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Autore: shasha5    14/09/2009    1 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia seconda ff, spero che vi piaccia. C'è un nuovo Edward, un Edward diverso,non vampiro ma cmq qualcosa di non umano ci sarà quindi un amore speciale e pericoloso, spero di avervi incuriosito!!! gli altri sono tutti umani ^^
Genere: Romantico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui!!!!!!!!!!! scusatemi di nuovo, ma questa volta non è colpa mia
per il ritardo -.- ci sono stati dei problemi con la connessione (alice)
si era rotta la centralina e non ho potuto postare sabato perchè si è tolta
la connessione... spero che mi perdionate xD
bene io ringrazio con il cuore chi legge, chi mi aggiunge tra preferiti e seguite e soprattutto
chi recensisce *.* grazieeeeeeeee mi date la forza per continuare!!!!
ecco ora vi lascio al chappy un baciotto ^^



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Michelegiolo:
ciauuuuu eheheheheh hai azzeccato xD ma bella ora crede che sia emmett mmm che succederà?? XD
ahahah ecco il nuovo chappy un bacio ^^

honeymoon:
ciauuuuuuu cara tranqui ^^ anzi mi fa piacere che mi segui!!! sono contenta che ti piaccia
cmq ehm si il biglietto non può che scriverlo eddino infatti in questo chappy spiego un pò... XD
bene carissima spero che questo chappy ti piaccia un bacioneeeeeeeee !!!!!







6° CAPITOLO



L’ARTE DEL SEDURRE


Pdv Edward

 

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Grazie all’aiuto di una ragazza del comune di Forks, o forse è meglio grazie all’influenza che avevo sulle donne,
ero riuscito ad avere l’indirizzo dell’abitazione di Isabella. Isabella, anche il suo nome era splendido, proprio come la proprietaria. Avevo deciso di cominciare ad apparire in qualche modo nella sua vita, anche se ciò risultava molto difficile.
Non potevo uscire allo scoperto raccontandole tutto, avrebbero ucciso prima me e poi lei,
e solo l’idea che lei fosse uccisa per colpa mia, bè no, no non potevo assolutamente farlo.
Decisi quindi di corteggiarla da lontano, l’avrei protetta da tutto e da tutti, ovviamente a sua insaputa,
sarei stato il suo angelo custode. Risi del mio stesso pensiero…
Poteva un angelo della morte essere un angelo custode?? Certo che sarebbe stato davvero strano…
Ma comunque dopo aver ricevuto le informazioni che mi servivano, presi una rosa bianca e scrissi un bigliettino.
Ovviamente ero invisibile, non mi sembrava il 
caso spuntare a casa di lei con una rosa e un biglietto,
non mi avrebbe mai preso sul serio e poi per lei ero uno sconosciuto.
Decisi quindi di entrare di nascosto nella sua stanza.
Arrivai a casa sua, controllando bene la via e la strada e poi spiegai le ali per arrivare al primo piano.
La finestra era aperta, mi intrufolai e vidi che era davvero la sua stanza…
C’erano delle sue foto di quando era piccola, dei cd, dei libri…
In quell’istante però sentii dei passi nel corridoio, così lasciai la rosa e il bigliettino sul cuscino e volai via verso il castello.
Non mi sembrava giusto restare lì ad osservarla, forse l’avrei fatto ma non ora, era ancora troppo presto.

“Edward!!!” urlò Tanya correndo verso di me.
“Dimmi Tanya”
“Senti mi chiedevo, dato che stasera sei libero potremmo passare del tempo insieme. Che ne dici?” chiese maliziosa,
mentre con un dito faceva dei disegnini sul mio petto.
“Mi dispiace Tanya, sono costretto a rifi
utare” dissi garbato.
“Uffi vuol dire che chiederò a Felix” disse imbronciandosi e dopo scappò via.

Come facevano ad esistere delle donne così.. Così… Oddio non riuscivo a descriverle…
O forse ci riuscivo ma non volevo dirlo. Andai in camera mia e vi trovai Demetri seduto sul mio letto.

