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Autore: ArrowVI    13/07/2023    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 17-1: Salvataggio




Mentre guardò il suo compagno cadere al suolo, gli occhi di Jessica si fecero istintivamente lucidi.
In un istante, scattando anche prima di riuscire a realizzare di averlo fatto, la ragazza si alzò in piedi e provò a dirigersi verso di lui, venendo però afferrata nel braccio da qualcuno che provò a fermarla.

Ehra, che si svegliò pochi secondi prima grazie alle cure della giovane ragazzina, le impedì di lanciarsi sul campo di battaglia e di diventare un facile bersaglio.


<< Dobbiamo salvarlo! >>
Esclamò la giovane ragazza dai capelli rosa.

All'inizio, Ehra valutò la possibilità di lasciarla andare...

Poi, però, anche lei posò il suo sguardo sul giovane ragazzo.


Era immobile nel terreno, insanguinato. Poteva vedere il suo corpo contrarsi debolmente, quasi come se stesse inutilmente provando a rialzarsi in piedi.
Quella tecnica... Ehra la conosceva molto bene.

Seppur non l'avesse mai vista in azione, prima di quel momento, conosceva perfettamente di cosa si trattasse.

Seryu non sarebbe mai sopravvissuto.


Quelle parole, non fu in grado di pronunciarle.
Si bloccarono nella sua gola come pezzi di vetro affilati, tagliandola all'interno.


Quando, però, Jessica si voltò verso di lei, lo sguardo già incerto della donna andò in frantumi.
La ragazzina stava piangendo.

<< Lasciami andare, se non facciamo qualcosa morirà! >>



Ehra, per un istante, posò il suo sguardo sul campo di battaglia.
Amon era impegnato con qualcun altro.

Michael, Tesla e Andromeda erano tornati all'offensiva, attirando l'attenzione del demone su di loro.


Lasciando andare la presa, osservò la giovane ragazzina correre nella direzione del suo compagno.
Inutilmente provò a curarlo, chiamando il suo nome e aspettandosi una risposta.

Non ci sarebbe mai riuscita.
Nemmeno la "Strega Morgana", che conosceva magie ultraterrene, sarebbe riuscita a salvare quel giovane ragazzo.
Le sue ossa erano andate completamente in frantumi come se a schiacciarle fosse stata una pressa idraulica.

Anche se in qualche modo fossero riuscite a stabilizzare le sue condizioni vitali, con danni fisici e mentali di quel tipo non si sarebbe mai più rialzato dal letto di un ospedale.


Ciononostante, osservò quella ragazza determinata mentre continuò nel suo intento, provando in ogni modo a curare le ferite del suo compagno.


Improvvisamente, però, qualcosa attirò l'attenzione della donna.
Con le ultime forze che il giovane aveva in corpo, si portò una mano davanti al petto, tremando così intensamente che sembrava sarebbe potuto andare in frantumi da un momento all'altro.

Debolmente, afferrò la collana che era solito portarsi dietro, stringendo nel pugno il pendente a forma di timone.
Poi, lentamente allungò la mano verso Jessica.


<< Sore...lla... >>
Disse, con il poco fiato che aveva in gola.

<< Trova... Sal...vala... >>
Continuò subito dopo.
Respirando a fatica, continuò a sforzarsi per pronunciare quelle deboli ma per lui pesanti parole. 


Jessica afferrò istintivamente la mano del suo compagno, stringendola fra le sue insieme al pendente.

<< La troveremo insieme, Seryu! >>
Esclamò.
Non sapeva se avesse l'avesse sentita o meno.

<< Resisti, ti rimetteremo in piedi il prima possibile! >>




<< Scu...Sa... >>
Subito dopo aver detto quella debole parola, il braccio del giovane ragazzo cadde al suolo.
Il suo sguardo spento rivolto verso il cielo, il suo respiro ormai interrotto.


Inutilmente, Jessica provò a chiamare il nome del ragazzo.
Dopo pochi istanti, esplose in urla disperate, riprendendo rapidamente i suoi tentativi di curarlo... Ormai, completamente inutili.



Il cuore di Ehra andò in frantumi.
In silenzio, rimase a fissare i due ragazzini con occhi spalancati e lucidi, pallida in volto e devastata da quella scena.

