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Autore: Kikiletoway    19/06/2023    1 recensioni
Chiunque, dal Principe di Pentos al semplice contadino nell’Altopiano, sapeva che Re Viserys aveva fatto sposare il suo secondogenito maschio col suo secondo nipote in un ultimo tentativo di ricucire la vociferata frattura tra le due fazioni in conflitto della sua famiglia.
 
I pettegolezzi suggerirebbero che i due principi si odino a vicenda e che il matrimonio non avesse fatto nulla per cambiare tale circostanza.
 
È esattamente per quel motivo che uno dei misteri più inafferrabili nell’intero mondo conosciuto rimane il come abbia fatto un’unione così volubile a generare così tanti figli.
 

 
Costretti in un matrimonio che nessuno dei due voleva o si aspettava, Aemond e Lucerys dovranno esplorare i dolori del crescere, dell’innamorarsi, del matrimonio e del diventare genitori — anche se non necessariamente in quell’ordine.
 
Aemond/Lucerys.
Tags: Kid Fic, Molteplici POV, Matrimonio Combinato, mpreg, incesto zio/nipote, il canon è un misto: ha parti sia dello show HOTD sia del libro Fire and Blood, Nessuna Danza dei Draghi tra Aegon II e Rhaenyra!
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aemond Targaryen, Alicent Hightower, Jacaerys Velaryon, Lucerys Velaryon, Rhaenyra Targaryen
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incest, Mpreg
Capitoli:
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POV di Luke. Una parte del capitolo è ambientata nel passato ed è, in pratica, la prospettiva di Luke dei primi due capitoli della ff. Ci saranno delle descrizioni non dettagliate di un parto e di una scena di sesso dal dubbio consenso (consumazione di un matrimonio combinato). Per rendervi più semplice capire certe dinamiche, vi rammento che Luke qui è intersex, e quindi ogni scena di sesso di questo universo sarà sempre e solo sesso vaginale.










I falchi sono uccelli monogami che si accoppiano per la vita. Ai falchi piace stare da soli o insieme al proprio partner. Una coppia di falchi si riunirà anno dopo anno per accoppiarsi, costruendo un nido insieme e prendendosi cura dei propri piccoli.
 
 


 
 
 
 
Luke non si ricorda molto della sua cerimonia di nozze. 
 
 
In realtà, Luke non si ricorda praticamente nulla dei mesi che avevano seguito l’annuncio del Re sul fidanzamento del suo secondogenito maschio col suo secondo nipote. Sua madre era stata convocata ad Approdo del Re così improvvisamente, ed era tornata a Roccia del Drago altrettanto velocemente con un volto pallido e delle lacrime negli occhi. Lei lo aveva fatto sedere sul divano del suo salottino, con le sue soffici mani che stringevano quelle di Luke in modo gentile, e lo aveva informato che, nell’arco dei prossimi mesi, Luke sarebbe stato spedito nella capitale per sposare suo zio – la stessa persona che Luke aveva ferito a tal punto da fare in modo che la sua famiglia fosse dovuta scappare nella loro residenza ancestrale. Lei aveva pianto tra sé sommessamente, mentre Daemon e Jace si erano infuriati, ma Luke si era limitato solo a fare un piccolo sorriso rassicurante, accettando. 
 
 
‘Se il Re lo desidera, allora è un mio dovere. Aiuterò la nostra famiglia così facendo.’ 
 
 
Era stato facile dire quelle cose quando lui era a leghe di distanza dalla Fossa del Drago di Approdo del Re. Solo dopo essere sceso da Arrax e aver osservato i guardiani dei draghi guidare il suo amico dentro i tunnel, Luke aveva finalmente compreso che si trovava in piedi proprio nell’esatto posto dove il suo futuro, il suo corpo e la sua anima sarebbero stati promessi all’uomo che lo odiava con ogni fibra del suo essere (almeno per quanto Luke ne sapesse).
 
 
Così, aveva dato di matto.    
 
 
Luke si ricorda di aver tremato come un vitellino appena nato mentre seguiva Jace nel cortile d’addestramento, e di essere quasi svenuto dopo aver visto Aemond per la prima volta da così tanti anni. Anche se lui non è particolarmente piccolo di statura paragonato ad altri ragazzi della sua età, Luke ha un viso molto più morbido, a differenza di Jace o anche di sua madre; era un tratto persistente del sangue Arryn che gli scorreva nelle vene per via della defunta Regina Aemma, sua Madre gli aveva detto. I suoi occhi sono grandi quanto quelli di un cerbiatto e il suo naso è all’insù e a patatina in un modo decisamente “non-valyriano”. Luke aveva preso dalle sue nonne per quanto riguarda il suo aspetto – il sangue andalo di entrambe le donne è molto più forte del suo sangue valyriano, lasciandolo con occhi e capelli scuri. L’unica cosa andala di Aemond è la sua altezza. Re Viserys e la Regina Alicent non sono delle persone notevolmente alte, ma Aemond danza intorno a Ser Criston nel cortile d’addestramento con la prodezza del Lord Comandante e l’altezza imponente del Primo Cavaliere del Re. Aemond possiede il colore di capelli e occhi e i tratti affilati condivisi da quasi tutti i figli del Re, salvo forse per Helaena, ma quell’uomo è stato chiaramente cresciuto da Criston e Otto. 
 
 
Ser Criston fa ruotare la sua mazza chiodata, ma Aemond schiva l’attacco senza esitazione, prima di colpire il polso corazzato del Lord Comandante col lato della propria lama, con abbastanza potenza da spedire l’arma per terra. 
 
 
“Ben fatto, mio Principe.” Ser Criston elogia il principe, mentre gli spettatori sui bastioni applaudono a quella dimostrazione di abilità con la spada. “In poco tempo arriverai a vincere tornei.” 
 
 
Aemond si limita soltanto a sbeffeggiarlo – portandosi la spada al fianco e voltandosi. “Non me ne frega un cazzo dei tornei.” Il suo futuro marito lo trafigge con lo sguardo, con dell’allegria sinistra che fa in modo che Jace si spinga istintivamente Luke dietro la schiena. “Ābrazyrys, sei venuto ad allenarti?” Luke riesce a sentire Jace rabbrividire.  
 
 
Moglie.  
 
 
Luke resta in silenzio, permettendo a suo fratello di parlare per entrambi. Suo zio mantiene il suo occhio rimanente su Luke per tutto il tempo che ne se stanno in cortile – una dozzina di persone osservano le loro interazioni per usarle come pettegolezzi di corte. La rabbia e l’aggressività dietro quella singola e fredda pozza violacea fa rabbrividire ogni cosa dentro Luke, non importa quanto suo zio sia bello. 
 
 
I fratelli non restano a lungo. Jace deve andare ad omaggiare il Re, e Luke viene condotto dalla loro madre verso un insieme di appartamenti dentro la Fortezza Rossa, trovando il salotto e le camere da letto piene di bauli portati dalla nave che aveva trasportato suo nonno e sua cugina. L’intera vita di Luke – maglie rammendate dalle mani di sua madre, draghi di legno e pupazzetti che ci si aspetta che lui dia ai suoi futuri figli – erano stati praticamente strappati dalle sue stanze a Roccia del Drago e piazzati negli appartamenti che sarebbero diventati una gabbia glorificata per il resto della sua vita. Una prigione con suo marito e la sua famiglia come guardie. 
 
