Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Nemesis01    24/07/2023    0 recensioni
🏳️‍🌈 MxM / "La maggior parte dei cristiani moderni, siano essi laici, facenti parte del clero o teologi, considerano ancora Giuda come un traditore, tanto che il termine giuda è entrato nel linguaggio comune come sinonimo di traditore."
/ Le parole sono giuda per chi, come Ethan, non riesce ad utilizzarle per esprimersi correttamente. E Giuda, docente di letteratura inglese, imparerà a convivere con questa condizione.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Disclaimer!
Questa storia tratterà di coppie slash, se non siete interessati al genere vi chiedo il favore di non iniziare a leggere.  
Grazie mille.


*

Le parole sono giuda


 
XXVII.
 

La sala da ballo si era trasformata in un magico Paese delle Meraviglie, con luci scintillanti e decorazioni stravaganti che adornavano ogni superficie. L'aria era piena di eccitazione e attesa quando gli studenti, vestiti con i loro abiti migliori e pronti a ballare tutta la notte, arrivarono. Quando il DJ iniziò a suonare, gli studenti si tuffarono sulla pista da ballo, volteggiando e ondeggiando al ritmo. La stanza era piena di risate e gioia, tutti sembravano godersi l'attimo. Le pareti erano ricoperte da funghi giganti, alberi torreggianti e fiori colorati, mentre il soffitto era drappeggiato in un cielo notturno stellato. Il fulcro della stanza era un'enorme teiera traboccante di fiori e circondata da tazze da tè e piattini. Con il passare della serata, l'atmosfera divenne ancora più incantevole. Le luci si abbassarono e una leggera nebbia riempì la stanza, creando un'atmosfera eterea. Le decorazioni a tema "Paese delle Meraviglie" li avevano davvero trasportati in un luogo magico, dove tutto era possibile e dove i sogni si avveravano davvero, tranne quelli di Ethan.
- Ehi, Ethan, ti va di ballare? - chiese Lisa.
Il ragazzo scosse la testa, non ne aveva voglia. Avvertiva qualcosa nello stomaco contorcersi, aggrovigliarsi; voleva addirittura andarsene, ma aveva promesso ai suoi amici che sarebbe rimasto.
- Ma sei così bello ed elegante, non puoi restare in panchina tutta la sera. -
- Non ho voglia di ballare. Poi questa musica fa schifo. -
- Tanto lo so perché stai così, - sentenziò Steve.
- Non per Tu-Sai-Chi. -
- E allora perché non balli? Non hai proprio ballato, a dirla tutta! -
- Perché non mi va! -
- Steve, lascialo in pace, - lo rimproverò la ragazza. Si sedette accanto all'amico e poggiò la testa sulla sua spalla. - Comunque, Ethan, il bianco ti dona. -
- Sei un perfetto Bianconiglio! -
- No, sono una carta francese, - l'ammonì Ethan. Indicò le due spille a forma di picche che portava sulla giacca bianca.
- Perché un due di picche? -
- Perché non ho un accompagnatore, - rispose con ovvietà il ragazzo.
- Ethan... - Lisa sospirò mestamente.
- Lo sapevi che poteva finire così... è sempre il nostro professore, qui dentro. -
Ethan lanciò uno sguardo sconsolato ai suoi amici e poi abbassò gli occhi verso le scarpe scomode che indossava. Avrebbe fatto meglio a non andare al ballo, così non avrebbe visto Giuda vestito tanto elegante e non avrebbe rosicato.

