Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    23/08/2023    2 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 66: Tutti colpevoli, nessun colpevole

 
 Tadashi Hamada headcanons | Wiki | Big Hero 6 Amino Amino

 
     
Jim venne allontanato, seppur avesse tentato più volte di opporsi per non lasciar andare Moana.
Purtroppo era una faccenda che avrebbe dovuto affrontare da sola.
Una volta entrata nell'ufficio, ebbe una sensazione di malinconia nel vedere quanto fosse diverso rispetto a prima. C'era sempre una sorta di atmosfera leggera, soave, piena di colore e di storia. 
Nord era sempre stato come una figura paterna verso tutti gli studenti e insegnanti che varcavano la soglia della scuola.
Era impossibile per chiunque non pensare ad Hogwarts senzadi lui e mai come ora se ne stava rendendo conto.
Come spostò lo sguardo, vide davanti a sé la figura di Frollo "Un tentativo di fuga alquanto deludente. Pensavi davvero di potertela cavare senza conseguenze, dopo quello che hai detto?"
Rivederlo davanti ai suoi occhi con quell'espressione così furiosa, fece tornare in mente a Moana il perché di quella situazione, ripensando a quello che avevano subito i suoi amici per colpa sua ed immediatamente sentì una sensazione di rabbia invaderle il corpo, ma questa volta mantenne il sangue freddo.
Le reazioni di quell'uomo le facevano paura e avrebbe voluto sbattergli in faccia tutto quello che provava, ma doveva rimanere lucida. Almeno lei.
"No. Sarei comunque..."
"Silenzio!" sbottò, facendola sussultare.
E Frollo ne parve quasi compiaciuto "Un bel coraggio dire quelle cose davanti al tuo preside. Devo ammetterlo."
Moana ingoiò il rospo, non si pentiva di aver detto quelle parole, ma era ben consapevole che avrebbe avuto delle conseguenze.
Prima di dire altro però, ogni sua azione venne interrotta da voci esterne.
"Non è permesso disturbare nel bel mezzo di una convocazione" disse Frollo, visibilmente scocciato.
Il professore di Astronomia Delbert Doppler esitò qualche secondo prima di parlare "Lo sappiamo ma... A dire il vero, riguardo gli ultimi avvenimenti. Ecco... Ci sono stati degli sviluppi."
Solo allora Moana si rese conto anche della presenza di Jim. 
Lui fece un passo in avanti, appena l'insegnante ebbe finito.
"Mmh... Sì. Sono stato io a distruggere la statua" lo disse con un tono piuttosto menefreghista, come se fosse una cosa da niente. E nemmeno l'occhiataccia che gli rivolse Doppler servì a qualcosa.
"Jim!" fece l'insegnante, cercando di far trasparire un briciolo di autorità "Ti saresti spiegato a dovere, ma prima..."
"Cosa c'è da spiegare? E' stato un incidente" guardò poi Frollo "Se cerca il colpevole per quel gesto, sono io."
Moana scosse il capo, iniziando ad agitarsi "N_no! Lui non c'entra nulla!"
"Oh invece c'entro eccome!" fece Jim con un risolino. Doppler dietro di lui stava cercando di non sprofondare nell'imbarazzo.
Frollo al contrario non faceva trasparire alcuna emozione, si era spostato però verso di lui, scrutandolo con attenzione "Se pensa di potersi riscattare in qualche modo solo perché ha voluto confessare... Si sbaglia di grosso."
"Volevo solo fare la cosa giusta."
"Distruggere una proprietà privata? Minare la mia autorità?" lo incalzò.
Jim si morse la lingua per non dire altro, si limitò a scambiarsi un veloce sguardo con Moana. Cosa che venne notata anche da Frollo.
"Capisco" sollevò di poco le sopracciglia, sfoggiando un debole sorrisetto "La tua amica ha tenuto comunque un comportamento deplorevole."
Jim a quel punto tornò a fissarlo "Non sarebbe l'unica" rispose a tono.
Normalmente quel modo di fare avrebbe fatto innervosire chiunque , ma questa volta Frollo parve mantenere una calma tale che fece raggelare il sangue a Moana.
"Non verrebbe da stupirsi. L'indisciplina è uno dei tratti tipici dei..." si fermò, cercando di moderare le parole "Nati babbani..."