 
Ma fa del suo meglio per non piangere. Sua madre lo aveva già fatto abbastanza per entrambi.  
 
 
Invece, Luke permette alle mani puntigliose delle sue cameriere e di sua madre di togliergli gli indumenti di cuoio da viaggio per infilargli addosso un farsetto e dei pantaloni – un completo che almeno gli dà la dignità di sembrare l’ex erede al trono di legno di Driftmark e non la futura sposa del figlio del Re. Lui sta per essere presentato al Re. Sta per essere presentato a una corte che sta lentamente diventando sempre più numerosa, con dei lord di casate che Luke non aveva mai sentito nominare che si stanno radunando per assistere alle nozze dei principi e per guadagnarsi il favore di un Re sempre più anziano e di sua madre, la futura Regina. 
 
 
Lui non è così ingenuo da credere che il suo matrimonio sia qualcos’altro se non politico. Luke aveva sempre saputo che la sua futura unione sarebbe servita a rafforzare la potenza di sua madre e delle loro casate, ma gli Dèi lo avevano maledetto con un corpo insolito e il Re l’aveva presa come un’opportunità di unire la sua casata che lui era riuscito a dividere in modo così drammatico. Re Viserys non aveva nessuna nipote femmina da far sposare ad uno dei suoi figli, ma aveva un nipote maschio – un nipote che era disposto a strappare via all’altro nonno di Luke sotto decreto reale. 
 
 
Luke viene fatto sfilare davanti ad un centinaio di curiosi membri della corte, e deve sopportare la bruciante vergogna dell’ascoltare suo nonno – sempre più vecchio e debole, eppure più pieno di vita di quanto le persone non lo descrivevano da tanto tempo – parlare con dell’imperterrita gioia di come suo nipote sarebbe stato spogliato del suo diritto di nascita, così da poter diventare una giumenta da monta per il principe Aemond. Luke era sempre stato riluttante all’idea di ascendere al titolo di lord di Driftmark, ma ciò non significa che desiderasse diventare, essenzialmente, una lady della sua casata. 
 
 
Ad ogni modo, non ha altra scelta. L’unica scelta che ha è di imparare a farselo andare bene.
 
 
Il giorno che lui si sposa con Aemond è insolitamente freddo – l’aria frizzantina che arriva dalla Baia delle Acque Nere serve da presagio per le sue nozze imminenti. Luke non nota quanto lui sia diventato abbattuto, mentre procede in maniera meccanica a prepararsi per quella giornata. Le domestiche lo svegliano prima che il sole sia addirittura sorto e lo immergono in una tinozza di metallo piena di acqua abbastanza calda da bruciare la pelle di un uomo comune. Ma quel calore riesce solo a riscaldare il sangue di Luke, lenendo le sue ossa doloranti e permettendogli di scivolare in una dimensione onirica – un posto dove potrebbe scappare via sul dorso di Arrax, ignorando il dovere che ci si aspetta che lui compia dopo il banchetto nuziale. Le sue domestiche gli strofinano la pelle fino a fargliela diventare rosa, con uno straccio immerso nelle lattiginose acque dal profumo floreale, e strattonando degli oli nei suoi ricci con un pettine profumato. Viene asciugato con dei panni di lino e viene costretto davanti allo specchio così che dei rubini e delle conchiglie gli possano venire infilati nelle sue ciocche scure, come se sia stato ricoperto da del sangue e dal mare. È solo dopo che Luke viene vestito nel suo farsetto color avorio e d’oro che sua madre onora la stanza della sua presenza – tra le sue braccia c’è un pesante mantello turchese e grigio, con un enorme cavalluccio marino ricamato con dei piccoli diamanti e delle piccole perle. 
 
 
Un mantello virginale. 
 
 
Il respiro di Luke diventa sempre più superficiale mentre sua madre gli allaccia il mantello intorno alle spalle, stringendolo da dietro davanti al grosso specchio. 
 
 
“Sei bellissimo, mio dolce ragazzo.” Lei sussurra, il dolore nella sua voce pervade la tenace convinzione che lei aveva mostrato durante l’intera permanenza della loro famiglia nella Fortezza Rossa. Sua madre gli stringe le mani, prendendo un respiro tremolante. “Devi essere coraggioso, Lucerys. Fatti forza – non permettere che loro ti vedano vacillare.” Lei parla del matrimonio come se fosse una guerra. 
 
 
Quando Lord Corlys arriva a scortare Luke nella Fossa del Drago, lui si sente di star venendo condotto verso le spiagge impregnate di sangue delle Stepstones e non tra le mani del suo futuro marito. La carrozza ondeggia da un lato all’altro e Luke si costringe a fissare le proprie mani per l’intero viaggio; i rumori di più di un migliaio di membri del popolino entusiasti che li stanno seguendo, non fanno altro se non far provare a Luke l’irrefrenabile voglia di vomitare. Corlys allunga la mano, prendendo la piccola mano di Luke tra le proprie più grezze – i palmi sono logorati da una vita di cui Luke aveva sentito parlare solo nei racconti – e stringendogliela in modo fermo. Suo nonno non dice niente, ma non ne ha bisogno. Viene aiutato a scendere dalla carrozza da un gruppo di cavalieri, e il lord suo nonno lo guida sulle imponenti scale che portano all’enorme struttura opulente che faceva da casa ai loro draghi. 
 
 
L'intera cerimonia è tutto un susseguirsi confuso. Così tante persone – ci sono molti lord, molte lady e molti regnanti da terre lontane dalla loro – che lo fissano con interesse e del vetriolo persistente. La gelosia non è qualcosa a cui Luke è abituato. A Roccia del Drago, la sua famiglia era molto amata e fortemente rispettata. Lui era l’adorato figlio dell’adorata principessa – una controparte dolce, gentile e birichina del suo fratello maggiore decisamente molto più rigido. Adesso, lui è il ragazzo che si sta portando via un ambito principe del reame. Mentre la sua mano viene passata da quelle calde e sicure di suo nonno al palmo calloso di suo zio, Luke è pronto a farsi coraggio, offrendo i voti di Aemond a praticamente chiunque altro e scappando via dall’altare. 
 
 
Ma si volta per lanciare uno sguardo oltre la propria spalla e vede un’espressione orgogliosa sul viso del suo regale nonno, e quello è abbastanza da fare in modo che Luke si volti di nuovo, guardando in avanti – ignorando il terrore che gli sta crescendo nello stomaco e che minaccia di risalirgli su per la gola. L’Alto Septon è un vecchio uomo rugoso che blatera in tono monotono dei Sette e della sacralità del matrimonio, ma che di tanto in tanto permette ai suoi santi occhi di vagare sul collo esposto di Luke e sulla curva delle sue clavicole. Quello fa rabbrividire Luke dal disgusto. 
 
 
Alla fine, l'Alto Septon inizia a recitare i sacri voti e Luke è costretto a guardare Aemond per la prima volta da quando è arrivato all’altare. Suo zio indossa un’armatura nera come la pece con dei dettagli in oro, e un mantello decadente dello stesso colore allacciato alle piastre delle sue spalle. I lunghi capelli color argento di Aemond – di solito tenuti fermamente indietro dalla parte frontale – adesso sono sciolti intorno alla sua mascella, accarezzandogli il metallo dell’armatura. Il suo occhio mancante è nascosto dietro una benda ricamata – la contorta cicatrice che Luke gli aveva lasciato addosso lo taglia dal sopracciglio fino alla parte superiore del labbro. Il viso di Aemond resta completamente immobile mentre abbassa lo sguardo su Luke, fissandolo. 
 
