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Autore: niny95    07/07/2023    7 recensioni
[Partecipa all'iniziativa Do you want to know a secret indetta da JeremyMarsh sul Forum Ferisce la Penna]
[Nina/Matthias]
[Coffee Shop! AU]
Matthias ha preso l'abitudine di andare da Starbucks, ordinare un caffè e fargli scrivere sopra il suo nome. Quando il suo nome inizia a venire storpiato Matthias decide di prendere in mano la situazione.
Dal testo:
[...] Guardò la tazza: stavolta era il turno di Matthijs, ed era giunto il momento di chiarire quella situazione una volta per tutte. Fu con questa premessa che lasciò la sua solita postazione per avvicinarsi al bancone.
Se fu sorpreso di vedere la splendida ragazza dai lunghi capelli castani non lo diede a vedere, o almeno sperò che fosse così.
«Dimmi» disse lei strizzando gli occhi per leggere il nome sulla tazza «Matthijs, ti serve qualcosa? Altro caffè magari?»
«Matthias» la corresse il ragazzo.
La barista, Nina, se la targhetta diceva il vero, sembrò non capire così il ragazzo spiegò «Il mio nome è Matthias. Non Matthijs e nemmeno Matthew, Mads o Matej»
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthias Helvar, Nina Zenik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Per  Fuuma
Spero non ti dispiaccia che abbia incluso anche Nina e 
 che questa cosina ti piaccia <3


 
 Di nomi sbagliati, bariste sfacciate e appuntamenti estemporanei


La prima volta che era successo Matthias aveva creduto che si trattasse di un errore: nella sua solita tazza di Starbucks spiccava la scritta Matthew, e sì, Matthew effettivamente assomigliava a Matthias, e l’evidente barista nuovo aveva chiaramente sbagliato, giusto? 
Ma il giorno dopo la scena si era ripetuta, stavolta il nome era diventato Mattheo, e Matthias aveva dato il beneficio del dubbio a chiunque si occupasse del suo caffè. Ma quando i nomi erano diventati sempre più fantasiosi – Mads, Matej, Mats– Matthias era giunto alla conclusione che il barista, chiunque fosse, si stava chiaramente prendendo gioco di lui. 
Guardò la tazza: stavolta era il turno di Matthijs, ed era giunto il momento di chiarire quella situazione una volta per tutte. Fu con questa premessa che lasciò la sua solita postazione per avvicinarsi al bancone. 
Se fu sorpreso di vedere la splendida ragazza dai lunghi capelli castani non lo diede a vedere, o almeno sperò che fosse così. 
«Dimmi» disse lei strizzando gli occhi per leggere il nome sulla tazza «Matthijs, ti serve qualcosa? Altro caffè magari?» 
«Matthias» la corresse il ragazzo. 
La barista, Nina, se la targhetta diceva il vero, sembrò non capire così il ragazzo spiegò «Il mio nome è Matthias. Non Matthijs e nemmeno Matthew, Mads o Matej» 
Nina a quel punto ridacchiò «Oh lo so!» 
«Lo sai?» domandò sempre più perplesso.  
La risatina di Nina adesso era diventata una vera e propria risata «Su, rilassati!» esclamò, fece spallucce come se fosse una questione di poco conto «Dopo il primo errore, la tua faccia sconvolta era così divertente che ho semplicemente deciso di continuare» 
E Matthias avrebbe voluto obiettare, davvero, ma la risata della ragazza era così cristallina da non riuscirvi «Se non mi fossi avvicinato, quale sarebbe stato il prossimo nome?» chiese infatti.  
Nina fece nuovamente spallucce «Qualcosa avrei inventato!» esclamò.  
Matthias avrebbe voluto restare serio, davvero, ma suo malgrado si ritrovò a sorridere di fronte alla sfrontatezza di quella ragazza, gesto che non sfuggì alla sua interlocutrice che, infatti, ribatté «Oh, allora ne sei capace anche tu!»  
