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Autore: killian44peeta    28/08/2023    0 recensioni
Sequel di
-Gli Elementi 1
-Gli Elementi OS- L'esterno (1.1)
-Gli Elementi 2
-Gli Elementi OS- L'interno (2.1)
"La debolezza deve essere eliminata. Devi farla fuori. Se la manterrai viva sarai... umano"
Il battito cardiaco accelerò e rallentò così tante volte che pareva quasi il tempo fosse impazzito, sbattendogli nel petto e nelle tempie come non mai, dapprima velocizzandosi, poi cristallizzandosi, con i secondi che gli scorrevano addosso, pesanti come massi che crollavano sulla sua schiena già piegata, con i respiri che gli uscivano dalle labbra in un totale disordine, il sudore che gli percorreva la fronte e le mani.
Sentiva che l'arma poteva scivolargli dalle dita per quanto i suoi palmi si stavano bagnando, bollenti a dir poco rispetto alla superficie gelida e perfetta di quella sottospecie di spada.
"Uccidila. O ora o mai più"
Vide la ragazza aprire le braccia, mostrando a pieno il petto, pronta a ricevere il colpo, guardandolo, con le lacrime del biondo che le crollavano addosso, ma senza spostarsi affatto, senza cercare di asciugarle con la mano.
Semplicemente lo guardava ed aspettava, silenziosa, con la tranquillità inscritta in ogni movimento e ogni cenno del suo corpo.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli Elementi- saga'
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No Pov.

Morgan era davanti alla montagna, ma si teneva distante: il motivo era comprensibile, soprattutto dovuto ad un fatto.

Vi erano tutti gli Spettri, tutti contro la barriera, che la circondavano come dei cani da caccia, pronti ad assaltarla quando fosse sembrato, per loro, il momento opportuno.

Il guardiano digrignò i denti, irritato : come avrebbe fatto ad entrare? Lui non era capace di sconfiggerli e soprattutto non sapeva come fare.

Una cosa era abbattere Demoni, un altra quegli esseri.

Si appoggiò alla schiera di enormi radici che proteggevano la città dalle onde, quasi sedendosi su di esse e nascondendosi in contemporanea, tenendo d'occhio quell'esercito in volo.

Quando aveva lasciato la Montagna sul Lago, non si sarebbe aspettato minimamente tutto l'affollamento che era così giunto di colpo.

Rimase lì per diversi istanti che parvero infiniti, cercando di rimuginare su come fare per infiltrarsi.

Era il dodici Marzo: se entro il primo Aprile quelle figure lugubri fossero state ancora lì, decisamente non ci sarebbe stato scampo.

Doveva trovare un modo per oltrepassare quella barriera senza venire fermato da un maledetto essere dei troppi... Ed in fretta.

Cercò dunque un punto cieco con lo sguardo, non trovandone alcuno.

"Come fare? Forse dal basso? O forse dal lato opposto?" Si chiese, prendendo a battere frequentemente le ali in direzione del fondo della montagna, con l'unico risultato che si trovò davanti ad ennesima orda di Spettri.

"Accidenti. E ora?"

*
-Allora. Il primo punto di domanda della lista é, sicuramente, come distruggiamo gli Spettri?- asserí Silver, appoggiandosi la mano sul mento e prendendo a dondolare le gambe sotto il tavolo, provocando un silenzio tombale abbastanza pesante.

La risposta non sembrava aleggiare nella mente di nessuno, per quanto tentassero di trovarla, almeno per i primi minuti, difatti li passarono rigirandosi i pollici ed accettando le cioccolate liquide e calde che una delle donne della montagna portò loro.

-Uhm.- intervenne Nemes, di colpo, dopo averne bevuto un sorso -Di certo non combattendoli con gli Elementi- asserí la castana con leggero rammarico.

-Vero- confermò Task, giocherellando appena con la tazza -Io e Nemes -lanciò uno sguardo alla castana che fece un cenno di testa - Vi abbiamo provato, ma non sono sorti molti risultati dal tentativo, anzi, abbiamo solo rischiato di fare una brutta fine-

-Che tipo di brutta fine?- chiese preoccupata Cathy a tale esposizione, soffiando sul liquido marrone, provando ad allontanare il calore di troppo che vi proveniva.

