Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: stefy_81    11/06/2023    1 recensioni
"Era l’alba di un nuovo giorno quando tre piccole imbarcazioni raggiunsero la spiaggia dorata sotto il promontorio dove si trovava il giovane Reafly. Era un ragazzo di appena tredici anni, i capelli rossi incorniciavano un volto delicato sostenuto da penetranti occhi verdi e uno sguardo vivace di chi è in cerca di rivalsa."
Eragon e Saphira hanno lasciato Alagaesia per sempre come aveva predetto Angela. Nuove ed emozionanti avventure attendono il giovane caliere !
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya, Eragon, Murtagh | Coppie: Eragon/Arya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Oliviana aveva ancora addosso quella sensazione di uscire fuori da sé stessa e perdere il controllo.

Entrò nelle sue stanze senza che nessuno la vedesse. Che cosa mi sta succedendo? Ho quasi ucciso Eragon. Pensò chiudendosi la porta dietro le spalle, il respiro ancora frammezzato da singulti incontrollati.

Oliviana aveva riconosciuto negli spiriti che l’avevano posseduta quelli che aveva evocato per eseguire i suoi incantesimi. La regina stessa gli aveva insegnato come farlo. Con una smorfia ricordò anche che Isobel l’aveva sempre ammonita ad utilizzare quegli incantesimi troppo a lungo, perché difficili da controllare, ma lei non aveva mai dato troppo peso a quelle parole. Almeno fino a quel momento.

Cadde di peso sopra il materasso e rimase in quella posizione fino a quando nono sentì il respiro tornate di nuovo regolare. Si tirò su a sedere e si slacciò il corsetto della divisa che la stava opprimendo e lo tirò sopra una sedia. Oliviana prese un respiro profondo a pieni polmoni e si passò una mano sul viso.  

Quegli spiriti avevano pericolosamente oltrepassato la linea di confine che separava mondo delle anime da quello dei vivi. Avevano già cercato di farlo molte volte in passato ma fino a quel momento Oliviana era riuscire a gestire la situazione da sola riuscendo a tenerli a bada. Ma con quella crisi, sentiva che la situazione le era sfuggita completamente di mano.
Cospì prendendo un profondo respiro Oliviana decise che l'indomani avrebbe chiesto aiuto a Isobel. La regina, si sarebbe arrabbiata. Tacendole tutto le aveva disobbedito e aveva agito contro alle sue precisa indicazione, ma la donna era l’unica in grado di impedire che quegli spiriti ritornassero a tormentarla. Quell'improvviso risveglio era legato in qualche maniera ad Eragon; gli spiriti provavano un profondo astio nei suoi confronti, di cui non conosceva l'origine. Astio che aveva alimentato una rabbia ingiustificata per quel bacio rifiutato.
Olivina socchiuse leggermente le palpebre. Era terribilmente stanca e la lotta gli avevano lasciato uno strano vuoto dentro l'anima. Si sfilò gli abiti e si mise la camicia da notte.

Quella notte il sicario si abbandonò a un sonno inquieto. Era l’alba quando improvvisamente un doloro alla testa la colpì con violenza. Oliviana si svegliò improvvisamente, era in un bagno di sudore, la camera intorno a lei che girava vorticosamente dandole un senso di nausea
- Fermatevi!- stava urlando disperata nel sogno. In risposta ricevette le crudeli risate di scherno degli spiriti.
- Chi siete e che cosa volete? -
Quello che successe dopo avvenne tutto in modo troppo rapido perché Oliviana avesse il modo di reagire. La sensazione di poche ore fa che ritornò con più forza di prima.
Un urlo profondi esplose dalla sua bocca.
Poi il corpo di Oliviana cadde di nuovo sul letto, priva di sensi, mentre la sua anima si trovava in bilico sul mondo degli spiriti.

