Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Elgas    20/07/2023    3 recensioni
[PROSSIMAMENTE IL QUARTO E ULTIMO ATTO]
[Terzo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover (personaggi principali tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood +
pg singoli tratti da altri manga/videogiochi)]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1
Ogni cosa da te creata è connessa al Seiðr e a esso farà ritorno.
Chiudi di occhi, tessi la ragnatela. Starà a te decidere quando lasciarla.
Capitolo 7
Ora sei qui. Senza esitazioni. Senza rimpianti.
Solo tu, amico mio…
« …solo tu puoi uccidermi. »
Capitolo 8
Ti amo... lo pensò ancora, dolcemente, perdendosi ancora in quelle ali, nel modo in cui
s’intersecavano in mezzo alla schiena, nelle piume a circondare la spina dorsale, una
linea diafana che saliva fino al collo.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Cloud, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
25. Prelude to ruin



Continuare a ignorarlo. Non poteva far altro Cloud. Sora, nel perseguire un irritante buonismo,
l'aveva ridotto così, a tagliare con sguardi freddi e monosillabi ogni tentativo di rivelare buio e
dolori. Si atteggiava da eroe buono Sora, pronto a salvare da ombre e fardelli i dannati come lui,
come Shura e gli altri Immortali. Nell'ingenuità pensava di poter cancellare tutto, sempre, di
affievolire il peso della vendetta, supportato per vie traverse dai compagni Donald e Goofy.
Perché vuoi uccidere Sephiroth? Chi ti ha portato via? , chiedeva lo sguardo quando il muro di brevi
silenzi si ergeva fra loro.

Un amico… un fratello.

Sephiroth aveva condannato Midgard, trafugato il Buio del Cuore facendolo proprio mentre
la Luce, prigioniera sotto esso, era fuggita, aveva raggiunto Zack… e infine lui, nel peggior modo
possibile. Al pensiero si rivide, fragile ragazzino la sera di quel terribile giorno a casa di Cid,
eccolo di fronte alla spada di Zack, poggiata come una reliquia contro il muro d'ingresso. Aerith e
Tifa l'avevano implorato di lasciar perdere, di pensarci l'indomani, con Mente e Cuore più calmi
per quanto possibile, eppure Cloud non aveva resistito, tanto grande e insopportabile era il dolore.
Aveva tolto le piume a sporcarne la lama, sfiorato l'elsa… e la Luce aveva brillato, rinata, facendosi
strada in lui. (1)

- Un giorno ti raggiungerò Zack! Appena diventerò grande, viaggeremo insieme! -
- Ah! Ci conto Cloud! Ci conto! -


No, Sora non poteva capire. L'Oscurità era stata clemente con lui.
La Luce… quell'innocente Luce avrebbe brillato pure lì? Fra i veli della Vera Oscurità e la follia
degli Immortali? Ricordò la mattina precedente, quando Shura li aveva avvertiti mediante
telepatia, parole dirette a tutti tranne a Namaari;

- Un altro Fyrir è giunto prima di noi. È d'istanza nella zona infetta… in ogni caso qualsiasi cosa accada,
restate dietro di me. -