 
I loro voti non vengono contestati e il mantello virginale gli viene tolto dalle spalle, lasciando che Luke venga immerso nell’ombra di quello di Aemond. È caldo e ha un buon profumo, e Luke vorrebbe che lo inghiottisse completamente così da poter sparire. Il nastro viene avvolto intorno alle loro mani unite e Luke ripete i voti, in grado a malapena di sentire la propria voce. Luke accetta la forzata promessa d’amore di Aemond, ma si ritrova congelato sul posto quando l’uomo più grande si china in avanti per stampargli un bacio sulle labbra. 
 
 
Quando sua madre aveva sposato Daemon sulle spiagge rocciose di Roccia del Drago, Luke poteva sentire il calore dell’amore che si irradiava da entrambi, mentre permettevano che venisse versato del sangue l’uno per l’altra – mentre si promettevano le loro anime davanti a degli dèi non riconosciuti da tutti, perché questo dimostrava quanto fosse feroce il tutto. Era una vera dichiarazione d’amore che poteva essere mostrata soltanto tramite fuoco e sangue. 
 
 
Non c’è alcun calore quando Aemond lo bacia. Nonostante il fatto che la soffocante Fossa del Drago è piena di migliaia di corpi e di candele accese, c’è soltanto il freddo. 
 
 
Il mondo intorno a Luke passa da un silenzio tombale a un applauso assordante – i rumorosi battiti di mani e le fragorose acclamazioni gli fanno fischiare le orecchie in modo doloroso quando Aemond li fa voltare entrambi per poter fronteggiare la loro gente. Nonno Corlys gli fa un fermo cenno con la testa e Nonno Viserys gli elargisce un sorriso orgoglioso, ma tutto quello che Luke riesce a fare è mordicchiarsi il labbro inferiore, pregando che nessuno possa vedere quanto duramente lui stia tremando. Aemond, in quella che è forse l’unica gentilezza che ha mostrato verso Luke dall’annuncio del loro fidanzamento, gli stringe la mano mentre guidano il corteo fuori dalla Fossa – quell’azione almeno lo aiuta un minimo ad ancorarlo al mondo dei vivi. Aemond continua a tenergli la mano mentre vengono costretti a fare la loro prima apparizione davanti al popolino di Approdo del Re, che sembra celebrare il matrimonio di due dei loro principi come se sia quello dei propri figli. Avrebbe dovuto rendere Luke felice – vedere così tante persone che gli augurano il meglio per il suo matrimonio. Ma quello fa solo sentire Luke… sporco. Lo fa sentire come se la sua infelicità – la perdita della sua libertà – sia soltanto un’opportunità e una scusa per far sì che la gente possa ubriacarsi pesantemente, grazie alle infinite fontane di idromele e di birra che il Maestro del Conio ha predisposto. 
 
 
Se ne sta in piedi nella fredda aria di Approdo del Re, guardando in silenzio le persone, fino a quando lo stridio di un drago così pieno di panico e così familiare non risveglia Luke dai suoi pensieri, col cuore che inizia a battergli all’impazzata con la paura di Arrax che gli pulsa nell’anticamera del cervello. Il suo prezioso drago – grande abbastanza solo per essere cavalcato per un massimo di un paio di ore – spicca verso il cielo con una velocità ineguagliabile dagli altri draghi della loro famiglia, come una stella cadente che cerca di tornare tra le costellazioni nascoste dal sole sorto. Il suo adorato amico sparisce oltre le nuvole e il mondo sotto ai piedi di tutti loro trema e tuona mentre l’antitesi di Arrax, la più vecchia e la più grossa bestia da guerra, vincolata al suo nuovo marito, decolla dopo di lui, standogli alle calcagna, con una potenza così spaventosa da far sì che le persone gridino sia dalla paura e sia dalla meraviglia. Luke trema, voltandosi per guardare suo nonno, che sta osservando Vhagar inseguire Arrax con un’espressione di stupore. 
 
 
Il Re sorride in modo ampio, guardando Luke che si è ritrovato ad aggrapparsi ad Aemond, colto dall’ansia. 
 
 
“È partito un inseguimento! Proprio come in un matrimonio, non si fermerà fino a quando uno o entrambi non si saranno inchinati all’altro.” Luke riesce a sentire Aemond irrigidirsi al suo fianco, e il sangue defluisce dal proprio viso. Il Re allunga una mano, dando una pacca sulla spalla al proprio figlio. “Andiamo a festeggiare e celebrare quest’evento meraviglioso!”
 
 
 

 
 
 
Luke passa tutto il suo banchetto nuziale fissando un piatto di cibo e rifiutandosi di prenderne anche solo un boccone. Con le punte della sua forchetta, giocherella con delle patate affogate nel sugo e con una generosa fetta di pasticcio di piccione – il profumino del cibo delizioso gli fa rigirare lo stomaco come se stia per ricoprire l’intero tavolo col proprio vomito, mentre centinaia degli individui più prestigiosi nel mondo conosciuto guardano. La pedana sopraelevata gli permette di vedere il modo in cui tutti osservano la coppia appena sposata. Aemond è seduto accanto a lui come un muro tra Luke e la sua nuova famiglia acquisita per matrimonio, come anche sua famiglia per sangue – quella che adesso è sua suocera si sta preoccupando per il proprio figlio dal suo posto all’altro lato di Aemond. La stessa madre di Luke lo sta fissando da dov’è seduta accanto al proprio padre tra di loro. Se il Re nota l’ansia di Luke, non dice niente – fin troppo concentrato sul suo calice che trabocca di vino dorato di Arbor e sui lord che si avvicinano al loro tavolo per presentarsi. 
 
 
È una vera e propria benedizione che Helaena, con delle labbra tinte di rosso per via delle coppe di vino che aveva bevuto, si alzi dal proprio posto e praticamente trascini lui ed Aemond in sala, dove i musicisti stanno suonando una melodia allegra. È una dimostrazione dell’affetto che Aemond è in grado di possedere il fatto di permettere che sua sorella li faccia girare entrambi in tondo, mentre lei ride in modo ubriaco. Luke inciampa nei propri piedi mentre viene fatto roteare ancora e ancora, ma non riesce ad evitare di ridere insieme ad Helaena, mentre lei si diverte con sconsiderato abbandono. Lei smette di ballare solamente quando il vino inizia a farla barcollare, facendo in modo che lei debba aggrapparsi agli avambracci di Luke per ritrovare l’equilibrio. 
 
 
“Ah!” Il viso di sua cognata è arrossato, e lei ridacchia, ondeggiando tra le braccia di Luke. Aemond deve appoggiare una mano sulla spalla della propria sorella per stabilizzarla. “Dovrò andare da Dreamfyre! Tu sei come me, Lucerys – ne serviranno due.” Lei singhiozza, gesticolando con la mano. “Troverò quelle più incantevoli per voi due!” Luke lancia un’occhiata ad Aemond, ma suo zio sembra imperturbato da quello sproloquio, tirando gentilmente sua sorella via da Luke per ricondurla sulla pedana rialzata. Decide di incamminarsi per ritornare goffamente verso il proprio posto, quando sua madre appare accanto a lui – il braccio di lei gli si avvolge intorno al gomito per guidarlo nel nuovo ritmo più lento della canzone che sta venendo suonata. Luke è un ballerino maldestro, gli manca tutta la grazia della Principessa Ereditaria, ma sua madre si limita a sorridere con affetto mentre lui inciampa nei propri piedi. 
 