Quel modo non passò inosservato a Jim, che dovette mettere da parte tutta la sua buona volontà nel non rispondere in quel momento.
"Un fatto del genere non sarebbe mai successo a Durmstrang."
In quel momento anche il preside Sinbad entrò nell'ufficio, accompagnato da Tadashi. Frollo a quel punto era davvero scocciato da tutte quelle interruzioni.
"Mi domando come sia possibile fare una discussione senza essere interrotti?"
"Sono stato io a distruggere la statua!" si affrettò a dire Tadashi, senza nemmeno dare il tempo a Sinbad di parlare a nome suo.
Quell'affermazione lasciò spiazzati tutti.
In quel breve silenzio, Frollo sollevò un sopracciglio "Come?" chiese, lievemente sorpreso.
Moana non sapeva più chi guardare tra i due, erano diventati improvvisamente matti nel giro di pochi minuti.
Frollo a quel punto spostò lo sguardo su Sinbad, che sembrava ridersela sotto i baffi.
"Se si tratta di uno scherzo..."
"Ne sono completamente fuori" lo anticipò l'uomo, portando una mano sulla spalla di Tadashi "Ma il ragazzo è venuto da me subito dopo il misfatto. E sembra sincero."
"Lo sono" lui a quel punto si voltò verso Moana e sorrise appena. Cercando di rassicurarla.
"Anche io" disse Jim, riprendendo in mano il discorso "Siamo entrambi colpevoli, a quanto pare. Tutti e due."
"Tre!" aggiunse poi Moana, a testa alta.
Forse un gesto del genere sarebbe stato in parte apprezzato dal preside Nord, ma di fronte a Frollo era solo l'ennesimo atto di disobbedienza e indisciplina che tanto aveva cercato di reprimere in quella scuola.
"Pensate davvero di potervi prendere gioco di ME?" fece austero. Il tono lievemente minaccioso "Vediamo quando avrò sistemato ognuno di vo..."
"Su questo..." iniziò Doppler, affiancandolo "Mi vedo costretto ad intervenire."
"Ne abbiamo già avuto modo di discutere, il Ministero ha approvato la mia richiesta di interporre nuove regole disciplinari" lo liquidò velocemente il preside "Che ne siate favorevoli o meno..."
Doppler si scambiò un veloce sguardo con Sinbad, giocherellando con le mani per il nervoso "Stiamo parlando di TRE Campioni, non..."
"Tre Campioni che pensano di fare quello che vogliono" Frollo a quel punto si voltò per raggiungere la scrivania. Dopo una piccola esitazione, Doppler si fece nuovamente avanti, questa volta sfoderando tutta la sua determinazione.
"Se verrà fatto loro del male, mi assicurerò personalmente che il Ministero venga messo a conoscenza e di come questo intaccherà gli sviluppi del Torneo Tremaghi."
Quell'atto così improvviso stupì non poco anche Jim e Moana, conoscevano a lungo il professor Doppler e normalmente era sempre stato una persona molto mite, ben lontana dall'opporsi a qualcuno di una carica così alta. Sinbad al contrario loro, invece pareva piuttosto gongolante.
"Andiamo Claude..." gli si avvicinò, guardandolo con aria di sfida "Tu così ligio alla tradizione, vorresti davvero rischiare di fermare un Torneo tanto importante?" poi si allontanò e con una mano diede una pacca forte alle spalle di Tadashi e Jim "I ragazzi qui hanno capito l'errore e hanno confessato. Questa volta lascia gestire la giusta punizione ai loro insegnanti, o al preside di Durmstrang. Che da quel che mi pare di ricordare... Sarei io."
Si fissarono per un lungo silenzio, tanto da far iniziare a preoccupare i ragazzi. Sinbad non riusciva a tenere a bada il suo spirito giocherellone nemmeno in momento tanto cruciali, sembrava fosse più forte di lui, nonostante sapesse benissimo l'odio di Frollo per quel tipo di atteggiamento.
Ma d'altronde Sinbad non aveva mai nascosto la sua antipatia verso di lui e chiunque a Durmstrang. Frecciatine del genere erano all'ordine del giorno, e non sarebbe stata una carica diversa a far cambiare loro idea.
