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Autore: Edoardo DV 2000    01/09/2023    1 recensioni
James Potter è innamorato ma non lo vuole ammettere. In un momento di grande crisi, Sirius viene in suo aiuto.
Ramoso, alla fine, prende coraggio.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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A G., la persona migliore della mia vita, il mio migliore amico,
mio fratello. Ha messo luce nei miei giorni bui e gliene sarò sempre grato.
Per aspera ad astra.
 

24 marzo 1976, Hogwarts
 
James Potter è proprio sotto per Lily Evans.
È nei suoi pensieri dalla sveglia del mattino fino a tarda notte.
Lo è sempre stata fin dall’attimo in cui si sono conosciuti. Lui ha fatto il coglione per tanto tempo, però il rapporto tra di loro ora è molto bello. Un’amicizia molto stretta e affiatata. Per lui non è abbastanza, vorrebbe di più ed è palese, lo hanno capito tutti anche se lui negava sempre. Lo negava anche a se stesso, non voleva farsi vedere vulnerabile agli occhi della gente. L’unica che sembra non essersi accorta di quel comportamento è proprio la ragazza dai capelli rossi.

Lei ha iniziato a frequentarsi con un ragazzo, Rick Rosvin, un Corvonero del loro stesso anno. James non lo conosce se non di vista, ma comunque lo odia a morte. Perché? Perché è arrivato fino a dove lui non era riuscito: stare insieme con lei. E rosica, tanto. Fa fatica a tenerlo nascosto, tutti vedono la tensione che c’è nell’aria quando lei entra nella Sala Grande mano nella mano con lui. Ma come sempre Lily è nel suo mondo, forse troppo presa da quella relazione e non si è mai accorta di tutte quelle volte in cui James ha preso e se ne è andato dalla Sala Grande quando li vedeva insieme o di quanto giocasse male a Quidditch se li vedeva sugli spalti.

Il culmine di quella situazione lo si è visto al compleanno di James. Quel giorno il sesto anno di Grifondoro si era trovato nella Stanza delle Necessità per una grigliata molto semplice. Nessuna festa in stile Malandrini. Una semplice grigliata che sembrava potesse essere un bel momento da passare insieme. Ma così non è stato. Dopo un po’ la conversazione si è spostata sulle relazioni e, quindi, anche sulla relazione tra Lily e Rick. Mary McDonald, ingenuamente (o almeno così credeva lei), continuava a chiedere anche cose personali a Lily. James stava impazzendo. Ad un cero punto, carico di risentimento e di odio, dopo aver tirato un pugno molto forte sul tavolo facendo tacere tutta la tavolata, con il volto rosso di rabbia si è alzato e se ne è andato.

“Ma cosa gli prende?” chiede Lily spaesata dal comportamento di James. “E’ già un bel po’ che si comporta in modo strano”.
Tutti stavano in silenzio. Di comune accordo quell’argomento era diventato quasi tabù.
“Sei seria Lily?”. Sirius Black, che fino a quel momento non aveva proferito parola vedendo come stava male il suo migliore amico, quasi arrabbiato riesce a proferire quelle parole.
“Sembra che non gli piaccia quando parlo di Rick….. Ah”. Lily in quel preciso istante si rende conto che James provava effettivamente qualcosa per lei. Tutti quei comportamenti che lei aveva valutato come dovuti a semplice amicizia in verità erano per altri motivi. Dai fiori, ai cioccolatini, a quel piccolo viaggio che le aveva offerto. E anche lei dentro sente ribollire la rabbia.
“Quello che riguarda la mia vita sentimentale non è affare suo. Siamo solo amici, posso frequentarmi con qualsiasi persona voglio senza dover essere preoccupata di avere la sua approvazione. Sono libera e in pace con me stessa”. Anche lei, detto questo, se ne era andata, arrabbiata, delusa dal comportamento del giovane Potter.
Da lì nessuno ne aveva più parlato. Ramoso e la rossa avevano smesso di parlarsi, si evitavano. Lei continuava ad uscire con Rick, lui continuava a starci male continuando a negare che provava qualcosa.
È un ragazzo complicato James. Nonostante il dolore e lo star male continuava a dirsi che provava solo un grande affetto da amico. Mentiva a lui stesso e lo sapeva. E ciò non gli faceva bene. Si era chiuso ancora di più, anche nei confronti di Sirius. A mala pena mangiava, non studiava, passava le ore in camera a guardare il soffitto. Neanche il Quidditch sembrava potergli dare quella valvola di sfogo che gli serviva.

Tutto cambiò prima delle vacanze di Pasqua.
“Sei un coglione”. Sirius fece irruzione dentro la camera del sesto anno di Grifondoro dove James stava buttando via un ennesimo pomeriggio a guardare un punto fisso fuori dalla finestra. Voltò soltanto lo sguardo per un millesimo di secondo verso il suo migliore amico ma non ebbe il coraggio di dire nulla.
“E il fatto che non mi rispondi mi dice che sei un coglione davvero. Non spendo neanche più parole perché mi sono rotto le scatole. Mannaggia a Merlino quando capirai? Metti da parte la tua maschera di invulnerabilità per una maledetta volta e ammetti che ami Lily”.
Ancora silenzio.
“Prima lo farai, meglio sarà per tutti”. Detto questo se ne andò lasciando James da solo, immerso nei suoi pensieri. Ne valeva la pena?
 
20 aprile 1976, Londra
 
P.o.v. James
 
Caro Sirius, ti vengo a prendere, dobbiamo parlare”.

