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Autore: HikariRin    03/09/2023    0 recensioni
*Seguito diretto di ~ Freed0M, ma può essere letta anche autonomamente.*
“C’è un nuovo messaggio!” avvertì Rotom, al che Friede chiese al telefono di leggerlo ad alta voce.
“Da parte di: Murdock.”
Quando Rotom ebbe finito di leggere il breve messaggio, i due si guardarono senza riuscire a contenere la loro sorpresa. Sullo schermo acceso ancora figurava il testo del messaggio:
“Ti dispiacerebbe se chiedessi a Mollie di uscire con me?”

Ambientazione: Pokémon Horizons (Pocket Monsters 2023)
Personaggi: I Locomonauti
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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VeNTuRE ~

 

La luce del sole del mattino colpiva i suoi occhi, costringendolo ad aprirli un poco. La quiete della stanza, rotta solo dal suo respiro, lo riportava nel tepore del sonno. Lei dormiva accanto a lui con la testa sul suo braccio disteso, dal quale sentiva arrivare un leggero formicolio. Emise un leggero mugugno infastidito prima di chiudere gli occhi di nuovo, e cullarsi nel calore dei loro corpi uniti.

Anche quella notte avevano dormito nella cabina di lei, e non riusciva a ricordare quando era stata l’ultima volta che aveva dormito da solo. Lei era stata anche troppo esuberante fin dal primo giorno, e s’era progressivamente fatta strada nel tentativo di lui di isolarsi dai rapporti troppo stretti, che riteneva invischianti e asfissianti, fino a divenire una piacevole routine per entrambi.

Ricordava ancora molto bene quella prima volta, e il dormiveglia gli venne in aiuto nel richiamarne i particolari.

 

Non era passato troppo tempo da quando la Brave Asagi aveva iniziato a solcare il cielo. Mentre il vecchio Landon pescava dal molo sul ponte inferiore, e Cap. e Charizard controllavano il timone, lui e lei si erano rinchiusi nella cabina del comandante e avevano passato una serata intera a confrontarsi sul fatto di dover prendere a bordo qualcun altro. Lei aveva espresso il suo parere su quali sarebbero stati i ruoli indispensabili, dopo di che era passata a illustrare come avrebbe eseguito i lavori di ampliamento del ponte qualora fosse stato necessario.

Lui l’aveva ascoltata con attenzione; aveva grande stima di lei e di ciò che aveva fatto per permettergli di vivere la vita all’insegna dell’avventura, e mentre lei continuava a mostrargli i disegni del suo progetto pensava a quanto era fortunato ad averla portata con sé.

“Ci vediamo domani?”

Aveva detto gettandosi sul materasso, dopo essersi sorbito diversi scomodi discorsi su quanto avviare quei lavori avrebbe finanziariamente pesato sulle loro tasche; era stanco e provato, e non vedeva l’ora di chiudere gli occhi, riposarsi e rimandare le seccature al giorno successivo, ma lei aveva piegato un sopracciglio e lo aveva guardato come se avesse pronunciato castronerie.

Al suo sguardo confuso di rimando, lei era salita sul materasso sopra di lui, rimanendo sollevata sulle ginocchia, e quando lui l’aveva guardata sempre più stranito aveva portato le mani sui fianchi con fare imbronciato.

“Credevo avremmo dormito insieme. Non ho ancora ricevuto alcun pagamento per la costruzione della nave.”

“Non hai mai menzionato il pagamento in natura come una delle opzioni. E poi, avevi detto di non volerne.” tentò di apostrofarla lui, col chiaro intento di chiederle di tornare nella sua stanza.

“Friede.”

Al suono del suo nome pronunciato con tanta veemenza, la sua spontanea reazione fu quella di rimanere in silenzio e fermare ogni istinto di contraddirla.

“Io ti ho sempre guardato da lontano, e ti ho sempre ammirato. Ma questa… Questa è la più grande follia che io ti abbia mai visto fare nella tua vita. Quindi, ho pensato che non avrebbe pesato sul tuo curriculum farne un’altra.”

Era rimasto immobile a quella rivelazione, e subito aveva ritrattato nella mente quanto aveva pensato sul fatto di essere fortunato ad avere lei come amica d’infanzia. Subito lei gli sorrise, spegnendo ancora una volta la sua stanchezza e l’irritazione che per un attimo aveva provato, e si lasciò cadere appoggiandosi a lui con l’addome, rivolgendogli uno sguardo malizioso.

“Puoi scegliere. Se non vuoi, fermami adesso. Altrimenti, non esiterò a prendermi tutto quello che voglio da te.”

“Quanto dovrebbe durare?”

Ormai rassegnato, aveva stolto lo sguardo visibilmente imbarazzato. Lei aveva incrociato le braccia al petto.

“Finché io lo riterrò opportuno.”

“Mi sembra di capire che tu non creda abbastanza nel mio progetto.”

La ragazza rise, una risata sincera.

“Puoi farmi ricredere?”

Il ragazzo riuscì a ribaltare la sua posizione dandosi una spinta con le gambe e cogliendola di sorpresa, finendo sopra di lei e bloccandole le braccia sul materasso, per poi avvicinare il viso al suo e incrociare il verde dei suoi occhi con uno sguardo di sufficienza.

“Altroché. Continua a guardarmi, ti dimostrerò che la follia più grande della mia vita sarà venire a letto con te.”

Lei rise di nuovo, per niente intimorita.

“Allora preparati, perché ho intenzione di rimanere qui a lungo.”

“Sulla nave o nel mio letto?”

Lei mantenne lo sguardo fisso nel suo, e lui non volle mai ammettere di essersi innamorato a prima vista della sua espressione provocante e sensuale.