Alla fine, stupendo un po' perfino Doppler, Frollo sembrò accettare la proposta. Non disse molto, si limitò semplicemente a voltarsi per tornare di fronte alla sua scrivania "E sia."
"Davvero?" Doppler a stento riusciva a crederci.
"Una punizione troppo severa rischierebbe di non far disputare loro l'ultima prova..." prima di lasciarli andare però, si girò di scatto, indicando uno per uno i tre ragazzi "Ma che sia chiaro, che questo venga messo a verbale nel loro diploma" si fermò in particolar modo su Jim "Sempre... Se verrete promossi."
Jim si sentì in dovere di dire la sua questa volta, ma prima che potesse anche solo aprir bocca, la stretta sulla spalla di Sinbad si fece leggermente più forte.
"Ricevuto" fece lui, chiamando con un cenno i ragazzi "Coraggio, andiamo."
Mentre si allontanavano, Moana avvertì lo sguardo pungente di Frollo anche una volta uscita dall'ufficio.



Dopo aver percorso un breve tratto, Sinbad si lasciò andare in un'espressione più rasserenata, mollò la presa sui ragazzi e si concentrò su Doppler. Gli diede una pacca sulla spalla forse più forte di quanto avrebbe pensato, visto che rischiò di fargli cadere gli occhiali dal naso.
"Ottimo lavoro doc, ti sei fatto valere."
"Per l'ultima volta Sinbad, sono un Astronomo, non un dottore!" rispose esasperato "O meglio, sono un dottore, ma non quel tipo di dottore!" concluse gesticolando.
Sinbad alzò gli occhi al cielo, divertito nel vederlo irritarsi per una cosa tanto futile e alla fine questo fece sorridere anche i tre ragazzi, alleggerendo un po' quella tensione accumulata poco fa.
Ma il bel momento venne interrotto dalle successive parole di Doppler "Ad ogni modo...Non penso proprio che tutti voi vi siate messi d'accordo per compiere quel gesto tanto sconsiderato. Deduco che abbiate preferito prendervi la colpa per aiutarvi."
I tre si scambiarono un'occhiata in silenzio.
"Non so se ci sia davvero il colpevole tra voi. E non approvo il gesto, lo sapete..." continuò, togliendosi gli occhiali e iniziando a pulirli minuziosamente con un piccolo straccetto dalla tasca della sua giacca "Mi spiace vedere studenti tanto in gamba cedere all'ira in quel modo" concluse, rivolgendo una particolare occhiata a Jim.
"Frollo ha punito i nostri compagni!" intervenne Moana, incrociando le braccia.
L'uomo fermò la pulizia degli occhiali e la fissò. 
"Le sembra giusto?" continuò ad insistere lei.
"No, assolutamente." 
"Quindi?" chiese poi Jim, impaziente "Non farete niente per impedire a quel pazzo di comandare la scuola?"
Doppler sospirò, massaggiandosi il capo "E' complicato, Jim."
"Che cosa è complicato? Lui è uno solo, se tutti gli insegnanti si opporrann..."
"Non possiamo" lo fermò "Johnson lo ha fatto ed è stato licenziato, non possiamo perdere altri insegnanti, non adesso senza Nord e Bunnymund."
Jim fece per parlare, ma Sinbad lo precedette entrando nel discorso "Dovete capire che... Per quanto ci piacerebbe sbattere le chiappe di quel tipo fuori da quell'ufficio, al momento non è possibile e non possiamo permettere che altri insegnanti perdano il lavoro."
A quelle parole, Jim sbuffò infastidito "Non volete lasciare il posto, ho capito..." 
"Non vogliamo lasciare voi" lo corresse Doppler, serio.
Allora l'espressione di Jim cambiò, sentendosi improvvisamente meschino per quella battuta infelice. Con un po' di imbarazzo , provò a scusarsi, ma l'altro lo congedò.
"E comunque..." mormorò Sinbad, poco prima che si allontanassero "Detto in amicizia, quella statua era orribile."
La battuta suscitò inevitabilmente un risolino da parte dei tre ragazzi, mentre Doppler invece gli lanciò un'occhiata truce.
"Sinbad! Ma..."
