Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nemesis01    25/07/2023    0 recensioni
One shot sequel di "Fortis Manes".
Dopo il triste epilogo della storia, James prova a fare pace con se stesso e inizia il suo viaggio a Vienna.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Draco Malfoy, Harry Potter, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Fortis Manes'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Disclaimer!
Questa fan fiction tratterà di una coppia slash e l’OTP che ho scelto è James Sirius/Scorpius (come la storia madre che potete leggere qui). Per cui, se non vi piace lo slash né siete fan di questa coppia, vi chiedo il favore di tenere in considerazione questo dettaglio prima di iniziare a leggere. Capirò se deciderete di non farlo.
Grazie mille.

*


 

"So I crash and burn, I got a lot of things to learn, oh
Where would we be now baby, if we found each other first?
What would you do now darling, if I said these simple words?
I'll wait, I'll wait
As long as you want
But where would we be now baby?"
- Where would we be now, Good Charlotte


 


6. Where would we be now

 

Seduto al tavolo "Felix Felicis", James era completamente assorbito dalle bollicine che esplodevano nel calice di champagne. Avevano da poco superato il ventesimo brindisi e lui ancora si chiedeva come mai i suoi amici avessero scelto il tema "Pozioni" per il loro matrimonio. Nessuno di loro era mai stato particolarmente bravo in materia, del resto. Comunque, non erano affari suoi: matrimonio loro, scelte loro.
Sorseggiò lo spumante e allentò un po' lo stupido papillon che Vanessa gli aveva imposto di indossare. Beh, tra le tante cose che lei gli aveva ordinato di fare c'erano anche pettinarsi i capelli, indossare un frac, restare sobrio e non sedurre il testimone dello sposo. Non che fosse necessario specificarlo: era talmente brutto che non ci sarebbe stato alcun rischio.
Comunque, c'era da dire che i pantaloni del frac gli mettevano in risalto il fondoschiena, il che era una cosa davvero positiva dal suo punto di vista.
Quando tutti gli ospiti si riversarono al centro della pista da ballo, però, James rimase seduto a sorseggiare champagne. Si sentì stanco e vecchio tutto d'un tratto. Le luci che si muovevano sui corpi ben vestiti degli invitati lo spiazzarono; era distante anni e galassie da loro, sembrava non avvertire più nemmeno il suono della musica.
Da lontano, Vanessa e Aaron ballavano felici e sorridevano per qualche foto. Erano bellissimi: nessuno al mondo meritava di sposarsi più di loro. Il loro amore era germogliato nell'oscurità e si era fatto strada nelle avversità, fino a mostrarsi come uno splendido fiore robusto e colorato.
Eppure, James si sentì strano. Era come se si fosse improvvisamente rotto, come se i suoi sentimenti andassero oltre i limiti del proprio corpo, tra le luci intermittenti, la musica lontanamente vicina, le risa grasse di una zia ubriaca, le bollicine che continuavano a fare "pop" nel bicchiere. James si era perso, smarginato.
Quella celebrazione d'amore aveva segnato la fine di un'epoca? Era arrivata l'ora di fare i seri e sposarsi? Avrebbero continuato a cazzeggiare come sempre? Cosa ne sarebbe stato di lui, dopo? E se avessero avuto dei figli? Quando la musica si sarebbe fermata, quando anche l'ultimo sigaro cubano si sarebbe spento, quando l'ultimo cicchetto di rum sarebbe stato bevuto, cosa sarebbe successo?
- Ehi, ehm... James, giusto? -
Il testimone dello sposo, emozionato e impacciato, si asciugò la fronte sudata con un fazzoletto bianco già umidiccio. Decomposto, Potter spostò gli occhi su di lui senza realmente guardarlo.
- Sai, ehm, stanno... stanno ballando tutti, mi chiedevo se... ecco... se ti andasse di ballare con me. -
No, non gli andava di ballare, ovviamente. James avrebbe preferito restare seduto lì a contemplare lo stato della sua smarginatura fino a quando la festa non sarebbe giunta al termine, ma aveva promesso a Vanessa che sarebbe stato gentile e, si sa, ogni promessa è debito. James lanciò uno sguardo rapido alla pista da ballo ed effettivamente danzavano davvero tutti, persino l'anziana zia ubriaca. E lo faceva con Scorpius, evidentemente a disagio. - Certo, - rispose James con un sorriso.