 
“Il mio dolce, dolce ragazzo.” Lei sospira, premendogli una manciata di baci sulle guance e sulla fronte. “Ti senti bene? Hai mangiato a malapena.” 
 
 
Luke si appoggia alle calde mani di sua madre che gli stanno stringendo il viso. “Il mio stomaco non me lo permette. Io…” Lui deglutisce, con gli occhi che svolazzano verso il suo nuovo marito, seduto in alto sulla pedana rialzata. “Io ho paura della cerimonia della messa a letto. Temo che la consumazione mi farà male.” Lui non riesce ad incontrare lo sguardo di sua madre, mentre lei li fa ondeggiare entrambi delicatamente. 
 
 
“Non ti mentirò, tesoro mio.” Lei mormora. “La prima volta ti farà male. Non posso prometterti che mio fratello ti mostrerà gentilezza, ma posso prometterti che se lui dovesse causarti troppo dolore, mi assicurerò che venga dato in pasto a Syrax.” Luke ride quietamente per educazione. “Non sei costretto a portare un figlio in grembo immediatamente. Sei giovane – hai tempo, Luke.” La canzone inizia ad avvicinarsi alla sua fine. “Potrei richiedere un tè, se tu dovessi decidere che non sei pronto.” Luke non ha la possibilità di domandarle cosa intendesse quando il Re, chiaramente ubriaco, annuncia ad alta voce che è tempo di iniziare con l’offerta dei doni. 
 
 
Luke torna al suo posto accanto ad Aemond, permettendosi di distrarsi ancora una volta, sovrappensiero. A lui e suo marito stanno venendo donati dei regali da ogni angolo del regno e dalle terre oltre il mare stretto, ma tutto ciò a cui Luke riesce a pensare sono le parole di sua madre. 
 
 
Un magistrato di Lys gli ha steso davanti un vasto assortimento di pietre preziose e sete pregiate, eppure Luke si ritrova invece a poggiare una mano sul proprio ventre piatto – gli balenano in mente una serie di immagini di bambini coi suoi occhi e con testoline oro-argentee che girovagavano per le sale della Fortezza Rossa insieme ai suoi cugini. Quell’idea gli fa venire le farfalle nello stomaco e glielo fa anche sprofondare, contemporaneamente, il pensiero di figli suoi lo riempie in parti uguali di eccitazione nervosa e di terrore assoluto. Nessuno sembra badare al suo stordimento autoimposto, e Luke non ne riemerge fino a quando Lord Celtigar non si avvicina al tavolo rialzato tenendo in mano un uccello in gabbia con ali argentate e una coda dalle piume rosse. L’anziano lord gli posa il falco davanti e Luke ne è affascinato. La falconeria non è molto diffusa a Roccia del Drago, per via della mancanza di selvaggina, ma l’uccello piega la testolina di lato e fissa Luke coi suoi occhietti tondi, facendogli sobbalzare il cuore dall’entusiasmo. 
 
 
Ignora il resto dei regali, preferendo dare furtivamente dei pezzettini di pollo al volatile attraverso le sbarre della sua gabbia, ridacchiando quando il falco si scaglia sulla carne col suo piccolo becco affilato. Luke è soddisfatto di starsene a giocare col suo nuovo volatile fino a quando la sua attenzione non viene strappata via dal Re, che richiede l’attenzione di tutta la corte mentre fa portare avanti il suo regalo per i neosposi. Luke non sa cosa aspettarsi quando Ser Criston appare ai piedi della pedana con una cassa intagliata e una pergamena sigillata che porge al Re.
 
 
“La nostra famiglia continua ad allargarsi, e con quest’unione, è destinata ad allargarsi ancora di più.” Suo nonno dice con un sorriso schivo che fa risuonare delle risate per tutta la sala. Luke può sentire il proprio viso arrossire. “Per questa ragione, credo che sia giunto il momento di espandere la nostra casata oltre queste sacre terre che abbiamo occupato fin da quando il Conquistatore ha messo piede sul continente.” Si volta verso Luke, passandogli la pergamena. Lui l’accetta con delle dita che tremano contro il suo volere e, passando un dito sopra la cera rossa – il sigillo ufficiale del Re – Luke la spacca.
 
 
Non ha la possibilità di leggerla prima che il Re continui, “Io, Viserys Targaryen, Primo del Suo Nome, nomino ufficialmente i Principi Aemond e Lucerys di Casa Targaryen, i Lord di Summerhall.”
 
 
La Sala Grande scoppia in un applauso ancora una volta, ma le mani di Luke ricadono sul proprio bacino, fissando suo nonno con confusione. Non esiste un qualcosa chiamato Summerhall. Luke potrà anche aver fatto fatica a prestare attenzione durante le sue lezioni, ma quello lo sa per certo. Ciò significa che il Re sta conferendo a lui ed Aemond delle terre proprie. Lui ha intenzione di mandare Luke ancora più lontano dalla sua famiglia. 
 
 
È davvero un miracolo che Luke non sia svenuto, in quel momento. 
 
 
Ser Criston colloca la grossa cassa davanti ad Aemond, e Luke riesce a mostrare solo dell’interesse effimero per la nuova spada d’acciaio di Valyria, mentre Aemond oscilla da un lato all’altro la lama che ha così elegantemente chiamato in onore dello sfregio che gli aveva inflitto quello che adesso è suo marito. 
 
 
Luke ha a malapena l’opportunità di formulare un qualche pensiero riguardo il suo imminente nuovo titolo di lord, quando viene trascinato via dal suo posto al tavolo per essere condotto alla cerimonia della messa a letto. Sua madre mantiene una stretta ferrea sul suo braccio, mentre tutti gli uomini e le donne intorno a loro stridono e gridano delle parole volgari – incoraggiando il loro principe a deflorarlo. È Ser Criston che li guida verso quelli che Luke può solo presumere siano gli appartamenti personali di Aemond, e Alicent lo guarda da sopra la propria spalla con un occhio critico che fa irrigidire sua madre. Nessuna delle due donne parla, ma la Regina sussurra qualcosa al proprio figlio mentre la madre di Luke lo fa entrare nella stanza, lasciando la Regina e la sua spada giurata a cospirare con Aemond. 
 
 
Sua madre prova a sussurrargli delle parole di incoraggiamento e di consolazione, mentre lo aiuta a togliersi gli abiti nuziali, ma Luke non riesce a parlare – i suoi occhi sono troppo concentrati sul camino acceso, mentre sua madre gli slaccia le collane, lasciando Luke con addosso soltanto la sua ampia camicia da notte e la biancheria. Crede che sua madre gli stia parlando, ma Luke non riesce a sentire molto oltre il ronzio nelle proprie orecchie. Seduto sul bordo del letto a baldacchino, Luke si fissa le mani, ascoltando i movimenti nelle stanze: il ticchettio dei tacchetti della Regina contro il pavimento di pietra, gli anelli di sua madre che tintinnano l’uno contro l’altro mentre lei li fa girare dal nervosismo – il suono metallico dell’armatura di Aemond mentre Ser Criston lo aiuta a slacciare le cinghie. Il Lord Comandante e la Regina stanno parlando sottovoce col principe, ma Luke si rifiuta di guardarli. 
 