Il ragazzo dovette assumere un’espressione perplessa, perché Nina ridacchiò nuovamente, e Matthias dovette ammettere che gli piaceva il suono di quella risata «È davvero troppo semplice prenderti in giro!» esclamò «Di sorridere. Intendevo di sorridere, sei sempre così serio che mi chiedevo se ne fossi capace!»  
A quella esclamazione Matthias non seppe davvero cosa rispondere.  
 
~~~ 
 
Il giorno dopo Matthias lasciò, per la seconda volta, la riservatezza del suo solito tavolino, incamminandosi nuovamente verso il bancone, solo per evitare l’ennesima presa in giro, ovviamente. 
«Di nuovo qui?» chiese Nina, non appena lo vide sedersi sullo sgabello, lui fece spallucce «Volevo solo accertarmi che stavolta scrivessi bene il mio nome» 
Nina ridacchiò «Dimmi Matthias» parlava deliberatamente in modo lento, mettendo ben in evidenza il suo nome «Perché ti interessa così tanto avere il nome scritto sul tuo Starbucks?» disse mentre preparava velocemente il suo caffè «Non avrai mica paura di dimenticartene?» 
Matthias scosse la testa «Sei la barista più spudorata che abbia mai conosciuto!» 
«Sì, okay, dimmi qualcosa che non so» Nina fece un gesto vago con la mano come a liquidare la questione «Quindi…?» insistette facendogli scivolare accanto la tazza, stavolta con su scritto il nome giusto.  
Matthias fece spallucce «È un servizio che offrite, non vedo perché non usufruirne»  
Nina lo guardò con uno sguardo che Matthias non riuscì a interpretare, e per tutta risposta lui inarcò un sopracciglio «Cosa?» chiese  
Stavolta fu il turno di Nina di fare spallucce «Sei sempre così serio?»  
Matthias non si aspettava di certo quella domanda e non sapeva cosa rispondere, quella ragazza riusciva sempre a lasciarlo senza parole, aprì la bocca per replicare ma la richiuse dopo poco, incerto «E tu sei sempre così… così?»  
«Cioè assolutamente bellissima?» chiese Nina facendo un occhiolino «O forse incredibilmente divertente?»  
Matthias scosse la testa sorridendo lievemente.  
La cosa che più lo sorprese e affascinò di Nina fu il fatto che, nonostante continuasse a parlare con lui, non perdeva di vista nulla, facendo scivolare di volta in volta un caffè, una cioccolata calda o un cappuccino senza nemmeno aspettare il minimo ordine, segno che, nonostante lavorasse in quella caffetteria da poco, avesse imparato alla perfezione ogni singolo ordine.  
«No, così come assolutamente spudorata!» esclamò infine. 
Nina non rispose, limitandosi a ridacchiare. 
~~~ 
 
«Dì la verità, continui a tornare qui perché preferisci la mia compagnia all’isolamento di quel tavolino!» lo apostrofò Nina quel giorno: era passata una settimana da quando aveva lasciato il suo solito posto, tazza col nome sbagliato ben stretta in mano, e si era diretto verso il bancone. E da quel momento si era diretto verso il bancone ogni giorno, solo per evitare l’ennesima presa in giro: non aveva proprio tempo, si ripeteva. Ma una piccola parte di sé sapeva che Nina aveva ragione. 
Fece spallucce «O magari voglio solo evitare l’ennesima storpiatura del mio nome!» 
Lei ridacchiò «Caspita! Deve piacerti davvero tanto il tuo nome per fare tutte queste storie!» 
Matthias si permise di rispondere con un lieve sorriso «Devo concederti però che hai dell’inventiva» iniziò, giocherellando qualche minuto con la cannuccia «Tutti i nomi storpiati ricordavano comunque il mio.» 
«Questo perché non erano totalmente delle storpiature!» esclamò lei soddisfatta «La maggior parte di loro erano semplicemente una variante del tuo nome in altre lingue!» 
«Affascinante!» commentò lui, e lo intendeva davvero «Conosci molte lingue?» era la prima volta che si mostrava così interessato ma la curiosità verso quella ragazza stava prendendo il sopravvento. 
