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Autore: Ivy001    04/07/2023    1 recensioni
Nairobi e la sua vita prima della rapina...il passato da giovane zingara alle prese con un matrimonio combinato, la nascita di Axel...e tutto il seguito...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nairobi, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Agata resta in silenzio, sperando in un miracolo, nervosa al pensiero di trovarsi di fronte, da lì a pochi secondi, sua madre e Alfredo, irati e pronti a trascinarla via per i capelli.

Conosce bene quel luogo e di uscite secondarie non ce ne sono. L’unica disponibile è quella porta. Una porta che qualcuno tenta di aprire insistentemente da svariati minuti.

Nascosta dietro un vecchio tavolo, la gitana aspetta, cercando di ipotizzare alternative di fuga.

Potrei correre appena loro entrano e si aggirano nell’altra stanza..” - pensa, seppure poco convinta della riuscita.

Il tempo ormai è poco e la possibilità di salvarsi è pari a zero...perché proprio allora l’uscio viene spalancato, seguito da un verso di soddisfazione della persona sopraggiunta.

Eppure il rumore dei passi sul pavimento, lenti, scrupolosi, non le suona familiare .

Hanno mandato i loro scagnozzi a cercarmi, maledizione” – borbotta sottovoce, trovando solo questa spiegazione.

Però la tranquillità del tizio ( Agata presume si tratti di un uomo, per via della camminata e delle scarpe ben visibili dal suo minuscolo nascondiglio), fa ben sperare. Troppa quiete per uno che dovrebbe cercare urgentemente una fuggitiva.

Lo spia, notandolo sedersi, esausto, sulla stessa sedia su cui si era adagiata lei fino a poco prima. La gitana comincia, così, a pensare di essere di fronte ad una persona che è lì per convenienza.

Tenta di muoversi con la maggiore delicatezza possibile, per non essere scoperta e darsela a gambe al momento opportuno, eppure è la voce dello sconosciuto a pietrificarla.

Respira pure. Mi sono accorto che sei lì da dieci minuti ormai” – le dice, spiazzandola.

Cazzo” - esclama lei.

Lo straniero, le va vicino, mostrandosi a volto scoperto, nascosto poco prima da un berretto con la visiera.

È decisamente giovane, probabilmente poco più grande della Jimenez, dai tratti si direbbe uno zingaro come lei.

Scappi da qualcuno? Come mai ti trovi in questa catapecchia?”

Potrei farti la stessa domanda” – risponde la mora, evitando di incrociarne lo sguardo. Potrebbe essere un malvivente pronto a farle del male e vuole e deve andarsene da lì quanto prima.

La sua risposta però fa sorridere lo sconosciuto che sembra apprezzare quel modo di fare – “Accidenti. Sei una pantera tu, è?”

una cosa?” - chiede, confusa, e a tratti irritata.

Agata evita di averlo troppo vicino, e lo schiva come meglio può.

Perché non mi guardi? Ti faccio schifo?”

Ehm..no no che dici! Devo andarmene, ciao” – fa per aprire la porta ma è il ragazzo a frenarla.

Le prende un braccio e con una mano volta il viso di lei nella sua direzione.

Agata sente il cuore esplodere. Ha paura. Forse scappare da una situazione troppo stretta per lei, si è rivelato l’errore più devastante della vita.

O forse no.

In quel momento, costretta al confronto con uno sconosciuto, rammenta la promessa fatta al padre “Sarò una donna forte e indipendente”, e così mascherato il suo timore, fissa il giovane dritto negli occhi.

L’incrocio dei loro sguardi è una rapida scarica elettrica che destabilizza entrambi.

Si guardano in silenzio, studiando l’uno il volto dell’altra.

Poi le parole di lui...

Io mi chiamo Ivàn, piacere” – le porge una mano, faticando a staccarsi da quei penetranti occhi scuri.

Agata” – prende parola lei.

Avrebbe potuto fingere di essere qualcuno di diverso, eppure la gitana si rivela per ciò che è, nome incluso.

Credi all’amore a prima vista….Agata?” - le domanda il giovane, audace come pochi.

La zingara, scombussolata dentro, scuote il capo.

neanche io...fino questo momento” – confessa lui, e solo allora l’imbarazzo lo spinge ad abbassare lo sguardo.

L’interruzione del loro contatto visivo porta al termine anche l’idillio creatosi.

Comunque… se hai bisogno di qualche aiuto in particolare, conta pure su di me” – riprende lui.

Mi conosci appena. Come...fai a dirmi cose così?”