-Diciamo che se non fosse stato per la castana, saremmo morti entrambi, precipitando giù dal Pegaso che, tra parentesi, é scappato via senza farsi troppi problemi. - fece una pausa, prendendo un sorso del dolce liquido, apprezzando molto l'accenno bollente che gli percorreva lo stomaco, non facendosi problemi a berla anche in quello stato - Invece le sue radici ci hanno sorretto... le stesse radici che ora circondano la montagna-

-Ah. Capito- concluse il discorso l'albina, con un espressione lievemente più rasserenata, anche se non di molto.

Solo il pensiero che Fuoco e Terra sarebbero potuti essere già morti, in questo momento, la assillava pesantemente.

Avrebbe significato non solo perdere due amici, ma anche la totale fine dei giochi, contando ciò che Morgan in precedenza aveva detto.

-Forse dovremmo provare ad andare a logica- espose Will con un che di pensieroso, ticchettando le dita contro il tavolo e agitando leggermente la tazza -La barriera sembra riuscire a distruggerli, no? Di cosa sarà composta?-

-Sinceramente? Non si capisce, sembra semplicemente... Invisibile e senza struttura- asserí Nemes, non sapendo esattamente come esprimere la propria idea.

-Va bene. Mettiamo da parte la barriera per un po' . Uhm... Vi è sembrato vedere cose strane negli Spettri?-

-Cosa intendi?- domandò il rosso al Vento con tono lievemente confuso, girandosi di colpo al sentire il passare, dietro di loro, di delle cuoche che sollevavano un sacco probabilmente molto pesante.

-Credo intenda se ci è sembrato di vederli magari più deboli in qualche momento- fece Nightshadow, staccando le labbra dalla bevanda poco prima di parlare, lasciando la pietanza dolce sulla tavola ed osservando il Vento -É corretto?-

William annuí, incrociando le gambe -Corretto, sì.- fece un sospiro -Tipo... beh, Zéin era... - parve leggermente a disagio - Dannatamente umano- prese un respiro profondo -Ma allo stesso tempo aveva qualcosa di strano in sè, qualcosa che lo rendeva diverso ed è bizzarro che io non abbia mai dato peso al tutto.-

Il gruppo rimase a lungo in silenzio, aspettando che il blu procedesse nel discorso, sapendo abbastanza bene quanto risultasse delicato nel trattare di suo "fratello" .

-Era costantemente fissato sull'atteggiamento giovanile, anche se doveva essere più grande di me non sembrava crescere molto neppure nell'aspetto, solo ogni tanto si alzava di altezza, aumentando sempre quasi quanto me, cosa che all'inizio mi sembrava normale... Ma ora riconosco che non lo è molto. Non capiva come relazionarsi con le persone umane, aveva un terrore smisurato per i macchinari che sminuzzavano il cibo, era infastidito dal rumore, era possessivo nei miei confronti in maniera smisurata, tanto che bastava che qualcuno mi si avvicinasse per dire cose del tipo 'loro non ti meritano', era attirato dai colori e dal cielo stellato, ma diceva che per lui non avevano senso di esistere , poi non capiva particolarmente neppure le emozioni - il Vento assunse una espressione di vaga tristezza e di malinconia -Nonostante tutto era riuscito a farmi credere il fatto che fosse davvero un fratello su cui potevo contare-

-Lo pensi ancora come tale, vero?- domandò Silver, sorseggiando la cioccolata ed inclinando leggermente la testa, provocando un sospirare ed un -Purtroppo sì- da parte del blu, insieme ad una lieve smorfia amareggiata, da cui però lui si riscosse frettolosamente.

-Abbiamo incontrato un altro Spettro nel negozio della Vecchia- si ritrovò ad aggiungere Robin -Ma quello era uno Spettro che ha bevuto il sangue di unicorno- rimase brevemente in silenzio prima di spalancare le palpebre, quasi boccheggiando.

-Stai bene? Will?- prese a domandare Task, guardando il ragazzo dagli occhi viola che sembrava letteralmente in un coma mentale.

-Lui era riuscito ad attraversare la barriera. Non è che tipo, con quella caratteristica possa oltrepassare anche la barriera che circonda la Montagna? Magari assumendo poi l'aspetto di qualcuno?-

La preoccupazione e l'ansia presero istantaneamente ad accendersi in tutti loro.

Non avevano mai calcolato questo tipo di idea, ma neanche sfiorata mentalmente per un minimo, era stata un ipotesi così improvvisa e inaspettata che non potevano più nascondere la propria preoccupazione.

-Non siamo più al sicuro nemmeno qui? Neppure per questa parte di mese?- a Nemes fremette leggermente la voce, mentre si costrinse a lasciare la cioccolata liquida sul bancone per evitare di farla cadere a terra per colpa delle mani che non volevano darsi un contegno.