Nina fece spallucce, quasi come se l’intera questione fosse stata una cosa di poco conto «Qualcuna» 
«E allora cosa ci fa una ragazza come te in una caffetteria?» Matthias non riuscì ad evitare che quella domanda uscisse fuori poi, rendendosi conto di quanto potesse sembrare inopportuna, aggiunse «Scusami, non avrei dovuto.» 
«No, non preoccuparti! Mi fa piacere parlarne.» Nina sorrise, e non uno dei sorrisi che gli riservava di solito, volti a prenderlo in giro, ma uno sincero «Ho iniziato a lavorare qua per potermi pagare la retta alla Creative Artist Agency» e poi, forse accorgendosi del suo sguardo, aggiunse «Oh, non preoccuparti! Tutto sommato mi piace qui. Già solo poter stuzzicare clienti come te rende tutto più divertente!» esclamò con un sorriso e Matthias non poté far altro che ricambiarlo. 

~~~ 
 
«Non ti sembra di essere in vantaggio?» chiese il giorno dopo Nina, il tono apparentemente offeso.  
Matthias inarcò un sopracciglio confuso, di che diamine stava parlando? «Che intendi?» fu infatti la sua risposta.  
Lei si apprestò a preparare il suo caffè in silenzio, lasciando Matthias a logorarsi nella sua confusione, infine facendogli scivolare il caffè davanti chiarì «Voglio dire…  insomma, Matthias! Io ti ho detto il perché lavoro in una caffetteria ma non so niente di te, è un po’ sleale se vuoi la mia modesta opinione!»  
Lui si limitò a osservarla con attenzione, sperando di poter captare qualcosa che potesse aiutarlo a capire cosa intendesse. Era inutile, per quanto ci provasse, quella ragazza restava, per lui, indecifrabile «Ma non me l’hai chiesto» sussurrò infine incerto.  
Lei fece spallucce, come se fosse una cosa di poca importanza, mandandolo ancor più in confusione «Beh, te lo sto chiedendo adesso, no?»  
Matthias annuì, ancora leggermente perplesso «Frequento l’Accademia Militare» disse infine.  
«Oh, impegnativo! Abbiamo quindi un eroe tra noi?» commentò Nina sorridendo, e Matthias non riuscì a capire se Nina stesse parlando seriamente o lo stesse semplicemente prendendo in giro. Fece spallucce «Voglio difendere il mio paese ma non credo che sarò mai un eroe e non lo vorrei neppure.» rispose poi seriamente.  
«Rilassati! Stavo scherzando!» esclamò Nina, la sua espressione mutò, si fece più seria pur mantenendo un sorriso sincero «Penso che sia una cosa molto onorevole» e forse notando il suo sguardo dubbioso, gli prese una mano tra le sue aggiungendo «Davvero» la mano di Nina era fresca e morbida, e il cuore di Matthias, a quel gesto, perse un battito.  

 ~~~ 
 
Quel giorno, prendendo posto al solito sgabello, Matthias notò come Nina sembrasse più elettrica del solito, come se stentasse a trattenere l’entusiasmo. 
Inarcò un sopracciglio, attendendo il suo caffè «È successo qualcosa?» 
Lei annuì così velocemente che per un attimo Matthias credette di esserselo immaginato «Speravo me lo chiedessi!» esclamò, e per un attimo il ragazzo pensò che presto si sarebbe messa a saltellare. La osservò riempirsi un bicchiere d’acqua, berne un generoso sorso e poi dire tutto d’un fiato « Ieri ho ricevuto una chiamata  dalla Creative Artist Agency» sorridendo da un orecchio all’altro «Mi hanno fissato un’audizione tra due settimane!» 
Matthias non poté evitare che un sorriso sincero sbocciasse sul suo viso «Ma è fantastico!» esclamò «Sono sicuro che andrai benissimo!» 