**

Il grido emesso da Oliviana echeggiò come un eco lontano nella mente di Eragon. Connesso in qualche modo al suo spirito, anche lui di risvegliò nel suo letto.
La sensazione che qualcosa di terribile fosse appena successo lo colse come un fulmine a ciel sereno. Tirandosi in fretta a sedere fece scivolare a terra la coperta che Morgana gli aveva adagiato sopra e il freddo del mattino lo investì facendolo rabbrividire.
Ancora frastornato, la sua mente confuse ancora frammenti della sua conversazione con Morgana con quella di Oliviana in un insieme di flash senza una logica.
Lentamente i ricordi tornarono a loro posto. Oliviana! Quella voce apparteneva a Oliviana, e quel grido disperato poteva significare che gli spiriti l'avevano nuovamente attaccata. In cuor suo Eragon sperò ardentemente di sbagliarsi. Andò immediatamente alla porta, percorrendo in parte il corridoi antistante ma sì fermo a metà strada quando il collare sfrigolò dolorosamente. Non c'era modo per lui di allontanarsi da quelle stanze senza essere fermato.
Frustrato tornò nei suoi alloggi. Un raggio di sole stava penetrando adesso dalla finestra.
Dopotutto non avrebbe dovuto aspettare tanto.
Tra non molto si sarebbe recato al campo dall’allenamento per la lezione giornaliera a Rebekha e Oliviana sarebbe stata presente come ogni volta.

Nel vestirsi Eragon si sorprese a pensare a Morgana, la cameriera con cui ieri aveva avuto quella breve conversazione. Doveva essere stata lei a coprirlo, dopo essere crollato sul letto la sera prima ed era stata sempre lei ad averlo aiutato ad addormentarsi con quell’infuso. La sua attenzione si fermò sulla sensazione di morbido che aveva provato quando, sorreggendosi a lei, il cavaliere aveva involontariamente sfiorato le sue mani. Quel particolare lo aveva sorpreso. Ma perché? La risposta gli sovvenne subito dopo. Mani così lisce non potevano appartenere a qualcuno che lavorava tutti i giorni.
Allora chi poteva essere quella donna? Quali potevano essere i suoi interessi a sostituirsi a Polonia?
I due maghi che vennero a scortarlo come ogni mattina nella caserma misero fine si suoi pensieri, un’altra giornata di lavoro stava per iniziare.

