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Autore: Pandora13    10/07/2023    0 recensioni
A 34 anni Draco scopre qualcosa su di sé. Harry inevitabilmente rimette in discussione tutto se stesso. È davvero necessario?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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NdA: questa OS originariamente è nata per partecipare alla challenge Open doors indetta dal BLUTeam_ su wattpad, come le altre storie che ho scritto per il pride month (e alltre che ancora sono in fase di bozza perché il tempo è stato tiranno), tratta tematiche a me molto care, quindi spero che vi piacerà!
Tipologia: Storie Inside
Fandom: Harry Potter
Ship: Drarry
Personaggi: Harry Potter, Teddy Lupin, Draco Malfoy
Rating: verde
TW: riferimenti lievissimi e non grafici a omofobia, omofobia interiorizzata, disforia di genere
Numero di parole: 958

 


 






Una mano passò tra i capelli, tirandoli leggermente e fermandosi sulla nuca, un gesto di nervosismo che lo contraddistingueva sin da ragazzo.

Non sapeva come comportarsi.

Stava andando nel panico.

Si morse il labbro pensieroso, angosciato.

Si sentiva in colpa perché non c'era niente per cui andare nel panico.

Era sempre la stessa persona.

Erano sempre loro.

Eppure gli sembrava tutto diverso e-

«AAAAAAAAAAAAH fottuto Salazar non cambia niente!» gridò alla stanza vuota.

Non poteva rischiare che si sentisse come qualcosa di sbagliato, diverso, anormale.

Questo non era il suo modo di pensare!

Non stava discriminando.

(Non vuoi, non credi di pensarlo, ma è esattamente ciò che stai facendo)

Razionalmente lo sapeva, sapeva che non sarebbe cambiato niente, solo non sapeva come comportarsi.

Non capiva cosa questa novità comportasse per lui.
(Tanto per non essere egoisti!)

Ci aveva messo anni ad accettarsi, troppo abituato ai pregiudizi babbani per comprendere che non c'era niente da accettare, perché lui era sempre lui.

Aveva già affrontato una volta tutto "il calvario", anche se era solo nella sua mente, dato che quel tipo di pregiudizio non apparteneva al mondo magico.

E adesso questo.

Non significava niente.
Non cambiava niente
Non c'era cosa che potesse cambiare i suoi sentimenti.

Però significava ricominciare a scoprirsi da capo.

(Di nuovo tutto questo non dovrebbe riguardare te!)

Se l'uomo che amava.

Se il compagno di una vita.
(Beh per l'esattezza metà, ma considerando che della metà che non avevano passato fidanzati, sette anni li avevano passati senza riuscire a staccarsi gli occhi e le mani di dosso, poteva contare come una vita intera, no?)

Se Draco Lucius Malfoy non era un uomo.

(Beh, biologicamente lo era, ma non era quello il punto!)

Lui poteva ancora definirsi gay?

(A te piace la biologia maschile e tecnicamente Draco è- NON DIRLO PER GODRIC! Stai cadendo di nuovo nei ragionamenti radicati nel pregiudizio babbano, Dra- NO! Drew, aveva scelto Drew- non era un uomo!)

Ancora però, aveva difficoltà con i pronomi, per Harry non c'era lui, lei, l*i, c'era Dr- Drew e basta e questa era la cosa che lo infastidiva di più, perché da una parte sentiva di poter in qualche modo mancare di rispetto a Drew e dall'altra continuava egoisticamente a non capire cosa ciò comportasse per lui.

(E ancora una volta: QUESTO . NON . RIGUARDA . TE!)
 


 

«Harry? Harry tutto bene?» la voce di Teddy veniva dalla porta della biblioteca.
Questo era strano.

Per quanto Harry ripetesse al suo figlioccio che essere andato a vivere da solo subito dopo Hogwarts non rendeva quella meno casa sua, il ragazzo continuava a non andare oltre la sala con il caminetto aperto per le visite, se lui o Draco non andavano ad accoglierlo.

Se era arrivato fino al piano di sopra le possibilità erano due: o era successo qualcosa di molto grave, o aveva aspettato per molto tempo e chiamato il padrino senza ricevere risposta.

«Io ho aspettato per un po'... ho sentito camminare al piano di sopra, ma non rispondevi...io...»

«Sai che questa è casa tua Teddy, non devi giustificarti-»

«Stai bene Harry?» chiese ancora e lui arrossì, vergognandosi ancora di più.

Come poteva spiegare a quello che era praticamente suo figlio, che stava andando nel pallone per un'etichetta?

Per quel ragazzo avrebbe dovuto essere una guida, un adulto che si prendesse cura di lui in assenza dei suoi genitori, un punto di riferimento e un esempio.

(Già, proprio un bell'esempio!)

A trentaquattro anni suonati stava impazzendo solo perché non sapeva darsi un nome e fare un nuovo coming out, tutto quando il coming out in realtà non era il suo!

(Egocentrico, presuntuoso!)

Non si sentiva in diritto di star male per questo.

Era divorato dal senso di colpa, ma al tempo stesso non riusciva a non porsi tutte queste nuove domande su se stesso.

Senza contare che se gli avesse spiegato la situazione avrebbe fatto outing per Draco.
Per la miseria! Sembrava che ogni cosa a cui riusciva a pensare quel giorno fosse sbagliata, irrispettosa e intrisa di tutta quella negatività che pervadeva la sua vecchia famiglia babbana.

(Beh, in sua difesa i Dursley non erano un ottimo esempio di babbani, non erano un ottimo esempio di persone!)

«Harry?»

«Se non fossi gay?»

«Hai litigato con Draco?»

«Io... no, no»

«Hai smesso di amarlo?»

«Per Merlino, no! Che ti salta in mente?»

«Non saprei, se hai dubbi sulla tua sessualità, ho immaginato-» Teddy si interruppe, insicuro e imbarazzato, tirò leggermente i capelli e grattò la nuca: una perfetta imitazione di Harry, beh a parte i capelli fucsia.

«No, noi- no, tutto bene, solo una stupida questione di etichette»

«Le etichette sono davvero così importanti?»

«No, io... non lo so Ted»

«E tu e Draco vi amate ancora come prima?»

«Certo, Dra- è semplicemente la persona che amo, non serve nessun'altra definizione»

«Allora che importa? Harry le etichette non sono le persone, sono solo definizioni che a volte ci vengono appiccicate addosso senza motivo e senza reale corrispondenza e altre aiutano a conoscersi meglio, o a dichiarare che semplicemente esistiamo e siamo validi per ciò che siamo, ma non sono necessarie»

«Sei proprio diventato grande eh-»

 


 

 

Non importavano etichette o definizioni, generi, o preferenze, era semplicemente l'amore della sua vita.
Per fortuna un ragazzo con la metà dei suoi anni, gli aveva aperto gli occhi.

«Ti amo -iniziò, abbracciando da dietro Drew- sei una persona bellissima, amo il tuo sarcasmo, amo le nostre lotte quotidiane, amo la tua curiosità per il mondo babbano anche dopo tutti questi anni e amo anche la tua spocchia da purosangue arrogante. Ti amo semplicemente per chi sei Drew Potter Malfoy.»

«Ti ce n'è voluto di tempo Potter»

«Paura Malfoy?»
«Ti piacerebbe-»

 

   
 
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