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Autore: stefy_81    22/07/2023    1 recensioni
"Era l’alba di un nuovo giorno quando tre piccole imbarcazioni raggiunsero la spiaggia dorata sotto il promontorio dove si trovava il giovane Reafly. Era un ragazzo di appena tredici anni, i capelli rossi incorniciavano un volto delicato sostenuto da penetranti occhi verdi e uno sguardo vivace di chi è in cerca di rivalsa."
Eragon e Saphira hanno lasciato Alagaesia per sempre come aveva predetto Angela. Nuove ed emozionanti avventure attendono il giovane caliere !
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya, Eragon, Murtagh | Coppie: Eragon/Arya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Alla richiesta della dragonessa bruna Eragon si girò verso Saphira.
Aventi piccolo mio gli disse spostando la sua coda intorno a lui a protezione e porgendo il fianco come sostegno.
Parlerò disse Eragon rivolto a tutti i draghi.
Così Eragon raccontò loro quello che gli era accaduto da quando si era lasciato con Sigmar. Raccontò della discesa dalla rupe; e quando arrivò a dire delle arpie Saphira lo aiutò mandando loro le immagini che il cavaliere avevano condiviso con lei. Raccontò loro tutto, compresa la sua offerta di liberale, dopo averle immobilizzate e costrette alla resa.
“Questo è inammissibile. Con che autorità voi due... Si era intromesso Sigmar gonfio di rabbia ma venne subito ammonito dal drago bruno

Lasciali finire la loro storia Sigmar. Anche in mezzo ai draghi iniziarono ad alzarsi le voci di coloro che voleva intervenire, e che avevano creato una vera e propria rottura. Sigmar a quel punto fu costretto a placare gli animi di chi lo sosteneva, permettendo così ad Eragon seguitò a raccontare dal punto in cui lo aveva fermato. Eragon attese il silenzio poi riprese il suo racconto descrivendo così con il tradimento, il colpo mortale diretto a lui, e la morte dell'ultima delle tre arpie. Seguì il faticoso cammino fuori dalla foresta e infine il ritorno rassicurante tra le squame di Saphira, con il prezioso uovo.
Così abbiamo fatto ritorno da voi Eragon si appoggio al fianco di Saphira, che gonfio il ventre gorgogliando in segno di approvazione.
La dragonessa bruna le annuì loro con sguardo grave, e con aria solenne annunciò forte:
Il vostro si è dimostrato essere un legame molto forte. Ha saputo rompere le barriere della nostra rete protettiva. Questo è un fatto che neanche tu Sigmar, ne voi tutti draghi e dragonesse presenti, potete negare.
No, non possiamo, ma tu non puoi negare il fatto che con i loro atti. Hanno entrambi cercato di scavalcare la mia autorità e quella del consiglio.
Non hai forse ascoltato tutto il resto Sigmar? Chi erano quelle arpie e cosa rappresentavano?
E hai anche dimenticato quello che Guiltar e Keiron hanno detto nell'ultimo consiglio riguardo a ciò che sta avvenendo al di là dei nostri confini?
Noi draghi siamo da sempre neutrali, questa decisione di non intrometterci nelle contese degli esseri umani, è stata già presa molto tempo fa, cosa potrebbe farci cambiare idea adesso?
Non sono venuti a chiederci aiuto dei semplici esseri umani Sigmar, ma dei cavalieri dei draghi. Possiamo non accettare la nascita dell’ordine, ma non possiamo negare il loro legame con i nostri antenati.