-A quanto pare no. Dobbiamo stare costantemente in allerta. Nessuno deve rimanere da solo e soprattutto non dobbiamo chiamarci in pubblico con i nostri secondi nomi, sperando che di danni non ne siano già stati fatti- fece Nightshadow di colpo, socchiudendo le palpebre e lasciandosi andare ad un sospiro amaro -Non possiamo fidarci più di nessuno, penso, anche perché non sappiamo se magari il cadavere di una malcapitata sia stato nascosto, occultato o sciolto magari nell'acido. Non ci siamo mai posti il problema di osservare chi avevamo attorno-

I sei si guardarono tra di loro, stringendo i pugni dall'ansia, mentre realizzavano che ormai il countdown era attivo: non potevano permettersi distrazioni di alcun genere.

Ogni sentimentalismo, ogni problema, ogni preoccupazione che non fosse basata sulla momentanea situazione, beh, doveva essere messa via; era strettamente necessario.

-Le altre domande, Silver- fece il Buio con tono serio ed avvolto dalla certezza che dovevano procedere nel lavoro da loro iniziato, anche se purtroppo di risposte, neppure in gruppo, alla prima domanda, non ne avevano ottenute, anzi, erano soltanto finiti con l'aggiungerne un ennesima e col riempirsi di preoccupazione e di ansia.

-Okay, allora, la seconda è: cosa ne facciamo di Luxor?- domandò l'azzurra, faticando inizialmente a leggere la calligrafia scarabocchiata dal Fuoco, la quale era abbastanza illeggibile per lei.

Il quesito lasciò tutti a guardarsi di nuovo tra di loro, seppur brevemente, cercando di far sorgere una risposta.

-Fin ora non ci sta fornendo alcun tipo di informazione e ricorda più un ostaggio- fece la Terra, oscurandosi parecchio in volto.

-Però Pandora sembra riuscire a fargli sputare qualcosa, anche se solo piccole informazioni, potremmo giungere a dichiarazioni ben più dettagliate grazie a lei... quella ragazza è magica- commentò Diana con tono di pura ammirazione, sorridendo lievemente.

-Ma c'è da ricordarsi che lo Spettro potrebbe assumere perfino il suo aspetto.- sentenziò Will all'improvviso, facendo sbiancare l'albina, la quale si cacciò le mani sulla faccia, finendo con l'asserire un -Dannazione- particolarmente frustrato.

Diana si era affezionata già alla figlia dell'anfitriona, per qualche motivo, sentirla nemica la deludeva davvero molto.

Ovviamente non era certo il fatto che lei fosse lo Spettro, ma non era neppure certo che non lo fosse.

"Dai, andiamo! Non posso accettare il fatto di dover sospettare di una ragazza come lei ! É.. É semplicemente fantastica ed è... Gentile... "Prese un grosso respiro "Io proprio non riesco a sospettare di nessuno, eh. Non mi viene naturale. Provarci mi fa sentire sbagliata o sporca, dannata me"

-Quindi? Che ne facciamo del Ghiaccio?- insistette il Fuoco, sperando in una risposta e guardando l'aria desolata di Swanlight con un leggero velo di tristezza, cercando di concentrarla sul da farsi.

-Dovremmo continuare a tenerlo d'occhio e soprattutto cercare di evitare che qualcuno gli si avvicini. Per quanto risulti insopportabile e seccante, non è dalla loro parte come non è dalla nostra. Non vorrei che lo uccidessero, anche se... forse... un po' se lo meriterebbe. Dopotutto però... non credo sia giusto. Io lo ho creato, quindi se è diventato così, in parte è colpa mia- rispose il Buio facendo una lieve espressione tra l'infastidita ed il perplesso, alzando lo sguardo quando il braccio dell'Acqua andò a scontrarsi con il suo.

-Okay- rispose semplicemente Silver, portando un annuire e degli altri 'sì' da parte dei rimanenti Elementi, non troppo ordinati, che arrivavano a sovrastarsi tra di loro, ma che almeno determinarono la scelta finale per una delle domande che finalmente aveva ottenuto una conclusione.

