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Autore: Ivy001    30/06/2023    1 recensioni
Nairobi e la sua vita prima della rapina...il passato da giovane zingara alle prese con un matrimonio combinato, la nascita di Axel...e tutto il seguito...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nairobi, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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E’ il gran giorno ormai, impossibile non accorgersene vista l’euforia di Olivia che si muove saltellante per tutta casa… briosa neanche fosse la sua di cerimonia.

Neppure quando sposò Antonio diciannove anni prima, la zingara si mostrò tanto felice.

Alfredo, seguendola a ruota, canticchia e accompagna a battito di mani il ballo gitano della donna.

Buongiorno, figlia! Finalmente ti sei svegliata. Pronta a dire Sì al bel Garcia?” - le dice la madre, continuando a muovere il corpo a ritmo con la voce del consorte.

La diciottenne la guarda quasi disgustata e tra sé e sé commenta – “Auguri Olivia Jimenez, oggi è la tua festa” – per poi dirigersi verso una stanza, la più pulita, mai utilizzata, della casa.

Non è mai entrata per più di dieci secondi lì dentro, come se sua madre la custodisse, immacolata, per l’evento scritto anni addietro.

Hai visto che bella? Qui è dove ti verranno scattate le foto prima della cerimonia. Ho voluto personalmente che questo momento del tuo matrimonio avvenisse qui...su un letto puro, limpido, ricoperto da questo piumone bianco come il tuo abito” – spiega Olivia, fiera più di se stessa e delle sue idee che del risultato finale.

Mi stai dicendo che...non mi hai fatto mai dormire qui dentro, perché sarebbe stato destinato a degli insulsi scatti fotografici?” - esterrefatta Agata fissa la gitana, leggendo nel suo sguardo un bel “Si, ovvio”.

Ormai non la stupisce più nulla del comportamento di chi le ha dato la vita. Evidentemente metterla al mondo è stato studiato da Olivia per togliersi di dosso il peso del diventare mamma su comando familiare, e non per amore sentito e reale.

Lei è diversa dalle altre mamme che Agata ha conosciuto, dalle mamme delle sue amiche. Anche loro si sono sposate, certo, ma tra le lacrime commosse e sofferte di chi era costretta a dirgli addio… invece, la sua avrebbe pianto, fingendo, ma sentendosi dentro la donna più sollevata del pianeta.

A quanto pare vendermi è stata la cosa migliore che tu abbia mai fatto, no?” - le lancia una frecciata, con voce quasi schifata nel rivolgersi all’adulta.

Ti prego, figliola, evitiamo discussioni almeno oggi, ok?” - si intromette Alfredo, accarezzandole le schiena. Gesto che Agata non apprezza e con fare nervoso gli tira giù la mano, aumentando la distanza fisica.

Forza, indossa il vestito. Era il mio, sai? Con qualche sistemazione ovviamente” – si vanta Olivia, riferendosi al capo steso sul letto.

Io devo mettermi questa roba? Non se ne parla!” - replica la diciottenne, constatando che l’abito è estremamente pomposo. Quasi fastidioso al solo sguardo.

Piantala di fare la preziosa. Avrai occasione di indossare di meglio. Oggi è necessario avere l’abito bianco, qualcosa di vecchio e qualcosa di blu.. ci è stato precisato!”

Cos’è questa idiozia ora? Hai stravolto il rito tradizionale?”

Idee strampalate e moderne del tuo futuro sposo. Non ho potuto mettere becco su pratiche assurde...è allucinante che un matrimonio gitano debba seguire standard americani” – si lamenta la donna, sotto lo sguardo più che sollevato della figlia.

Se questo è uno sgarro che dà fastidio a sua madre, è un punto a suo favore. Tutto pur di intaccare i piani scritti da Olivia Jimenez.

E questo cambio di organizzazione voluto da Antonio alimenta la stima che la ragazza inizia a nutrire verso di lui.

Cos’è questa stupidaggine del blu? Non abbiamo nulla adeguato di questo colore”- commenta Alfredo, rovistando nello scrigno di bigiotteria della consorte.

