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Autore: Alex Ally    05/07/2023    1 recensioni
Conosciamo tutti la storia dei nostri eroici ninja stavolta però racconteremo la storia di altri eroi.
Coloro che gli hanno precedutto.
vedremo le origini della generazione di maestri elementari che hanno precedutto i ninja:
I poteri elementari sono un dono, ma anche un fardello.
La vita di coloro che gli possiedono sta per cambiare, ma anche per i figli del Primo Maestro di Spinjizu si prospettano cambiamenti davanti a loro.
Riuscirano a far fronte alle nuove difficoltà che incontraranno?
E se questo non fosse altro che solo l'inizio?
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lord Garmadon, Misako, Ray, Sensei Wu
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo cinque: Incontri.

Si guardava le mani dove le scintille erano ancora presenti, ma poi alzo lo sguardo e i suoi occhi che tremavano per la paura si allargarono quando osservo meglio ciò che le stava di fronte ciò che aveva fatto.
Suo padre per terra ferito al braccio e alla gamba destra con brucciatture enormi che solo lei e quello strano fulmine che aveva creato potevano aver fatto. Sua madre cerco di aiutare il marito ad alzarsi, ma ogni minimo movimento lo faceva urlare di dolore.
Ed era tutta colpa di Libby.


Si sveglio di soprasalto con il cuore che le batteva all'impazzata nel petto.
“Era solo un'incubo, calmati.” penso Libby mentre si alzava dal letto per prepararsi ad una nuova giornata di lavoro. Oggi molti clienti sarebbero partiti  perciò c'erano le stanza da rististemare per accogliere i nuovi ospiti che sarebbero arrivati senza contare servite la colazione e pulire le altre aree della locanda.
Era un lavoro duro, ma permetteva a Libby di avere un posto dove stare senza rischiare che i suoi genitori o qualche altro vecchio conoscente potesse trovarla e riportarla a casa.
Per ulteriore sicurezza aveva anche cambiato acconciatura, si era tagliatta i capelli e se gli era anche tinti. Per quanto amasse i suoi boccoli castano-rossici sapeva che la rendevano fin troppo riconoscibille perciò adesso sfoggiava un taglio corto di un biondo brillante forse troppo brillante.
Il che era anche abbastanza strano visto che all'inizio voleva tingersegli di nero, ma poi chissà quanto aveva incassianto il tutto per avere il risultato che aveva adesso. In ogni caso non aveva importanza.
Con mani tremanti prese l'uniforme che aveva nell'armadio e se la mise, non aveva tempo per pensare ad un incubo o per meglio dire ad un ricordo che continuava a perseguitarla. Tanto ormai quella non era più la sua vita.

All'incirca verso pranzo Libby ebbe finito di rassettare tutte le stanze tornate libere, l'inverno stava per finire perciò molti dei viaggiattori che accoglievano se n'erano andati per tornare a casa o continuare ad esplorare Ninjago.
Rimettendo gli attrezzi delle pulizie nell'armadio delle scope scese al secondo piano per aiutare a servire ai tavoli prima però passo dalla sua camera per darsi una veloce sistemata, visto che sembrava una pazza a causa della fatica non avrebbe fatto buona impressione a servire il cibo in quello stato.
«Libby eccoti, hai finito di fare le faccende?» chiese la signora Gordon ovvero la proprietaria della locanda, a Libby ricordava una specie di nonna non solo perchè l'aveva accolta, ma perchè l'aiutava anche quando si trovava in difficoltà.
Nei primi tempi quando gli incubi erano più frequenti e lei si svegliava nel cuore della notte urlanto la signora Gordon veniva sempre a consolarla portandole una cioccolata calda e dei biscotti.
Libby non avrebbe mai potutto esprimere a parole la gratitudine che aveva per lei e pensare che di solito le parole non le mancavano mai.
«Si, le stanze sono pronte ad accogliere i nuovi ospiti.» rispose Libby predendo in mano dei piatti strapieni di cibo e iniziando ad avviarsi ai tavoli.
«Prima che tu vada devo dirti una cosa.» disse la signora Gordon. «Oggi mio nipote arriverà qui e si fermerà per qualche tempo.»
«Suo nipote?» domando Libby sorpressa, non sapeva che la signora Gordon avesse un nipote.
«Si, si chiama Cliff e l'ho sistemato nell'area con le stanza del personale perciò si gentile con lui quando arriva.» continuo la signora.
Libby annui e torno al lavoro chiedendosi che tipo sarebbe stato questo Cliff.
Il ragazzo in questione arrivo verso sera, aveva i capelli e gli occhi scuri e Libby non poteva negare che emanava un particolare carisma da cui era anche abbastanza attratta.

L'inverno passo lasciando spazio alla primavera, tra i tavoli della locanda si sentivano sempre più spesso dicerire riguardanti la situazione non proprio amichevole che si stava creando tra loro e le Serpentine, ma Libby non ci prestava mai troppo attenzione liquidandole come chiacchiere di paese senza fondamento.
Al contrario prestava sempre attenzione a ciò che le diceva Cliff, era un ragazzo simpatico che sognava di diventare un'attore. Tra i due stava nascendo un certo filling tanto che ad un certo punto Cliff invito Libby per un appuntamento.
La ragazza accetto subito senza nemmeno dargli il tempo di finire la frase.
  
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