Lo storico trio si era guardato circospetto e una vena di preoccupazione ne aveva stretto i Cuori.
Cloud si era limitato ad annuire, sorvolando su una reazione tanto noiosa e quanto prevedibile.
Anche ora si limitava a osservare il paesaggio deturpato, contaminato dall'Oscurità. Lontano,
oltre le spoglie chiome degli alberi, una frattura rompeva il cielo, la realtà stessa del cielo; intorno,
accasciati contro i tronchi, cadaveri di uomini e di Draghi giacevano immobili e ammuffiti.
Percepiva chiaramente lo spaesamento degli altri, la rabbia della Principessa, emozioni tenuti a
bada da Shura. La donna faceva da apripista guidando uno degli oak per le redini. Un gesto di
facciata, poiché la mente era tesa in una matassa di pensieri, pensieri rivolti a sé stessa e sul come
affrontare la minaccia incombente; una minaccia per lei, il cui più intimo desiderio era riunire tutti
gli Immortali, anche coloro che avevano scelto una strada diversa.
La follia. Cloud l’aveva capito da tempo.
E follia si rivelò infine ai loro occhi. Inizialmente fu un fischio, così allegro da risultare innaturale
in un tale scenario di morte. La frattura si estendeva sopra la radura, una ferita nel cielo a una
quindicina di metri, in sottofondo un sibilo costante, sussurro oscuro, eppure non fu quella visione
ad attirare l'attenzione di tutti. Il Fyrir non si era nemmeno premurato di camuffare l'aeronave, il
veicolo giaceva fra la zona spoglia e alberi piegati come scheletri caduti da una cripta; silenzioso,
alieno, una massa articolata e snella simile a un pino bruciato. L'aeronave, il tanfo di putrefazione,
il fischio… infine eccolo l'Immortale, comodamente seduto su una pila di Draghi arrotolati come
cuscini; un uomo dai lunghi capelli neri raccolti in una coda, una barba curata, indosso abiti scuri,
scarponi, jeans, maglia a maniche corte le cui uniche punte di colore consistevano in fiori di ciliegio
decorati sui fianchi, contrapposti alla benda nera a coprirne l'occhio destro. (2)
« Eri davvero tu… Shunsui. », esordì a bassa voce Shura.
« Shura! Eccoti finalmente…! Quanto tempo! L'ultima volta fu durante lo Scisma se non erro… »
Una voce calma, conciliante, sotto la follia vibrava leggera, perfettamente normale.
Il tempo parve dilatarsi, Cloud lo avvertì nell'ira di Namaari che incurante si fece avanti, lo avvertì
in Shura tesa a proteggerla, nelle confuse emozioni di Sora e compagni, incapaci di fare alcunché.
Ovattate giunsero le urla della Principessa, imprigionate in una bolla di ferro, come se lui stesso
avesse deciso di rigettarle. Poco importava. Namaari non era nulla. Nulla.
« Vero, mischiarsi ai popoli dei Mondi. Così facevamo, così fanno gli altri e voi ai Confini. Personalmente la
trovo un po’ una scocciatura. »
« Non toccarla! Lei non c'entra nulla. »
« Ah! Ovvio! Tutto questo è grande perfino Dio… figuriamoci per lei! »

