazione psicofisica era smodatamente esagerata.

No. Dipendeva da qualcos’altro.

 

Ogni settimana si sottoponeva ad un controllo accurato: il bambino cresceva sempre vigoroso, ma lei ne risentiva, seppure le analisi e i parametri biomedici fossero perfetti, Alcyone languiva.

 

Il bambino aveva perso il brio che lo caratterizzava sull’Arcadia: comunicava spesso, si muoveva molto e reagiva alle voci di Alcyone e di Harlock. Ora sembrava addormentato. Da cosa poteva dipendere?

 

Spesso Alcyone, nella solitudine della sua lussuosa stanza, passava il tempo accarezzando il ventre che si faceva più tondo e parlava con dolcezza al suo bambino: quel bambino così speciale perché figlio dell’unico uomo che avesse mai amato nella sua vita fino a quel momento. Prezioso e amato perché era un legame forte, indistruttibile con l’uomo più straordinario che avesse mai conosciuto e non ultimo perché creatura unica nel suo genere.

 

Ma il bambino non rispondeva più come prima e questo la preoccupava tanto.




 

«Harlock, sei molto taciturno da quando Alcyone è tornata dalla sua gente… sei preoccupato per il bambino?»

 

Il bicchiere nella sua mano, contenente il rum, era rimasto imbevuto da quando l’aveva riempito. Il ghiaccio si era disciolto senza che ne portasse alle labbra una sola goccia.

 

«Non posso farne a meno. Temo per loro… non avrei dovuto lasciarli andare…» disse sospirando.

 

Meeme amava molto Harlock, e vederlo in quello stato, percepirne i tormenti, l’addolorava.

Avrebbe voluto aiutarlo, fare qualcosa di concreto per lenire le pene del suo cuore, ma sembrava impossibile in questa circostanza.


«Alcyone aveva promesso di farsi viva… sono passate diverse settimane, eppure…»

 

«lo so… per questo sono in pena. Non si è più fatta sentire… spero non sia successo loro qualcosa di brutto.»

 

«Raflesia non metterebbe a rischio la sua arma. È improbabile che faccia loro del male…» riflettè l’aliena, nel tentativo di incoraggiarlo.

 

Harlock si alzó, inquieto e nervoso, abbandonando il bicchiere col liquore oramai caldo, sul tavolo.

 

«Come posso fare affidamento su Raflesia? Hai scordato gli avvertimenti di Alcyone?»

 

Meeme non rispose, turbata.

 

Una chiamata dalla plancia interruppe il loro colloquio

 

«Capitano, la principessa Alcyone chiede di parlare con te…»

 

«Passami immediatamente la comunicazione Kei!»

 

Alcyone comparve sullo schermo del terminale.

 

Era pallida e smunta. Occhiaie profonde le cerchiavano lo sguardo.

 

«Harlock!» un debole sorriso le illuminó il viso pallido e smagrito.

 

Trovare la principessa così diversa dall’ultima volta che l’aveva vista, lo turbó profondamente.

 

«come stai Alcyone? State bene?»

 

«non lo so… è cambiato tutto. Ci manchi… credo sia principalmente questo. Ma non sta andando per nulla bene. Sono preoccupata per il bambino.» fece una lunga pausa, poi proseguì «abbiamo bisogno di vederti…»

 

«dimmi solo dove e quando! Raflesia vi ha fatto del male?»

 

«no… anzi. Non ci fa mancare nulla, sono nelle mani dei suoi medici: i migliori. Ci fa preparare pasti di ottima qualità, ma non ho più appetito. Non riesco a mangiare quasi nulla…»

 

Cosa stava accadendo? Perché la salute di Alcyone era così peggiorata da quando si erano lasciati?

 

«Harlock, cercheró di organizzarmi perché ci possiamo incontrare. Aspetta una mia chiamata nei prossimi giorni. Ora devo andare.»




 

Zero incroció le braccia e rifletteva.

 

«Allora? Cosa sta succedendo ad Alcyone? Dottore, che ne pensi?»

 

«Difficile formulare ipotesi: questa gravidanza è eccezionale sotto tutti gli aspetti. Il vostro bambino è molto speciale… sensibile oltre misura. L’unica ipotesi che posso azzardare è che la vostra separazione abbia influito negativamente. Sembra che abbia bisogno della presenza contemporanea di entrambi i suoi genitori. Ma è solo un’opinione azzardata…»

 

«no, non è affatto azzardata come ipotesi…» Meeme aveva avuto un’intuizione, chiara e limpida: Zero non si stava sbagliando.

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