Continuò a osservare Jessica mentre provò a fargli un massaggio cardiaco, poi la respirazione bocca a bocca.
Ne quella, ne le sue magie curative furono in grado di riportare il giovane ragazzo indietro.


<< Basta... Così... >>
Sussurrò la donna.



"Un morto non può e non deve essere riportato in vita."
Quella semplice regola le fu ripetuta così tante volte, durante la sua esistenza, che ormai era diventata parte di se.
Tutte quelle regole erano ormai diventate parte di lei. Una parte di lei che divenne la base di ogni sua singola azione, in vita.

"Le regole esistono per essere seguite alla lettera. Romperle significa attirare attenzioni pericolose. Non abbiamo il permesso, o il diritto, d'intervenire in questo genere di situazioni."
Questo le fu ripetuto ogni singolo giorno, da quando diventò una Sacerdotessa.

Quando sua sorella, però, ruppe quelle regole... Sembrò quasi che fosse riuscita a farla franca.
Da quel giorno il dubbio cominciò a farsi largo nella mente della giovane donna, andando in profondità come le radici di erbacce che avrebbe voluto estirpare ma che, nonostante volesse liberarsene, continuavano costantemente a riemergere.


"Dobbiamo salvarlo"
Seryu era morto.
Ehra questo lo sapeva perfettamente.
Salvarlo ormai era impossibile... Nessuna delle sue tecniche sarebbe stata abbastanza per curare i danni che il suo corpo aveva ormai subito... O per riportarlo indietro.

Ciononostante, sentì un violento impulso dentro di se che le urlò di fare qualcosa.
Vedere quella giovane ragazzina provare così disperatamente a salvare la vita di quel ragazzo, non riuscì a sopportarlo.

Il tempo era agli sgoccioli.
Si portò le mani in testa, non riuscendo a decidersi su cosa avesse dovuto fare, disperandosi mentre il suo istinto andò a collidere contro la sua razionalità.

Normalmente, non si sarebbe opposta a quelle regole.


"Le leggi della natura sono assolute, Morgana."
Erano quelli gli insegnamenti delle sue superiori.


Il tempo era agli sgoccioli.
Sapeva che, con lo stress fisico e mentale che quel ragazzino aveva subito usando la "Condanna di Morte", anche il suo cervello si sarebbe spento nel giro di pochi minuti.


Con sguardo deciso, la donna sollevò finalmente lo sguardo avendo finalmente deciso che strada percorrere.
Tra rischiare la sua vita, e salvare quella di uno dei suoi studenti, sapeva perfettamente quale delle due fosse la migliore.



<< Si fottano le regole! >>
Non appena esclamò quelle parole, Ehra allungò una mano verso il cielo, poi schioccò due dita.

<< Time dilation: Delay! >>


Il cielo si fece improvvisamente grigio.
Il campo di battaglia si bloccò come se il tempo si fosse improvvisamente fermato. Perfino i fulmini si bloccarono nel loro cammino.


In mezzo a quel fermo immagine, l'unica figura in grado di muoversi era Morgana.
Dopo aver preso un profondo respiro, la donna posò lo sguardo su Jessica.

Stava massaggiando il petto del ragazzo, il suo volto dilaniato dalle lacrime.
Il corpo rigido di Seryu immobile nel terreno, il suo sguardo scuro e spento rivolto verso il cielo.
L'espressione gentile e sorridente che quel ragazzino era solito mostrare, era stata sostituita da una dilaniata dal dolore e dalla disperazione...

Quello non era un modo per andarsene... Come Sacerdotessa, uno dei suoi compiti era anche assicurarsi che le anime dei defunti raggiungessero l'altro mondo in pace con loro stessi. Seryu non ci sarebbe mai riuscito, di questo ne era certa.


Sapeva che quella sua azione le avrebbe causato molti problemi. E sapeva di dover esplorare il resto della capitale alla ricerca dell'unica reliquia in grado di salvare la vita al ragazzino.



Dal suo palazzo, per una frazione di secondo anche Lucifer realizzò che fosse successo qualcosa di strano.
Ciononostante, non riuscì a comprendere esattamente cosa.
L'unica cosa che sapeva, è che qualcuno aveva appena fatto qualcosa di proibito.