“Ehi Edward!! Stanco??” chiese appoggiandomi una mano sulla spalla, dopo che mi sedetti accanto a lui.
“Mmm un po’” mugugnai.

Ripensai a cosa avevo fatto prima nella camera di Bella, forse non era stata una buona idea…

“A che pensi fratello?” si, ormai io e Demetri ci consideravamo fratelli.
“Niente Demetri tranquillo” dissi sospirando.

Come mi era venuto in mente di scrivere “tuo per sempre E.” ????
Cioè neanche mi conosceva, poteva credere che fosse chiunque.

“Idiota! Sono un idiota” pensai disperato.

“Fratello, non puoi prendermi in giro, e non puoi nascondermi niente,
ci conosciamo ormai da molto tempo e sai che di me ti puoi fidare, come io so di potermi fidare di te”
spiegò e mi sorrise incoraggiandomi a parlare.
“Devi sapere che ho fatto una cazzata” dissi affranto.
“Cazzata?? Continua” mi incitò.

“Bene, sai io credo di essermi innamorato, non saprei dire se è proprio amore,
ma provo una tale adorazione per lei che tutto ciò che mi circonda non ha senso,
perché l’unica cosa che ha un senso nella mia vita è lei” ammisi.
“Edward non aver paura a dimostrare ed esternare i tuoi sentimenti…
L’amore è una cosa stupenda ed io lo so” disse ed improvvisamente lo vidi assorto tra i suoi pensieri.
“Forse” biascicai.
“Allora fratello questa cazzata in cosa consiste???
Non dirmi che è solo perché ti sei invaghito di questa ragazza che ti trovi in questo stato”
“Si ma anche perché, io ho deciso di entrare a far parte della sua vita, ovviamente da lontano, non posso mica metterla in pericolo.
Ho deciso, bè forse è stato più impulso, di lasciargli una rosa e un biglietto sul suo letto” dissi incerto nascondendo il viso tra le mani.
“Edward non disperare, non hai fatto nessuna cazzata, il tuo gesto è qualcosa di così bello che mai mi sarebbe venuto in mente.
Poi tu qui sei il poeta della truppa” sghignazzò ed io per risposta gli diedi uno scappellotto sulla testa.
“Ahio!!!” disse massaggiandosi la testa.
“Comunque Edward è bello che esistano ancora persone come te davvero, non se ne trovano molte in questi ultimi anni.
Piuttosto sono sicuro che questa ragazza sarà lusingata dal tuo modo di corteggiare,
perché, puoi anche ridere, ma fratello questo fa parte dell’arte del sedurre!” disse solenne.
“Mmm mi sa che se qui c’è un poeta questo sei tu” dissi ridendo e poi lui si unì a me.
“Va bene Edward, vado a 
dormire, domani mi aspetta un lavoraccio, quattro anime da prelevare…
Ti sembra giusto??” disse alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.
“Mmm no direi proprio di no” sghignazzai.
“Grazie! Non sei d’aiuto!” mormorò.
“Di niente fratello, per te questo ed altro” dissi.
“Ora che ci penso potresti venire con me! Ti va??” chiese speranzoso.
“No mi dispiace, i capi mi hanno dato giorno libero per domani, dovrai chiedere a qualcun altro.”
“Chiederò a Felix allora”
“Credo che ora sia impegnato se ha accettato le avances di Tanya” dissi con una smorfia.
“Ah! Povero Felix io nelle grinfie di quella non ci cado!” esultò Demetri.
“A chi lo dici!! Tutte ma non Tanya! Piuttosto la morte!” dissi e a quel punto ridemmo più forte
fino a quando non fummo costretti a riprendere fiato per non soffocarci.
“Io ti stimo!” disse, battendomi un cinque e dopo uscì dalla stanza.

Dopo che uscì dalla stanza, mi spogliai e mi misi i pantaloncini e la maglietta che usavo per dormire e mi buttai a letto stanchissimo.
La precedente nottata passata sveglio si fece sentire e in poco tempo mi addormentai, ripensando a lei, Isabella.