**


Oliviana era in piedi davanti al suo letto, o meglio esternamente era ancora Oliviana ma dentro di lei gli spiriti avevano preso il sopravvento sulla sua anima.
La sua vera essenza, però, non era stata del tutto cancellata, e questo faceva in modo che fosse solo un mezzo-spettro.
La conseguenza più visibile di questo semi stato, era che la donna manteneva pienamente le sue parvenza di umanità, rendendo possibile solo a pochi capire il cambiamento avvenuto nella sua persona. Un'altra conseguenza, non così visibili, ma non per questo meno importante, era che il processo lasciato così a metà era reversibile.
Naturalmente non c'era mai stato un caso, in tutto il l'universo conosciuto, in cui questo fatto si fosse avverato. Una volta iniziata la trasformazione, questa si era sempre concluso con la completa conversione, non c'erano alternative. Ma il pericolo rimaneva insito nella natura stessa del mezzo-spettro il quale tendeva ed essere sempre sospettoso e guardingo.
Isobel non doveva sapere della loro presenza così, quella mattina, il mezzo-spettro non volle passare per le stanze della regina, come Oliviana era solita fare, ma si diresse immediatamente alle cucine e poi dritto al campo degli allenamenti
Lì trovò Eragon e Rebekha che duellavano con le spade già da un decina di minuti. Senza interromperli, il mezzo-spettro si mise seduto a un angolo, a osservarli.
Con la coda dell'occhio Eragon aveva notato l'arrivo del sicario, e il suo sguardo si rilassò un po’ nel notare nessun cambiamento. La speranza di essersi sbagliato si fece strada nella sua mente lui e Rebekha continuarono a duellare per un’ora intera. Poi entrambi crollarono esausti.
Piccole goccioline di sudore imperlavano la fronte di Rebekha, che con un sorriso si rese conto per la prima volta di essere riuscita a reggere fino alla fine il confronto con il suo maestro. Dall'altra parte, anche Eragon aveva iniziato a sentire la fatica del duello, anche se non era visibile dal suoi volto apparentemente impassibile alla fatica fisica.
Un applauso proveniente dall'angolo dove si trovava Oliviana fece voltare entrambi.
- Avete già finito? Avevo appena iniziata a divertirmi. - disse loro con un sorriso.
- Avanti duellate ancora. -
- Rebekha è esausta. Non è necessario che continui oltre. - le disse allora Eragon, guardando in viso Olivina.
- Se lei non riesce a duellare allora lo farò io. Avanti cavaliere fatti avanti! -
Sfoderata la sua spada si portò quindi al centro del campo, e invitò a Eragon a raggiungerla.
Ad Eragon bastò solo uno sguardo per capire che purtroppo non si era ingannato quella mattina.
Rebekha accanto a lui ebbe un brivido appena incrociò il suo sguardo, e guardò preoccupata il suo maestro che raggiungeva la donna accogliendo il suo invito.
Appena le loro lame si incrociarono, ebbe subito inizio un duello senza tregua.
Eragon si abbatté contro il suo avversario con tutte le due forze.
I suoi movimenti erano morbidi e fluidi, come sempre, ma nonostante la sua tecnica impeccabile Eragon non riusciva ad avere la meglio. Il mezzo-spettro si rivelò molto più scattante e veloce di Olivina, e i suoi colpi rivaleggiavano con i suoi in precisione e tecnica.
- Chi siete e dove si trova ora Oliviana? – chiese in un momento di pausa.
- La mente di voi esseri umani è così fragile, Ammazza-spettri. -
Eragon ebbe un brivido nel sentire pronunciare quell'epiteto dalla bocca di Olivina.
- Sapete chi sono ? -
- Non sono stati molti gli individui al mondo capaci di uccidere uno spettro. Tre sole a mia memoria. I primi due sono stati un Elfo e un cavaliere, ma ora non sono più tra i vivi, e ultimo in ordine di tempo è stato un altro giovane cavaliere. - il suo sorriso, rivelò una fila di denti leggermente acuminati, ma non ancora affilati come quelli di uno spettro.
- Il mondo i cui hai ucciso Durza brucia ancora in tutto il mondo degli spiriti. Non saresti dovuto sopravvivere a quello scontro. Durza è stato sciocco a farsi sorprendere in quel modo. Ma il suo sbaglio verrà presto ratificato. I vostri sentimenti sono la vostra debolezza. E' stato molto facile sopraffare l'anima di questa donna. Sfortunatamente per lei si era innamorata della persona sbagliata. -
- Ma non avete ancora il controllo completo su di lei. Non siete riusciti del tutto annullare la sua essenza. -
- E' vero quello che dici Ammazzaspettri, non abbiamo ancora il controllo completo. Ma in questo modo tu non potrai eliminarci, a meno che tu non voglia ucciderla definitivamente -
Il mezzo-spettro rise, portando avanti un affondo particolarmente potente.
Eragon lo parò all'ultimo momento, scansandosi di lato. Lo spettro aveva ragione
Continuarono a battersi ancora per alcuni minuti, senza che nessuno dei due potesse avere la meglio sull'altro. Eragon tentò di prendere più tempo possibile, per pensare a un modo di sfuggire a quella situazione. Ma il mezzo-spetro decise che era arrivato il momento di smetterla di giocare, e con un guizzo della mano, fece saltare via l'arma dalle mani di Eragon, costringendolo a piegarsi in ginocchio. Rebecca emise un urlo di terrore:
- Sei stata sleale! Hai usato la magia! - le urlò contro la ragazza. Ma venne gelata da uno suo sguardo.
- Tu non ti impicciare mocciosa. -
Il mezzo-spettro stava per calare la sua arma ma Eragon approfittò di quella piccola distrazione per scivolare da un lato, e sottrarsi così alla lama mortale. Non fu abbastanza veloce, ed Oliviana lo ferì a un braccio.
Il mezzo–spettro rise soddisfatta facendosi passare la lingua tra i denti alla vista del sangue.
- Tutta qui la tua bravura? - Gli fece allora puntandogli la punta della sua lama alla gola. Eragon deglutì a vuoto, mentre il suo sguardo si fissò ora in quello del mezzo-spettro.
- Questa è tua fine Ammazzaspettri. Di pure le tue ultime preghiere. -
- Basta così! – la interruppe una voce dietro di loro.
Il mezzo-spettro si voltò di scatto, irato per quella nuova interruzione.
Era stata Isobel a parlare. La regina si era già messa in allarme non avendo visto il sicario durante la colazione. I suoi dubbi divennero certezza quando due soldati vennero ad avvertirla del duello in corso.

Isobel era corsa subito a controllare la situazione.
Quello che temeva da tempo era accaduto. Non le era sfuggito il piccolo segreto della giovane donna riguardo alla perdita di controllo sugli spiriti. Da tempo si era preparata a intervenire per ripristinare lo squarcio, ma adeso, guardando Olivina negli occhi, si rese conto che il sicario era andato ben oltre il limite consentito. Non c'era più nulla che potesse fare per lei. Le informazioni sulle pergamene rubate ad Eragon riguardanti la possessione le tornarono utili e l’èldunarì nella sua mano sinistra si accese mentre la sosteneva con la sua energia per uno degli incantesimi in essa custoditi.