«Lo pensi davvero?» la voce di Nina appariva incerta «Credo… credo che il solo fatto che mi abbiano fatto avere un’audizione sia tantissimo, ma non oso illudermi di più» 
Lui scosse la testa: dov’era finita la ragazza spudorata che lo aveva preso in giro storpiando il suo nome? Inarcò un sopracciglio «Dov’è finita tutta la tua sicurezza?» chiese «Mostrati sicura e andrà tutto bene!» 
Le labbra di Nina si aprirono in un sorriso beffardo «E questo dove l’hai imparato? In accademia?» ridacchiò. 
Matthias sorrise «Sì, in effetti sì» rispose «Ma ti assicuro che funziona!» 
 
~~~ 
 
«Come è andata?» chiese quel giorno Matthias, accomodandosi nel solito sgabello. Il giorno prima Nina aveva avuto l’audizione per la Creative Artist Agency, e lui era stato da subito impaziente di conoscerne l’esito. Non sapeva di preciso il perché quella ragazza lo incuriosisse così tanto. Nina sorrise lievemente, incerta «Credo bene… ma chissà» fece spallucce, come se la questione non le importasse poi granché, ma Matthias sapeva che quella era solo una facciata. 
«Sono sicuro che sei andata benissimo!» esclamò, e la sua non era solo una facciata per rassicurare Nina ma lo intendeva davvero, non sapeva da dove venisse tutta quella sicurezza, non sapeva nemmeno in cosa effettivamente consistesse quell’audizione eppure era così. 
Nina fece nuovamente spallucce «Ho fatto del mio meglio!» esclamò, il suo sorriso si allargò «Nel caso in cui vada male continuerò a lavorare qui, almeno posso avere le cialde ogni volta che voglio!» 
Matthias non poté farne a meno: una risata sfuggì al suo controllo «Queste sì che sono priorità!» 
Nina per tutta risposta aveva strabuzzato gli occhi «Questa è una conquista!» esclamò e, forse vedendo lo sguardo perplesso del ragazzo, aggiunse «Sono riuscita a fare ridere Matthias… Matthias» abbassò il tono della voce «Qual è il tuo cognome?» 
Matthias scosse la testa «Helvar» sussurrò infine, stando al gioco della barista.  
«Sono riuscita a fare ridere Matthias Helvar!» ripeté Nina.  
Matthias scosse la testa alle buffonate della ragazza «Sono capace anche io di ridere… ogni tanto!» esclamò infine, il tono fintamente offeso, Nina per tutta risposta si limitò a ridacchiare.  
 
~~~ 
 
«Allora …» iniziò quel giorno Nina squadrando Matthias con interesse «Quando mi chiederai di uscire?» chiese poi a bruciapelo.  
A quella domanda, Matthias quasi si soffocò col proprio caffè: gli stava davvero chiedendo quello che pensava? Tossì provando a riprendere controllo di sé stesso, bevve un sorso di caffè nel tentativo di calmarsi «Co … come?» bisbiglio infine.  
Nina sorrise all'imbarazzo del ragazzo «Non ho letto male i segnali, vero?» chiese poi incerta. In un'altra occasione, Matthias avrebbe negato, troppo orgoglioso per ammettere qualcosa del genere, ma forse fu l'incertezza dell'altra ragazza o la sua espressione — un misto tra lo speranzoso e qualcos'altro a cui Matthias non sapeva dare nome — o forse un po' di entrambi ma alla fine il ragazzo si ritrovò a farfugliare «No … non hai letto male ma pensavo che …» fece spallucce lasciando in sospeso la frase. 
«Che non fossi interessata?» Nina scosse la testa sorridendo «La sottigliezza non fa per te immagino, eh?» 
Matthias fece spallucce, non sapendo che rispondere. 
«Quindi … stabilito che siamo entrambi interessati, quando mi porti a un appuntamento?» Nina sembrava non avere intenzione di demordere. 
Matthias fece spallucce «Quando vuoi tu» la sua voce appariva incerta «Dimmi quando sei libera e …» 
«Domani!» Nina non lo fece neppure finire di parlare «Domani è il mio giorno libero!» prese una penna e scribacchiò per qualche minuto su un tovagliolo «Questo è il mio indirizzo. Ti aspetto!» 
