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Autore: fraanythings    16/07/2023    0 recensioni
Salve a tutti, eccomi tornata con una nuova storia, anzi con una ff che avrà molti capitoli. No, non sono drogata, non mi hanno hackerato il profilo. Sicuramente passare dallo scrivere su Salvo ed Elvira a scrivere su Gemma e Clara è una grande sfida per me che mi sono approcciata alla scrittura da poco. Ho sempre visto molto potenziale, non solo in amicizia ma anche come probabile ship. Avrei preferito un percorso del genere per Clara, anziché fare da terzo incomodo agli Alfrene, perché lei stessa ha sempre detto di non essere interessata ai ragazzi e sarebbe stata una trama interessante ma nella soap hanno anche fatto scemare quel poco di amicizia sincera che stava nascendo con Gemma, un pg per cui non ho mai nascosto la mia "antipatia" ma volevo dare un finale più dignitoso anche a lei, sperando di portare a termine questo piccolo esperimento. Ecco a voi il primo capitolo e il secondo capitolo, abbastanza introduttivi. Fatemi sapere cosa ne pensate se la leggerete, sono molto ansiosa di star pubblicando questa storia 🥹🫶
P.s.: Sto cercando di dare dei titoli di canzoni come titoli dei capitoli, o almeno cerco di trarre ispirazione 🥰
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per Gemma era ancora difficile abituarsi di nuovo alla normalità, faceva davvero fatica a vivere mentre tutti gli altri la giudicavano e parlavano alle sue spalle. 
Pensò perché diavolo si comportò così, perché ha fatto quello che ha fatto.
Pensò anche che lei ha sempre avuto un bel caratterino ma non si era mai spinta a tanto, troppa cattiveria. Si era quasi spaventata di sé stessa, sapeva farsi rispettare se qualcuno calpestava la sua dignità ma non era certo quello il modo di agire. Si era decisamente pentita di ciò che aveva orchestrato per poi per cosa; per un uomo che non l'ha mai realmente amata? 
Era difficile per lei da mandare giù questa cosa, ci soffriva ancora e la cosa che comunque la terrorizzava di più era sapere che comunque Marco avrebbe fatto parte della sua vita ma in modo diverso da come aveva sperato. 
Voleva strapparsi il cervello pur di non pensare a tutto questo, soprattutto a lavoro ma era quasi impossibile. 
La mattinata invece per Clara iniziava con tutt'altro spirito, si svegliava sempre tardi e faceva tutto di corsa. Non prima però di aver litigato con la perpetua, era grata alla sua nuova vita ma proprio quella non la sopportava e sicuramente il sentimento era ricambiato. Nonostante il ritardo generale, grazie alla sua guida spericolata arrivava sempre tra le prime a lavoro. 
Quella mattina non appena prese la curva vide Gemma sulla panchina, totalmente persa nei suoi pensieri probabilmente. 
-
 
"Buongiorno" disse Clara avvicinandosi a lei che quasi non si era accorta della sua presenza 
"Buongiorno Clara, scusami non ti avevo sentito"
"Eeh, ho notato. Come stai oggi?"
"Domanda di riserva? Diciamo come sempre"
"Dai che adesso ti faccio svagare io. Devo ancora imparare un sacco di cose, soprattutto come piegare certe cose che sono ancora un disastro, ti farò diventare matta"
E a Gemma scappò una risata mentre entrarono dal retro per cambiarsi e iniziare una nuova giornata di lavoro. 
Passarono molti giorni e Gemma e Clara erano quasi inseparabili. Gemma era ormai diventata il mentore di Clara, le stava insegnando tutto sul mesterie della commessa, se c'era una abilità in cui Gemma spiccava era sicuramente la furbizia e le donava sempre consigli preziosi su come vendere di più. Clara per Gemma invece era diventata l'unica persona che riusciva a rendere gradevole le sue giornate a lavoro, nonostante fosse molto inesperta e le facesse perdere un po' la pazienza.
