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Autore: observer90    25/06/2023    0 recensioni
{La Sirenetta live action}
[Ariel / Eric]
Le vite di Ariel ed Eric si intrecciano come un filo sottile, ma indissolubile. Proprio come il loro amore, quello fra una sirena e un umano. Fra due spiriti affini.
Il titolo della storia è una unione fra la canzone di Ariel e quella di Eric.
Dal testo: "Un amore come il loro avrebbe portato un nuovo inizio, una pace duratura fra il Popolo del Mare e gli Umani. Ma era molto più di questo: era come se fossero sempre stati destinati a trovarsi, in un modo o nell'altro. Come se i loro cuori si fossero chiamati a vicenda per tanto tempo, pur ignorando ciò che sarebbe avvenuto in seguito.
Una sirena e un umano: tanto distanti i loro mondi quanto affini i loro spiriti. E di questo Ariel ringraziava segretamente il mare per averla condotta fino ad Eric."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ariel, Eric
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PART OF YOUR WILD UNCHARTED WATERS

 

{La Sirenetta live action}

 

[Ariel / Eric]


 

CAPITOLO 1


 

Fu un fruscio sottile a svegliare Ariel, simile ad una carezza sopra il capo.

Il rumore del mare le solleticava le orecchie, i versi dei gabbiani nel cielo riempivano l’aria circostante e la pelle era levigata dalla sabbia intorno a lei. Il vento soffiava dal mare, danzando sulla sua pelle sotto forma di minuscoli brividi.

A poco a poco si rese conto di essere abbracciata a qualcosa…

Aprì gli occhi, stropicciandoseli con una mano e sollevò lo sguardo sopra la sua testa.

Eric dormiva ancora, i lineamenti del viso rilassati in un’espressione di beatitudine che fece affiorare un sorriso sulle labbra di Ariel: le appariva così vulnerabile e indifeso da far scattare dentro di lei il bisogno di proteggerlo con tutte le sue forze.

Notò che il braccio di lui le avvolgeva la vita, mentre la mano libera copriva quella di lei poggiata sul suo petto.

Pian piano Ariel iniziò a ricordare: avevano passato la notte sulla spiaggia, stretti l’uno all’altra e avvolti dal calore di una coperta che Eric aveva rimediato da Lashana.

Volevano stare da soli, Eric soprattutto voleva rimanere da solo con lei: aveva voluto che gli raccontasse ogni cosa, dal patto con Ursula fino alla decisione finale di suo padre di lasciarla tornare sulla terra.

Senza accorgersene, la luna era tramontata e il calore della coperta era così invitante da spingerli ad accucciarsi sulla spiaggia, fino ad addormentarsi a pochi metri dalla risacca.

Adesso Ariel poteva vedere il cielo schiarirsi sempre di più, con l’acqua ormai di un azzurro chiarissimo e un silenzio di pace ad avvolgere ogni cosa.

- Eric – sussurrò Ariel, scuotendolo delicatamente per una spalla. Non avrebbe mai voluto svegliarlo, ma non le sembrava giusto avergli fatto trascorrere la notte al di fuori del castello, - Eric – lo chiamò ancora, sollevandosi un poco dalla sua posizione supina.

Lui inspirò a fondo, stirò appena i muscoli e aumentò la stretta sulla mano di lei. Schiuse le palpebre e la guardò, un sorriso stanco gli curvò le labbra – Ariel – mormorò, soffocando uno sbadiglio.

Era adorabile alla vista, Ariel non poteva dire altrimenti – Ci siamo addormentati -

- Mmh – annuì piano Eric, aprendo gli occhi e puntandoli sul viso di Ariel, - Hai sentito freddo? -

Ariel scosse la testa, sollevandosi ancora e passando ad accarezzargli i capelli spettinati dal sonno – Mi dispiace di averti fatto dormire qui fuori -

Eric sorrise – Sono io che dovrei chiederti scusa – il tocco delle dita di Ariel fra i capelli sembrava indurlo ad addormentarsi di nuovo – Da quando sei tornata, non riesco a stare lontano da te -

Il cuore di Ariel fece una capriola nel suo petto, ma notò che c’era un velo di tristezza nella voce di Eric, che continuò – Ti ho già perso una volta. Non voglio che accada di nuovo, specialmente per colpa mia -

- Tu non hai nessuna colpa – intervenne Ariel con dolcezza.

– Invece sì. Avrei dovuto capire subito che eri tu, era così chiaro… -

- Adesso ti sembra chiaro. Ma senza la mia voce non potevo dirti chi ero, non avrei potuto fartelo capire in nessun modo -

Eric non disse nulla, aprì gli occhi e la guardò di nuovo – A volte mi domando se non sto sognando, se tu sei davvero qui con me -

Per tutta risposta, Ariel chinò il viso su di lui e gli sfiorò le labbra con le proprie.