Cavolo, quando Matthias aveva accettato pensava avrebbe avuto qualche giorno di tempo per potersi preparare, anche solo psicologicamente, ma evidentemente Nina aveva altre idee.  
Un lieve sospiro sfuggì al suo controllo, sperò di non combinare troppi casini, prese il tovagliolo che Nina gli stava porgendo «Non mancherò» rispose infine. 
  
~~~ 
 
 Il giorno dopo Matthias, nel suo completo gessato, si trovava davanti casa di Nina aspettando che la ragazza gli aprisse. Se doveva essere del tutto onesto con sé stesso si sentiva un po’ ridicolo. Oltretutto, con così poco preavviso, non aveva avuto modo di cercare molto, per fortuna Kaz gli aveva dato il nome di qualche ristorante, con cui era in contatto. Quindi, Matthias sperava, sarebbe andato tutto bene.  
Proprio in quel momento la porta si aprì mostrando la figura minuta di Nina: indossava un lungo abito rosso che metteva in evidenza tutti i punti giusti e che la rendeva ancor più bella. E Matthias, abituato a vederla con la divisa della caffetteria, si ritrovò senza parole. 
Nina colse la palla al balzo «Che succede, Matthijs» disse con un occhiolino «il gatto ti ha mangiato la lingua?» lui ridacchiò a sentire il nome che l’aveva fatto avvicinare al bancone, mesi fa. Scosse la testa «Ha più le sembianze di una leonessa, piuttosto spudorata se vuoi la mia opinione!»  
Nina ridacchiò, senza aspettare alcunché, gli si mise a braccetto «Vogliamo andare?» lui annuì, facendole strada verso l’auto. Sperò che Nina, non potesse sentire il battito furioso del suo cuore.  
Non appena raggiunsero il ristorante Matthias, da perfetto gentiluomo, spostò la sedia di Nina. Gesto che fece inarcare un sopracciglio alla ragazza, prima di fare una delle sue battute sarcastiche che fece sorridere Matthias.  
«Quindi… parlami di te» aveva chiesto Nina dopo qualche tempo, non prima di aver bevuto un sorso d’acqua.  
Lui fece spallucce «Non c’è molto da dire, ti ho già detto tutto quello che c’è da sapere»  
«No, mi hai detto solo che frequenti l’Accademia Militare. Ma tipo… cosa ti piace fare?» chiese Nina chiaramente curiosa «Che ne so…  guardare la TV, giocare ai videogiochi…?» Matthias fece un verso contrariato, come se la sola ipotesi lo facesse stare male. Infine, dopo averci pensato un po’ sussurrò «Correre mi rilassa molto» si mise una mano sotto al mento riflettendo «Anche fare puzzle mi rilassa parecchio, mi piace tenere la mente impegnata»  
«Interessante. Magari qualche volta potremo fare una gara!» lo prese in giro Nina «Vediamo chi arriva prima da qualche parte!»  
Matthias scosse la testa «Non corro per questo scopo» borbottò.  
«Sì, ma così è più divertente!» rispose Nina. 
 Matthias fece un gesto vago con la mano, come liquidando il tutto «E a te cosa piace fare?» chiese.  
Evidentemente Nina non si aspettava che le rigirasse la domanda, perché i suoi occhi si illuminarono «A me piace ballare, mi piace recitare e anche cantare» ed era evidente, dal modo in cui i suoi occhi brillavano, che “piacere” fosse un eufemismo: la ragazza doveva adorare quelle attività. 
«Quindi l’audizione…?» iniziò incerto.  
Nina annuì «Esattamente. Se mi prendono potrò fare tutto questo» rispose speranzosa.  
«Lo faranno» Matthias sorrise fiducioso «Ti prenderanno.»   
Nina fece spallucce «Ti ringrazio per la fiducia, ma comunque vada sono ugualmente grata» sorrise sincera.   