Una mia dote. Ho capito subito che eri una brava ragazza. Decisamente ribelle, sì, ma pur sempre buona. E chi è buono merita la mia amicizia”

Vivo una vita d’inferno da quando sono nata. Voglio andarmene, ecco riassunta la mia vita” – si sfoga Agata.

Come per magia l’ansia e il timore lasciano il passo alla necessità di liberarsi di un peso e di farlo servendosi di un estraneo che è lì e che può ascoltarla e che non la giudicherà.

Ti va di raccontarmi cosa ti affligge di preciso?”

domanda che spiazza, di nuovo, la Jimenez. Nonostante ciò, la ragazza butta fuori il suo malessere.

E lo fa partendo dal principio.

*******************************

Allora? Notizie?”

No, tesoro, ma sono sulle sue tracce. La troveranno, fidati”

Se per la sua cocciutaggine noi perdiamo tutto, giuro che la ripudio”

Non dire queste cose Olivia, non lo faresti mai, lo sappiamo tutti e due. È la rabbia che ti spinge a parlare in questo modo”

Piantala di proteggerla sempre” – si ingelosisce la donna, disturbata dal comportamento del marito – “Sembri amare più lei che me”

Alfredo, lusingato dalla gelosia della consorte, ridacchia, per poi abbracciarla cingendole la vita – “Stai esagerando, non trovi?”

No! Trovo che Agata sia un’irriconoscente. Avrei potuto darla in moglie a quei morti di fame dei Sanchez. Invece le ho riservato un futuro al fianco di una delle famiglie più benestanti del quartiere. E mi ripaga così!”

Nessuno ama vedere il proprio futuro scritto da qualcun altro, lo sai bene anche tu”

Sì, la differenza è che io ho ceduto, quando è toccato a me. Ho sposato Antonio a diciassette anni. Ho partorito una figlia che ero appena maggiorenne. Ho dovuto accettare la mia sorte”

E come ti sei sentita nel dire SI a un uomo che non amavi?” - domanda di Alfredo che tocca corde molto intime della consorte, decisamente ferita nel ricordo di quei momenti.

Non ne voglio parlare più. Il mio defunto marito dorme in pace e a me ha lasciato un fardello di figlia… sarà felice guardandomi patire le pene dell’inferno dietro ai capricci di una ragazzina che gli assomiglia più di quanto avrei mai immaginato” – borbotta, asciugandosi le guance. Poi, dopo un bel respiro, si avvia al bagno per aggiustare il trucco.

**************************************

Possibile che la sposa non è ancora arrivata? Gli ospiti iniziano a spazientirsi, il parroco incluso” – sussurra Alejandro alla moglie, sedendosi di fianco a lei.

Hai preso il posto di…” - il discorso della signora Garcia si sposta su altro.

Smettila di pensare a lui. Sai che non verrà. Ha scelto un’altra vita ormai. Accettalo anche tu, per favore, Victoria”

Mai” – risponde, trattenendo le lacrime. Si alza di fretta, e si avvicina al figlio – “Tesoro, ti va, nell’attesa, di deliziarci con la tua voce e cantare qualcosa alla gente qui presente?”

Come? Dici sul serio? Ma Agata non è ancora arrivata e io…”

Non fa nulla. Avremo tempo per cantarle qualcosa..adesso è bene che le persone venute a festeggiare con noi non sbadiglino troppo…” - sdrammatizza con un sorriso dei suoi fatto di tanta apparenza e molto dolore nascosto. Avvicina la bocca all’orecchio di Antonio e dice – “Ti prego, fallo per me. Potrei esplodere da un momento all’altro” – nel dirlo i suoi occhi tornano a posarsi sul posto vuoto nella prima panca.

Cogliendo a pieno la fragilità materna, il ragazzo accetta e nei successivi minuti offre agli ospiti il suo talento, quello per cui è sempre stato preferito dai genitori, facendo omaggio ai vari parenti e riempiendo di allegria una chiesa e mettendo a tacere tanti bisbiglii negativi.

*************************

Olivia è nel bagno da dieci minuti ormai, mentre guarda se stessa allo specchio.

Come ti sei ridotta?! Sei uno straccio. Hai lottato tanto per non sentirti più così” – rivolge tali parole a se stessa.

I flash del suo passato le tornano violenti alla mente, alimentando un dolore che ha celato per anni e che Agata non fa altro che ricordarle.

E mentre tanti ricordi la assillano, uno in particolare prende il sopravvento, all’improvviso, e accende in lei una lampadina...un’idea che cambierà improvvisamente le circostanze.