Ormai si potevano considere amiche, diciamo, non era più quel semplice gioco "io aiuto te, tu aiuti me", si stava un creando davvero un bel rapporto tra loro. Anche se ancora non avevano avuto occasione di parlare più in privato per scoprire ciò che le aveva spinto a scegliersi, in un certo senso. 
Proprio sabato sera, non appena finito al paradiso, ci fu quest'occasione. 
-
 
"Che ne dici se facciamo un pezzo di strada insieme?" chiese Clara 
"Ma tu sei in bici"
"E per una volta la porto a mano, non è un problema. Tanto lo sai dove devo fermarmi"
"Va bene, andiamo" 
"Allora, resoconto della settimana?"
"Normale, come sempre" rispose un po' seccata Gemma
"Quindi vuoi dirmi che la mia splendida presenza non ti aiuta neanche un po'?" chiese ironicamente Clara che riuscì a strappare un sorriso a Gemma 
"Si dai, devo ammettere che non è niente male" rispose l'amica, con un tono più scherzoso per poi continuare:
"Ma piuttosto, parliamo di te? Mi sembri quasi più la nipote del signor Armando che la nipote di Don Saverio. Cosa nascondi dietro quell'aria da innocente?"
"Io? Che cosa dovrei nascondere?"
"E no, adesso me lo dici. Ormai siamo in confidenza e sono molto curiosa di conoscere qualcosa di più su questa venere imbranata" rispose Gemma con tono ironico
"E dai, non mi prendere in giro comunque va bene, ti dico tutto. Sono scappata dal mio piccolo paese perché mi avevano organizzato un matrimonio combinato e non volevo assolutamente fare questa cosa, per fortuna mio zio è stato davvero molto comprensivo con me. Mi ha dato la possibilità di farmi una vita nuova ed è per questo che non posso perdere il posto al paradiso, altrimenti devo tornare lì e affrontare tutto"
"Direi che nascondevi qualcosa di veramente grosso, altroché. Comunque sei stata davvero coraggiosa ad andartene, immagino che ti sia costato anche per la reputazione"
"Oh si, in paese non hanno parlato per altro per alcune settimane e anche con i miei genitori il mio rapporto si è incrinato, anche se per fortuna non mi hanno tolto il saluto"
"In quanto reputazione rovinata allora siamo in due" rispose Gemma con un velo di tristezza
"Dai, io mi sto quasi facendo perdonare e sono sicura che ce la farai anche tu" le disse Clara accarezzandole un braccio
"Spero davvero che tu abbia ragione ma comunque mi domando perché ancora esistano queste sciocchezze come i matrimoni combinati" ribattè Gemma
"Non dirlo a me, non avrei saputo gestire una cosa così grande. Troppo grande per me"
"Io invece incontro al matrimonio ci stavo andando ed ero anche felice ma...
Lasciamo perdere"
"No no, che lasciamo perdere. Parla pure" la invitò Clara
"Beh saprai sicuramente la mia storia. Io ero fidanzata con Marco di Sant'Erasmo, appartenente come sai ad una famiglia importante ma mi ha illuso e non mi hai mai amato veramente"
"Immagino che sia stato davvero molto doloroso per te rinunciare a questa cosa e a questa persona ma pensala così, saresti stata felice di passare la vita con una persona che non ti avrebbe mai guardala allo stesso modo di come facevi tu? Pensaci"
"Beh in effetti penso che sarebbe stato abbastanza frustrante e anche poco dignitoso però è passato troppo poco tempo e sono successe troppe cose che non mi aiutano a superare questa cosa. Tra cui la storia d'amore appunto tra la mia sorellastra Stefania e Marco"
"I sentimenti purtroppo non si possono controllare, non gliene puoi comunque fare una colpa. Si sono innamorati, può succedere lavorando a stretto contatto"
"Ah, grazie. Così facendo non mi aiuti per niente" ribattè Gemma 
"Io ti sto solo aiutando a vedere la realtà dei fatti. Magari è un passato ancora fresco ma è pur sempre passato, dovresti guardare avanti anche tu"
"Ma come faccio a guardare avanti se tutti mi giudicano anche solo con uno sguardo? A lavoro sento una tensione fortissima che mi blocca anche i muscoli"
"Vedrai che con il tempo gli passerà, sennò gliela faccio passare io" rispose Clara facendo ridere per un attimo Gemma
"Comunque pensa al lato positivo della cosa. La mamma di Stefania ha potuto finalmente liberarsi del passato, è tornata ad essere una persona con una identità. Sicuramente le è costato molto costituirsi ma non era neanche bello che fosse dichiarata morta, tra l'altro dallo stesso marito. Stefania e Marco, anche se a te fa soffrire, sono ancora insieme. 