La musica di Celestina Warbeck non era certo il massimo per James (come potevano Aaron e Vanessa aver permesso alla band di suonarla?!), ma cercava di sorridere ugualmente e di risultare felice mentre ballava con l'altro testimone. Così, mentre la smarginatura si faceva man mano più grossa dentro di sé, lui faceva battute, rideva e ballava.
Il mondo era distante e lui si guardava dall'esterno, rifletteva sul cosa fare dopo, su tutte le conseguenze, le scelte, le preoccupazioni, le insicurezze.
Oh, quanto avrebbe desiderato essere superficiale, guardarsi allo specchio e pensare soltanto a quale prodotto usare per migliorare la qualità della sua pelle.
Istintivamente, il suo sguardo si poggiò sui capelli biondi di Scorpius. Malfoy, impacciato, cercava disperatamente una via di fuga: non gli piaceva ballare né tantomeno gli andava di farlo con l'anziana zia Giacomelli.

- Giovanotto, - borbottò la donna, - mettici un po' più di grinta! -
- ...come? -
- Ai miei tempi, quando c'era una bella canzone, i giovani maghi facevano fuochi d'artificio! -
- Ehm... mi dispiace, signora Giacomelli, io non so... non sono portato per la danza, - si scusò Scorpius.
Guardare Vanessa ed Aaron così uniti gli fece provare un moto d'invidia. Non c'era altra parola per descrivere quello che provò, vergognandosi. Non meritava anche lui un amore come quello? Non meritava di essere lui lo sposo, con un altrettanto affascinante marito al suo fianco?
Inevitabilmente, si ritrovò a ricambiare lo sguardo di James.
Come sarebbero state le cose tra loro, se fossero andate in maniera diversa, se lui fosse stato una persona migliore? 
Chiacchierare con James la sera del concerto era stato quasi liberatorio. Aveva finalmente potuto spiegargli il suo punto di vista e quello che davvero aveva provato per lui, ma questo non aveva contribuito a cambiare le cose tra loro. Sconsolato, Malfoy rivolse un sorriso all'anziana signora Giacomelli e continuò a ballare con lei.
- Giovanotto, - lo riprese ancora la signora, - stai guardando il testimone, vero? -
- Cosa? Chi?! - Scorpius arrossì.
- Sì, il testimone di mia nipote. Come si chiama... quello lì che fa il cantante, comunque. Quello bello. -
Malfoy provò a trattenere una risata ma negò ancora l'evidenza. - No, signora, no! Perché dovrei guardarlo? -
- Ah, io lo sto guardando, - ammise la signora con naturalezza. - Perché non ci balli tu con lui? -
- Ma... signora... -
- Sta perdendo il suo tempo con quella prugna secca, - commentò la donna.
Scorpius rise.
- Avviciniamoci a quei due! -
- Signora, no! - Malfoy sgranò gli occhi spaventato ma, nonostante i suoi tentativi non troppo solidi, l'anziana Giacomelli aveva già deciso cosa fare.
Ballando, le due coppie si ritrovarono vicine.
- Fa' fare a me, - bisbigliò la signora sotto lo sguardo imbarazzato di Malfoy.
Se c'era una cosa che Scorpius aveva imparato da tutta quella storia, è che un Giacomelli non può essere contraddetto.
Ballando vicino la coppia di testimoni, Scorpius iniziò a farsela sotto dalla paura. Il pensiero che la signora avrebbe potuto metterlo in imbarazzo proprio di fronte a James (che era bellissimo con addosso un vestito tanto elegante e i capelli sciolti e ben pettinati) cominciava a dilagare nel suo io interiore, causandogli un'inaspettata tachicardia. Fece per aprire la bocca e dire qualcosa, ma la donna fu più veloce: con un rapido colpo, riuscì a dare una gomitata nel fianco dell'altro testimone che, dolorante, gemette.
- Oh, Merlino, scusami! - La signora Giacomelli si avvicinò al ragazzo. - Stai bene? -
- S-sì... - disse il ragazzo.
- Una vecchia signora come me non può reggere il ritmo di un bel giovane come Scorpius! Ah, questo birbantello, - disse poi, pizzicando la guancia già rossa di Malfoy.
James si trattenne dal ridere e cercò di restare quanto più serio possibile.
- Sta bene, signora Giacomelli? -
- Ah, ma tu sei il testimone! - L'anziana donna si rivolse a James. - Da vicino sembri ancora più bello, complimenti! Che bei figli hanno fatto in questa nuova generazione! -
Cercando di ingoiare il desiderio di scomparire, Scorpius provò a poggiare una mano sulla spalla della signora. - Venga, signora, andia... - ma fu interrotto dall'arzilla Giacomelli.
- Tesoro, vieni, accompagnami a prendere un po' di champagne, - disse la donna, rivolgendosi al secondo testimone che, senza nemmeno sapere come, si ritrovò a dirigersi verso il buffet insieme alla signora.
Imbarazzato, Scorpius si rivolse a James. - Ehm... bella festa, vero? -
- Mh, - borbottò James. - Insomma. -
- ...insomma? -
- Vanessa ed Aaron si sono sposati... vuol dire che sto invecchiando! - si lamentò James fingendo di piangere.
Scorpius ridacchiò e scosse la testa. - Ma cosa dici? Tu non invecchierai mai! -
- Non è quello che dice quell'anello al loro anulare! -
- E tu non ascoltarlo, - rispose Malfoy scrollando le spalle. - L'anello mente! -
James sorrise e poi infilò le mani in tasca. Si guardò intorno: le persone ballavano e non si erano nemmeno accorte di loro due fermi in mezzo alla pista da ballo come due grinzafichi a mollo.
- Forse è meglio che torni al mio champagne... -
- Come? - domandò Scorpius. - Non ti va di ballare? -
Potter ci pensò un po' su, poi assunse un'espressione quasi delusa. - Quindi mi stai dicendo che, dopo tutto questo tempo, tu non hai imparato niente dalle mie lezioni di seduzione? -
- Ma... ma cosa... - Scorpius non seppe se ridere o piangere. Nel dubbio, restò sconvolto.
- Se vuoi ballare con me, dovresti chiedermelo per bene! - disse James facendogli un occhiolino. Poi si voltò e tornò davvero a sedersi al tavolo per bere il resto dello champagne.