 
Una mano rassicurante gli scorre tra i capelli, pizzicando via un paio dei rubini e delle conchiglie dalle ciocche. “Finirà presto, amore mio.” Sua madre gli posa un bacio sopra la testa. “Verrò da te domattina.” Luke vorrebbe afferrarle le gonne per implorarla di essere portato via da qui. Lei non capisce – anche quando sua madre era stata costretta a sposarsi, era stato almeno alle sue condizioni. Alla Principessa Ereditaria era stato permesso di scegliere il suo sposo. Luke è stato fatto sposare nel modo in cui vengono fatte sposare alcune nobili lady dai loro padri assetati di potere. 
 
 
Sua madre se ne va e il rumore di una porta che si chiude riecheggia per tutta la stanza, lasciando i neosposi da soli per la prima volta. Con lo stomaco che gli si torce dalla paura, Luke alza lo sguardo su suo zio, che tiene la schiena rivolta verso Luke. 
 
 
“Togliti la biancheria e stenditi.” Aemond dice con voce piatta. L’intero corpo di Luke si irrigidisce e lui non riesce più a trattenersi. Un debole singhiozzo patetico gorgoglia dal profondo del suo petto – il suono del suo flebile pianto e lo scoppiettio della legna che arde sono adesso gli unici rumori nella stanza. Strofinando il suo naso inumidito dal muco, Luke singhiozza, ed Aemond si volta a guardarlo da sopra la spalla. “Sei sordo, bastardo? Spogliati così potremo chiudere con questa storia.” L’uomo più grande cammina fino a sedersi sul bordo del letto, e Luke si ritrova ad allontanarsi di tutta fretta, indietreggiando fino a quando la sua schiena non è del tutto contro la testata del letto, stando il più possibile lontano da Aemond. 
 
 
Aemond continua a dargli la schiena, muovendosi per sfilarsi la canotta, così Luke fa lo stesso – infilando dei pollici tremolanti nella cintura della sua biancheria, spingendosela in basso oltre le gambe e le cosce. Rabbrividisce per la sensazione dell’aria calda contro il suo sesso, stringendo fermamente le ginocchia dall’imbarazzo. 
 
 
Il rumore metallico di una cintura disfatta che colpisce il pavimento lo fa sussultare, un lamento gli fuoriesce dalle labbra. “Preghiamo che il mio seme attecchisca, così che non dovremo farlo mai più.” Luke guarda il movimento dei muscoli della schiena di Aemond, mentre lui armeggia con qualcosa che ha davanti. “Sdraiati a pancia in giù.”
 
 
Luke affonda le proprie unghie morsicate nelle sue cosce nude. Poco dopo il suo arrivo al castello, la Regina gli aveva mandato dei maestri – quegli anziani uomini gli avevano spiegato in modo fin troppo dettagliato il processo della consumazione. Luke avrebbe sanguinato e avrebbe permesso ad Aemond di venire dentro di lui e, se Dèi lo riterranno opportuno, loro avranno la benedizione di avere un bambino nei prossimi mesi. Luke sarebbe diventato genitore di un bambino generato dal suo crudele zio. Suo zio che gli parla esclusivamente con parole dure e che guarda ogni sua singola mossa come un lupo farebbe con un coniglio ferito. 
 
 
“A…pancia in giù?” Luke chiede, con la voce ancora bagnata dalle lacrime. Lui non è mai andato a letto con nessuno in vita sua – non è mai stato nemmeno realmente baciato, salvo per un paio di curiosi baci a stampo da parte di Rhaena e i dolci baci sulla guancia da parte di sua madre. I lord ubriachi avevano urlato delle parole volgari mentre lui ed Aemond venivano condotti via dalla sala, incoraggiando suo zio ad allargare le gambe di Luke e “prendere ciò che è suo”. 
 
 
Aemond allunga una mano verso un flacone al suo fianco, stappandolo. “Non voglio che mi guardi. Ora fallo, prima che la mia generosità si esaurisca.” Luke non si preoccupa di celare il proprio lamento sofferente. Il Re aveva giurato che il loro matrimonio era la cosa migliore, ma suo nonno non aveva fatto altro che regalare a Luke un futuro pieno di sofferenza – un futuro con un marito che non vuole nemmeno guardarlo in volto mentre consumano il loro matrimonio. Rotolando per mettersi a pancia in giù, Luke chiude gli occhi, stringendoli forte, ignorando i rumori viscidi che arrivano dalla direzione di Aemond, e provando a trattenere le lacrime. 
 
 
Lui desidera la stessa cosa di Aemond. Desidera che il seme di suo zio attecchisca così che Luke non debba mai più condividere il letto coniugale. Prega che gli Dèi gli diano un bambino con un colore di capelli simile a quello di Aemond, così che la paternità di suo figlio non venga mai messa in dubbio. 
 
 
Il letto si muove sotto il peso di Aemond, e Luke trasalisce quando una calda mano ruvida gli alza la camicia da notte fino ad esporgli il sedere. Luke si limita a piagnucolare, affondando di più il viso nel cuscino di piume sotto la propria testa, mentre Aemond gli si preme addosso. 
 
 
Il cuore gli martella in petto come un falco in gabbia, con le ali che sbattono contro le dure sbarre di ferro che lo tengono rinchiuso. 
 
 
“Respira, taoba (ragazzo).” Aemond sembra senza fiato. “Oppure ti farà male.” 
 
 
E gli fa male. Gli fa male più di ogni altra cosa che Luke abbia mai provato – peggio dei crampi di un sangue di luna o di quando si era fatto fracassare il naso da bambino da quello che adesso è suo marito. Aemond scopa senza avere in mente né il piacere né la crudeltà. Lui scopa come se sia un obbligo, e quello fa sentire Luke più sporco delle puttane di Fondo delle Pulci. Delle mani ruvide gli stringono i fianchi nudi, trascinandolo a ritroso così che Aemond possa spingersi dentro di lui. Luke attorciglia con le mani le lenzuola sotto di sé, guaendo dal dolore mentre il suo corpo viene invaso in modi che non ha mai provato prima d’ora. Non c’è nulla di piacevole in questo. Non riesce a capire perché Aegon o sua madre e il suo patrigno indugiassero nel sesso come se fosse indispensabile quanto il cibo. 
 
 
Luke sente Aemond sporgersi in avanti, coprendogli la schiena col proprio petto. I suoi movimenti, che fin dall’inizio non sono stati molto veloci, si riducono a lente spinte struscianti, e Luke deve premere la propria guancia contro il cuscino sotto la sua testa, ansimando solo per poter riempire i polmoni con abbastanza aria da assicurarsi di non svenire. Piagnucola quando Aemond gli lecca la nuca, mordicchiando metodicamente il lato del collo di Luke per lasciare dei segni. 
 
 
Quella grossa mano ruvida gli si avvolge sulla parte anteriore del suo corpo, e Luke sussulta quando Aemond inizia ad accarezzargli la pelle del ventre – proprio in mezzo alle anche. I fianchi di suo marito sobbalzano. Gli viene dentro, ed è tutto finito. 
 
 
 

 
 
 
Come le settimane che hanno preceduto il suo matrimonio, le settimane che seguono la consumazione sono un susseguirsi confuso. 
 