Io ho la cosa adatta” – esclama la giovane, tirando fuori dal suo comodino una spilla dorata con una perla blu all’interno.

E questo chi te lo ha dato?” - chiede, sospettosa, la gitana adulta avvicinandosi per controllare da vicino l’oggetto.

Un regalo”

Mmh…mi sembra che tu ultimamente stia tirando fuori dei regali che non mi spiego chi possa averteli donati” – Olivia inarca il sopracciglio e fissa la ragazza negli occhi.

Mai come quella volta la diciottenne tiene fisso lo sguardo, manifestandole la sua forza.

Non ti interessa” – risponde, secca, Agata.

Ok, ok, basta. Dobbiamo sbrigarci. Dai, tesoro, vieni a prepararti. Lasciala cambiarsi” – interviene Alfredo, portando la coniuge fuori dalla stanza.

Agata viene lasciata sola, tra mura per lei nuove, costruite su misura per una situazione che le pesa, da tutta la vita, sulla testa. Una situazione di cui è vittima.

In quel momento, fissando la spilla tra le mani, una voce riecheggia nelle sue orecchie e le scalda il cuore - “ Devi aspettare pazientemente che arrivi il tuo momento, e solo a quel punto prendi la mira e dici qualcosa tipo Mi chiamo Agata Jimenez e sono nessuno può privarmi della mia libertà!

Parole queste pronunciate da papà Antonio anni addietro, di fronte alle lacrime della figlia maltrattata verbalmente dall’insoddisfatta mamma Olivia. E Antonio che avrebbe dato la vita per la sua piccola bambina la difendeva come meglio poteva dagli attacchi della moglie, sempre pronta a sminuirla e ricordarle che la libertà era cosa impensabile per lei in quanto nata donna, o meglio, usando affermazioni sue “nata femmina”.

E tali parole sono quelle che Agata custodisce ancora oggi nel cuore e tra i ricordi, e che la spronano nei momenti di bisogno.

Oggi è uno di quello.

Mentre il termine “libertà” continua a batterle in testa, come un martello pneumatico, la diciottenne azzarda qualcosa che probabilmente la comprometterebbe a vita; però è ciò di cui sente l’esigenza, come fosse aria.

Se c’è un dettaglio, in tutto il suo piano del matrimonio combinato, che ad Olivia è sfuggito è la presenza di una finestra, l’unica finestra che affaccia sul lato posteriore dell’abitazione, il meno visibile agli occhi della gente, che, al contrario, la ragazza nota subito.

Senza pensarci troppo, la giovane gitana la spalanca. Controlla l’altezza, rendendosi conto che cadere giù non porta rischi per la salute, essendo ad un primo piano, e salta pregando di non essere beccata da nessuno.

FINALMENTE” – esclama, trattenendo la gioia, quando è fuori dall’abitazione. Al momento nessuno si è accorto di nulla. Non c’è tempo da perdere. Con la bicicletta parcheggiata poco distante (come fosse l’ennesimo segno del destino che le intima la fuga), appartenente a qualche bambino del quartiere, si allontana, con il vento che le scompiglia i capelli, e che le regala un respiro di libertà da sempre ardito.

Agata si nasconde, temporaneamente, in una casetta abbandonata, fuori zona, dove era solita recarsi da bambina con le sue amiche o per starsene da sola a viaggiare con la fantasia.

Qui non mi può trovare nessuno” – parla a se stessa, come a volersi tranquillizzare – “Almeno per il momento. Devo organizzare la fuga” – riflette poi, accorgendosi di non aver meditato gli spostamenti.

Sedutasi su una vecchia sedia, cerca di calmarsi e pensare alla prossima mossa.

Eppure il pensiero di Antonio Garcia abbandonato sull’altare le spezza il cuore. Si è dimostrato tanto carino con lei da non meritare tale trattamento. Ma la voglia di essere libera e’ stato più forte di tutto il resto. E quel segnale quasi divino, quel messaggio che le è stato inviato forse dal suo papà, come un fulmine a ciel sereno, non poteva ignorarlo.