"Oh d'accordo, d'accordo!" allora prese ad assumere uno sguardo più serioso, cercando di apparire più autoritario possibile "Ne riparleremo domani, ora filate nei vostri dormitori, tutti voi..." i suoi occhi slittarono poi sul Serpeverde "Tranne te, James."
Quest'ultimo cercò di tirar fuori le scuse più originali possibili, ma Doppler non si lasciò incantare, tanto che alla fine ebbe la meglio. Scortò via Jim e anche Sinbad sembrava in procinto di fare lo stesso con Tadashi, ma il ragazzo si offrì di accompagnare Moana almeno per un tratto.
Come c'era da aspettarselo, Sinbad si lasciò convincere in fretta e, dopo aver fatto l'occhiolino ad entrambi, raccomandò comunque a Tadashi di non metterci troppo tempo.
I due ragazzi si allontanarono in silenzio, passando per quel lungo corridoio ormai deserto.
"Deve averlo fatto arrabbiare" chiese Tadashi a Moana, indicando con un cenno del capo dietro di loro 
"Lo penso anche io..." ammise l'altra, pensierosa. 
"Credi che gli farà una bella lavata di capo?" 
"Forse, ma il professor Doppler ha molto a cuore Jim. Sa come prenderlo." 
Poteva giurare che tra tutti gli insegnanti, lui era quello che più aveva cercato di aiutare Jim in passato, quando aveva problemi a socializzare con chiunque.
Essendo un appassionato della cultura babbana, sapeva che ogni tanto Jim gli portava qualcosa che la sua famiglia usava tra la sua gente, come degli strani utensili per cucinare o delle carte da gioco.
"Forse tra lui e Sinbad, potremmo sperare in una punizione più fattibile" continuò lei "Grazie per il vostro aiuto, ma non dovevate mettervi nei guai per me."
"L'unione fa la forza!" le sorrise Tadashi "E poi non sarà così male, dai."
"Tu credi?"
"Se sono fortunato, forse passerò la mia punizione con te."
Moana si fermò, arrossendo appena. Tadashi era vicino a lei e la fissava con un lieve sorriso sulle labbra.
Non disse altro, anche perché ormai erano arrivati e si ricordava della premura del preside sul fatto di non fare troppo tardi. Moana d'altra parte provò a dire qualcosa, ma tutto quello che riuscì a fare fu rispondere al suo sorriso con uno timido e un po' impacciato.
"A domani" fece lui, accarezzandole una spalla mentre si allontanava.
Moana rimase ancora ferma, con il sorriso ormai bloccato in un'espressione fintamente allegra, quando dentro di lei avrebbe voluto sprofondare.
Temeva di piacere a Tadashi, dopo quel piccolo scontro tra lui e Jim alla seconda prova aveva ben pochi dubbi. Tuttavia, complice anche il fatto di sentirsi letteralmente incapace nell'ambito amoroso, e la paura di poter in qualche modo rovinare la loro bella amicizia si fecero presenti e le impedirono di agire.
Tadashi ormai si era esposto, forse non del tutto, ma presto o tardi lo avrebbe fatto. E la prossima volta avrebbe dovuto darci un taglio e cessare ogni suo tentativo in modo da non illuderlo ancora.
Una volta separati, fece per tornare al suo dormitorio, non aveva mai sentito il suo corpo reclamare così tanto un letto nemmeno dopo le due prove del Torneo. Era come se tutto lo stress accumulato le avesse esaurito le forze di punto in bianco.
La testa le faceva male, complice tutto quel groviglio di pensieri che non facevano che tormentarla, non avrebbe retto ancora per molto, se lo sentiva.
Quanto avrebbe voluto avere tra le mani una Giratempo e tornare a prima che tutto questo iniziasse: svegliarsi senza il pensiero di rimanere uccisa, Anna che dopo un breve momento di blackout appena sveglia, avrebbe riempito la stanza di domande, Merida le avrebbe tirato un cuscino in testa per zittirla, Judy invece sarebbe già stata alzata e vestita per andare a fare il suo solito giro per i corridoi. A colazione ci sarebbero stati Belle e Hiccup con cui scambiare quattro chiacchiere poco prima dell'inizio delle lezioni, con Jim perché odiava ogni tipo di socializzazione il mattino presto. 
Moana sorrise a quei pensieri.