-----------


La mattina dopo decisi di andare alla scuola di Forks, per rivederla.
Grazie al cielo oggi era la mia giornata libera, tutto il lavoro oggi se lo sbrigavano gli altri.
Misi un paio di jeans neri e una maglia azzurra e uscii.
Avevo un bel po’ di fame a dir la verità, così decisi che prima di andare a scuola a vedere Isabella,
sarei andato in un bar a fare colazione. Uscii dal castello e presi la mia fedele Volvo, oggi niente ali.
Misi in moto e mi avviai verso il bar più vicino. Spensi la macchina ed entrai nel bar.

“Buongiorno, vorrei un cornetto e un cappuccino, per favore” la ragazza dietro al bancone prese la mia ordinazione e mi sorrise.
“Bene, si può accomodare che glieli porto subito” disse e io feci come aveva detto,
mettendomi seduto in un tavolino un po’ appartato.

Mi misi seduto meglio e dopo circa cinque minuti, la ragazza di prima spuntò con la mia colazione.

“Ecco a te” disse sorridendomi maliziosa.
“Grazie” le feci l’occhiolino, tanto vale farle sognare no? Forse ero un po’ crudele, ma che potevo fare??

Presi il cucchiaino e cominciai a mescolare il cappuccino.

“Dici davvero Bella?”
“Si Alice! Giuro!! Ieri sera qualcuno ha messo una rosa bianca sul mio letto e ha scritto un bigliettino!”
“Wow!! E sai chi è?”
“Non lo so, ma si è firmato ‘tuo per sempre E.’”

Mi girai verso quelle voci che parlavano dietro di me, non poteva essere, non ci credevo.
Isabella era seduta in un tavolino, non molto distante dal mio, che parlava con una ragazza con i capelli neri e gli occhi castani.

“Bella è una cosa così romantica”
“Lo so” sospirò Bella.

Si Bella, era decisamente l’abbreviativo perfetto! Mi girai verso il mio cappuccino, chinando la testa per non farmi vedere.

“Come se lei mi riconoscesse! Sono perso..”

 Però rimasi lo stesso in ascolto, volevo sapere se il mio gesto le era piaciuto tanto da sorprenderla.

“Magari lo facesse Jasper per me” sospirò la ragazza che si chiamava Alice, a quanto capii.
“Ti piacerebbe” disse Bella.
“Oh si!!! Ma ora pensiamo a te! Hai un corteggiatore segreto!!! Non sei elettrizzata??”
“Ehm si… Ti confesso una cosa… Però non devi ridere”
“Dimmi Bella, lo sai che non potrei mai farlo”
“Io.. Bè quelle parole erano così belle e così profonde che mi hanno commosso”
“Oddio, cosa c’era scritto? Posso saperlo?”
“Certo Alice, tu sei la mia migliore amica ormai”


Si era commossa! L’avevo fatta commuovere, le mie parole l’avevano toccata dentro.
Sorrisi felice sentendo quello che aveva appena detto, non era stata una cazzata,
non aveva preso il foglietto e l’aveva buttato pensando che fosse uno scherzo, no lo portava con se.

“Ecco” disse bella porgendo il bigliettino ad Alice.

Ci fu un minuto di silenzio e poi Alice scoppiò.

“Mio dio Bella!!! Ma è stupendo!!! Cioè queste parole, meravigliose!!”
“Tu chi credi che sia?”
“Mmm a scuola chi conosciamo che ha il nome che inizia per E
?”
“Non mi viene in mente nessuno se non tuo fratello Emmett”
“Emmett?” chiese Alice spalancando la bocca.
“Io conosco solo lui che ha il nome che inizia per E”
“Mmm non credo sia mio fratello, non è così romantico come si può credere”

Romantico io? Mmm forse… Però questo Emmett già mi stava sulle palle.