Tirando un sospiro di sollievo, con gli occhi fissi sulla spilla, immagina il suo futuro.

Sarò una donna forte, indipendente, una leader..come avresti voluto tu, papà. Non ti deluderò” – bacia il dono datole dal genitore, poi si appresta ad escogitare il suo piano di fuga definitivo.

Ha poco tempo… prima lo idealizza e mette in atto, prima potrà dire addio a quell’inferno di vita a cui è stata costretta troppo a lungo.

****************

Che fine ha fatto? Cazzo, che fine ha fatto? Maledetta” – esclama Olivia, muovendosi in casa, alterata come mai prima.

Mi amor, per favore..non dire cose di cui ti pentiresti”

Piantala Alfredo. Ti giuro che appena la trovo le faccio pentire di tutto”

la furia materna non ha controllo e a parlare è la frustrazione di chi dopo anni di duro lavoro su come arricchirsi, usando sua figlia come mezzo, vede sfumare ogni cosa.

Avrei dovuto serrare la finestra, ma sembrava convinta di volersi sposare. Come ho fatto a illudermi così”

Prima di allarmare i Garcia, mettiamoci sulle sue tracce, ok? Dirò a gente che conosco di setacciare la zona, in gran segreto. Non può essere tanto lontana”
“Me lo auguro. Sbrighiamoci, avverti chi di dovere. Non deve sfuggirci”

Con l’ansia alle stelle, Olivia osserva il marito telefonare varie persone, dandogli chiari ordini.

Il tutto accade mentre il tempo scorre e lo sposo con la sua famiglia sono prossimi ad entrare nella chiesetta, allestita per l’occasione, accolti dagli ospiti con applausi e complimenti per lo sfarzo.

Ma Antonio ha un presentimento. Un sesto senso che lo turba.

Cosa ti prende figliolo?” - domanda Alejandro, suo padre.

Nulla, papà. Sono solo teso…” finge.

Non preoccuparti. Presto la tua sposa sarà qui e tutto andrà al meglio” – con una affettuosa pacca sulla spalla, il signor Garcia si avvicina al parroco per dargli indicazioni.

Se non mi darà buca…” - commenta a bassa voce tra sé e sé il ragazzo, manifestando la sua paura più grande.

La sua inquietudine si manifesta, evidente, quando nota la prima fila con un posto vuoto.

Senza esitare, avanza verso sua madre e le sussurra – “Non è venuto, vero?”

Shhh” – lo zittisce lei, evitando l’argomento, un argomento che le duole come non mai.

Neanche oggi che mi sposo?!Non ha avuto il coraggio di presentarsi neppure per partecipare alla festa? Che razza di fratello si comporta così” – borbotta, rivolgendosi alla madre.

Basta Toni. Non pensare a lui, e goditi questo evento” – lo rimprovera, tenendo fisso un sorriso di circostanza per non creare chiacchiericci tra i presenti, molti dei quali la osservano e bisbigliano cose.

La Garcia chiude bruscamente la questione, allontanandosi dal figlio per sistemarsi nella panca destinata alla famiglia, lì dove uno spazio resterà vuoto..un vuoto pesante e visibile sul cuore di una mamma e leggibile nei suoi occhi.

Speriamo che la sposa non tardi molto” – esclama ridendo Alejandro, coinvolgendo i vari ospiti, per guadagnare tempo nell’attesa.

Un’attesa lunga che non avrebbe mai immaginato…

****************

Me ne devo andare da qui” – è ormai circa un’ora che Agata è lì, constatando uno strano aggirarsi di auto per le strade adiacenti quella dove è nascosta lei, che le hanno impedito di scappare subito.

È questione di minuti ormai, ne è convinta.

Ed è quando è prossima ad uscire che la porta viene bruscamente scossa, con insistenza, segnale che qualcuno necessita di entrare.

Cazzo” – esclama, spaventata – “Mi hanno trovata”

   
 
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