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Autore: Aliasor    19/09/2023    0 recensioni
"Essere ciò che siamo, diventare ciò che siamo capaci di diventare, questo è il solo fine della vita."
[Robert Luis Stevenson]
Basato vagamente sul videogioco "Code Geass:Lost Colors".
Il consiglio studentesco trova un ragazzo amnesico seminudo per il campus che decidono di battezza Rai.
Non importa cosa faccia, dica o come cerchi di adattarsi alla nuova vita che gli è stata concessa, in qualche modo tutto lo fa sembrare solo una brutta copia di altri.
- Non hai desideri, brame o altro? Qualcosa che ti renderà "unico".-
- ... Voglio proteggere una persona, ma anche "Lui" lo vuole.-
- Oh oh oh!- Fece un applauso. - Vuoi proteggere una ragazza. Ed è carina. Che cavaliere, forse ci somigliamo un sacco, potremmo essere amici.-
Genere: Angst, Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: C.C., Lelouch Lamperouge, Nunnaly Lamperouge, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Amicizia è uguaglianza.
[Pitagora]

 
Cornelia fissò i suoi sottoposti da dietro la scrivania, era una riunione di emergenza che riteneva estremamente stupida, ma non poteva più rimandare.
Il caos che Safir stava causando nel Palazzo del Governatore non poteva più essere tollerato. Non importava quanta droga gli portasse via o distruggesse le sue bottiglie di alcolici, in qualche modo riusciva sempre a procurarsi un po' di entrambi.
Per non parlare degli uomini e delle donne che faceva entrare ed uscire. Da dove entravano? Aveva messo guardie ad ogni finestra e ad ogni porta.
Se solo utilizzasse quell'intelletto per il bene del paese.
- Qualcuno ha idee? Sembra che la logica e il suo  buon senso con lui non abbiano il minimo effetto.-
- Visto che è stato mandato qui da Sua Altezza Odysseus, scarterei immediatamente l'idea di rimandarlo in madrepatria.- Guildford sospirò, non gli dispiaceva Safir, ma la sua pazienza aveva un limite. Ed era anche un po' stufo di vederlo nelle doccie dei soldati quando ne possedeva una privata.
Si faceva tipo 4 doccie al giorno, alcuni sottoposti iniziavano a sentirsi a disagio.
- Io avrei un'idea, Altezza, ma la vedrei più come una soluzione nucleare e sarei restio ad usarla in circostanze normali.-
- "Soluzione nucleare"? Un modo velato di dire di farlo esplodere?- Cornelia rispose sarcastica, per come stavano andando le cose era seriamente tentata di spedirlo in un altro paese legandolo ad un razzo. Probabilmente lo avrebbe cavalcato come in un qualche assurdo film.