“Entrambi.”

 

La ragazza aprì gli occhi a sua volta e si sollevò leggermente, trovando il volto di lui sereno e disteso. Il ricordo di quella notte ormai distante lo aveva fatto sorridere nel dormiveglia, e aveva provocato una reazione istintiva ed ampiamente visibile che lei poteva scorgere ai piedi del materasso. Si lasciò andare ad una risata, mentre anche lui sentendola muoversi socchiudeva gli occhi e portava una mano a strofinarli.

“Buongiorno.”

Il ragazzo emise un lieve mugugno in risposta alla sua sorprendente capacità di attivarsi in un momento; lei tornò a poggiarsi sul suo petto, e lui prese a carezzarle i capelli, seguendone la lunghezza con la mano che aveva libera.

Lasciarono passare così qualche minuto, in cui lei sapeva che lui aveva bisogno di tempo per svegliarsi completamente, e lui sapeva che lei aveva bisogno di non essere data per scontata al mattino.

“Oria, devo dirti una cosa.”

Disse lui, rompendo il silenzio della stanza. La ragazza si sollevò di nuovo, liberandosi dal tocco leggero di lui.

“Anch’io devo dirti una cosa.”

Rispose lei sollevandosi sui gomiti, mentre incrociava le gambe e prendeva a dondolarle sopra la schiena.

“Inizia tu.”

La ragazza emise un lungo sospiro.

“Credo che qualcuno non abbia preso bene la notizia dei nostri incontri.”

Disse lei con atteggiamento pensieroso, mentre lui seguitava in silenzio ad osservare il soffitto.

“Lo so, me ne sono accorto.”

“Da quando sei così perspicace?”

La risposta di lei arrivò pronta e decisa, e lui le rispose guardandola di sbieco mentre lei esplodeva in una risata.

“Sento di non poterci fare nulla, ma non posso evitare di sentirmi in colpa.” seguitò lei, tornando ad abbassare lo sguardo. Attendeva una risposta che non arrivò, fin quando non sospirò di nuovo.

“Cosa pensi dovremmo fare?”

Friede incrociò le braccia dietro la testa, apparentemente per niente turbato da ciò che lei aveva detto e rivelato.

“Penso che dovremmo metterci un punto e farglielo sapere.”

“Quindi dovremmo smettere di vederci? Adesso sei tu a volere che finisca?” le labbra di lei si accartocciarono in una manifesta e cocente delusione.

“Al contrario, sto dicendo che sento che la follia più grande della mia vita non è più venire a letto con te, ma desiderare di continuare a venire a letto con te.”

“A me non dispiace affatto.” rispose lei in un sorriso, al realizzare ciò che lui aveva inteso. “A dire il vero, non ho mai smesso di guardarti. E prevedo che questo non cambierà, almeno per il momento.”

I due si lanciarono un fugace sguardo d’intesa, e per una volta fu Oria a sentirsi fortunata che il suo amico d’infanzia avesse rivolto lo sguardo proprio a lei.

Lo amava segretamente da tempo, e la sua migliore amica lo sapeva; come lei sapeva che anche la sua migliore amica aveva per un periodo posato lo sguardo su di lui, ma si era fatta da parte non appena aveva saputo da Dot che la sua intraprendenza aveva avuto la meglio.

In realtà andava avanti da molto prima che Dot li scoprisse e che in tal modo lo sapesse anche il resto dell’equipaggio, ma entrambi avevano sempre rimandato il momento del confronto con loro.

Era sempre stata indecisa se parlarne privatamente con lei; credeva che le avrebbe solo fatto più male sentirselo dire con dovizia di dettagli proprio dalla diretta interessata; ma forse le aveva fatto più male sentirselo dire da Dot.

Sospirò lungamente, mentre lui sollevava le coperte e si metteva seduto, sbadigliando rumorosamente; forse era davvero giunto il momento che ne parlassero e si confrontassero, senza omettere alcunché.

Ma non riuscì a nascondere la sua preoccupazione nello sguardo che gli rivolse mentre lui, ignaro del fatto che lei lo stesse osservando, infilava la giacca e prendeva in mano il Rotom Phone, che svegliandosi a sua volta in modo rumoroso prese a svolazzargli intorno; in fondo, non le aveva ancora mai detto chiaramente di volersi impegnare con lei.

“C’è un nuovo messaggio!” avvertì Rotom, al che Friede prese in mano le chiavi della stanza e, prima di salutare definitivamente la ragazza, chiese al telefono di leggerlo ad alta voce.

“Da parte di: Murdock.”

Quando Rotom ebbe finito di leggere il breve messaggio, i due si guardarono senza riuscire a contenere la loro sorpresa. Sullo schermo acceso ancora figurava il testo del messaggio:

“Ti dispiacerebbe se chiedessi a Mollie di uscire con me?”

 

Note dell’autrice:

Ma buonsalve, bentornati in una delle mie storie! :3 Avrete notato che non riesco a non scrivere di Horizons. È diventato proprio il mio punto debole.

Questa dovrebbe essere una fic che riguarda soprattutto Mollie e Murdock, ma non ho potuto fare a meno di iniziare in questo modo. Ahimè, le OTP.

In realtà ciò che ho narrato qui avevo immaginato di inserirlo in qualche modo nella storia precedente sotto forma di dialogo tra Mollie e Oria, ma sentivo che non avrebbe funzionato. Così, quando ho avuto l’idea di questo seguito, ho deciso di inserirlo qui in altro modo.

Questo quindi è un seguito diretto di Freed0M, ma può anche essere letto autonomamente. Vi ringrazio di avermi seguita fino a qui, spero di riuscire a portarvi presto il secondo capitolo :3!

HikariRin

 

 

   
 
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