Durante il massaggio cardiaco, Jessica vide una figura comparire improvvisamente al suo fianco, conficcare una lama nel terreno.
Dopo un gemito di stupore, la ragazza si voltò con uno scatto istantaneo, mostrando il suo sguardo disperato a quella figura.

<< Ehra?! >>
Esclamò, riconoscendo la donna.
Stava sudando e aveva una strana espressione cupa stampata in volto.

Poi, osservò la lama conficcata nel terreno.

<< Quella è... Excalibur? >>
Domandò Jessica, sollevando poi ancora una volta il suo sguardo verso la donna.

<< Come... Quando...? >>
Balbettò la ragazza, confusa, ma Ehra non le diede neanche un secondo per discutere.

<< Afferra semplicemente la spada! >>
Esclamò.

<< Vuoi salvarlo?! Afferra la spada e non fare domande! >>
Esclamò subito dopo.
Con uno sguardo confuso, Jessica fissò la lama lucente conficcata nel terreno.
Poi, ancora confusa, allungò una mano verso di lei.

Non appena la toccò, con suo stupore, la lama cominciò a brillare di un giallo intenso, quasi come se stesse riflettendo la luce del sole stesso.

Colta alla sprovvista da quell'improvviso avvenimento, la ragazza scattò all'indietro con un debole urlo spaventato.

<< Afferrala e tienila stretta, non aver paura! >>
Sentì esclamare dalla donna.



"Se vuoi salvarlo, afferra la spada"
Quelle parole riecheggiarono nella testa della ragazzina.
Nonostante non avesse idea di cosa stesse succedendo, decise di seguire le indicazioni della direttrice.

Aggrottando le ciglia e fermando le sue lacrime, la giovane ragazza afferrò con forza la lama di Excalibur...


Una luce accecante avvolse improvvisamente il campo di battaglia, squarciando il cielo e distruggendo le nuvole scure che Amon si portò con se per qualche istante.
Quando l'oscurità cadde di nuovo sul campo di battaglia, sia Jessica che Excalibur brillavano dello stesso colore del tramonto.

La ragazza a stento riuscì a credere ai suoi occhi.
Non aveva idea di cosa stesse succedendo, ma fu in grado di sentire una energia indescrivibile fluire all'interno del suo corpo.

Furono le parole di Ehra a farla tornare con i piedi per terra.

<< Concentra tutte le tue energie a curarlo! Non pensare ad altro, pensa solo a salvargli la vita o non funzionerà! >>


Senza lasciarselo ripetere per una seconda volta, la giovane ragazza allungò la sua mano libera verso il corpo immobile del suo compagno, che ormai stava cominciando a diventare sempre più freddo e pallido.
Quell'aura arancione cominciò rapidamente a riversarsi su Seryu, avvolgendolo per intero.
Le ferite in tutto il suo corpo cominciarono ben presto a sparire, i suoi arti cominciarono a riacquistare colore, passando da un nero necrotico al suo classico rosa pallido, mentre le sue ossa, scricchiolando, ripresero la loro forma originale.

Lentamente, anche il suo colorito tornò normale.


Proprio quando sembrò che però non stesse avendo alcun effetto, accadde:

Seryu aprì gli occhi di scatto, prendo un enorme respiro.
Poi perse ancora una volta i sensi.


L'energia che avvolse il suo corpo, lentamente cominciò a sparire nel nulla.



Quando Jessica appoggiò il suo orecchio sul petto del suo compagno, fu in grado di sentire il suo battito e vedere il suo respiro.
Con gioia, la giovane ragazzina riprese a piangere... Questa volta, però, dalla felicità.

Non sapeva cosa fosse successo.
Ma, in quell'istante, non le importò.

Smise di chiedersi come Ehra avesse fatto a comparire al suo fianco, con quella spada in mano.
Smise di domandarsi per qualche motivo Excalibur avesse risuonato con lei.


L'unica cosa a cui riuscì a pensare, in quell'istante, era di essere riuscita a salvare Seryu.
Il resto, non aveva importanza.


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Fine del capitolo 17-1, grazie di avermi seguito e alla prossima!








 
   
 
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