Dopo due giorni d'attesa la soluzione nucleare era arrivata davanti a lei, ma non era esattamente quello che si aspettava.
Un soldato? Di alto rango, certo, ma pur sempre un soldato sull'attenti.
- Darlton, di chi si tratta?-
Lo squadrò mentre restava fermo come una statua. Non era più alto degli altri figli di Darlton che aveva incontrato, ne più fisicamente ben messo. Era, come dire, anonimo. Capelli neri all'indietro come da protocollo, occhi azzurri ma difficili da notare per quanto tenesse il mento alzato.
Anonimo. Non troppo diverso da molti altri Britanni.
- Lui è uno dei miei figli, Vostra Altezza. Lui è Kehenis J. Darlton.- Rispose mettendo sul soldato una mano sulla spalla. Si poteva sentire l'orgoglio.
- Credevo che tutti i tuoi figli fossero Glaston's Knights, non avevo mai sentito di lui.-
- Lui ha preferito non entrare nel gruppo per... motivi personali.- Tossì trasformando improvvisamente l'orgoglio in imbarazzo. Cosa poteva aver fatto per renderlo l'unico figlio a non entrare nel gruppo?
Era troppo debole? Era pessimo nel gioco di squadra? Cattivi rapporti con i fratelli?
- Non importa, se credi che possa gestire Safir ha carta bianca.-
- Altezza, forse è meglio non dargli proprio "carta bianca". Potrebbe non piacerle quello che farà.-
- Intendi omicidio?-
- Credo sarebbe il male minore.- Distolse lo sguardo.
La Principessa ora era curiosa, non c'erano molte persone in grado di dare quella reazione a Darlton. Persino Guildford aveva problemi a credere ai suoi occhiali, dopotutto da quando era entrato nella stanza non aveva fatto o detto nulla di strano, anzi sembrava un soldato modello. Non si era mosso di un passo.
In ogni caso Cornelia prese il telefono e chiamò il fratello, tanto valeva vedere come sarebbe andata a finire. Alla peggio avrebbero perso qualche minuto di tempo che Safir avrebbe comunque distrutto.
- Cornelia bella, come mai questa chiamata?- Entrò dalla porta quasi abbattendola. - E...- Fissò il giovane dai capelli neri accanto a Darlton che restava sull'attenti. - ... lui chi è? Carino.-
- Lui è Kehenis, sarà la tua guardia del corpo.-
- Guardia del corpo? Nah, che palle. Non ne ho bisogno e poi sembra un palo nel sedere.-
Il soldato si voltò verso la Governatrice, in attesa del gesto che gli avesse permesso di inizare. Un cenno del capo bastò.
E fu in quel momento che Darlton Sr. pregò ogni divinità che aveva mai sentito nominare perché le cose andassero bene. Ma, spoiler, Dio non ti ascolta.
- Cioé, guardatelo! Ha la schiena di più dritta di Guildford, non credevo fosse possibile, probabilmente non reggerebbe nemmeno un bicch...- La bocca gli fu stretta con forza per tenerla chiusa.
- Le costa tanto evitare di vomitare vaccate da quel cesso che chiama bocca?-
Ci fu solo un profondo silenzio mentre Darlton si portava la mano sul viso, sapeva che sarebbe finita in quel modo, mai dare a Kehenis carta bianca. Mai.
Non era da meno dei suoi fratelli nel campo militare e nella gestione dei Knightmares, aveva invece un problemino caratteriale. Una volta che gli veniva permesso di esprimere tutto quello che pensava, non si faceva problemi ad esprimersi con costanti volgarità e gesti altretanto inneducati.
Probabilmente era per quello che era il solo a non essere ancora diventato un cavaliere e rimasto semplice ufficiale. Se solo avesse risolto quel problemino, sarebbe stato perfetto.
Purtroppo non gli importava molto di piacere agli altri o simile, era sull'orlo della sociopatia in un certo senso.
- Cielo, nemmeno tre minuti da quando è entrato in stanza e già ha causato l'esaurimento nervoso a tutti i presenti. Ha mai pensato di sbattersi in testa una bottiglia di vino sino a farsi venire un po' di buon senso? Posso farlo io lo desidera.-
Safir si liberò e decise di rispondergli per le rime- Oh hardy, daddy.-
- E posso essere più duro. E per più duro intendo appenderla per le mutande al palo della bandiera.-
Il Terzo Principe avrebbe avuto così tante cose da dire, ma si limitò semplicemente ad uscire dalla stanza arretrando. Non aveva mai visto qualcuno rispondergli a tono in quel modo mantenendo una brutale calma, nemmeno Cornelia ci riusciva.
Gli piaceva.
- Vostra Altezza Cornelia, mi dispiace per mio figl...-
- Inizia domani stesso come Cavaliere di mio fratello. Fagli firmare il contratto. Hai libertà di insulto, minacce e leggera aggressione. Stipendio fisso, bonus annuale ed extra. Giorni di ferie pagate sul documento.- Il Governatore espresse tutto ciò che avrebbe avuto una volta iniziato il lavoro. - Non mi lascio sfuggire qualcuno che lascia a bocca chiusa Safir.-
Era un sogno che si avverrava, ci aveva provato per vent'anni e ora era giunta la figura messianica che avrebbe zittito e controllato suo fratello.
Non poteva chiedere di meglio.
- Puoi esserne orgoglioso, Darlton.-
- ... Vostra Altezza, vi siete commossa?-
- Non credevo avrei vissuto per vedere questo giorno.-