Sigmar ascoltava e allo stesso tempo fissava l'uovo bianco che brillava di lievi bagliori argentati; era stato davvero un miracolo quel salvataggio.
Gli era difficile ammetterlo, ma doveva tutto alla testardaggine di quel ragazzo. Sigmar provò qualcosa di diverso per lui.; un profondo senso di riconoscenza nei confronti di quel ragazzo, un sentimento che partiva dal fondo del suo cuore, superando la sua stessa volontà.
In fede non avrebbe potuto continuare a rimanergli ostile, ma i suoi timori riguardo a una alleanza tra umani e draghi rimanevano forti, quel nuovo sentimento li aveva appena smorzati.
Che gli sia dato ciò che era stato pattuito dal nostro accordo. Disse infine, con uno sbuffo, ammettendo quel tanto da mettere in pace la sua coscienza. Ma La dragonessa Bruna non sembrava essere ancora soddisfatta
E per la guerra? Cosa faremo? Guardando la schiera dei draghi di fronte a lui Sigmar prese un profondo respiro prima si pronunciarsi.
Mi rimetterò alla volontà dell'intera comunità. Saremo tutti insieme a decidere. Non ho la pretesa di prendere da solo questa importante decisione e nonostante io sia contrario, se la maggioranza di noi avrà la sciocca intenzione di entrare in guerra allora lo faremo. Ora però avrei bisogno di andare a ritirarmi.
Sigmar passò davanti a Eragon e Saphira, facendo loro un inchino con il suo collo.
Era stato il gesto più vicino per lui a un ringraziamento e i due compagni ricambiarono con gratitudine.
Appena Sigmar si fu allontanato, la dragonessa bruna si fece avanti.
E' molto più di quanto avrei creduto potesse concedere.
Sigmar non è malvagio.
Aggiunse.
Ha solo molta paura, dovete capirlo. Ma vorrei presentarmi, io conosco chi siete voi, ma voi non sapete chi io sia. In tutto il tempo che sei stata con noi Saphira ti ho seguito attentamente, mentre per te cavaliere non ho avuto ancora modo di conoscerti più a fondo, ma posso apprezzare i diversi cambiamenti avvenuti in Saphira a partire dal tuo arrivo. La dragonessa passò lo sguardo da l'uno all'altra dei due compagni che attendevano ora che lei parlasse.
Mi presento io sono Telluria. E senza peccare di presunzione sono il drago più anziano che abbia solcato queste terre, e che è ancora in vita per poterlo raccontare.
È un onore per noi conoscerti Telluria. Dissero Saphira e Eragon all'unisono La dragonessa gorgogliò soddisfatta.
Siete davvero qualcosa di straordinario per me. Non avrei mai detto che nella mia esistenza sarei arrivata a vedere questo.
Non siamo gli unici, anche mio fratello che è qui, è un cavaliere dei draghi come me, ma il suo drago e compagno di Saphira è rimasto nell'isola di Antàra.
Questo è un altro motivo che ci spinge ad affrettarci a ritornare
.
Posso capire la vostra fretta. Ma anche noi draghi abbiamo bisogno di tempo. Non sarà cosa facile convincere dei draghi che sono sempre rimasti chiusi nei confini sicuri della Stonewood a uscire allo scoperto. E credo che molti ancora non saranno mai disposti a farlo.
Tu hai detto di essere la più anziana di tutti i draghi. Cosa ti spinge a darci fiducia.
Chiese allora Eragon di getto, non riuscendo a trattenersi dal porre quella domanda.
La tua domanda è giusta. E la risposta è semplice io sono nata ad Alagaësia. Sono una dei pochi draghi salvati alla grande guerra tra gli elfi e i draghi. Mia madre mi affidò ai flutti del mare quando ancora ero dentro il mio guscio. I nostri piccoli non nascono se non in condizioni esterne favorevoli e per molti mesi sono stata in balia delle onde in attesa, prima di toccare terra.
Telluria prese solo una breve pausa prima di continuare
È per questo che non sono come tutti gli altri draghi. Ho dentro di me sempre un po’ di nostalgia del mare che è stata la mia casa per molto tempo. Ogni tanto esco fuori dai nostri confini ed esploro le coste del nord, che sono molto più fredde, e dove non ci sono esseri umani che possano vedermi e rimango in riva al mare per ammirare le onde che si infrangono sugli scogli. Ma ho paura di essermi dilungata troppo. Quando si è grandi si inizia a raccontare dei tempi che non ci sono più. Non sono in molti che sanno questo, ma venendo voi da Alagaësia mi è sembrato giusto che veniste a conoscenza di questo.
Telluria inarcò la schiena e stava per spiegare le ali, quando aggiunse.
L'uovo sarà affidato a voi per ora e sarete presto messi a conoscenza della prossima riunione.