Giuda sembrava appena uscito da un film di Tim Burton. Il suo cappello a cilindro era decorato con una piuma di pavone (e l'immancabile etichetta che recitava "in this style 10/6"), il suo gilè viola era coperto di carte da gioco e i suoi pantaloni erano a strisce bianche e rosse come un bastoncino di zucchero. Si era distinto tra il mare di smoking e abiti da ballo, ma non sembrava preoccuparsene. Anzi, sorrideva allegro nel servire punch analcolico a studenti e colleghi. A fargli compagnia, Michael era vestito da Leprotto Bisestile. Il suo cappello a cilindro era appollaiato in modo precario sulla sua testa, e aveva un papillon verde brillante che si abbinava al panciotto: sembrava un'illustrazione appena uscita da un libro di Lewis Carroll. Il preside Snyder, ben vestito e con un'espressione perennemente severa sul volto, inarcò un sopracciglio vedendo l'abbigliamento dei due. - O'Connor, Cromwell... che diavolo indossate? -
Giuda ridacchiò. - Visto che questa è una festa a tema, mi sono vestito come il Cappellaio Matto. È un ballo di fine anno, non un funerale, no? -
Snyder alzò gli occhi al cielo. - Meno male che non dovrò vederla mai più in giro, O'Connor. Il professor Garcìa tornerà in classe a partire da lunedì. Sia sempre lodato il cielo. -
Michael roteò gli occhi, non era entusiasta all'idea di dover iniziare nuovamente a contrattare con il professor Garcìa. - Stiamo facendo tutti i salti di gioia, - commentò sarcastico.
La palestra era animata dal suono della musica. Il DJ aveva alzato il volume e il basso rimbombava nella stanza. L'energia nella stanza era elettrica e tutti furono sembravano presi dal momento.: le coppie ballavano lentamente mentre gli altri formavano dei cerchi per ballare insieme. Era, a tutti gli effetti, una notte di festa, fatta per scatenarsi e divertirsi.
- Preside, mi scusi, posso farle una domanda? - chiese Giuda.
- Se proprio deve. Mi versi anche del punch, per favore. -
Giuda prese un bicchiere e lo riempì di punch con estrema professionalità, nemmeno avesse fatto quel lavoro per una vita intera. - Tecnicamente, oggi è stato il mio ultimo giorno di lavoro, giusto? -
Il DJ suonava un popolare e vecchio successo pop. Le ragazze strillavano e i ragazzi fischiavano mentre iniziavano a saltare e ballare all'impazzata. La palestra era un mare di corpi sudati fasciati da abiti eleganti che si muovevano al ritmo della musica. Gli studenti cantavano ogni parola, le loro voci riempivano la stanza.
- Sì, come dicevo prima, grazie al cielo, sì, è stato il suo ultimo giorno. -
- E questa del ballo è una cosa extra, no? Cioè, io non sono più un docente di questi ragazzi, conviene con me? -
Michael trattenne una risata. Se aveva imparato a conoscere Giuda, e l'aveva fatto, sapeva che qualcosa stava bollendo in pentola. Lanciò un'occhiata al suo trio di studenti preferito e già pregustava qualcosa di incredibilmente divertente.
Il preside, invece, sembrò stranito dalla domanda, ma annuì. - Sì, convengo con lei. Sta pensando di andarsene e mollare il servizio punch? -
- No, ho preso un impegno e servirò punch finché ce n'è, - disse Giuda. - Volevo solo sapere se conveniva con me. -
- Allora vuole mandarmi a quel paese? -
- Oh, vorrei, ma no, non si preoccupi. Volevo solo sapere questo dettaglio, - ammise Giuda con sincerità. - Se non le dispiace, mi prendo dieci minuti di pausa. Michael, ci pensi tu al punch? -
- Per servirla, mio Cappellaio, - rispose Michael inchinandosi.

Giuda sorrise e si allontanò. Guardò Ethan da lontano, poi si avvicinò al DJ; gli sussurrò qualcosa all'orecchio, come una richiesta, e lui annuì, confuso, confermandogli che sarebbe stata la prossima canzone. Accertatosi di questo, Giuda raggiunse i ragazzi a passo lento. Mille pensieri gli affollavano la mente, il cuore gli batteva forte: stava facendo la cosa giusta? Che cosa avrebbe detto Snyder? E gli altri? E Michael? E Anne? Scosse leggermente la testa come a voler sottolineare uno scacciare via i dubbi, e si ritrovò, deciso, di fronte a Ethan.
Lisa e Steve lo guardarono divertiti.
- Prof, - disse Steve, - sta davvero bene vestito così. -
- Shh, c'è un errore. Io e il preside abbiamo convenuto che, a partire da oggi pomeriggio, io non sono più un vostro professore. -
- Allora la prego, mi dica che l'ha mandato a fanculo! -
- Beh, quasi, ma non sono qui per questo! -
- E per cosa? - domandò Ethan. E comunque anche lui pensava che Giuda stava proprio bene vestito così, ma questo lo pensava ogni volta che lo vedeva. Gli piaceva sempre. Forse doveva dirglielo più spesso?
Giuda sistemò la giacca, il cappello e si schiarì la voce prima di porgere la mano verso Ethan. - Vorresti concedermi questo ballo? -
Dalle casse fuoriusciva una canzone melodica, in lingua italiana. Al centro della pista, Ethan e Giuda ballavano un lento seguendo il ritmo della canzone.

«Cade la neve e io non capisco che sento davvero, mi arrendo...»

Ethan era incredulo, non riusciva né a capire il testo della canzone né a credere che quello che stava succedendo fosse reale. Seguiva i movimenti di Giuda e ignorava tutti gli sguardi sconvolti degli altri presenti.

«Cose che spesso si dicono improvvisando, se mi innamorassi davvero saresti solo tu... l'ultima notte al mondo io la passerei con te...»

Michael aveva messo su un sorriso sornione. - Altro punch, preside Snyder? -
- ...Cromwell! Lei lo sapeva?! -
- Io?! Non sapevo proprio niente. Punch? -
- Lo beva lei, questo punch! Cromwell, se lei era a conoscenza di questo... questo abominio, perché non saprei definirlo in altro modo, sappia che rischia il posto di lavoro! -
- Abominio? Io li trovo carini, - commentò Michael bevendo poi un sorso di punch.
- Che lei abbia gusti discutibili è un suo problema, Cromwell. Se vogliamo trascendere sul fatto che due uomini che ballano insieme è pubblico ludibrio, Novotny è uno studente e O'Connor è un professore! Il suo professore! -
- Mi consenta, preside... non aveva detto a Giuda che conveniva con lui sul fatto che, da oggi pomeriggio, lui non fosse più uno dei professori di quest'esimia scuola? -
Il preside Snyder fece per obiettare, ma tracannò il resto del punch in un unico sorso maledicendo l'assenza di alcol. Michael si sentì soddisfatto e guardò i due sorridendo ancora una volta.