Non aveva mai fatto caso quanto fosse bella tutta quella leggerezza, quella routine che ora le mancava più che mai. 
Ma ora era tutto diverso: l'anno stava per finire, Belle non c'era più, la scuola era cambiata.
Girò l'angolo e vide il ritratto che le avrebbe aperto il passaggio per entrare nel dormitorio, ma dell'uomo che stava all'interno non vi era alcuna traccia.
Sbuffò con aria esausta.
"Ci mancava solo questa."
Non era la prima volta che Alan-a-Dale (*) lasciava il suo quadro, probabilmente per andare a cantare qualche racconto durante gli anni in cui era ancora vivo. Lo faceva spesso, ma per fortuna era facile da individuare, bastava sentire le melodie della sua chitarra.
Appena mosse un piede per voltarsi, vide Judy arrivarle in contro. A quel punto lei scattò come se avesse appena visto un fantasma, complice anche l'illuminazione del corridoio.
"Merlino..." si portò una mano al petto e sospirò "Judy... Che stai combinando?"
L'altra inarcò le sopracciglia "Ti cercavo. Dopo oggi sei sparita, ho incrociato prima Tadashi e mi ha detto che stavi tornando al dormitorio" il suo sguardo poi sembrò ammorbidirsi "Tutto bene?"
Moana si portò una mano tra i capelli, spostandosi qualche ciocca "Si', sono solo... Stanca. Volevo andare a dormire, ma a quanto pare il cantastorie non c'è" avanzò poi di un paio di passi per superarla e darle le spalle "Meglio cercarlo, l'ultima volta una del terzo anno è rimasta fuori tutta la notte. Non vorrei fare la stessa fine."
"Siete stati mandati nell'ufficio di Frollo" continuò Judy, ignorando l'argomento del quadro.
Moana si strinse le spalle "Jim e Tadashi mi hanno dato una mano, e si sono presi la colpa al posto mio."
Judy sussultò, ma Moana, come se le avesse letto nel pensiero, si voltò per rassicurarla "Doppler e Sinbad si sono intromessi e ce la siamo cavata, non temere."
A quel punto l'altra si rilassò, grata che nessuno dei suoi amici avesse ricevuto quelle punizioni.
"Immagino che attaccare i Campioni sia alquanto sconveniente."
"E' quello che gli hanno fatto pensare."
Judy sorrise appena e portò le mani ai fianchi "Beh, essere scelti dal Calice ha i suoi vantaggi dopotutto."
Un sorriso forzato si formò sul volto di Moana "Già."
Spostò lo sguardo lungo il corridoio "Ci penso io a cercare Alan."
Judy sembrò annuire, anche se non pareva del tutto convinta.
Era stufa di tutto quel silenzio tra loro, prima erano migliori amiche, ma dal Ballo del Ceppo era andato tutto in discesa. Non c'era più quella confidenza di un tempo e tutto questo le mancava terribilmente, perché sentiva che in parte era colpa sua.
Sapeva di averla fatta sentire in colpa per la morte di Belle, non glielo aveva mai detto apertamente, ma era chiaro nel suo sguardo che si sentiva presa in causa e lei si odiava per questo. Non avrebbe mai voluto farla sentire così, non se lo meritava, non lei.
"Ehi... Ascolta..."
Moana la fissò perplessa.
Judy si era portata una mano tra i capelli ormai sciolti "Mi spiace davvero per come mi sono comportata in questi mesi. Se pensi che ti dia la colpa per quello che è successo a Belle... Devi sapere che non è vero. Se ti ho dato questa impressione ... M_me ne vergogno."
"Oh Judy..." Moana le si avvicinò, sorridendole per farla sentire almeno un po' meglio, ma lo sguardo dell'altra parve ancora più malinconico.
"Tu almeno la stavi cercando... Ed io cosa facevo nel frattempo?" Judy cercò di cacciare via le lacrime, ma stava diventando sempre più difficile "Forse, se fossi stata al ballo, non si sarebbe allontanata..."
"Nemmeno tu hai colpe" la rassicurò Moana.
Judy la guardò solo per qualche istante, poi abbassò nuovamente lo sguardo, trattenendo un singhiozzo "E' solo che... Mi manca..."