-Prossima domanda... mmmh... Dopo una probabile fratto improbabile sconfitta degli Spettri, come facciamo ad eliminare tutti i Demoni? Non mi sembrano pochi e anche se stupidi, il numero fa la differenza. Noi siamo a malapena in sei, più un sette dannatamente contro di noi. Come dovremmo fare?-

La domanda meritava decisamente un applauso o una sottospecie di premio per mister, o missis, sincerità, questo pensò l'Acqua tra sé e sé, dopotutto mostrava palesemente la situazione disperata in cui si trovavano: sei ragazzi, non proprio qualsiasi forse, contro il resto del mondo, in poche parole, nulla di facile da gestire.

"Una cosa da tutti i giorni" pensò, lievemente sarcastica, sarcasmo che la fece meravigliare di sé stessa "Prima o poi Guy mi attaccherà la sua costante negatività" pensò poi, trattenendo un ridacchiare a stento, non sapendo però che il suo pensiero era lo stesso, più o meno, anche degli altri.

Okay che magari polverizzare demoni era semplice, ma erano tanti, troppi da essere trattati senza avere perdite, soprattutto perché presto gli Elementi non avrebbero più avuto la barriera di protezione creata dallo Spirito non incarnato del Buio.

Sinceramente Guy avrebbe voluto poterla ricreare, magari, così da proteggere sé ed i suoi compagni dal pericolo, ma purtroppo non ricordava minimamente come costruirne una.

"Magari un qualche flashback sulla vita precedente sarebbe di aiuto, eh. Ma ovviamente no, il mio Elemento mi mostra solo scene del cavolo, totalmente deprimenti... ed ultimamente non si sono neppure più fatte sentire" pensò Virgil, aggrottando la fronte ed appoggiando le dita su di essa, andando a percepire il sudore che aveva preso ad inzuppargliela senza troppi problemi "Che disdetta"

-Forse, una parziale risposta, io ce l'ho- rispose improvvisamente Diana, così improvvisamente che tutti finirono con lo spalancare le palpebre e sussurrare qualcosa di simile ad un -Davvero?- a cui avrebbero potuto tranquillamente perdere la mascella per lo shock.

Lei rispose a tale domanda semplicemente annuendo, facendo calare un attenzione quasi estrema verso di lei e lanciando in seguito uno sguardo a Task -Ti ricordi alle fognature di Brooks?- asserí con voce leggermente più bassa, agitandosi sulla sedia.

-Sí... Me lo ricordo...- fece lui, con espressione tra il perplesso ed il poco allegro per motivi praticamente ovvii: stava parlando del posto dove aveva perso suo padre.

-Era un raduno, uno dei covi dei demoni!- disse subito lei, battendo il pugno della mano destra sul palmo della sinistra -Prima di tutto dovremmo scoprire quanti sono e dove sono, poi li distruggiamo. Se sono sottoterra e facciamo crollare il terreno che li sovrasta... Teoricamente i residui piomberanno al di sopra dei demoni, che verranno schiacciati dai detriti.... Non credo ne sopravviveranno, almeno spero. Teoricamente saranno molti meno i rimanenti e li potremmo combattere senza troppa difficoltà- aggiunse, per poi guardare gli altri che la osservavano con aria assorta, immersi in chissà che pensieri.

Questo clima parve durare a lungo, anche troppo a lungo, tanto da arrivare ad essere estremamente pesante.

-Ehm- provò a schiarirsi la gola dopo un poco -Ho detto una cavolata? Se sì, ignorate-

-Non é una cosa stupida- fece Nightshadow per chiarire la cosa, agitando leggermente una mano -Anzi, in parte mi sembra abbastanza sensata. La problematica rimane nel 'quanti sono i covi?' e teoricamente la parte del far fiondare il terreno verso il basso... Soprattutto se c'è una città sopra... Dovremmo far evaquare, prima di tutto, sperando che ci diano ascolto, cosa che è abbastanza improbabile a meno che non riveliamo chi siamo davanti a tutti-

-Per riassumere... Dovremmo avere Morgan che ci dice quanti sono i covi e dovremmo dare a Nemes la responsabilità di distruggere tutto, evitando che qualche servizio segreto si metta in mezzo e la catturi, decidendo di metterla in prigione- fece Silver, sorseggiando di nuovo dalla tazza, con il foglio in mano -E beh... La domanda che c'è dopo é perfetta per questo momento- agitò il polso ed il gomito della mano che stringeva quel pezzo di carta -Difatti, la domanda qui scritta é... Dove é Morgan? É vera la storia del libro che... Che dice che è destinato a morire una volta dopo aver compiuto il proprio lavoro? ... Questa la avevo scritta io-

Tutti e cinque i rimanenti sussultarono leggermente alla domanda dell'Acqua.

