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Autore: Ino chan    28/08/2023    1 recensioni
«Non dovevi uscire con quella?» cioè, così le è parso di capire. Non ha mica indossato l’armatura per capire cos’è che quella papera nuda (ovvero senza piume), gli stava dicendo. È una persona rispettosa dell’altrui privacy lei.
Anthony scoppia a ridere e lei si copre il viso con le mani.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Morgan Stark, Nuovo personaggio
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie ' The world needs the next Iron Man '
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SEGUITO DI: Il ballo scolastico
 
 
 
«Ferrovecchio stai cercando di banchettare con il mio cadavere?»
Morgan sussulta all’ennesimo pizzicotto della mano bionica e alza lentamente il viso dal pavimento per cercandola con lo sguardo. È arrivata bippando freneticamente – i bip in codice binario sono un regalo di suo padre per il suo terzo compleanno, visto che amava tanto quella servizievole manina di ferro da invitarla al suo thè pomeridiano con le bambole– e dopo averle girato attorno per una decina di volte, ha iniziato a pinzarle i fianchi e le braccia come per assicurarsi che sia ancora viva. Infatti quando la vede alzare su la testa, smette di fischiare come un merlo impazzito, e si china a tirarle delicatamente una ciocca di capelli per scoprirle il viso.
«Sto bene. So-Sono solo un po’ stanchina.» forse dovrebbe rivedere la sua concezione di stanchezza, si dice subito dopo, perché non è normale a ridursi a pelle d’orso sul pavimento e non avere la forza di alzarsi. Ma è anche vero che sono settantadue ore che non dorme ed è già molto che non sia impegnata in una infervorata discussione filosofica con la sua scarpa sinistra.
Ridacchia al pensiero, visto che è già successo, e non sta ragionando per ipotesi catastrofiste, mentre le porte automatiche si aprono e Ferrovecchio bippa a saluto verso il nuovo arrivato. Sente sbuffare, e solo da quel verso seccato lo riconosce. «Stark spero che tu sia crepata una volta per tutte e sia la tua carcassa quella che sto per raccattare da terra.»
«Chi ti ha chiesto di raccattarmi da terra, Rogers?»
Un attimo dopo ce l’ha di fronte, le mani ai fianchi e un sopracciglio sdegnosamente sollevato. Ha la faccia di uno che la sta sfidando a dargli contro ancora una volta, che sarebbe capacissimo di mollarla lì, fino a quando sua madre o Happy, avranno la bontà di chiedersi che fine ha fatto e com’è che non torna a casa da tre giorni.
«Se la metti così.»  alza il mento, tirando indietro un ciuffo di capelli, e nello spazio in cui la mente di Morgan impiega a chiedersi dov’è che ha imparato questi atteggiamenti da diva consumata, l’ha già aggirata per metà
 «No! Tirami su. Ho freddo al pancino, se continua così mi verrà la diarrea!» Allunga un braccio alla cieca, lo afferra per i pantaloni, e anche se non ha subito l’iniezione del siero, è decisamente nipote di suo nonno. Gli basta semplicemente tirare su il piede per compiere un passo, per trascinarla con la stessa facilità con cui una persona normale inciampa in un sacchetto che poi gli rimane appiccicato alla suola della scarpa. Morgan si ritrova a venire sollevata e poi a cadere, con un verso di dolore, per via della zuccata a terra, e immediatamente, Anthony si ghiaccia, preso di sorpresa, mentre lei, con il braccio teso e la fronte per terra, inizia a ridere il secondo dopo.
«Stupida potevo farti male, che diavolo fai?»
Si china a raccoglierla da terra – finalmente direbbe Morgan, se non fosse troppo impegnata a sbellicarsi –  rigirandosela fra le braccia per poterla guardare in faccia «Che cavolo ridi? – scrolla la testa sconfitto – Io mi domando perché ancora ti parlo.»
«Perché sono la luce che illumina la tua vita?»  Morgan si stropiccia gli occhi con il dorso della mano, ma è certa che Rogers, non solo ha spalancato gli occhi, ma che sia anche arrossito fino alla radice dei capelli. Un attimo, una vampa di pochi secondi, eppure… Tira su la testa dall’avambraccio del ragazzo «Rogie, ma sei arrossito?»
«No, assolutamente, perché dovrei?»
Già…Perché dovrebbe?
 