Uno scambio telepatico, isolato dal resto del gruppo, eppure Cloud udì ogni parola, forte della
particolare connessione col Seior. Infine, la voce di Namaari tornò, piccola, ormai estranea.
« Sei un Drago! Avresti potuto fermare tutto questo e invece… i nostri Draghi… i nostri
protettori… sei stato tu?! Li hai uccisi?! »
In quella disperazione, in quel dolore, percepì il Cuore della Principessa, l'irritazione scalfire
Shunsui. Vide l'uomo balzare giù, notando solo allora macchie scure a sporcarne gli abiti. Sangue.
Lo vide avvicinarsi rivolgendosi alla ragazza.
« Alcuni sì… i più erano morti al mio arrivo, provando a fuggire appena compresa l'impotenza
di fronte a », disse indicando la frattura, « l'ho tenuta a bada, ma non mi aspetto che tu capisca.
Sei fuori posto. Dovresti andartene. Giusto Shura? »
« Fottiti! Dov'è? Dov'è Raya?! Dimmelo… dimmelo! »
Shunsui tese il Seior. Lo strappò. Cloud percepì anche quell’istante eterno.
Un battito di ciglia e l'oak tenuto da Donald collassò su sé stesso. Nessun grido se non il suono
raggelante delle carni, un taglio netto, il sangue a schizzare dritto e in alto, come inciso da
un’enorme mannaia. Dietro il trio si chiuse ancora, Namaari cadere a terra, tremante e senza fiato,
il Cuore stretto in un terrore primordiale.
« Il tuo coraggio è lodevole, ma cominci a irritarmi », continuò Shunsui con tono innocente, « se
ti uccidessi però farei arrabbiare i miei "amici". Non voglio, non ora almeno. Raya… Raya… », si
guardò attorno incamminandosi dopo un po’ verso una fossa, « sì ricordo… una ragazza
accompagnata da un drago… i primi che vidi, i Cuori vicini, luminosi nonostante l'Oscurità.
Degni di ammirazione in un certo senso, » si chinò tornando infine verso di loro.
Cloud intravvede un bagliore, una Luce quando lanciò l'oggetto a Namaari. Ella lo fissò e dopo
lunghi istanti trovò la forza di piangere, una gioia mista a paura. Il Fyrir parve stizzito, quasi le
lacrime gli avessero ricordato i gesti appena compiuti, veloce si rivolse a lei.
« Immergendolo nelle acque del Grande Fiume… purificandolo i Cuori saranno liberi. Ora vattene.
Come ti ripeto, non c'è posto per te qui. »
E Namaari fuggì. Strappò le redini dalle mani di Shura, montò sull'oak sopravvissuto e scomparve
fra le ombre del bosco. Lo fece senza voltarsi, così come Cloud. La ragazza e tutto quel Mondo
erano qualcosa di passeggero. Così come Sora, il cui mutismo viaggiava su altre strade, un
groviglio dal quale sembrava impossibile emergere, tale era la distanza da una realtà crudele e
senza senso. Donald e Goofy erano stretti a lui, incapaci di comprendere alcunché. Solo Shura
si premurò di tessere il Seior affinché Namaari potesse uscire dalla zona infetta.
« Ottimo… ora possiamo parlare di cose serie », disse a quel punto Shunsui.
« Già... »
« Su… c’è una domanda che ti preme, lo sento. »
« …Perché? Perché hai inviato quel messaggio? Un messaggio a tutte le Aeronavi partite dai
Confini? Se era perché ti raggiungessimo non… non… » (3)
Shunsui parve rifletterci, lo sguardo allegro e distante. L'aver contributo alla morte attorno a loro
doveva apparirgli assolutamente superfluo, irrilevante.
« Oh! Pensavi davvero l'avessi fatto per bontà d'animo? Per combattere come ai vecchi tempi e
riunirci nell’ultimo viaggio? Ah… non dovresti dare le cose per scontate Shura, non dopo lo
Scisma. Questo idealismo, questo tuo intimo desidero sono così egoisti. Lo fai per leccarti le ferite,
per placare i sensi di colpa. Al contrario come Herja, io non rinnego nulla… certo noi abbiamo
ricevuto il messaggio di Edward Elric… la Scatola aperta, i Prescelti prossimi alla partenza, ma la
Missione ormai… è la Vostra Missione. In ogni caso perché non approfittarne, mi sono detto, per
ammirare coloro per cui tanto vi siete prodigati », e dicendolo rivolse un’occhiata a Sora, « non
tentate di convincermi con bei discorsi però. Opposte visioni richiedono soltanto conferme. »
« Cosa… cosa stai insinuando? »
« Litigare fra noi sarebbe nocivo, ne convieni? Si dà il caso anch'io abbia una pedina. Una pedina
molto particolare. Facciamo scontrare le nostre pedine… in un duello. Un magnifico duello. » (4)
Shura tremò. Cloud fu l'unico ad accorgersene. Tremò, piegata sotto il peso di verità appurate,
così inscalfibili da apparire monolitiche. Per la prima volta ne vide la fragilità. Shura non poteva
far nulla… solo lui ora poteva proteggerla, come aveva fatto tante volte con Aerith e Tifa.
A ripensarci… si era affezionato più di quanto volesse ammettere.
« Non temere. Vado io. »
« Cloud… », lo guardò, il viso carico di sollievo e preoccupazione.
« Ottimo bel tenebroso! Era ora ti facessi avanti! »
Alle spalle, Cloud udì un passo e nell’iniziale dubbio la voce di Sora stagliarsi decisa.
« Shunsui! Se vinciamo cambierete idea? Verrete con noi? »
Lui e quel buonismo di facciata, riemersi da un buio senza fine, così da salvarlo assieme ai fidati
amici. Irritante. Il Fyrir lo fissò nascondendo il medesimo sdegno, sfumatura che Sora non avrebbe
potuto cogliere.
« Divertente Prescelto del Keyblade. Uhm… la cosa inizia a farsi più interessante. In ogni caso due
avversari non saranno un problema per lui. »
Con quelle ultime parole, Cloud si augurò di vedere Sora calpestato. Ancora e ancora.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Sciocca.
Redimere? Shunsui, qualunque altro Freja… con quale presunzione…
Fuggii poco prima dello Scisma… non assistetti a quella discesa nella follia…
Una parte di me… sperava che il loro sacrificio fosse servito a… a tenerci tutti uniti…
Mentre l’altra… sapeva…