 
Luke si sveglia la mattina dopo la consumazione trovando un materasso freddo e delle lenzuola macchiate di rosso. I maestri e la Regina gli entrano nelle stanze, pungolandolo in mezzo alle gambe e osservando le lenzuola disseminate di sangue. Alicent sembra sollevata, a malincuore, quando Maestro Orwyle determina che Aemond ha consumato il matrimonio con successo, e che ci si può aspettare che Luke inizi a mostrare segni di aspettare un bambino nei prossimi mesi. La Regina Alicent sembra soddisfatta da questa constatazione, ma Luke deve lottare per nascondere il modo in cui trema a quel pensiero. 
 
 
Una volta che la Regina se ne va, sua madre è al fianco di Luke e non lo lascia per il resto della sua permanenza. 
 
 
Lui si siede a disagio sugli spalti, durante il torneo che celebra il suo matrimonio, guardando Aemond abbattere dei lord minori nella mischia con la loro nuova spada ancestrale. È una faccenda di cui si ricorda ben poco, troppo occupato a concentrarsi sulle mani che sta tenendo appoggiate sul proprio stomaco, e cercando di non vomitare dall’ansia. Il pensiero di poter già stare portando in grembo il figlio di Aemond è sia stupefacente e sia completamente terrificante. Il Re, un uomo dalla salute fragile, si è alzato dal proprio letto solo per prendere parte alle celebrazioni e per fare dei frequenti commenti entusiasti riguardo il ventre piatto di Luke. Nonostante il fatto di essersi appena sposati, Aemond evita Luke, e la stessa famiglia di Luke li tiene lontani il più possibile. A Luke non dà fastidio. Assapora ogni momento fugace che riesce ad avere con Jace, Joff e i suoi fratellini – ogni momento che gli permette di comportarsi come se sia ancora un Principe di Roccia del Drago e non di Summerhall. 
 
 
Ma è inevitabile che la famiglia della Principessa Ereditaria debba tornare al loro castello. Senza di lui. 
 
 
La vita nella Fortezza Rossa non è miserabile quanto Luke si aspettava, anche se non è piacevole. La Regina Alicent gli ha dato un gruppo di dame di compagnia e una septa personale che lo possano servire in ogni suo capriccio. Però non sembra un’azione compiuta per gentilezza verso quello che adesso è suo genero, ma una gentilezza verso il bambino che lei è convinta stia ormai crescendo nel grembo di Luke. La septa gli dà lezioni sull’arte del ricamare e sui doveri delle faccende domestiche, assicurandosi in modo severo che una volta che il palazzo di Summerhall sarà completato, Luke sarebbe stato in grado di gestirlo con successo. A Luke è stato concesso il titolo di Lord di Summerhall, ma sta venendo trattato come una lady di alto lignaggio. Aemond è il proprietario della loro spada ancestrale – lui sarebbe stato in controllo del loro presidio, dei loro conti e delle loro terre. 
 
 
Luke è tenuto ad occuparsi della cura dei loro figli e a comportarsi da mogliettina ubbidiente. 
 
 
Lui passa le sue giornate pungendosi le dita con gli aghi e leggendo dei tomi provenienti dalla Vecchia Valyria che il Re gli ha prestato. Aemond visita raramente le stanze di Luke, e non hanno condiviso un letto dopo la loro prima notte di nozze. Le uniche persone che Luke vede al di fuori della sua servitù sono Helaena e i suoi bambini. La Helaena sobria è molto meno giocosa della sua versione ubriaca, ma lei gli permette di accomodarsi nei suoi appartamenti e di leggere tranquillamente al suo fianco, mentre lei ricama e i suoi bambini giocano ai loro piedi. Lei ha il proprio neonato di cui occuparsi, e quindi a Luke non dà fastidio la mancanza d’attenzione. Prendersi cura di un neonato capriccioso quanto Maelor sembra essere un’impresa estenuante – le balie sono costrette a portare in giro il piccolo anche solo per farlo calmare, e lui si mette costantemente a piangere per la propria madre. Le balie scherzano spesso con Luke su come quella sia una cosa a cui lui si sarebbe inevitabilmente abituato, ma Luke si limita solo a rabbrividire a quell’idea.
 
 
Luke impara a navigare la sua nuova vita – tiene la testa bassa e parla soltanto quando qualcuno gli parla per primo. Ed è per questo che è estremamente crudele il fatto che gli Dèi abbiano trovato divertente imbarazzarlo davanti a tutti loro, inclusa la Regina in persona, nemmeno due mesi dopo il suo matrimonio. 
 
 
Sono tutti seduti nel salottino di Helaena, godendosi una colazione di pane, carni e formaggi, quando Luke fa per prendere un morso di un uovo sodo, venendo sopraffatto da un’ondata di nausea così potente che deve alzarsi frettolosamente per vomitare dentro un vaso decorativo. È umiliante, perdere il controllo del proprio corpo davanti alla Regina – davanti alla madre di suo marito. Ma quando ha finalmente terminato di svuotarsi lo stomaco di quel poco di cibo che c’era al suo interno e si volta per fronteggiare tutti con della profonda vergogna, la Regina Alicent lo sta guardando con un’espressione completamente euforica. 
 
 
Luke aveva visto sua madre aspettare un bambino abbastanza volte da sapere esattamente cosa significasse tutto questo.
 
 
I maestri vengono velocemente chiamati per confermare quello che Luke sa già. Lui non ha nemmeno ancora un accenno di pancione, ma la Regina esige che lui venga trattato come se sia già sul punto di partorire. A Luke non è permesso di spostarsi dal proprio letto da solo. Al suo fianco ha un servitore o una guardia in ogni singolo momento, e Luke si domanda se Helaena abbia vissuto una simile esperienza ogni volta che aspettava un bambino, o se tutto questo fosse solo perché Luke porta in grembo il bambino del figlio preferito di Alicent. 
 
 
La sua stessa madre partorirà presto, così la notizia della condizione di Luke viene tenuta un segreto per molto tempo, per evitare che la Principessa voli via da Roccia del Drago. Aemond decide – o, più probabilmente, Alicent decide che suo figlio dovrebbe essere più presente mentre Luke porta in grembo il suo bambino. Iniziano a consumare pasti insieme, in modo impacciato, ma solo per discutere di questioni legate al loro futuro figlio. 
 
 
“Aemon.” Suo zio dice durante uno dei loro pasti. “Chiameremo il bambino Aemon.” 
 
 
Luke prende un morso di tortina ai frutti di bosco. “Come il mio bisnonno?” Aemond fa una pausa e Luke ride tra sé e sé. “Il principe Aemon era il padre della principessa Rhaenys, come sono certo che tu sappia.”
 
 
“Infatti lo so, Nipote.” Suo marito si acciglia stringendo una coppa di vino. “Se è una femmina, la chiameremo Alysanne.” Luke giocherella col cibo sul proprio piatto, riflettendo. Entrambi quei nomi sono stupendi, ma portano con loro così tanto peso. Il principe Aemon era l’erede perfetto e Alysanne era la Regina perfetta – i loro figli non si meritano di vivere con le aspettative date dai loro omonimi. 
 
 
“No,” Aemond inarca un sopracciglio guardandolo. “Non voglio dare al bambino uno di quei nomi.” 
 
 
Suo marito sbuffa col naso, “E come vorresti chiamarlo? Forse con un nome un po' più… Strong?” Luke digrigna i denti a quell’insulto. 
 