 
«Chi cazzo è quella?»
«’giorno principessa.»
«Chi-cazzo-è-quella?»
Intanto che Peter cerca di capire a chi Morgan vorrebbe levare la pelle di dosso, questa viene afferrata per le braccia da America Chavez, che la costringe ad alzarle e abbassarle seguendo il suo respiro e con le tempie massaggiate da Kate Bishop. A differenza di Spider-Man, che guarda senza capire in direzione di Anthony, piegando lentamente la testa verso la spalla, come se questo servisse a mettere meglio a fuoco la situazione, le due ragazze sembrano aver inteso all’istante che cos’è che non va.
«Devo ripeterlo? Chi è quella?»
«Connie Ferrari.»
Morgan si volta a guardare America dietro di lei, che continua a costringerla ad alzare e abbassare le braccia: dettagli. Le servono dei dannati dettagli. Perché una figa spaziale come quella è a meno di dieci chilometri da Anthony? Perché gli sta facendo gli occhi dolci? E perché lui non sembra avere il solito palo nel sedere?
«Merda, ma solo con me sembra che ha mangiato nichelini?» ringhia.
«È il nostro avvocato. Degli Avengers. Sai per robe, cose legali, serve qualcuno.» Peter non sembra ancora aver capito, nonostante la maschera, Morgan può intuire che la sta guardando accigliato «Perché sei così arrabbiata? Non sarai gelosa di Anthony, vero?»
«IO, GELOSA DI ROGERS? ASSOLUTAEMENTE NO.»
 
 
Assolutamente sì, è gelosa. E pure passivo aggressiva a quanto pare. Visto che Anthony le ha semplicemente chiesto di passarle il tablet accanto a lei, e se non fosse lui – quindi impossibile da ferire facilmente -  l’avrebbe praticamente ammazzato. Gliela tirato in faccia, con tutta la forza di cui è capace, e anche se sa che non gli ha fatto molto danno, una parte di lei gongola a vederlo massaggiarsi la parte ammaccata «Ohi, che ti prende?»
«Niente, che mi prende?» 
«Mi hai fatto male.» Quando Anthony abbassa lo sguardo sulla mano che ha usato per massaggiarsi il naso fino a un attimo prima e tira le labbra in una piccola smorfia scontenta, Morgan è certa di aver sentito una parte di lei squittire. Adorabile, maledettamente adorabile. LO ODIA. Si tira su, mulinando i capelli, tira su il mento nella posa più sdegnosa che conosce. «Beh, chiama il tuo avvocato e fammi causa.»
È certa di aver vinto. È pronta a imboccare la porta della saletta ristoro in cui si trovano fra immaginari scrosci di applausi quando sente Anthony sussurrare, prima stranito «Avvocato?» e poi un divertito «Avvocato.»
«Mh?» lo guarda da sopra una spalla.
«Morgan…Sei gelosa?»
Morgan è certa di essere sprofondata nel pavimento fino alla testa per la vergogna. Perché per quanto posta come una domanda, è chiaro che Rogers sia convinto che è gelosa. E poi non la chiama mai per nome, se non quando è veramente arrabbiato oppure preoccupato o, in questo, sta gongolando «Perché diavolo dovrei essere gelosa di te?»
«Dimmelo tu.»  sta cercando di non riderle in faccia, il malvagio, lo sa, Lo conosce, fin troppo bene, ormai.
«Non sono affatto gelosa di …OH MOLLAMI.» si ritrova a venire strattonata per il cappuccio della maglietta e a seguire Anthony piegata in avanti, puntando i piedi come un asino che non vuol camminare.
«Ti offro un hamburger, così ti calmi.»
«Non dovevi uscire con quella?» cioè, così le è parso di capire. Non ha mica indossato l’armatura per capire cos’è che quella papera nuda (ovvero senza piume), gli stava dicendo. È una persona rispettosa dell’altrui privacy lei.
Anthony scoppia a ridere e lei si copre il viso con le mani.
«Le dico che ho da fare con te, contenta, uhm? – si zittisce e scoppia a ridere – Hai seriamente messo le dita a tenda come il signor Burns?»
«Chi io? Assolutamente no.»

 
FINE
Morgan è cotta, ma come Tony c’ha messo un po’ per cedere con Pepper, anche lei non sembra volersi rendere le cose facili in campo amoroso e aprire il suo cuore a Anthony.
 
 
Altre piccole storie su questi due, scritte dal telefono a orari improponibili, le trovate sulla mia PAGINA AUTORE su FACEBOOK 

Headcanon and more:
 
• America Chavez: adolescente proveniente da un altro universo con l'abilità di viaggiare attraverso le dimensioni, diventata poi protetta di Stephen Strange in Doctor Strange nel Multiverso della Follia
• Kate Bishop: eroina che abbiamo incontrato per la prima volta nella serie dedicata a Occhio di Falco, sua succeditrice al titolo.
• Connie Ferrari: Connie era un noto avvocato difensore nell'area di New York. È stata sentimentalmente legata a Steven Rogers nei fumetti.
   
 
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