“Dici? Mah spero di scoprire presto chi sia” disse Bella.
“Chissà magari è più vicino di quanto tu pensi”

E in quel momento fui colpito da una scarica elettrica che mi fece rabbrividire!
Cavolo il folletto, come l’avevo soprannominata, mi faceva paura!

“Non so Alice, so solo che se non scopro chi è mi ammazzo!”
“Non fare la tragica! Lo troverai ne sono certa!”
“Se lo dici te!”
“Si tranquilla, e ora andiamo a scuola prima che il mio Jazz mi dia per dispersa”
“Si andiamo” e dopo essersi alzate si avviarono verso la scuola, che non distava molto dal bar.

Non ci potevo credere, quello che era successo era stato solo una coincidenza oppure destino?
Bella era dietro di me, potevo sentirla, ma lei non sapeva neanche chi ero.
Teneva il biglietto in tasca, era così dolce e così splen
dida!
Oggi indossava perfino una camicetta blu che si sposava divinamente con la sua carnagione pallida.
Un’idea mi balenò in testa! Finii la mia colazione e lasciai i soldi sul tavolo. Stasera le avrei fatto di nuovo visita!

Entrai nella Volvo e mi diressi di nuovo al castello, e appena scesi dall’auto incrociai Demetri che stava per uscire.

“Ehi Demetri vai a lavoro?”
“Si e pure solo! Avevi ragione Felix è molto occupato” disse sospirando.

Chissà perché ero felice, oggi forse potevo occupare la giornata in qualche modo, prima che arrivasse la sera.

“Dai oggi mi sento buono, vengo con te”
“Oh grazie!!!! Edward ti devo un favore!!!” disse abbracciandomi.
“Si si ora calma! Andiamo su!” dissi e dandogli una pacca sulla spalla, spiegammo le ali prendendo il volo verso le nostre prossime vittime.


-----------  



“Ottimo lavoro Edward! Quattro morti in un giorno solo per me erano troppe!”
“Lo so che ti serviva aiuto!!” sghignazzai.

Come al solito dopo aver tolto le anime e quelle quattro persone,
le mandammo al castello, riprendendo il volo per tornare anche noi.

“Bene, vado a farmi una doccia” disse Demetri una volta arrivati al castello.
“Si ciao caro” dissi ridendo e poi andai in camera mia.

Mi cambiai e misi i miei vestiti a lavare, presi un jeans questa volta blu e una maglietta bianca.
Mi sedetti alla scrivania che avevo in camera e prendendo una penna in mano pensai a cosa scriverle questa volta.
Avevo già preso una rosa, blu questa volta, perché era il colore che mi piaceva vedere su di lei… Trovato!!


“La morbidezza di questa rosa
non puo’ nulla contro quella del tuo corpo.
..
E il blu e’ solo il colore perfetto per te,
poiche’ si sposa meravigliosamente
con la tua candida pelle.

                                Con amore E.”




Ok ora ero pronto per andare da lei, presi la rosa e il bigliettino e uscii fuori dalla finestra, per l’ennesima volta spiegando le ali.
In un attimo mi ritrovai di fronte casa sua, mi resi invisibile ed entrai dalla finestra, stava diventando un’abitudine.
Sentii un rumore di piatti provenire dal piano inferiore, guardai l’orario, in effetti era ora di cena…
Appoggiai, proprio come ieri sera la rosa blu sul letto e accanto ad essa misi il bigliettino piegato.
L’odore proveniente dal cuscino mi investì, il suo odore era magnifico ed era anche molto dolce.
Sprofondai con la testa nel cuscino ispirandone a pieni polmoni l’odore,
in modo che il suo prof
umo mi rimanesse dentro fino alla prossima sera.
 Sembravo un pazzo maniaco?? Bè forse lo ero…
Posai un bacio sul cuscino e dopo abbandonai la stanza mettendomi su un albero,
che mi permetteva di osservare la sua camera.
Questa volta sarei rimasto,avevo bisogno di vedere la sua reazione dal vivo.
 
   
 
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