 
“Sono più Targaryen di te, valzȳrys (marito).” Luke sputa fuori. Lui non permette che gli insulti lo feriscano – suo padre resterà sempre Ser Laenor. “E lo sarà anche nostro figlio, e quindi avrà un nome puramente valyriano.” Picchiettando la sua forchetta nel piatto, Luke fissa suo marito, che lo guarda male di rimando. “Aenys.” Lui decide. “E se è una femmina, Saera.”
 
 
Aemond scuote la testa con una risata priva d’ironia. “Non permetterò che mia figlia condivida il suo nome con quella puttana. Se vuoi che il nostro bambino porti il nome di uno dei figli di Re Jaehaerys, useremo Aemon o Daella.” 
 
 
“No, Aemond.” Luke sbatte la sua forchetta sul tavolo come un bambino che si rifiuta di mangiare le verdure. “Non darò ai miei figli il fardello di avere i nomi di persone che sono morte prematuramente. Lascia che loro prendano quei nomi e li ridefiniscano. Sono io che porto in grembo questo bambino – sceglierò io il suo nome.” Il suo stomaco si contrae improvvisamente e Luke si piega in avanti, con una mano che vola sul proprio addome. Aemond si alza dal suo posto in un attimo, ed è subito al suo fianco per sorreggerlo. 
 
 
Luke si afferra il ventre leggermente rotondo, con gli occhi spalancati dalla sorpresa. 
 
 
Suo zio lo sta stringendo con una presa serrata. “Che c’è, Lucerys? È il bambino?” Luke si limita a scuotere la testa dall’incredulità. 
 
 
“S-si è mosso.” Afferra la mano di Aemond e la preme verso il basso sul proprio ventre. “Il bambino si sta muovendo.” Luke osserva il viso di suo marito passare dalla paura, alla confusione, fino alla meraviglia. La mano di suo zio – quella che aveva inflitto così tanta tristezza e dispiacere a Luke – adesso gli culla il ventre come se sia qualcosa di prezioso. 
 
 
Aemond passa il pollice sullo stomaco rivestito di Luke. “Molto bene.” La voce di suo zio sembra così debole – più debole di quanto Luke non l’abbia mai sentita prima d’ora. “Useremo i nomi che hai scelto tu.” 
 
 
È sorprendente quanto riesca a calmarlo la piccola quantità d’affetto, o più che altro protezione, che Aemond mostra a Luke e al loro futuro nascituro. Durante tutta la sua gravidanza, Luke è stato tormentato da sogni orribili – incubi di bambini nati con squame ed ali, e un colore di capelli così scuro da causare dubbi sulla loro paternità. Ma Aemond parla di loro figlio senza la minima traccia di dubbio nella sua voce, e quello è abbastanza da rendere Luke fiducioso che il bambino verrà amato a prescindere dal suo aspetto.  
 
 
A quel punto, Luke può solo sperare di non perdere la vita nel mettere al mondo il loro bambino.    
 
 
 

 
 
 
Se Luke aveva creduto che consumare il suo matrimonio fosse il peggior dolore che avesse mai provato, ciò non regge minimamente il confronto con l’agonia del parto. 
 
 
Luke inizia il suo travaglio durante una mattina nuvolosa e quando Saera decide di onorarli della sua presenza, un’enorme tempesta sta ormai devastando Approdo del Re. Non ha tempo di sentirsi in imbarazzo per il fatto di star partorendo davanti alle donne più mature nella sua vita, perché la Regina Alicent e la madre di Luke si rifiutano di allontanarsi da lui anche solo per un istante, e la Principessa Rhaenys dà ordini alle domestiche come se lei sia il comandante di un’armata. Saera viene al mondo tanto rumorosamente quanto avrebbe continuato a vivere – i suoi piccoli polmoni strillano a più non posso, riempiendo la stanza con delle grida salutari. Sua figlia viene immediatamente passata ad una balia e Luke si ricorda di aver lottato per rimanere cosciente mentre il suo secondo bambino gli restava ancora in grembo. Ad un certo punto, Luke si convince che se non avesse ricominciato a spingere, Alicent avrebbe preso One-Eye e lo avrebbe aperto in due da sola, così lui si fa forza. Aenys nasce dopo un po’ di difficoltà, ma Luke si dimentica del dolore quando gli vengono finalmente passati in braccio i suoi due bambini dai capelli chiari e gli occhi viola. La vista delle testoline piene di ciocche biondo-argentate dei suoi gemelli è abbastanza da fare in modo che la Regina Alicent metta da parte il suo sguardo critico, lasciando la stanza per andare a reperire Aemond. 
 
 
Sua madre e sua nonna gli parlano con dei sorrisi e degli occhi pieni di lacrime, ma Luke non le ascolta, preferendo limitarsi ad osservare i suoi bambini. I gemelli hanno lo stesso colore di capelli e occhi di suo marito, ma entrambi hanno il nasino leggermente all’insù di Luke e i loro piccoli visini rosa sono ricoperti da leggere lentiggini. 
 
 
Aemond, nonostante la sua vistosa sicurezza, sembra ugualmente nervoso e confuso tanto quanto si sente anche Luke, quando la Regina Alicent lo porta nella stanza e gli porge Aenys. Aemond ha dei giovani nipotini allo stesso modo in cui Luke ha molti fratelli minori, e adesso anche una sorellina, ma entrambi tengono in braccio i loro figli come se non avessero mai visto un bambino prima. Non si parlano per un lunghissimo momento. È surreale credere che abbiano creato qualcosa di così piccolo, innocente e nuovo. Lo fa sentire sia nervoso che eccitato – è eccitato all’idea di far conoscere i suoi bambini ad Arrax e di guardare le uova nelle loro culle schiudersi, così che i suoi figli possano avere un loro compagno come ce l’ha lui. Ma è così facile fallire con un bambino. Lui non vuole fallire con loro. 
 
 
Il Re guarda i propri bisnipoti con orgoglio, e i bambini vengono passati in giro tra i loro zii, zie e cugini, ma scoppiano inevitabilmente a piangere per poter tornare da Luke. Luke aveva avuto il suo titolo di lord, la sua mano e il suo corpo barattati via senza alcun riguardo per ciò che voleva. Ma i suoi figli continuano a crescere ed è verso di lui che guardano per ricevere amore e consigli. A Luke erano state portate via così tante cose, ma questi bambini sono suoi, e quello è abbastanza per adesso.
 
 
Non sa cosa aspettarsi da Aemond come padre, ma Luke sa che, se necessario, avrebbe amato i loro bambini abbastanza per entrambi.  
 
 
 

 
 
 
Luke si sveglia con un piccolo pugnetto che lo colpisce dritto in faccia e col familiare impulso di vomitare la sua cena. Nonostante la porta tenuta chiusa a chiave e la schiera di balie nel loro collettivo, Gaemon è riuscito a trovare il modo di trotterellare nelle loro stanze e sul suo letto. Aprendo un solo occhio, vede il faccino paffuto del suo figlio più piccolo che invade il suo spazio personale, mentre i familiari riccioli indomiti della sua figlia femmina più grande fanno capolino alle sue spalle. Saera sorride senza vergogna mentre fa ondeggiare il proprio fratellino davanti a Luke, come se Gaemon sia una delle sue bambole.
 