«Ho incontrato il tuo sorriso dolce con questa neve bianca adesso mi sconvolge. La neve cade e cade pure il mondo, anche se non è freddo adesso quello che sento e...»

- Sono molto belli insieme, - commentò Lisa asciugandosi una lacrima con il dorso della mano.
Steve, che dietro suggerimento di Giuda si era agghindato con un fisciù, le porse il fazzoletto di seta dal taschino della giacca. - Conosco Ethan da quando andavamo all'asilo e posso dirti che non l'ho mai visto così felice. -
- Che poi, ti ricordi cosa diceva? -
- "No, i rossi no... non mi piacciono... mi fanno senso, poi sono rossi anche lì sotto, che schifo!" - citò Steve ridendo.
- "Gli occhiali non si possono vedere, fa troppo secchione anni '80!" -
- "Non potrei mai andare con uno che fa il professore... troppo saputello..." -
- "Poi tutte quelle lentiggini..." -
I due scoppiarono a ridere a crepapelle, perché alla fine Ethan aveva finito con l'innamorarsi di un occhialuto dai capelli rossi che di professione era proprio un insegnante.
- È proprio vero, - ragionò Anderson, - non si può scegliere di chi innamorarsi. -
Lisa intrecciò la propria mano in quella di Steve e annuì. - A volte capita e basta. -
- Ehi, Lisa, - disse lui con voce leggermente tremante. - Ho bisogno di parlarti di una cosa. -
La ragazza si voltò verso di lui, i suoi occhi luminosi e curiosi. - Di cosa? -
Steve fece un respiro profondo e la guardò negli occhi. - So che potrebbe sembrare un momento strano per dirlo, ma... ecco... sai... a proposito di innamorarsi, no... ecco... io... sono innamorato di te, Lisa. -
Gli occhi di Lisa si spalancarono per la sorpresa e per un momento sembrò senza parole. Poi un sorriso si diffuse lentamente sul suo viso. - Steve, è davvero molto dolce, - disse. - Ma perché non me l'hai detto prima? -
Steve scrollò le spalle. - Immagino di essere stato troppo spaventato per dire qualcosa, poi sai, tutto quello che è successo... pensa, ne ho parlato anche con il Cappellaio! Ma non ce la facevo più a tenermelo dentro. Dovevo solo dirti come mi sento. -
- Beh, sono contenta che tu l'abbia fatto. Perché... vedi... penso che anch'io potrei essere innamorata di te. -
Il cuore di Steve perse un battito quando sentì le sue parole. Era vero? Lisa si sentiva davvero come lui? Prima che potesse dire qualcosa, Lisa si avvicinò e lo baciò dolcemente sulle labbra. Fu un bacio tenero e fugace, che sottolineò come si sentivano entrambi. Mentre si allontanavano, Steve guardò Lisa negli occhi ancora una volta.
- Sono così felice di avertelo detto, - disse il ragazzo. - Perché ora posso anche dirti che vorrei stare con te. -
Lisa sorrise. - Anche io Steve... anche io. - Si presero per mano e si diressero verso la pista da ballo, pronti a celebrare insieme il loro amore appena nato.

«Amare non è un privilegio, è solo abilità. È ridere di ogni problema mentre chi odia trema.»

Giuda ballava stringendo Ethan e ne approfittò per sussurrargli all'orecchio parte della canzone che stava riempendo la sala da ballo. - Il tuo sorriso dolce è così trasparente che dopo non c'è niente. È così semplice, così profondo, che azzera tutto il resto e fa finire il mondo. E mi ricorda che il coraggio non è come questa neve... -

Ethan di quel testo non ci aveva capito una mazza, ma il tono che usava Giuda era così dolce che lo percepì come un messaggio d'amore. Capitava spesso quando Giuda gli parlava in italiano.

Che cosa strana.

Forse era quello, l'amore. Il dizionario lo descriveva come sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia, ma a Ethan non era bastata come definizione: era troppo blanda, troppo superficiale. Nel corso della storia dell'umanità, in nome dell'amore si erano consumati duelli, guerre e si erano vinte battaglie, le persone trovavano dentro una strana forza motrice, qualcosa che li spingesse ad andare oltre, a uscire fuori dagli schemi delle proprie restrizioni. No, la definizione del dizionario non era corretta. Ethan non avrebbe mai saputo descriverlo, proprio lui, come avrebbe potuto fare? Lui che come nemico primario aveva le parole, non sarebbe mai stato in grado di trovare il modo migliore per esprimere il concetto di amore. Ma se gliel'avessero chiesto, lui avrebbe risposto che l'amore era il modo in cui guardava Giuda.

 

 

 

Fine.




ndA
Quando ho finito di scrivere questa storia mi sono sentita come se avessi messo via un pezzettino di me. Spero che sia piaciuta anche a voi, e che vi siate affezionati un pochino a questi due <3
Un saluto,
Nemesis

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Nemesis01