Di nuovo il silenzio, questa volta interrotto dalla voce bassa di Moana "Anche a me..." cacciò via una lacrima "Mi manca sentirla fantasticare su quel viaggio in Francia che avrebbe fatto dopo il diploma..." guardò Judy ma, non ricevendo alcuna reazione, continuò "Non faceva che parlarne, la alternava a quei rebus che faceva dopo pranzo."
Questa volta vide l'amica tirare leggermente un sorrisetto al lato della bocca, come se si fosse ricordata di un evento in particolare.
"Solo lei poteva rilassarsi con i rebus sull'alchimia" aggiunse Judy, cercando di buttarla un pochino sul ridere.
Era difficile per entrambe, ma sentivano che non parlandone, avrebbero potuto dimenticare le cose belle di lei, come quando le faceva sorridere, le loro giornate al Lago Nero, i pomeriggi di studio intensivo.
"Era sempre stata la sua materia preferita dopo Pozioni. Su quella non la batteva nessuno. Ricordo come brontolava quando qualcuno le chiedeva gli appunti ogni volta" continuò Moana.
Non volevano perdere quei ricordi e non voleva che Judy si crogiolasse in quel dolore per tutta la vita, dandosi una colpa inesistente.
Judy a quel punto tirò su col naso "Pensavano di facilitarsi il lavoro, ma Belle non era fatta così. Aiutare sì, copiare..."
"Assolutamente no!" recitò Moana e incrociando il suo sguardo. 
Per la prima volta da quando avevano iniziato a parlare, la vide sorridere un po'.
"Ricordi quei racconti babbani che leggeva sempre?" 
Il sorriso di Judy parve allargarsi "Assurdi! Come caspita fai a scambiare una mucca per dei fagioli?"
Risero entrambe, sentendosi stranamente un po' meglio.
"Adorava quella storia" sospirò Moana con un mezzo sorriso "Ma la migliore la sappiamo tutti qual è..."
Anche Judy sembrò della stessa opinione "Oh si. Com'è che lo descriveva? Posti esotici..."
"Intrepidi duelli, incantesimi..." continuò l'altra.
"Un principe misterioso!" conclusero in coro, finendo col mettersi a ridere.
L'atmosfera sembrava essersi alleggerita e per la prima volta per Moana e Judy sembrò come essere tornate amiche come un tempo.
"Era da tanto che non ci pensavo..." sospirò Judy, abbassando di poco lo sguardo.
Moana le posò una mano sulla spalla "So che è difficile, ma credo che... anche se male, dovremo far tesoro di questi ricordi" sorrise, ma la sua espressione si fece più malinconica.
"...Fa male" mormorò Judy a bassa voce..
La stretta dell'amica tremò "Lo so."
"Ma hai ragione. Smettere di parlare di Belle, sarebbe come smettere di ricordarla."
Si sorrisero, poi Moana la abbracciò "Siamo sempre migliori amiche, vero?"
Judy fece una presa ancora più forte.
"Sempre."
Entrambe erano così contente di aver finalmente chiarito che in quell'abbraccio sentirono un po' come se anche Belle fosse li con loro.
"Oh...Interrompo un bel momento?" fece la voce di Isabela alle loro spalle.
Moana avvertì il corpo di Judy irrigidirsi appena e sebbene fosse ancora avvolta in quell'abbraccio, poteva sicuramente immaginare la sua espressione in quel momento.
Se c'era una persona che non sopportava Isabela più di lei, era proprio Judy.
"E' tutto a posto" disse, sostenuta dallo sguardo dell'amica "Che succede?"
Isabela si stava lisciando i capelli con una mano, ma a quella domanda smise subito, irrigidendosi a sua volta.  
"A dire il vero...Vi stavo cercando" disse, distogliendo lo sguardo da entrambe "Tutte e due" aggiunse infine.
Prima che qualcuna di loro potesse dire qualcosa, Isabela fece un passo in avanti per rivolgersi principalmente a Judy "Volevo... Ringraziare innanzitutto te."
"Me?" fece lei un po' sorpresa.
"Camilio mi ha detto che hai provato ad opporti a quel pazzo. Poi... La situazione è andata com'è andata, ma almeno ci hai provato" arrossì appena "Ti era stata offerta la mia posizione di Capo-scuola e hai rifiutato."