Diciamo che hai aiutato il destino con i mezzi sbagliati" disse Clara, sperando di aver detto qualcosa di sensato
"Beh, devo dire che messa così non sembrerebbe neanche un'idea tanto malvagia" rispose l'amica con tono scherzoso 
"Visto? Non è successo niente" ribattè Clara
"Vorrei tanto pensarla così anche io ma la mia mente torna sempre lì. Sarà colpa di questa città, forse non dovevo tornarci"
"E io come avrei fatto al paradiso senza il tuo aiuto? Non scherziamo"
"Almeno in qualcosa sono utile"
"Certo e non ti azzardare ad abbandonarmi altrimenti avrai anche il mio destino sulla coscienza"
"No no, ci mancherebbe" rispose sorridendo Gemma
"Vedo che comunque facciamo progressi, è già la seconda volta che ridi durante questa passeggiata. Potrei pensare che tu mi abbia scambiato per un clown"
E Gemma ridendo le si avvicinò per darle un piccolo spintone sul braccio 
"Mhh comunque, almeno il tipo che dovevi sposare era bello?"
"Mah, nella norma diciamo ma a me i ragazzi non interessano"
"Come non ti interessano?"
"Beh si, li guardo ma..."
E subito dopo Gemma le chiese, interrompendola 
"Non sei mai stata fidanzata?"
"No no, non so quanti anni tu mi abbia dato ma vedi che ho appena diciott'anni e da me o ti sposi o ti sposi, non ci sono fidanzati intermedi"
"Beh, ora che sei a Milano potresti fare nuove conoscenze e perché no, potresti anche innamorarti"
"Chissà, non è tra i miei programmi al momento. Io voglio solo tenermi stretta il posto di lavoro e al massimo cambiare casa"
"In che senso?" chiese Gemma 
"Non sopporto più stare in canonica, non c'è un attimo di pace e sembra che la perpetua mi odi"
"Ma dai, sarà solo una tua impressione"
"No no, fidati che è così ma non penso potrò realizzare questa cosa. Mio zio non mi permetterebbe mai di andare a vivere altrove"
"Certo che sei davvero una tipa irrequieta. Non ti pensavo così, pensavo fossi più tranquilla"
"Vedi, ho anche io le mie risorse. Eccoci, sono arrivata, buonanotte"
"Buonanotte...
Clara"
"Sì?"
"No, niente. Grazie della chiacchierata e della passeggiata, buonanotte"
-
Finalmente durante quella passeggiata stavano iniziando a scoprire nuove cose l'una dell'altra, quelle famose cose in comune. La camminata era durata anche più del previsto, avevano allentato il passo per riuscire a parlare con più calma. Probabilmente se non fossero arrivate davanti la nuova casa di Clara in quel di Milano avrebbero parlato ancora a lungo, dopo averla salutata Gemma si recò a casa. 
Dopo tante sere, in cui mente camminava per i vicoli, si perdeva tra i suoi soliti tormenti stasera invece si sentiva la mente più libera. Magari Clara non era adatta a fare il clown ma sicuramente la sua presenza nella sua vita stava iniziando ad essere molto preziosa, in fondo era l'unica ormai da un mese che riusciva ad alleggerire quel suo perenne malumore. 
 
 
   
 
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