 

Rimasto lì nel centro della pista, Scorpius si chiese se James fosse serio o lo stesse prendendo in giro. Incerto sul da farsi, si perse nel movimento sinuoso dei capelli ancora più lunghi di Potter che, lucenti, brillavano sotto i riflessi della strobosfera. Si diede due secondi di tempo per rinsavire e poi, per non deludere le aspettative della signora Giacomelli (della quale si sentiva ancora lo sguardo puntato sul collo), si sistemò il papillon rosa e si diresse verso il tavolo dov'era seduto James.
- Ehi, ciao James! -
- Ciao Scorpius! -
- Che ci fai qui tutto solo? - domandò Malfoy tirandosi le maniche della giacca.
- Bevo champagne. Ti unisci a me? -
- Mh, - borbottò Scorpius. Fece finta di pensarci su, poi gli tolse il bicchiere dalla mano e lo poggiò sul tavolo. - Ho un'idea migliore, - aggiunse, guardandolo negli occhi.

Si era fatto scappare James troppe volte, ma ora era deciso a riprenderselo. Nessun testimone, nessuna vecchia zia e nessun articolo di gossip l'avrebbero fatto desistere: Malfoy non sapeva dove sarebbero stati, lui e James, se le cose fossero andate diversamente. Forse sarebbero loro due gli sposi, forse uno dei due sarebbe morto, forse non si sarebbero parlati mai più: le variabili erano davvero infinite per essere elencate tutte, ma era davvero stupido sprecare tempo ed energie per pensarci.
In virtù di questo, Scorpius mise su un bel sorriso e protese la mano verso l'altro. - James, ti va di ballare con me? -

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nemesis01