Kehenis spalancò le tende della stanza del Terzo Principe di colpo, erano le nove e lui non si era ancora alzato. Il resto del palazzo era già all'opera da tre ore.
- Chiudile, ho il doposbronza, amico.-
Prese le coperte e tirandole lo fece cadere a terra mentre era ancora abbracciato al suo cuscino.
- Quale parte di "Doposbronza" non hai capito?-
- La parte in cui mi dovrebbe fottere qualcosa del suo alcolismo. Alzi il culo e ingoi una medicina di non fallica forma, Altezza.-
Con questo tipo non si poteva discutere, era persino immune ai suoi doppisensi e avance. Non era da tutti.
Sospirò mentre si trovava costretto a lavarsi il viso, con un simile rompiscatole in giro non avrebbe potuto ideare un piano per la questione "Lelouch è Zero, evitiamo che amazzi Cornelia o si faccia amazzare e nel frattempo cerchiamo Nunnally". Non era mai stato bravo nel trovare nomi.
La nota positiva di quella situazione era che almeno lo lasciava truccare anche se gli aveva dato un tempo massimo di venti minuti.
Borbottò nuovamente e, finalmente libero, iniziò a passeggiare per il palazzo in cerca di qualcosa da fare, Euphe era impegnata con alcuni documenti e gli era stato "suggerito vivamente" di lasciarla in pace quel giorno.
-. Ehi, Keke, che grado hai?-
- Colonello, ed è Kehenis. "Keke" sembra che stia per scattarrare sul posto.-
I domestici che già erano sorpresi di vedere il loro Principe alzarsi così presto, ebbero quasi un colpo nel vedere un ufficiale rispondergli così.
- Cazzo se ti fotterò a sangue.-

- Secondo le testimonianze sei riuscito a gestire a Safir senza nessuna violenza se non quella verbale. E sei riuscito ad evitare che ti seducesse.-
- Non è stato stato troppo difficile, Vostra Altezza.- Si mise sull'attenti. - Ho semplicemente tratto Sua Altezza Safir come avrei trattato chiunque altro ignorando il suo rango.-
- Tutto qui?-
- Sì, Vostra Altezza. Non ho semplicemente pensato che Sua Altezza avesse bisogno...- Non abbassò lo sguardo. - Di un suo pari.-
- Un suo pari?- Persino Guildford e Darlton si scambiarono uno sguardo.
- Ho controllato al documentazione su Sua Altezza e ciò che ne è risultato è stata una persona solitaria e senza amici, quindi ho semplicemente pensato di trattarlo come fosse un mio pari. Non l'ho riverito o non sono stato troppo gentile, non l'ho trattato con odio ma gli ho risposto a tono. L'ho trattato non diversamente da come ho sempre trattato i miei fratelli.-
Darlton annuì, in effetti era sempre stato volgare anche con i suoi fratelli adottivi senza però sfociare nel violento. Anzi, se ne era sempre preso cura il più possibile.
In un certo senso aveva una natura protettiva nella sua fredezza.
- Capisco. Bene, torna ai tuoi doveri.- Rimasta da sola con i due ufficiali non poté far a meno dal sorride. - Allora Safir alla fine si è trovato un amico.-

- Keke Bello, ti presento mia sorella minore Euphemia.-
- La smetta di scattarrare, le verrà una raucedine. Non che il silenzio sia un male per lei.- Poi si girò verso al ragazza e fece un inchino. - I miei omaggio, Vostra Altezza Euphemia. Sono Kehenis J. Darlton, guardia del corpo di sua fratello maggiore. O per meglio dire balia.- Concluse mentre prendeva per il colletto il nobile che cercava di scappare. - Giuro su Sua Maestà che se ci riprova, le darò tante di quelle sberle che nessun make-up potrà sistemarla.-
- Buuuhhh! Abbasso il tiranno! Abbasso il tiranno! Aiutami, Euphe! Abbasso il tiranno!-
Euphemia scoppiò a ridere di gusto, era divertente. 
Era la prima volta che vedva qualcuno insultare un membro della famiglia reale con tale nonchalance e volgarità. Era l'esatto contrario di Suzaku, ma non gli sembrava una brutta persona. Decisamente non poteva esserlo se suo fratello non lo aveva ancora aggredito.
- Quindi ti sei fatto un nuovo amico, fratello.-
- Amico? Nah, lui è... cosa sei?-
- La vostra balia, degno scrivervelo con un pennarello? Vi hanno cullatto troppo vicino al muro o siete caduto di spalle troppe volte?-
Si sorrissero a vicenda, anche se ad uno sguardo estraneo sembrava più uno scambio di ghignì.
- Bene, Keke bello, si esce. Mettiti il tuo vestito della festa che si va nel ghetto!-
- Chiederò di poter usare un taser al più presto. Non su gli Eleven, prima su di lei e poi su me stesso per non averla strangolata a vista.-
Euphemia rise. Già, si era fatto un amico.


 
   
 
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