Il mezzo-spettro ebbe un fremito quando la regina riuscì a intrappolare gli spiriti e interrogarli brevemente. La regina fu sorpresa nel sentire il nome di Durza, poi il corpo di Oliviana cadde in uno stato di trans e come un automa la donna raggiunse il fianco di Isobel.
- Per oggi l'allenamento è finito. Rebekha riprenderai le tue lezioni con Eragon domani.
Ora rientra. Io devo parlare con il tuo il maestro da sola. -
- Ma io ... -
- Ho detto di andare! - il tono della regina non ammise ulteriori replica, e Rebekha si trovò costretta ad obbedire.


**

- Avete molte cose da spiegarmi, Non è così Eragon Ammazzaspettri? -
Eragon rise con amarezza. La mano stretto intorno al braccio ferito che iniziava a pulsare in maniera insopportabile.

– Continuate a usare magie rubate alla tradizione elfica e usufruite dell’energia degli èldunarì senza alcun ritegno. Non sono io a dover dare spiegazioni – rispose sprezzante.
Isobel sgranò gli occhi irata.

- Impertinente, come sempre. Dovrei punirti per questo ma credo che tu lo stia già facendo da solo. Sei consapevole di essere il responsabile di questa trasformazione? -

Eragon riconobbe la verità nelle sue parole ma non volle arrendersi.
- Olivina non è ancora del tutto uno spettro. - continuò - Se interveniamo subito potremmo aiutarla a ricacciare via gli spiriti, e farla tornare ad essere quella di prima. -  Isobel lo fermò con movimento della mano.
- Se interveniamo? Cosa ti fa credere che io voglia farlo? Uno spettro potrebbe tornarmi molto più utile di una maga – proseguì con un’espressione che ghiacciò Eragon sul posto.
- Non posso credere che abbandonerai colei che hai cresciuto come fosse una figlia –

Eragon sperò con quelle parole di colpire Isobel abbastanza forte da farle cambiare la sua decisione. La donna rimase a guardarlo per alcuni istanti.

- Oliviana mi aveva detto che conoscevi molte cose su di lei. Che tu mi creda o no Eragon, le ho voluto bene e mi sono comportata come avrebbe fatto una madre, fino a quando è stato necessario. Ma ieri ha deliberatamente disobbedito a un mio preciso ordine, e lo ha fatto spinta da una sciocca infatuazione per te. Ora ne pagherà le conseguenze. -
Eragon rimase attonito. Isobel non aveva intenzione di salvare Oliviana. La sua anima sarebbe rimasta intrappolata per sempre tra quelle degli spiriti che la possedevano e avrebbe smarrito se stessa; non poteva immaginare una sorte peggiore e tutto questo era in parte colpa sua. Improvvisamente sentì la testa farsi leggera, e la vista gli si appannò, la ferita al braccio aveva completamente intriso di sangue la manica. A un cenno di Isobel due maghi lo affiancarono per sostenerlo  – Nessuna guarigione con la magia per lui – disse rivolta ai due uomini. – che Il dolore che provi ti sia da monito per il futuro Eragon. – disse prima di mandarlo via.

Nelle sue stanze Eragon si trascinò subito a lavarsi la ferita. Alzando lo sguardo allo specchio si sorprese nello scorgere Morgana ferma ad osservarlo.

- Solitamente lavoro mentre tu alleni. – si affrettò a giustificarsi la donna. Eragon la vide mentre indugiava, indecisa se aiutarlo o no. Alla fine fece un passo avanti verso di lui.