Judy non sapeva bene come rispondere, era talmente abituata a lanciarsi solo delle frecciatine con lei da rimanerne quasi senza parole.
"Ti ho giudicata male, Hopps."
In tutti i sette anni che si conoscevano, probabilmente questo era stato uno dei pochi momenti, se non l'unico, in cui per la prima volta tra lei e Isabela sembrava essersi creata una sorta di tregua.
In quel momento non era la Isabela perfettina, sempre in competizione per la scuola. Forse lo avrebbe rimangiato il giorno dopo, ma in queste circostanze sembrava addirittura simpatica.
"Credo anche io" aggiunse, stupendo entrambe le ragazze "Come sta tuo cugino?" 
Isabela battè le palpebre un paio di volte, le faceva così strano fare una conversazione del genere con una che fino a poco tempo fa si era sempre scontrata.
"Meglio di prima, credo che smetterà con le imitazioni per un po'. Io e le altre cercheremo di non perderlo di vista" alzò poi lo sguardo verso Moana "E per quanto riguarda te... Hai avuto un bel coraggio prima. Una degna Grifondoro" sorrise.
Era seriamente compiaciuta, glielo si leggeva in faccia.
"Non so se definirlo coraggio, ma..."
"Hai espresso tutto quello che molti di noi pensano" disse Isabela, incrociando le braccia al petto.
Moana non disse altro, si limitò ad annuire e sorridere appena, tornando inevitabilmente col pensiero di quella terribile giornata. Isabela parve accorgersene e le si avvicinò "E' un problema se parliamo..." diede una veloce occhiata a Judy li vicino, per poi tornare a fissarla "In privato?"
Le due Grifondoro si scambiarono uno sguardo.
"E' per tu sai chi" la voce di Isabela si fece più bassa, come se avesse paura di essere ascoltata.
A quel punto l'altra capì a chi si stesse riferendo.
"Intendi..."
Isabela annuì.
"Ma non avevi detto che non sapevi nulla?"
La ragazza sospirò un po' spazientita e con una mano spinse Moana lontano da Judy in modo che non potesse sentire "Non te la prendere, torniamo subito!"
Judy non capì cosa diamine stava succedendo, ma da come la stava ignorando ora Isabela, iniziò a pentirsi di averla trovata simpatica poco fa.
Isabela cercò di ignorare il suo sguardo fulmineo e si concentrò sull'altra Grifondoro "Quello che hai detto oggi a Frollo mi... Mi ha spaventata..." abbassò leggermente lo sguardo, spostandosi dal viso una lunga ciocca dei capelli "Quando hai chiesto di nostro zio, parlavi di una... Profezia?"
Moana annuì "Si devo... Devo capire esattamente cosa fare."
"Ha fatto una profezia su di te?" chiese. Non sembrava scettica come la volta scorsa.
"Una specie..." rimuginò lei.
Ma la risposta sembrava non convincere del tutto Isabela.
"E' proprio questo il problema!" Si difese ancora Moana "E' sparito prima che potesse spiegare tutto. Io... Credo di dover fare qualcosa" si fermò, titubante "Qualcosa di importante..."
"Guarda che le profezie non sono manuali."
"Lo so bene. Ma se coinvolgono altra gente, voglio sapere più dettagli possibili."
Aveva una terribile sensazione e anche Isabela dal suo sguardo parve capire, almeno in parte, il suo stato di preoccupazione.
"Capisco."
Moana la guardò, decisa "Sai dove si trova, quindi?"
L'altra parve un po' riluttane nel rispondere, ma alla fine cedette "Non proprio, io non ho alcun contatto con lui. Sai come la pensiamo in famiglia..."
Purtroppo Moana non riuscì a trattenne un sospiro infastidito. Per quanto si sforzasse non riusciva ad appoggiare gli ideali della famiglia Madrigal, ma in quel momento poco importava.
Isabela aveva ancora lo sguardo abbassato, sembrava voler trovare le parole giuste per parlare "...M_mia sorella è riuscita a contattarlo tempo fa, si sono scambiati qualche lettera" vide l'espressione di Moana ancora perplessa e si affrettò a correggersi "Non Luisa, l'altra mia sorella."
"Altra?" Judy sbucò vicino a loro "Non hai mai parlato di un'altra sorella."