 
“Mūna (mamma)!” Lei grida, a voce fin troppo alta considerando che probabilmente il sole non è ancora sorto. “Gaemon vuole andare nella Fossa del Drago.” Entrambi i bambini hanno ancora addosso le loro camicie da notte, e manca poco prima che le loro septe accorrano nelle sue stanze prese dal panico. 
 
 
Premendo di più il viso nel proprio cuscino, Luke grugnisce. “Dov’è vostro padre?” 
 
 
La risposta arriva sotto forma di un paio di labbra sottili che si premono sulla spalla nuda di Luke – e di un paio di forti braccia che gli si avvolgono intorno alla vita. Allungando una mano verso il basso, Luke schiaffeggia debolmente gli avambracci di Aemond. “I tuoi figli sono svegli.” Aemond gli mordicchia la spalla e Luke gli schiaffeggia il braccio con più forza. “Adesso, qybor (zio) – prima che io decida di ricoprirti col mio vomito.” Il suono che Aemond fa è più simile a un ringhio, ma lui si mette a sedere e afferra Gaemon togliendolo da sopra Luke con poco più che uno sbuffo. Luke riesce a sentire Saera squittire dall’entusiasmo, mentre Aemond la porta fuori dalla camera da letto come un sacco di patate, andando probabilmente a rimproverare la loro servitù per averle permesso di sgattaiolare via, anche se Luke non può biasimare troppo le septe della piccola – la loro figlia sembra essere incapace di starsene ferma e immobile, e ha ben poca considerazione per l’autorità all’infuori di quella di suo padre, ed anche quello riguarda poche occasioni. La porta si richiude e Luke resta da solo per la prima volta da ore. È raro che abbia un momento da solo. Si è abituato ad avere sempre intorno un qualche figlio o, adesso, anche un marito. Ma Luke era cresciuto in una grande famiglia ed è felice di averne una propria. Stare senza sua madre o i suoi fratelli nella Fortezza Rossa erano stati i mesi peggiori della sua vita. Di per sé, essere soli è una cosa davvero tanto, tanto terribile.
 
 
Ma ora, lui ha una nidiata tutta sua di bambini dai capelli chiari che lo guardano come se lui sia il loro mondo, e ha una casa che gli offre conforto e sicurezza. Non c’è altro che Luke potrebbe desiderare.
 
 
Rotolando fino a stendersi di schiena, Luke si massaggia il ventre leggermente rotondo.
 
 
Non gli dispiacerebbe se questo bambino somigliasse a lui, però.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Note della traduttrice:
 
 
 
 

 
 
 
 
- sangue di luna = mestruazioni.
 
 
- Corviids ha raccontato che in seguito, col passare degli anni, Aemond si è pesantemente pentito di com’è andata la sua prima volta con Luke. Se potesse tornare indietro, lui farebbe tutto in modo diverso.
Corviids ha specificato che Aemond non aveva voluto guardare Luke in viso solo per una questione di vulnerabilità personale. Non è che lui non volesse guardare Luke in faccia consumando, era che non voleva che Luke guardasse lui.
Inoltre, Aemond aveva cercato di sbrigarsi il più possibile con la consumazione, perché sapeva che nessuno di loro due voleva farlo davvero, erano stati costretti, quindi credeva che terminare il prima possibile l’atto, sarebbe stato un bene sia per Luke sia per lui. Insomma, aveva buone intenzioni. Anche se, appunto, se potesse tornare indietro, renderebbe la prima volta di Luke assolutamente magica.
 
 
- Corviids ha inoltre spiegato che, in questa ff, a parte la traumatica esperienza nel bordello a 13 anni a cui Aegon l’aveva costretto, Aemond non aveva avuto per niente altre esperienze sessuali prima del matrimonio con Luke, visto che non era interessato molto al sesso. Si può quasi dire che fossero entrambi vergini.
Solo dopo il ritorno dalle Isole di Ferro di Aemond (nello scorso capitolo), Luke ed Aemond avevano iniziato ad esplorare la loro vita sessuale, cercando di capire cosa potesse piacere a letto ad entrambi, scoprendo i propri corpi e quello dell’altro, e iniziando davvero ad apprezzare il sesso, al punto di non poterne fare a meno, vista la loro incredibile chimica.
 
 
- Per quanto riguarda l’età di Aemond, Corviids ha usato un misto del canon di HOTD e del canon del libro. Nello show, Aemond sembrerebbe avere due anni più di Luke, nel libro invece Aemond era di cinque anni più grande di Luke. In questa ff, Aemond ha circa 3-4 anni più di Luke. Quindi, quando si sono sposati, Luke aveva 15 anni mentre Aemond circa 18-19.
 
 
- Corviids ha anche parlato di come il matrimonio di Ned e Cat abbia, in parte, ispirato il matrimonio tra Luke ed Aemond in questa storia, visto che si tratta in entrambi i casi di matrimoni dove si passa dal dovere all’amore, con un contorno di un bel numero di pargoletti. Infatti Cat aveva descritto la sua prima notte di nozze con Ned come fredda, priva di passione e solo improntata al dovere (e lì avevano concepito Robb), parlando invece spesso di come la prima figlia nata per amore (e per passione) fosse stata Sansa. E lì, tra di loro, non c’era nemmeno un passato spiacevole, a differenza di Aemond e Luke…
Per quanto riguarda Luke ed Aemond, invece, Aenys e Saera sono decisamente i figli nati per dovere, mentre la prima figlia nata per amore/passione è stata Naerys.
Anche la scena di Luke che teme che Aemond gli abbia portato a casa il proprio bastardo è un riferimento a Ned/Cat e Jon Snow.
Poi, ovviamente, Aemond e Luke si sono ritrovati a dover ospitare/tenere in ostaggio un erede Greyjoy dopo una ribellione, proprio come Ned e Cat avevano fatto con Theon.
 

- Secondo Corviids, è stato proprio l’avere figli che ha permesso a Luke ed Aemond di aprirsi l’uno all’altro, migliorando tantissimo il modo in cui Aemond trattava Luke e permettendo loro di iniziare a provare dei sentimenti d’amore. Infatti lo notiamo anche in questo capitolo, come anche solo l’atto di riuscire a sentire i loro piccoli scalciare sia stato così speciale da farli smettere di litigare istantaneamente, lasciandoli in un momento di tenerezza.
 

- La scena di Aemond che accarezza e coccola il pancione di Luke in questo capitolo, mi ha ricordato la scena in cui Aemond aveva fatto la stessa cosa col pancione di Alys nel libro. Infatti lui è canonicamente zerbino quando si tratta di pancioni e di propri pargoletti, lol. Poi c’è tutta l’ironia del caso sul fatto che avesse ingravidato proprio una bastarda Strong, sorellastra di Harwin e Larys. Tra l’altro, il pargolo di Aemond è ancora in circolazione nei libri, visto che stiamo ancora attendendo la continuazione di Fuoco e Sangue, dove si proseguirà il racconto del regno di Aegon III post Danza dei Draghi.
 
 
- Credo fosse piuttosto intuitivo, ma comunque vi specifico che quello che Heleana stava dicendo a Luke mentre ballavano era in riferimento al fatto che lei aveva, evidentemente, avuto una visione sulla gravidanza di Luke coi gemelli, e quindi lei voleva andare dal proprio drago a cercare due belle uova da regalare a Luke ed Aemond per i loro nascituri, da mettere nelle loro culle. E così ha fatto, e l’uovo di Saera si è schiuso, mentre quello di Aenys no.




 
   
 
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