Avete delle visite. Disse infine la dragonessa voltandosi verso le loro spalle dove Keiron si stava preparando a planare.
La giovane dragonessa gli aveva raggiunti come un fulmine e non era sola: con lei c'era stato anche Murtagh.

- Eragon, Saphira! - gridò loro il cavaliere ancora sul dorso della dragonessa. Poi appena Keiron toccò terra il ragazzo balzò dal suo dorso, ma l'espressione del suo volto all'inizio sollevato si alterò subito dopo, attraversato da un'espressione corrucciata
- Hai di nuovo voluto fare di testa tua Eragon. - Lo rimproverò Murtagh, abbassando lo sguardo alla gamba ferita, per poi rialzarla scuotendo la testa.
- Il fatto che stavi rischiando la tua vita non ti ha fatto desistere dall'inoltrarti da solo in un territorio sconosciuto e senza chiedere aiuto! -
Eragon fece un timido passo in avanti, consapevole che il fratello era furioso, e cercando le parole per potersi giustificare.
- Mi dispiace - riuscì solo a dire.
- Non hai ancora capito che Tu Saphira Castigo e Jill siete la mia famiglia adesso. Farei di tutto per proteggervi -
Poi Eragon sentì Saphira sfiorargli la mente.
Lascia che gli parli io e senza aspettare la risposa di Eragon Saphira si rivolse a Murtagh.
Se c'è qualcuno da rimproverare Murtagh, questa sono io. É per una mia debolezza che tutto questo è stato causato e ti sarò per sempre debitrice per essere corso in soccorso del mio cavaliere con Isobel. Per essere corso in soccorso di entrambi. Senza questo piccolo azzardo non avremo ottenuto questo.  Disse infine scostandosi da una parte a rivelare a Murtagh l'uovo ora sotto la loro custodia.
A quella vista Murtagh si bloccò e passandosi una mano tra i capelli si avvicinò all'uovo circospetto.
- È davvero lui? L'uovo della visione? -  
- Non possiamo esserne certi. -  Ammise cauto Eragon, Murtagh allora alzò un sopracciglio, ancora scettico.
- Quante uova bianche credi possano esistere? -
- Lo so. Ma l'esperienza ci ha insegnato che non dobbiamo fidarci delle apparenze. Prima di arrivare qui non sapevamo nemmeno dell'esistenza di altri draghi, eppure eccoci qui - Murtagh si lasciò andare a un sorriso e alzate le sopracciglia sospirò
- Sagge parole. E così sia fratellino. Ritorneremo da Eleonor con l'uovo, e proveremo se è quello della nostra visione. -
Appoggiandosi a Saphira Eragon gli sorrise a sua volta, ma non si accennò a muoversi.
- Ti fa male? - gli chiese Murtagh, inginocchiandosi subito di fronte a lui per esaminare più da vicino la ferita. Murtagh la sfiorò appena che Eragon sobbalzò, ritraendo la gamba con una smorfia.
- Si sta infettando dobbiamo prima guarirla se non vogliamo che ti salga la febbre. -
Keiron aveva nel frattempo fatto allontanare gli altri draghi che erano rimasti a guardare, incuriositi.
Il volto di Eragon si contorse ancora in una smorfia quando il fratello sfilò via la fascia di fortuna che lui stesso si era assicurato intorno alla coscia. Ci vollero alcuni minuti per guarirla. Appena Murtagh ebbe finito Keiron e Guiltar si fecero avanti, verso i due fratelli. Saphira era stata a pochi passi da loro.
Abbiamo avuto il compito di scortarvi nuovamente dai vostri compagni. Eragon credo tu debba salutare Saphira ora. La rivedrai domani quando incontrerete il consiglio. Dissero a entrambi facendo segno in direzione dei monti.
- La grotta è confortevole. - aggiunse Murtagh muovendosi già verso Keiron, ma Eragon rimase al suo posto, stringendosi vicino a Saphira.
- Io non la lascio - disse loro accarezzando il collo della dragonessa. In risposta Saphira alzò la testa e ruggì
Ed Io non lascerò Eragon confermò anche lei.
I due draghi non si scomposero, ma dopo un breve scambio di sguardi annuirono. Guiltar prese quindi la parola.
Va bene. Saprete già che Sigmar avrà da ridire molto su questo, ma se Saphira vorrà potrà dormire di fronte alle grotte, è un po’ scomodo ma se è quello che volete. Saphira non mostrò esitazione quando rispose
Tutto pur di stare accanto al mio cavaliere Keiron e Guiltar si scambiarono un'altra occhiata.
Seguiteci allora.


