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Autore: Ciuffettina    28/06/2023    4 recensioni
A Consonno il cielo è più azzurro, è sempre festa ed è il paese più piccolo ma più bello del mondo insomma è un paesino talmente speciale da attirare l'attenzione di ben due angeli scappati dal Paradiso.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Balthazar, Gabriel
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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«Che cosa sai di Consonno?» domandò l’arcangelo.
«Non molto» ammise Balthazar, pescando un orsetto gommoso dal pacchetto che Gabriel continuava a porgergli e lo infilò in bocca. “Non male ma vuoi mettere coi vol-au-vent?” Inghiottì e proseguì: «So solo che è sorto tre anni fa(1), che qui il cielo è più azzurro, che è sempre festa e che è il paese più piccolo ma più bello del mondo» concluse recitando gli slogan che l’avevano convinto a trasferirsi lì, seppur temporaneamente.
«Stai parlando di Consonno com’è adesso» replicò Gabriel, con aria seria, poi indicò col braccio. «Guarda quella collina. Che cosa noti?»
Balthazar guardò nella direzione indicata ma, per quanto sforzasse la vista, non vedeva niente che somigliasse, anche solo lontanamente, a una collina. «Quale collina?» domando perplesso.
«Appunto! Urge rapido ripasso di storia alla Bignami(2). Consonno risale al XIII secolo, anzi risaliva, ed era di proprietà delle famiglie Anghileri e Verga. Nel 1962, arriva ‘sto conte Amen(3) che l’ha acquistato da loro facendo credere che l’avrebbe trasformato in un centro agrituristico portando lavoro agli abitanti, per lo più contadini, dando loro la possibilità di vendere direttamente i propri prodotti, invece aveva deciso di trasformare Consonno in una città-casinò».
«Non dirmi che sei contro i casinò».
«Ma scherzi? Sei mai stato a Montecarlo? Io sì! Ogni tanto ci vado per spassarmela con le pornostar, dovresti venire anche tu… Ma sto divagando… Allora questo novello Nimrod, per costruire il suo Paese dei Balocchi, ha mandato le ruspe a distruggere tutti gli edifici e le abitazioni, a volte con le persone ancora dentro che hanno dovuto scappare in fretta e furia coi loro animali e ha persino fatto spianare una collina, sradicando tutti gli alberi, perché gli rovinava il paesaggio(4)… le uniche costruzioni che non ha potuto distruggere, perché protette dalle Belle Arti, sono state la chiesa e il camposanto… ma è solo una questione di tempo. Ha pure avuto la faccia tosta di dichiarare che non è stato poi un gran danno perché il paese si stava già spopolando ma, vedi, quelle 60 persone volevano restare nelle loro case ed è per questo che ho deciso di colpire questo bastardo nei suoi affetti più cari».
L’ultima frase era stata pronunciata in modo così determinato che Balthazar pensò che l’ex Messaggero di Dio volesse punire questo conte con qualche piaga di biblica memoria (tipo uccisione del primogenito), non che gliene importasse qualcosa ma l’avrebbe stupito tantissimo perché Gabriel, a differenza degli altri due, non era mai stato un arcangelo violento.
«Il portafoglio, mio caro Balthy, il portafoglio» chiarì l’arcangelo, intuendo i suoi pensieri.
«Ah beh…» si rilassò l’angelo, «a quello ci sto già pensando io, continuando a vincere».
«Naaa… per uno che vince sempre, ci sono altre decine che perdono e lo ingrassano. Non gli stai causando un gran danno».
«Intendi far vincere tutti?» gli domandò Balthazar con aria scettica.
«Non sarebbe impossibile… basterebbe truccare tutte le slot machine oppure ispirare tutti a puntare lo stesso numero alla roulette… per un arcangelo sarebbe un gioco da ragazzi… però oltre al casinò c’è anche il ristorante, la balera con tanto di cantanti famosi che vengono a esibirsi, il luna park, il giardino zoologico e tante altre attrazioni acchiappasoldi…»
«Devo rimettermi a scrivere sui muri?(5) Così si spaventano e scappano tutti».
Gabriel ridacchiò: «Scherzi? Al contrario! Arriverebbero frotte di giornalisti e migliaia di curiosi… già m’immagino i titoli “Mano senza corpo scrive sui muri”… poi non sono sicuro che la tua scrittura sia migliorata col passare dei secoli… però la tua idea di far scappare tutti non è malaccio…»
«Molto gentile! La mia scrittura non è brutta!» replicò Balthazar offeso e imbronciandosi.
«È un dato di fatto, Balthy. Hai mai provato a cercare nelle varie versioni della Bibbia ciò che avevi scritto al pranzo di Baldassarre? Non ci sono due edizioni che riportino la stessa frase. Beh, qualcosa mi verrà in mente…»
«Qualche malattia altamente contagiosa?»
«Ma no, poveracci! Non sono mica Uriel in gita di piacere a Gerusalemme!(6)» Dopo qualche minuto Gabriel disse: «Sai? Non so ancora come punirò il conte Amen ma credo di aver trovato una cura all’allergia dei tuoi amici croupier».
«Te lo ripeto, non ho alcuna intenzione di perdere, a meno che tu non mi tolga i poteri, sai che così mangio e sto in albergo praticamente gratis?»
«Ma, come hai detto tu, non durerà a lungo. Pensavo piuttosto a fare un esperimento sociale e antropologico…»
«Esperimento so…?» stava chiedendo Balthazar quando Gabriel, fissandolo furbescamente, schioccò le dita.
All’improvviso l’angelo si sentì strano, che cosa gli stava succedendo?
 
  1. Siamo nel 1966
  2. Celebre collana di libri molto amata dagli studenti per i suoi riassunti di storia, letteratura, geografia…
  3. Soprannome appioppato a questo conte perché, qualsiasi cosa decidesse, la faceva costruire in un “amen” (batter d’occhio)
  4. Vero!
  5. Riferimento a quello che combinarono Balthazar e Gabriel al pranzo di Baldassarre
  6. Nel Secondo Libro di Samuele, la Bibbia racconta che Dio, incavolato contro re Davide, mandò un suo angelo a “purificare” la città di Gerusalemme con la peste.
   
 
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