- Quella ferita non può essere medicata solo con dell’acqua. Per tua fortuna sono un'ottima guaritrice. Vieni siediti sullo sgabello dello scrittoio mentre vado a prendere l’occorrente -
Nonostante le sue riserve Eragon sapeva che sarebbe stato sciocco rifiutare il suo aiuto. Sfilò con cautela la camicia e andò a sedersi come gli era stato chiesto.
- Come te lo sei procurata questa ferita? - gli chiese Morgana mentre puliva con cura il taglio aiutandosi con un panno. Eragon sussultò a quel contatto - In un duello con le spade, questa mattina. - rispose con una smorfia.
- Rebekha, la ragazza che alleni. E' stata lei a farti questo? -
- Sei sempre piena di domande? - fece lui accigliato, mentre i suoi sospetto sull’identità della donna e sulle sue vere intenzioni riaffioravano con forza suggerendogli la prudenza.
- Semplice curiosità. La ferita è molto profonda, e ha bisogno di più punti di sutura. Non sono un soldato o un guerriero, ma immagino che in un semplice allenamento non sia previsto che si arrivi a ferirsi. – la sua logica era corretta ed Eragon chiuse gli occhi mentre Morgana infilava il primo punto infilando l’ago nella pelle.

- Non era un semplice allenamento. Ad ogni modo la risposta è no, non è stata lei. – rispose prendendo un profondo respiro per sopprimere il dolore.
Morgana annui poi chinò la testa, tutta concentrata nell’accostare i due lembi con i punti e per un po’ nella camera ci fu solo il silenzio.  

- Sei stato fortunato, il colpo ti ha preso solo di striscio. – mormorò mentre con i denti tagliava il filo – a giudicare dalla forza con cui è stato dato avrebbe potuto quasi tagliare un braccio. -
- Lo so – ammise lui ripensando con un brivido a quanto il mezzo-spettro ci fosse andata vicino. Senza commentare oltre Morgana iniziò a astringente una fascia intorno al braccio.

- Per non essere un soldato o un guerriero sembra tu ne sappia abbastanza di duelli – aggiunse poco dopo. Morgana non rispose subito mentre serrava bene la fasciatura, fermandola successivamente con una grappetta di ferro.

- Stai sopravvalutato le mie capacità Signore. Non sono che una semplice serva. -

La donna mentiva in maniera evidente, ma nonostante i suoi sospetti Eragon continuava a sentire di potersi fidare di lei.

Si alzò dalla sedia, e sottraendosi al suo sguardo, andò a rimettersi la camicia.
- Ti ringrazio per la medicazione. Ora vorrei restare da solo. - Morgana lo guardò solo un attimo, poi annuì.
- Se la ferita dovesse riprendere a sanguinare, non esitare a chiamarmi. -
- Lo farò. –

**

Una volta solo Eragon si stese sul letto lasciandosi cadere in uno strano stato di dormiveglia fino al pomeriggio, quando la sarta di corte venne per la prova del vestito.
Fu un'esperienza nuova e strana per Eragon. La sarta, una donna di una sessantina d'anni, era entrata tutta trafelata con una serie di stoffe e delle carte tra le mani. E per ben cinque ore, lo fece girare e rigirare, in mezzo a stoffe e carte da modello, appuntando con gli spilli la stoffa che dopo le due ore aveva iniziato a prendere forma:
- Abbiate pazienza, solo un'altro paio di minuti e avremmo finito. - Eragon annuì, riportando al sua attenzione sulla mano della sarta che stava appuntato l'ultimo tratto di stoffa alla manica del braccio ferito.
- La regina ha scelto un abito veramente magnifico per voi. Degno di un principe. - aggiunse la donna con una certa solennità nella voce. A quella improvvisa affermazione Eragon alzò un sopracciglio scettico, aveva visto bene la moda di palazzo, e non gli piaceva la sua sontuosità piena di decori e fronzoli. Avrebbe preferito di gran lunga la semplicità delle vesti elfiche.
Ma questo era di certo l'ultimo dei suoi problemi.
- Ecco abbiamo finito - disse infine la signora, trascinando davanti allo specchio e mostrando al cavaliere l'abito imbastito.
Eragon poté così ammirare il lavoro che era costato ben cinque ore di lavoro. Non era stato affatto malvagio e, al contrario di quanto aveva temuto, il suo taglio era abbastanza semplice. I ritocchi aggiunti dalla sarta al modello originale lo avevano migliorato.
L'espressione di stupore di sul suo volto fu sufficiente per ripagare la sarta del lungo lavoro.
- Sono contenta che alla fine ti sia piaciuto. - gli disse, prima di iniziare a smontare di nuovo tutti i pezzi da cucire.
- Domani sarò pronto e confezionato per essere indossato per la grande serata -
Il giorno della cerimonia era alle porte, ed Eragon non riusciva a togliersi la sensazione che stesse per succedere qualcosa.

***

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: stefy_81