Dopo aver finito di mangiare Matthias chiamò a sé un cameriere, sussurrò piano in modo che la ragazza non sentisse, l'uomo annuì d'accordo e si dileguò velocemente. Qualche tempo dopo, lo stesso cameriere, tornò con un piatto ricolmo di cialde, strapiene di panna e fragole, gli occhi di Nina si illuminarono «Te ne sei ricordato!» esclamò, e il suo sorriso era talmente ampio e sincero che avrebbe potuto illuminare l'intera città. 
Lui fece spallucce liquidando la questione «Dicono che sono un buon ascoltatore» minimizzò. 
«Questo è un bene, non mi piace ripetermi!» rispose Nina facendo un occhiolino, tagliò un pezzetto di cialda, lo masticò lentamente «Non male!» commentò. 
Lui sorrise «Allora non dovrò andarmi a lamentare con chi mi ha consigliato questo ristorante!» scherzò. 
Nina scosse la testa, tagliò un altro pezzo di cialda e avvicinò la forchetta al viso di Matthias «Assaggia dai!» 
Lui arrossì a quel gesto, ma infine si ritrovò ad aprire la bocca e assaggiare il dolce. Per i suoi gusti era troppo dolce, ma bastò vedere lo sguardo speranzoso di Nina per annuire e dire «Molto buona!» del resto una piccola bugia a fin di bene non poteva fare tanto male, giusto? 
Quando finirono di cenare Matthias, inaspettatamente, si ritrovò a chiedere «Vuoi fare una passeggiata?» non poté evitarlo, non voleva ancora lasciare la sua compagnia. 
Nina annuì «Dove mi porti?» domandò prendendolo nuovamente a braccetto. 
Matthias fece spallucce «Dove ci portano i piedi!» esclamò poi. 
Infine si ritrovarono in un laghetto di cigni «Sono bellissimi!» commentò Nina con occhi lucidi. 
Lui annuì «Sì, sono animali molto eleganti. Sai che scelgono la propria compagna per la vita?» 
«E tu? Anche tu scegli la tua compagna per la vita?» lo rimbeccò Nina facendolo arrossire fino alla punta dei capelli. Lui tossì per schiarirsi la gola «Perché vuoi saperlo?» chiese inarcando un sopracciglio «Vuoi legarmi a te?» 
«Forse!» ridacchiò lei. 
 Quando arrivarono davanti casa di Nina, lui l'accompagnò fino alla porta, si mise le mani in tasca imbarazzato «Beh, è stato bello» commentò. 
Lei annuì d'accordo «Sì, lo è stato davvero» iniziò a trafficare qualche minuto con le chiavi, sbuffò «La sottigliezza non è proprio il tuo forte, eh?»  
Matthias inarcò un sopracciglio confuso, l'attimo dopo sentì le mani fresche di Nina dietro al collo e poi, improvvisamente, le labbra della ragazza stavano incontrando le sue. Le labbra di Nina erano morbide e fresche, come la brezza primaverile. Poi d'improvviso si staccò, facendogli un occhiolino «Giocati bene le tue carte e potrai averne un altro!» commentò prima di entrare in casa. 
Per qualche minuto Matthias rimase lì, con ancora il sapore delle labbra di Nina addosso. Poi scosse la testa ridacchiando, incamminandosi verso la propria auto.  
  
  
  
  Note: E chi immaginava che sarei tornata qui? Avevo questa trama salvata fin da quando mi è venuta voglia di scrivere su Nina/Matthias quando ho letto la letterina mi sembrava il momento perfetto per tirarla fuori!
La Creative Artist Agency, stando a internet, è una scuola da cui sono usciti molti personaggi famosi, vi lascio il link che ho trovato (https://www.marieclaire.it/moda/fashion-news/a35910284/agenzia-modelle-america-caa/?fbclid=IwAR3abirj6QWeqpmRLDnKGH_oOqZ0BuRk7HSLWWKCxkjGVciEbGRxsl0q4tI)

E niente spero di essere riuscita a mantenere l'IC e che questa cosina vi piaccia!
Niny :)

 
 
 
 
   
 
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