Quale presunzione… credevo davvero bastasse mostrargli Sora per… per…
Egoista.


Il profilo dell'aeronave si stagliava via via più netto, l'antro di una caverna, oscura voragine dove
gli eroi si apprestano a combattere il mostro. Shura era la loro guida, la loro protezione, il loro
legame, eppure si trovava così, prigioniera di una rete mentale, mentre Sora e Cloud davanti a lei
seguivano Shunsui, davanti… a proteggerla.

Sono così prevedibile? Nelle mie ferite, nella verità dietro esse? Persino Shunsui…
Kugo e Askin cosa avrebbero fatto? L'avrebbero schiacciato… senza freno alcuno…
Quante volte mi hanno detto di lasciar perdere? Eppure, anche di fronte a questo non…
Non rendere vano il sacrificio di nessuno… il fatto che sia ancora viva…
Ah… eccomi… ancora in bilico…


L'aria si fece fredda, un buio improvviso calò su tutti loro. Udiva i passi riecheggiare nei corridoi
della Katen Kyōkotsu (5), rischiando a volte di incappare… come allora fra i meandri dell'Hlif,
dopo la morte di Rin e Yukio… e nell'eco dei passi, presente e passato si confusero.

Erano forti… ma non abbastanza da sopportare il peso dell'Immortalità.
Dopo cent'anni… Mephisto li aveva uccisi, il loro ultimo desiderio. Solo lui era riuscito a…

Annegare, soffocare dentro una gabbia fatta di stanze senza porte e finestre…
Non era riuscita a fare altro, non riusciva a fare altro…
Lacrime, lacrime, lacrime… il corpo… il corpo si era ribellato trovando la forza di muoversi, senza pensieri,
il Cuore chiuso, fragile come un cristallo.
L'aria della fortezza era deleteria, rarefatta… uscì e il Cuore respirò il profumo della sera, la notte volgere
dolce nel cielo della nuova casa, luogo che alcuni avevano iniziato a chiamare Hlif, Rifugio.
Un rifugio contro cosa?

« Ehi Shura! Vieni! Siediti con noi! »
Una voce allegra, leggermente macchiata dall'alcool… le vide, forse per la prima volta, raccolte attorno a
un falò, chi con del sake, chi con del latte, chi con una tisana. Kukaku, Yoruichi, Orihime… appartenevan o
allo stesso Mondo. Erano molto unite.

« Brindiamo! Brindiamo a quei ragazzi! -
La voce di Kukaku giunse roca, impastata dal sake, eppure, Shura si ritrovò a sorridere, il Cuore leggero,
risanato dalle ferite. Non inutili condoglianze, ma un invito a vivere, anche per Rin e Yukio, soprattutto per
loro.
Così levarono i calici, verso il cielo di una nuova casa.
Shura ne ebbe la certezza… Kukaku, Yoruichi, Orihime… loro quattro. Insieme per sempre.

Poi tutto era cambiato.
La Seconda Venuta dell'Oscurità. Il Ragno. Il Corvo.