***

Appoggiandosi alla parete della grotta Murtagh inspirò profondamente. Eragon si andò a sedere dalla parte opposta. I bagliori del fuoco che ardeva poco lontano riflettevano sopra la parete ruvida della grotta, giocando con le sue ombre. Sul fondo Par, Morgana ed Eleonor dormivano già.
Il consiglio si era riunito quel giorno, e sarebbe proseguito a oltranza. Eragon Murtagh e Saphira erano stati invitati a partecipare, ma dei tre solo Saphira era rimasta. I ritmi dei draghi erano stati troppo pesanti per la resistenza dei due cavalieri, che erano stati mandati via a riposare. - Non dormi? - chiese Murtagh al fratello dopo alcuni minuti, volgendo lo sguardo nella sua direzione.
- Sono stanco, ma non riesco a prendere sonno. - ammise lui con uno sbadiglio
- Chiudi gli occhi, e vedrai che il sonno verrà da sé - gli disse allora Murtagh, incrociando le braccia davanti al petto e sistemandosi meglio con la schiena. Il maggiore dei due fratelli aveva ormai chiuso entrambi gli occhi, quando Eragon aggiunse:
- Mentre tornavamo ho pensato alla nostra attuale posizione. - Murtagh aprì un solo occhio, puntandolo verso Eragon.
- E? -
- Isobel avrà allarmato tutto il regno per trovarci, quando rientreremo nel territorio di Zàkhara, stai certo che avrà già preparato il suo esercito ad aspettarci.
Quindi per poter ritornare a Antàra non abbiamo alternative che attaccare per primi. – Murtagh aveva entrambi gli occhi aperti adesso - Non ti seguo Eragon. Vuoi attaccare. Come? E cosa soprattutto? -
- La città di Gratignàc.
Pensa se riuscissimo ad ottenerne il controllo Murtagh! Dal suo porto provengono tutti i rifornimenti di merci diretti ad Abàlon. In questo modo indeboliremo in maniera considerevole le forze di Isobel. -
- Una mossa audace, non c'è dubbio. C'è solo un particolare non irrilevante Eragon. La regina non rimarrà di certo con le mani in mano, e mentre noi gli chiudiamo la fonte dei suoi guadagni, lei farà in modo di chiuderci la strada per Antàra, chiedendo semplicemente aiuto ai suoi alleati. -
A quella risposta il volto di Eragon si aperse in un sorriso soddisfatto
- Ed è qui che entra in gioco il piano. – lo informò il più piccolo. Facendo una piccola pausa Eragon si avvicinò di più al fratello, come a confidargli un segreto.
- Quando Isobel mi ha presentato a tutti come suo alleato, molti dei nobili e dignitari sono venuti a parlarmi lamentarsi della sua condotta nei loro confronti. Isobel non ha il controllo totale dei suoi alleati come vuole far credere. Questo potrebbe giocare a nostro vantaggio. Farli passare nella resistenza potrebbe essere più facile del previsto. -
Murtagh ci pensò su alcuni secondi, si strinse il mento con una mano, e corrucciò la fronte
- Se quello che dici sugli alleanti corrisponde a vero, forse potremmo farcela. Certo un aiuto da parte dei draghi renderebbe tutto molto più semplice. Saphira non sarebbe l’unica dragonessa da opporre a Kima. Castigo e Gleadr sono troppo distanti per essere chiamati in causa. -
- Allora dovremmo fare di tutto perché Sigmar accetti di aiutarci. -

  
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