Eric rispose al bacio e le posò la mano sulla guancia, sfiorandole gli zigomi con i polpastrelli.

Ariel pensò che non potesse esistere qualcosa di più autentico di quel momento che stava vivendo: sulla spiaggia, con Eric, il rumore delle onde nelle orecchie e il vento che soffiava dal mare.

Quando si separarono e le loro labbra produssero uno schiocco che si propagò nell’aria frizzante dell’alba, Ariel indugiò ancora nell’accarezzargli il viso – Sono davvero qui -

 

 

 

~

 

 

 

Erano passati appena due giorni dal ritorno di Ariel sulla terraferma, quando Eric discusse con sua madre.

La trovò nel suo studio, intenta a leggere uno dei tanti libri sul Popolo del Mare che Eric aveva accumulato durante i suoi viaggi. Ognuno di quei libri presentava delle copertine riccamente decorate, con intarsi dai riflessi acquamarina e che riportavano al loro interno illustrazioni dettagliate e dipinte con colori ad olio. Quei libri erano molto preziosi per Eric, che li custodiva alla stregua dei pirati con forzieri colmi di oro.

Il viso della regina era contratto in un’espressione dura, gli occhi stretti e severi che dal libro si sollevarono immediatamente su Eric non appena questi avanzò nella penombra della stanza, illuminata solo dal bagliore di qualche candela.

- Non entri mai qui – le disse lui, sperando di non risultare sgarbato. Sua madre non aveva mai pienamente approvato la sua vita da marinaio, e per di più non aveva mai fino a quel momento nutrito un particolare interesse per gli oggetti che il figlio collezionava.

- Avevo bisogno di parlare con te. Da sola -

Sembrava tranquilla, ma la durezza nel suo sguardo mise Eric in guardia.

La regina Selina chiuse il libro e lo ripose sopra la scrivania.

- Tu… hai saputo di lei nel momento in cui lo abbiamo saputo tutti, dico bene? -

- Sì -

La regina strinse le labbra, - Non mi stai mentendo, vero? -

- Perché dovrei mentirti? -

- Sei stato piuttosto irrequieto ultimamente – replicò lei in tono asciutto – Voglio accertarmi che tu sia sincero con me. Specialmente riguardo a lei -

- Ariel – fece Eric in tono basso – Il suo nome è Ariel -

La regina non disse nulla, si limitò a far vagare lo sguardo per la stanza.

- Non mi ero mai resa conto – esordì – di quanti oggetti tu possieda. Hai viaggiato così tanto. Sei cresciuto molto -

Eric non sapeva cosa dire. Erano rari i momenti come questi tra lui e sua madre, specialmente dopo la morte del re.

- Vorrei solo… - la regina parlava incerta, come se temesse di dar voce ai suoi pensieri – Vorrei solo che tu faccia attenzione -

- A cosa? -

- Le creature del mare sono imprevedibili. Per tanto tempo ci hanno… -

- No – ribatté Eric, - Ti prego, madre. Non ricominciare con questa storia. Ariel mi ha salvato la vita. E tu hai visto che i miei sentimenti per lei sono reali -

- Sì, è vero. Ciò che vi lega è molto forte. Basta guardarvi, è così chiaro -

- Allora qual è il problema? - fece Eric esasperato.

- Il problema, Eric, è che questa ragazza rimane comunque una sirena. Il Popolo del Mare è sempre stato in aperto conflitto con il nostro. Non puoi biasimarmi se nutro delle preoccupazioni.

Eric sospirò: non aveva nessuna intenzione di mettersi a discutere con sua madre.

Inspirò a fondo e si sforzò di mantenere un tono di voce calmo – Questo perché li hai sempre visti come una minaccia. Non ti sei mai soffermata a pensare che potremmo essere più simili di quanto crediamo -

- Eric… -

- Si teme e si combatte ciò che non si conosce. Se li conoscessi almeno un po’, come ho fatto io, ti renderesti conto che non abbiamo nulla da temere – esitò prima di aggiungere – Abbiamo le nostre colpe, ma possiamo essere uniti come un solo Popolo. Possiamo farlo, madre -

La regina rimase in silenzio per alcuni secondi, - Non sarà un cammino facile -

- Lo so, sarà lungo e difficile. Ma vale la pena tentare -

Eric si aspettò che lei ribattesse qualcos’altro, che avrebbe impiegato tutte le sue forze per convincerlo a desistere dalle cose che le aveva appena dichiarato.

Invece, sua madre gli venne incontro e gli prese le mani tra le proprie.

- Se è davvero ciò che vuoi, allora ti appoggerò. Vi appoggerò entrambi. Come regina e come madre -

Eric non riusciva a dire nulla, ogni parola gli sembrava superflua e incapace di trasmettere la gioia che provava in quel momento.