Un brivido la scosse, impercettibile. Si chiese perché quei ricordi fossero riemersi proprio ora, forse
un preludio, preludio a ricordi più importanti, per lei, Shunsui, per Sora e Cloud. Un passo poi un
altro, una piccola anticamera, la porta oltre cui sarebbe apparso; un uomo, un pericolo per Sora...

… è come Rin.
No, non può farcela, non qui, non ora, non contro…


« Sora…! Lascia stare… fai andare Cloud! »
Il ragazzo si voltò, le mani intrecciate dietro la nuca, l'inconfondibile sorriso a illuminarne il viso.
Una Luce fuori posto.
« Non temere. Ho salvato molti amici dal buio. »

Ma non dal nulla.

Un pensiero imprigionato, soffocato da un grattare metallico.
La porta aperta…
Di nuovo non era riuscita a salvare nessuno.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Un ingranaggio rotto. Mai aveva provato una sensazione così malsana, logorante. L’ingranaggio
rompendosi l'aveva fatto sprofondare in un abisso umido, materico e senza fine. Non aveva visto
più nulla, non avevo sentito più nulla, come se quell'abisso avesse eretto attorno muri spessi e
impenetrabili. Qualsiasi cosa ci fosse oltre, era oscura, senza senso e logica. L'odore, solo l'odore
era riuscito ad arrivare… morte… e la Mente l'aveva rigettato, il Cuore era fuggito e con essi quelli
di Donald e Goofy. Aveva udito la voce di Namaari, dell'altro Fyrir, Shunsui, e poi di Shura e
Cloud… ovattate, distanti, come se l'abisso fosse stato labile come un oceano profondo.
La proposta di Shunsui però era arrivata nitida, come se una lancia avesse perforato quelle stesse
profondità. Un duello come tanti altri. Sora ne aveva afferrato ogni sillaba, era rimesso portandosi,
trascinando Donald e Goofy su sentieri conosciuti. Una proposta, no… la certezza di poterli
salvare; vincendo Shunsui e il misterioso combattente sarebbero venuti con loro, nel vedere il
proprio desiderio realizzato Shura avrebbe ritrovato gioia, giacché più di tutti riponeva speranza
in lui, nella sua Luce.
La Luce aveva brillato ancora una volta e ora continuava a splendere fra gli stretti corridoi
dell'aeronave. Risplendeva su Donald e Goofy, su Shura, sfiorando appena Cloud e Shunsui.
Di più non poteva fare, non ancora. Stringeva il ciondolo di Kairi per non voltarsi, per non
percepire l'orrore dietro di sé, per sentir speranza… certezza. Kairi l'aveva costruito con conchiglie
di Thalassa, prima della partenza dalle Destiny Islands. Un dono prezioso, più di quanto mai
avesse immaginato.
All'improvviso Shura lo implorò di lasciar perdere, di far andare Cloud… ma poteva Cloud
salvarla? Così freddo, distaccato…
No. Solo lui poteva salvarli tutti… salvare sé stesso.
Teneva il ciondolo fra le dita, affievolendo un sussurro strisciante, un mormorio distante e
inumano. Qualcosa si agitava, distante, qualcosa a cui non guardare, non quando l’unica cosa
da fare era guardare alla Luce, calda, sicura, avvolgente.
Eppure… una volta era sprofondato nell'Oscurità… per salvare Kairi era diventato un Heartless;
nella lunga lotto contro Xemnas e la Prima Organizzazione, vi erano stati momenti di vuoto…
dove il potere delle Fusioni… il potere delle Fusioni non aveva funzionato correttamente. (6)

Un pizzico di Oscurità… a cui mai hai guardato… c’era troppa Luce prima…
Se non puoi salvare gli altri… cosa ti rimane?

Oscurità primordiale, selvaggia.