Esce dalla toilette, in tutta rapidità, chiama a sé il marito e gli ordina di accompagnarla da una parte.

Non capisco. Cosa ti prende?”

Fidati! Ho la certezza… so dove si nasconde Agata!”

Cioè?”

Era solita scappare da casa quando era piccola, e recarsi in un luogo con le sue amiche. Che sciocca sono stata a non pensarci prima. Io e Antonio la beccammo in una vecchia catapecchia, poco distante da qui. Ci confessò che era la sua tana di salvezza, e si trova sicuramente in quel rifugio”

Convinti della destinazione, i due consorti salgono in auto. Olivia non ha dubbi. Sta per rimettere ogni cosa al suo posto.

***********************

E così oggi devi sposarti? Sul serio?”

Già” – Agata e Ivàn, sdraiati su un vecchio materasso, hanno preso molta confidenza nella mezzora successiva al primo incontro. Come se per incanto le inibizioni fossero cadute e si fidassero ciecamente l’uno dell’altra.

La gitana sente che qualcuno finalmente la ascolta sul serio.

Quindi tu non sei innamorata di questo ragazzo?”

No. Ovvio. Però ammetto che averlo mollato sull’altare mi fa stare male”

il moro si ammutolisce come se stesse ipotizzando un piano a favore della nuova amica.

A che pensi?”

E se invece lo sposassi?”

EH?”

Tua madre non ti darà pace se non lo sposi. Lui ti ha detto che saresti ugualmente libera, no?”

Si, però effettivamente dipenderei da lui e non è mia intenzione vivere così”

Lo so. Ho capito che sei una che sogna l’indipendenza. Però… ascolta… converrebbe a te, così come a lui. Fingetevi una coppia, ma nessuno poi, nel concreto, sa cosa accade tra le mura di casa”
“Dici di mentire a tutti e costruire una vita apparente?” - spiazzata dall’idea, Agata comincia a ragionarci su.

Scappare non è la soluzione. Rischi di rovinarti per sempre. Credimi.” – continua Ivàn.

Il silenzio seguente permette ad Agata di riflettere sull’idea.

E quando il ragazzo le sposta una ciocca di capelli dal viso, dicendole -”E se le cose dovessero andare male, ci sarei sempre io qui per te, sappilo”

ecco che le vibrazioni del loro primo sguardo tornano a pervadere i loro corpi, spingendo Agata stessa a fare qualcosa che mai prima avrebbe pensato di fare.

Avvicina il suo viso a quello di lui. È uno sfiorarsi fatto di respiri. E quando le labbra sono prossime a unirsi, dei rumori rompono la magia.

Cazzo” -esclama la diciottenne, riconoscendo dalla finestra l’automobile di Alfredo – “Mi hanno trovata”
Ivàn ancora preda delle emozioni di qualche secondo prima, cerca di calmarsi e tornare in se. Le circostanze, però, velocizzano la metabolizzazione di quanto accaduto ( o meglio di quanto sarebbe potuto accadere).

Nasconditi” – dice Agata, e Ivàn esegue senza battere ciglio.

Con la consapevolezza di chi sa che va al patibolo, su sua scelta, Agata non dà modo a Olivia di entrare in casa ma la raggiunge sull’uscio.

Mamma io…” - pronta a motivare la sua fuga, cerca di spiegarsi.
Non riesce a parlare perché la gitana la colpisce in pieno volto. Uno schiaffo carico di rabbia e delusione.

Non osare mai più! Mi hai capita? Fila dritta in macchina” – dagli occhi dell’adulta è leggibile che d’ora in avanti la pressione sulla ragazza sarà maggiore, più di quanto lo sia mai stata.
Però la diciottenne non si ribella, e ciò lascia di sasso Alfredo, che immaginava altre reazioni da parte sua.

E mentre sfreccia via, seduta nei sedili posteriori, con un sottofondo decisamente poco carino, fatto di accuse, cattiverie e rimproveri materni, la giovane sposa si appresta ad abbracciare una vita nuova.

Adesso sa come affrontare questo matrimonio.

Dirà SI sull’altare, … ma mossa dal desiderio di recarsi in quella vecchia abitazione, ogni sera, per concedersi momenti di vita vera con qualcuno di molto, troppo, speciale.

Lancia un ultimo sguardo alla casa in lontananza con la mente fissa su Ivàn, ancora lì nascosto, cosciente che quel giorno tanto devastante si è appena trasformato nel migliore della sua giovane vita.


   
 
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