Isabela le lanciò un'occhiataccia in risposta "Quale parte di privato non hai capito?"
"Un po' difficile farlo in mezzo al corridoio" fece Judy sollevando le sopracciglia.
Isabela sbuffò "Se qualcuno non fosse così ficcanaso..."
A quel punto Judy assottigliò lo sguardo "Come scusa?"
"Ehi no!" le fermò Moana, mettendosi in mezzo "Per favore, non è il momento di mettersi a litigare!"
Le due si guardarono infastidite, ma decisero di comune accordo di fare una tregua. 
Moana fissò Isabela per poi indicare Judy col capo "Le avrei detto tutto comunque."
L'altra ci capì ancora meno e, sebbene Isabela non sembrasse particolarmente contenta di questo, alla fine accettò.
"Mia sorella... Mirabel" iniziò, dando una fugace occhiata a Judy "E' una magonò , ecco perché non ne sapevate nulla. E non vado di certo a raccontare della mia vita privata a chiunque!" tirò poi fuori dalla borsa una serie di lettere spiegazzate e gliele porse "Ecco, queste sono tutte quelle che si sono scambiate lei e mio zio."
"Quindi lo sapevi fin dall'inizio?" chiese Moana, mentre le leggeva.
Isabela sospirò, portandosi nuovamente le mani ai fianchi "Non andiamo molto d'accordo, ma... Sapevo che stava tenendo nascosto qualcosa. Può farmi arrabbiare quanto vuole, ma la conosco meglio di chiunque altro."
Lo sguardo delle altre due si addolcì un pochino, ma non dissero nulla per non interromperla.
"Comunicano per lettere da mesi ormai. Se Abuela lo sapesse... Mirabel sarebbe in grossi guai. E' per questo che le ho volute tenere io" si portò una mano sul viso, angosciata.
"Potrebbe sapere altro? Magari le ha detto qualcosa su dove si nasconde..."
"Non saprei, ma potrei provare a chiederglielo" vide guardarla in modo strano e allora si affrettò subito a rispondere "Abbiamo degli specchi comunicanti."
"Specchi comunicanti?" ripeté l'altra, dubbiosa.
Isabela si lasciò sfuggire uno sbuffo "Nostra madre ce li ha regalati lo scorso Natale, in modo da rafforzare il legame tra sorelle" finì le ultime frasi facendo le virgolette con le dita.
Moana le sorrise, grata di aver accettato di aiutarla "Grazie Isabela."
L'altra ricambiò, seppur un po' imbarazzata.
"Non ti ci abituare" scherzò, facendo l'occhiolino sia a lei che a Judy, per poi salutarle e allontanarsi verso il suo dormitorio.
Moana rimase a fissarla ancora per qualche secondo, in silenzio, finche' non avvertì lo sguardo curioso di Judy addosso "Ora dovrai spiegarmi MOLTE cose."



 
 
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NOTE AUTRICE:
 
Sono tornata!
Oddio questo capitolo, lo avrò riscritto dieci volte come minimo, ora stiamo arrivando ad un punto che mi ha sempre turbata a livello di storia. Nel senso che temo tantissimo che perda di qualità. Non so, paranoie mie probabilmente.
Ad ogni modo sono felicissima di continuare a scrivere, purtroppo il periodo è quel che è, poco tempo ma tanta voglia di andare avanti. Spero di tornare ad aggiornare con più frequenta verso ottobre.
In questo capitolo finalmente Moana e Judy si parlano e tornano ad essere amiche come prima. So che non era stata molto marcata questa cosa, ma alla fine non c'e' mai stato un vero e proprio litigio tra loro, semplicemente la morte di Belle le aveva allontanate perche' entrambe si attribuivano delle colpe, e non parlandone pensavano che una ce l'avesse con l'altra. 
Spero di aver reso tutto bene, mi sono divertita qui con le citazioni!


Alan-a-Dale (*): E' il cantagallo del film Robin Hood! Mi piaceva l'idea di un quadro che lasciava ogni tanto la sua postazione, così ecco Alan (nome del doppiatore originale) che si diverte a cantare le sue storie in giro per Hogwarts anche negli orari più insoliti.

Alla prossima!
 
~Spirit~   
  
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