Strinse più forte il ciondolo, la porta s'aprì. Rivolse un'occhiata a Cloud, ma egli non lo degnò di
uno sguardo, solo una frase fuoriuscì dalle labbra, un avvertimento, un ordine.
« Sta attento. »
Un'ampia salsa si estendeva circolare e vuota, un freddo costituito da pannelli lisci in metallo
scuro, entrando l'aria stessa pare congelata in una strana immobilità. Shunsui raggiunse rapido
il lato opposto, canticchiando un motivetto senza parole, facendosi strada dentro un piccolo
anfratto nella parete, una penombra dove due pannelli erano stati rimossi. Sora intravide i contorni
di una stanza e ad essa emerse un uomo seguito dal Fyrir.
Un semplice uomo.
Rivolse qualche parola a Shunsui, troppo piano perché qualcuno potesse capire, dirigendosi lento
verso il centro della sala, lo sguardo puntato su lui e Cloud, come se gli altri non esistessero.
Un semplice uomo.
Pelle scura, barba e capelli corti e curati, alto come Cloud, il fisico tonico seppur asciutto, piedi
nudi, pantaloni e maglia bianchi e larghi di un tessuto simile al lino. L'insieme creava un perfetto
contrasto con l’uomo Immortale.
Furono però gli occhi a colpirlo, a gettarlo in una fredda confusione, a fargli risentire il rumore
stridente di un ingranaggio rotto. Nonostante la luce della sala, essi erano ridotti a due pozze nere
in cui nulla pareva riflettersi.

Un semplice uomo.



(1) La scena è il proseguo di quanto visto nel Capitolo 2, quando Cloud di partenza dai Confini,
rivive il flashback del ritrovamento della spada di Zack fuori dalle mura di Radiant Garden.

(2) La distribuzione del Mondo di Bleach (così come di FMA e Blue Exorcist) e la rinascita dei pg
sopravvissuti come Fyrir avviene dopo la fine del manga e del mio finale alternativo. È normale
Shunsui non abbia più l'occhio destro. I fiori di ciliegio sono un omaggio all’haori originalmente
indossato dal personaggio.

(3) In senso temporale questo ultimo miniarc si svolge leggermente dopo la conclusione dei
precedenti. Considerato l’atteggiamento di Kugo, Askin e gli altri nei confronti dei Herja, tutti
loro hanno semplicemente ignorato la richiesta di Shunsui, ben sapendo la sua natura di Herja.

(4) Come Okoku e Naraku nel Mondo di Oceania, oppure il più recente fra Mephisto e Iblis nel
Mondo de Le Follie dell'Imperatore.

(5) Katen Kyōkotsu: nel Manga Bleach la katana (Zanpakuto per gli Shinigami) di Shunsui.
Il Bankai (in sintesi la trasformazione della stessa) in uno stadio somiglia all’iconografia
giapponese del pino. L’aeronave stessa viene paragonata a un pino bruciato.

(6) Riferimenti ad eventi presenti in Kingdom Hearts I e II. Non posso dire altro, tranne che le
Fusioni sono una delle meccaniche di combat presenti nel Secondo Capitolo. Chi conosce la Saga
avrà capito a cosa mi sto riferendo...



Angolo Autrice:

Ammetto di aver visionato molto questo capitolo soprattutto per i dialoghi e i pensieri dei personaggi. Certe verità dovevano venir fuori visto che tutti hanno subito una bella batosta. Ammetto che pure qui sono stata indecisa fino circa l’Herja da inserire, sapevo sarebbe stato tratto da Bleach (lo stesso Mondo di Kugo e Askin). Alla fine, la scelta di Shunsui si è rivelata azzeccata; nell’opera originale si dimostra tanto spensierato con gli amici quanto brutale coi nemici. Meno male che qui a finirci di mezzo è stato l’oak.

Vi starete chiedendo chi sia questo semplice uomo; pensavo di rivelarlo come plot-twistone finale, però tenervi sulle spine è altrettanto bello. Piccolo indizio; appartiene a un videogame.

Non dimenticate di lasciare un bel like per continuare a sostenere questa storia.

Un abbraccio forte a tutti i silenti lettori e recensori,

Elgas
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Elgas