Quando cavolo sono stato idiota? Tenendomi tutto dentro ho allontanato anche la persona a me più cara. Perché sono così maledettamente orgoglioso. L’amore è l’unico sentimento da non tenere nascosto, Silente ce lo dice spesso, ma perché io l’ho fatto? Perché ho così paura?
Vabbè fanculo, andiamo a risolvere sta cosa.
Sirius ha preso un appartamentino in centro a Londra babbana, non posso smaterializzarmi lì, spaventerei troppa gente. Poi ho troppa voglia di guidare la macchina (penso si chiami così) babbana che ha comprato mio padre.
“Papà posso prendere la Fiesta per favore?”
“Va bene, basta che me la porti tutta intera”.
Io e Sirius siamo lontani da oramai una settimana e non ci siamo detti nulla. Niente di niente. Mai successa una cosa così. E mi fa star male. Non ci siamo mai separati per così tanto, non una lettera, non una parola attraverso lo specchio magico. Chissà se mai mi vorrà vedere. È arrabbiato con me e ne ha tutto il diritto. Oddio arrabbiato non lo so, però sicuramente pensa che sono un coglione ed effettivamente non ha tutti i torti.
Accidenti al traffico. Allora, dovrebbe abitare qui.

Eccolo lì, mio fratello. Mi sta aspettando. Devo dire che non me l’aspettavo, pensavo mi avrebbe mandato a fanculo una volta letto il messaggio. Il mio migliore amico non la smette mai di stupirmi.
“Ciao Sis”.
“Ciao Jamie, andiamo in un posto tranquillo”.
Il viaggio procede in silenzio. Surreale. C’è un parcheggio qua vicino, mi metto lì.
“Fumiamo una sigaretta?” gli chiedo.
“Sì, mi sa che servirà”.
Me la accendo, la accendo a lui.
Mi sta guardando in silenzio. Che cosa aspetta a dirmi qualcosa? Devo fare io il primo passo? Cazzo quanto è difficile, ma ho voluto la bicicletta, ora pedalo.

Inizio a dirgli tutto. Amo Lily Evans. La amo con tutto me stesso, fin dentro al midollo. È quella persona che mi fa alzare la mattina, che dà senso alle mie giornate. È stato difficile ammetterlo? Sì, tantissimo. Perché? Non lo so. Sono vulnerabile, sono debole. Innamorarmi mi ha reso più paranoico di quanto non lo sia già. Ho paura. Paura che gli altri vedano la mia parte sensibile, vedano quanto sia insicuro di tutto, di me stesso soprattutto. Non voglio farmi vedere così. Però non ce la faccio, sto esplodendo. La paura mi sta distruggendo, sta togliendo anche la parte bella di me. Fanculo adesso sto anche piangendo. Quando sono con lei sono me stesso, posso essere anche il ragazzo che piange perché ho litigato con il mio migliore amico per una cavolata, come posso essere il gentiluomo che la porta a cena. Quello che più mi fa imbestialire è che lei non mi ha mai giudicato. Mai. E allora perché ho così tanta paura di questo sentimento? Non lo so, non me ne capacito. È così e basta. Poi vedendola mano nella mano con quel ragazzo le mie ansie sono aumentate a dismisura e non vivevo più. Mi sono trasformato in un’ameba.

Sparo a zero tutte queste cose. Davanti a me Sirius mi guarda. Lui ovviamente sapeva già tutto ma stava aspettando che io tirassi fuori gli attributi e lo dicessi di mia spontanea volontà. Quanto cavolo aveva ragione.

“Ce ne hai messo di tempo per ammetterlo eh Jamie. Non capisco questa tua paura, ma non te ne faccio una colpa. Sai per me quanto è stato difficile amare, però posso dirti che è un’emozione che non va lasciata indietro. Sembra una frase fatta ma è così. Finalmente l’hai ammesso e sicuramente ti sei tolto un grosso peso. Ma va risolta questa cosa, non basta che la dici a me. Se non la dici anche alla diretta interessata non verrà mai risolta e rimarrai ancora con un macigno sul cuore e ritorniamo al punto di partenza. Devi parlarne con lei, senza paura. Non sarà facile, ma devi farlo. Anche per rispetto suo. Non so cosa risponderà ma devi farlo. Sennò sarà tutto inutile e starai male ancora. Se sei innamorato davvero non devi avere paura di aprirti con lei. Non sei meno uomo se esprimi i tuoi sentimenti, anzi ti farà onore. Lei ti conosce, sa che bella persona sei veramente, come lo so io. Però devi fare questa cosa, sennò non fai passi avanti ma solo indietro. Risolvila e sicuramente recupererai il rapporto che avevi con lei. Non sarà come prima sicuramente, sarei ipocrita a dirti così, ma sarà una base di partenza per il futuro. Non ti so dire come andrà a finire, ma so che è necessario che tu lo faccia. Principalmente per te. Non puoi andare avanti così e io non voglio vederti stare male ancora per questa situazione”.

Cavolo come mi legge questo ragazzo non lo fa nessuno. Sono fortunato ad averlo al mio fianco, non potrei chiedere di meglio. Mi duole ammetterlo ma ha ragione. Devo liberarmi di questa cosa. Prima lo faccio, meglio è.
Non mi sento di dirgli niente. Lo abbraccio e basta. Tante volte un abbraccio dice più di mille parole. Cerco di trasmettergli tutto l’amore che ho per lui in questo contatto fisico. Quanto vorrei che il tempo si fermasse. Il suo affetto fraterno è una delle poche cose che non vorrei che finisse mai.
Lo riaccompagno a casa e torno a Villa Potter. Mi chiudo in stanza e prendo carta e penna. Faccio un respiro profondo. Guardo sulla mia scrivania e vedo la mia foto con Sirius. Lo vedo sorridere come se mi stesse incoraggiando. E mi trovo a scrivere.

Cara Lily, ti amo”.
 
   
 
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