Così l’abbraccio, - Grazie, madre. Significa molto per me -

Lei non rispose, limitandosi a stringerlo tra le braccia e affondando il viso sulla sua spalla.

Rimasero così per qualche minuto, stretti in un silenzio che valeva più di mille parole.

- È qui per restare, immagino – disse infine sua madre.

Eric sorrise, - Sì –

- Molto bene – strinse di nuovo le mani al figlio e lo guardò con determinazione – La nostra famiglia si è allargata -

 

 

~

 

 

A svegliare Ariel fu la luce del sole che filtrava dalla finestra, luminosa e calda sulla pelle.

Si rese conto a poco a poco di essere stesa su una superficie morbida, e col cuore che le batteva per l’emozione tastò il materasso per accertarsi che fosse tutto vero.

Sorrise.

Era vero. Era tornata umana. Ed era nella sua stanza, quella che le era stata assegnata dal suo arrivo al castello.

Eric.

Il pensiero di Eric la spinse a sollevarsi dal letto e a mettersi in piedi.

Si tastò la gola, cantò per assicurarsi che la sua voce fosse lì con lei e non tra le grinfie di Ursula come l’immagine ricorrente che nei suoi incubi si palesava ogni notte.

La sua voce era lì con lei, insieme alle sue gambe.

Il dono che suo padre le aveva fatto le dava una gioia indescrivibile: gliene sarebbe per sempre stata grata.

- Buongiorno, piccola – una voce inconfondibile alle sue spalle la fece voltare, accompagnata dal familiare schiocco di chele, - Dormito bene? -

Ariel prese Sebastian tra le mani e gli schioccò un bacio sulla corazza, - Non posso credere di essere tornata. Mi sembra di sognare -

- Tuo padre mi manda per assicurarsi che tu stia bene. Anche se ha accettato tutto quello che è successo, non riesce a smettere di preoccuparsi per te -

Ariel strinse le labbra, ma annuì. Non riusciva ad esprimere la gioia e insieme il sottile velo di malinconia che l’attanagliava pensando a suo padre.

- Ehi – esclamò Sebastian, sfiorandole il mento con la chela, - Il tuo principe ti aspetta. Corri a prepararti! -

Al colmo della felicità, Ariel si vestì in fretta e uscì dalla stanza.

Aveva percorso pochi metri che vide Eric in fondo al corridoio.

Si guardarono entrambi per un secondo, poi Ariel gli corse incontro.

Eric la strinse a sé e la sollevò a qualche metro da terra.

- Buongiorno – le disse, dandole un bacio sulla guancia, - Dormito bene? -

- Sì – Ariel lo guardava come se non potesse credere di averlo lì davanti a lei. E perfino Eric sembrava ricambiare il suo sguardo, - Tu? -

Eric si strinse nelle spalle, - Non ho dormito molto, a dire il vero – le prese il viso tra le mani, - Non riuscivo a smettere di pensare a te -

Ariel gli sorrise, sentendosi di colpo molto più accaldata del solito: la temperatura corporea umana era ancora un mistero per lei.

 

 

~

 

Lo confortava la consapevolezza di poter proteggere Ariel, di sentire la sua voce in ogni momento della giornata, di potersi assicurare che non ci fosse nessuna Strega del Mare a tenderle una trappola o ad ingannare lui con un sortilegio.

Dopo averla ritrovata e persa, e di nuovo ritrovata così tante volte, adesso Eric voleva solamente tenerla con sé e proteggerla da qualunque cosa.

Non che Ariel fosse fragile, tutt’altro: era forte, intelligente… e bellissima.

Nel suo sguardo intenso e luminoso, nel suo sorriso candido e frizzante, come la spuma che s’infrangeva contro gli scogli, s’intravedeva per intero la bellezza che era custodita nella sua anima. Limpida e pura come l’acqua. Impetuosa e incorreggibile come l’oceano.

Adesso che erano insieme, che lei era tornata umana sarebbe rimasta con lui.

E lui voleva solo stringersi a lei, non lasciarla andare mai più.

Passavano così tanto tempo insieme da far parlare moltissime persone del palazzo, le quali però sorridevano vedendoli perché – Era da tanto tempo che il principe Eric non era così felice – o perlomeno questo era ciò che si vociferava in giro.

Era stato Grimsby a farglielo notare, non senza rivolgergli un piccolo sorriso ogni volta che Ariel veniva nominata.

- Quella ragazza ha portato la luce nella vostra vita, Sire. Lo vedo dai vostri occhi -

Eric, dal suo canto, non poteva essere più d’accordo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Nota Autrice: Lashana è la domestica che nel live-action assiste Ariel nel suo arrivo al castello.

   
 
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