Con la questione di Guy e di tutti i problemi insorti con la tipologia addestramento, non avevano assolutamente cercato di approfondire la questione del loro Guardiano.

-Teoricamente dovrebbe essere di ritorno- asserí il Vento -Aveva detto un mese e mezzo... Un mese e mezzo è quasi passato-

-Mancano esattamente tre giorni alla precisa metà del mese- puntualizzó Nemes, guardandosi i piedi con parecchia insistenza.

-Esatto- confermò Warmwind -Quindi se non è arrivato oggi, magari lo sarà domani o dopodomani... o forse...- si interruppe di colpo -Non è che è tipo fuori di qui, ma non riesce ad entrare per colpa degli Spettri?-

Il blu si alzò di colpo, venendo subito seguito dall'Acqua, dal Fuoco, ed in seguito dagli altri tre che si misero in piedi all'unisono, lasciando il foglio delle domande sul tavolo e andando subito a cercare di intravedere al di fuori dalla Montagna, raggiungendo frettolosamente le scale e scendendo cosí tutti gli scalini alla maggior velocità possibile, faticando per non scivolare e visualizzando così tutte le figure scure che li circondavano, silenziose e minacciose.

I sei rimasero lì, fermi, cercando di visualizzare la persona che era, momentaneamente, il centro delle loro attenzioni, simili a quelle di dei figli nei confronti di un padre perso nella tempesta, fuori dalla casa accogliente.

-Non si vede nulla. Anche se ci fosse, non riusciremmo a metterlo nella visuale in ogni caso. E di certo lui non riuscirebbe ad entrare- fece Task, stringendo i pugni, mentre si sporgeva ancora ed ancora nel tentativo di raggiungere, anche solo in un accenno parziale, la figura dell'uomo.

-Se... Se trovassimo... Se trovassimo una soluzione alla prima domanda, forse...- la Luce si assaltò da sé la bocca con i denti, mordicchiandosi poi l'interno della guancia con lieve stizza e con un certo timore che saliva man mano a galla.

-E allora dobbiamo trovarla- esplose il rosso, facendo tuonare la propria voce senza neppure fermarsi a pensarci su, gettando fuori l'osservazione senza tentennare.

-Troviamola, dannazione.- disse ancora, con sguardo bruciante di emozione, simile ad una vera e propria fiamma , al punto tale che quando l'azzurra lo guardò, ne fu immediatamente trascinata, tanto da portare la mano alla testa, a mo' di soldato, girandosi, petto in fuori, pancia in dentro, mento all'in su ed espressione serissima -Muoviamoci. Torniamo alla fuga di cervelli, veloci. Tentiamoci fino a che non avremo una risposta che ci permetterà di prendere a grandi calci in culo quei buzzurri fuori dalla barriera!-

Forse fu il tono, forse fu la frase, forse ancora l'espressione stralunata del Fuoco a tale osservazione o forse ancora la parola 'buzzurri' : fatto sta, che tre su sei non riuscirono a trattenere le risate.

Il ridere generale lasciò Silver abbastanza sorpresa, la quale iniziò a chiedere insistentemente una serie di -Perché ridete? Che ho detto? Ero seria, cosa ci sarebbe di divertente?- che servirono soltanto ad aumentare il ridere sgraziato che a malapena li faceva respirare, a quei tre, mentre un altro dei rimasti si lasciava trascinare nella risata ed i due rimasti, Buio ed Acqua, si guardarono alzando le spalle.

-Non ho parole. Una volta in cui non cerco di essere divertente, ottengo questi tipi di risultato?- fece Irhina, fingendosi offesa con un broncio che assolutamente non durò, sorridendo leggermente in seguito.

Tornarono tutti alla sala, raggiungendo il punto in cui, in teoria, vi sarebbe dovuto essere il foglio con le domande.

-Non... Non c'è più?-

-Che sia caduto magari?-

-No, per terra non c'è proprio nulla-

Will, in quell'istante, capì: non era una coincidenza, non poteva essere una coincidenza, era già successo con il libro, di cui erano state strappate alcune pagine poco prima che riuscisse a riprenderlo e a leggere.

Qualcuno, nella montagna, prendeva e portava via ciò che poteva essere utile a loro.

A questo punto, non poteva non credere che in quell'ultimo capitolo di libro vi fosse stato qualcosa di fondamentale per loro, magari che li avrebbe aiutati a risolvere i guai in cui erano, magari che avrebbe chiuso una delle domande poste su quel foglio.

Sapeva di doverle trovare.

 

  
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