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Autore: Sianna Salvatore    15/09/2023    0 recensioni
Il mio nome Sianna Salvatore, ho diciassette anni e sono nei guai.
Si, avete capito bene, sono nei guai e direi anche piuttosto grossi.
Come ci sono finita? Semplice, tutta colpa di alcune serpi e di un paio di pozioni.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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AL CUOR NON SI COMANDA

Il mio nome Sianna Salvatore, ho diciassette anni e sono nei guai.
Si, avete capito bene, sono nei guai e direi anche piuttosto grossi.
Come ci sono finita? Semplice, tutta colpa di alcune serpi e di un paio di pozioni ma ora vi racconto partendo dall’inizio per arrivare a quella che sarà la mia fine.

Pensavo che quella giornata fosse iniziata nel migliore dei modi, il sole che splendeva alto nel cielo azzurro, una leggera brezza fresca che ti sfiorava le guance e ti faceva svolazzare i capelli, gli uccellini che cinguettavano e con la prospettiva che il giorno dopo sarà passato ad Hogsmeade per far festa con gli amici. Insomma, c’era tutti i presupposti affinché una persona fosse felice e contenta della propria vita e che potesse seriamente crede che per una volta la dea bendata avesse visto verso di lei.
Ma, come si impara presto dalla vita, le cose belle durano veramente poco.
Le cose però cominciarono ad andare male poco dopo pranzo.
Premetto che, visto il mio animo babbano, da cui è difficile distaccarsi, porto sempre con me una borraccia (ovviamente di fattura babbana), che non è vista molto bene dalla maggior parte dei miei compagni, – sia mai che i maghi utilizzino aggeggi del genere quando possono contare su utensili praticamente auto-ricaricanti, che apprezzo anche io, sia chiaro, ma per alcune cose i vecchi metodi sono i migliori – e che lascio spesso all’interno della mia borsa puntualmente abbandonata e dimenticata vicino alla sedia in cui ero seduta o sotto al banco dove fino ad un attimo prima seguiva la lezione o in qualsiasi posto in cui si possa appoggiare qualche cosa.
Qui, ovviamente, errore mio e della mia memoria che molto spesso fa cilecca e anche, ma solo in parte e anche poco probabile, della mia sbadataggine.
Lily, la mia migliore amica, si era già diretta verso l’ultima lezione, due ore di Pozioni con il professor Lumacorno e i Serpeverde, mentre io mi ero attardata perché, appunto dopo essermi incamminata con lei ed essere persino entrata in aula sedendomi addirittura al mio banco, mi sono resa conto di aver lasciato borsa e libri in Sala Grande.
- Ce l’hai fatta. - mi disse Lily mentre io mi riaccomodavo vicino a lei dopo essere andata a riprendere tutto.
- Si, ho pure beccato Pix, ho cambiato strada e alla fine ho dovuto correre a perdifiato. - rispondsi con il fiatone.
“Appena in tempo” pensai poiché in quel preciso istante entrò anche il professore:
- Oggi, durante la prima ora di lezione, vi limiterete a leggere e a stendere un veloce testo sul capitolo 7 del manuale. Io, nel mente, finisco le pozioni che voglio presentarvi poi. Iniziate. - spiegò.
Presi il manuale e assieme alla mia compagna di banco iniziammo a leggere e a stendere il veloce testo che ci era richiesto.
Fin qui tutto bene direte, vero? Lo penso anch’io ma ecco che, mentre il tempo passa, si avvicina inesorabile l’errore della mia vita.
Ho sempre odiato la temperatura in quell’aula, sempre troppo elevata per i miei gusti, per non considerare poi che, quando era ora di preparare quegli strani intrugli, il calore aumentava esponenzialmente.
Per sopravvivere avevo preso l’abitudine di bere spesso l’acqua che mi portavo appresso ossia, quel giorno, l’errore peggiore.
Non sentì subito l’effetto ma, mano a mano che i secondi passavano cominciai a sentirmi strana, con la testa leggera, rilassata.

Voi direte, chiedersi se qualche cosa non va? Ma, sapete, non sono una persona che ricerca l’attenzione e anche se sto male faccio finta di nulla per occuparmene poi privatamente, senza che nessuna sappia nulla.
Continuai il mio compito e alla fine dell’ora lo consegnai come richiesto.
- Bene. - iniziò il professore - Ora vorrei che vi avvicinaste tutti attorno alla cattedra e, dopo aver osservato, mi diceste che pozioni trovate all’interno dei due calderoni. Forza. -
Appena guardai compresi immediatamente di cosa si trattasse. Alzai la mano per rispondere e quello fu il declino finale.
- Si, signorina Salvatore. - mi diede la parola Lumacorno.
- Si tratta di Felis Felicis o comunemente chiamata Fortuna Liquida. -
- Esatto. Con una semplice goccia tutto quello che vuoi che vada bene lo farà. Sai anche che cos’è la seconda? -
- Amortentia. Un potente filtro d’amore riconoscibile per il colore madreperlaceo, per il vapore che sale a spirale e perché assume un profumo diverso in base a cosa o a chi ci piace. - aggiungendo poi: - Per esempio io sento odore di vecchia pergamena, aconito e lavanda. -
In quel preciso istante sentì una voce dal gruppo delle serpi: - La Salvatore è innamorata. Chi è il fortunato? - chiese ridendo.
Sapevo che non dovevo rispondere, che quella era una questione personale ma sentì la mia bocca muoversi da sola e la mia voce pronunciare quello che non volevo si sapesse.
Fu allora che compresi.
Veritaserum. Qualcuno aveva mischiato del Veritaserum con l’acqua della mia borraccia senza che me ne accorgessi e lo avevo bevuto per tutta l’ora precedente.
In un colpo serrai le labbra tra di loro sforzandomi di contrastare l’effetto della pozione e, per essere più sicura di non parlare, corsi il più velocemente possibile fuori dall’aula per dirigermi il più lontano da lì finendo per richiudermi nel bagno del secondo piano.
Non rimasi sola a lungo perché pochi minuti dopo sentì bussare sulla porta del cubicolo in cui mi ero nascosta a piangere.
- Sianna, tutto bene? - sentì chiedere dolcemente.
Era Lily.
Mi alzai da dove ero seduta e aprì guardandola negli occhi.
- Dai, non è successo nulla. Tra nemmeno una settimana tutti si saranno dimenticati e parleranno d’altro. - cercò di consolarmi.
- Lo so. - dissi.
- Allora perché piangi? -
- Perché adesso tu sarai arrabbiata con me. - dissi.
- E perché mai dovrei arrabbiarmi con te? -
Continuai a guardarla. Sul viso aveva un sorriso.
- Perché ho tradito la tua fiducia innamorandomi di lui.-
- Quello che lui mi ha detto quel giorno non centra nulla con te e sappi che se mai fossi ricambiata sarei pronta a perdonarlo perché comprenderei che lo ha detto solo in un momento di raggia e di frustrazione. -
- Ne sei sicura? -
- Sicurissima. - disse abbracciandomi.
Appena ci separammo mi guardò, disse – Severus Snape, veramente? – per poi scoppiare a ridere seguita immediatamente da me.
- Al cuor non si comanda. -

   
 
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