“Questo è un gioco stupido! Davvero stupido!”
“È un gioco babbano!”, esclamò Ron. “Io lo trovo davvero geniale!”
“Solo perché hai finalmente potuto dare il tuo primo bacio”, esordì Ginny riferendosi alla penitenza di prima che aveva visto Ron avvinghiato a Lavanda.
“Stupido”, continuava a mormorare Hermione.
“Avanti Herm! È solo un bacio!”, disse Ginny.
“Non voglio baciare George!”
“Mi dispiace ma dovrai farlo, è il gioco!”
“E va bene…”, disse lei rassegnata.
“Chiudi gli occhi così non sarà così male”, disse George.
Hermione chiuse gli occhi, l’espressione contrariata. Sentì le labbra del gemello premere prima delicatamente sulle sue, poi con più forza. Una mano si fermò sulla sua guancia, l’altra si insinuó tra i suoi capelli, spingendola verso le labbra del ragazzo.
La sua bocca si dischiuse a quel tocco. Sentì una forza crescerle da dentro, spingerla non solo a ricambiare il bacio, ma a farlo con più forza, con più intensità.
“Okay, basta ragazzi…”, disse Ginny.
Hermione non voleva che il bacio finisse ma il ragazzo si staccò da lei.
“Fred…”, sussurrò aprendo gli occhi. Prima ancora di guardarlo sapeva che era lui e non George. Lo aveva capito non appena le loro labbra si erano sfiorate.
Lui le sorrise. “Volevo baciarti e stavo cercando una scusa per farlo.”
(211)