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Autore: OmegaHolmes    19/09/2023    2 recensioni
"Salve e benvenuti nel “Second Coming 2.0”. Non abbiate paura, il vostro messia è pronto a donarvi la migliore delle esperienze per la vostra vita ultraterrena.
Se lo meriterete.
Altrimenti, ci dispiace, ma sarete dannati per l’eternità. Buona fortuna!"
Aziraphale è il nuovo arcangelo supremo e si sta impegnando duramente per apportare i cambiamenti che ha progettato dopo tanti anni sulla Terra. La concezione della Seconda Venuta, però non lo entusiasma, scoprendo ben presto che nemmeno l’eclettico Gesù ne ha davvero voglia e che il Paradiso è molto più freddo di quanto ricordasse.
O
Crowley decide di mollare tutto e darsi all’allevamento di capre, ritrovandosi per l’ennesima volta immischiato in eventi divini del quale non voleva davvero più fare parte.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Crowley, Metatron, Michele, Uriel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Nota dell'autrice: Questo è uno dei miei capitoli preferiti, in cui molti nodi arrivano al pettine. Spero che vi piacerà!

Allarme mondiale! Dopo lo strano messaggio che miliardi di persone affermano di aver ricevuto telepaticamente, i Governi di tutte le nazioni si stanno organizzando per una riunione d’ emergenza. Alcuni affermano sia uno scherzo di cattivo gusto, ma altri urlano all’Apocalisse. Ci colleghiamo ora con il nostro inviato da-”

Con uno sbuffò sonoro, Crowley spense la radio della propria Bentley, osservando dall’abitacolo la tempesta che si riversava su di loro.

Il tragitto in traghetto era necessario, visto che le Isole Shetland non erano collegate al resto dell’isola britannica con una strada.

La tempesta aveva avuto inizio poco dopo la loro partenza e a quanto pare non aveva intenzione di cessare.

“Credo che sia tutta colpa mia.” spezzò il silenzio infine l’arcangelo, continuando a guardare l’acqua scorrere contro il parabrezza.

“Smettila, angelo… non è colpa tua.” rispose piano il demone, con la testa poggiata al finestrino.

“Invece è giusto che io mi prenda le mie responsabilità… dopo tutto sono l’arcangelo supremo ora… e gran parte di tutto questo è anche opera mia.”

“Ti hanno incastrato… lo sappiamo entrambi… ed era quello che ho cercato di dirti prima che tu te ne andassi.” sospirò, togliendosi gli occhiali per massaggiarsi la radice del naso: “Ma ora sei qui. E troveremo… un modo.”

“E’ molto gentile da parte tua” iniziò l’angelo abbassando lo sguardo con timidezza: “Cercare di consolarmi… ma quante volte riusciremo ad evitarlo? Insomma, prima o poi…”

“E’ ineffabile. Non è così?”

“Beh, sì ma-”

“Allora smettila di darti tutte le colpe di questo fottuto mondo, angelo.” sbottò il fulvo, allargando le braccia: “Quanti secoli abbiamo passato a cercare di sistemare le cose quando il resto di Paradiso e Inferno se ne fregavano? Perchè non dovremmo riuscirci anche questa volta?! Chi lo dice che non sia questo il vero piano divino?”

Aziraphale lo osservò con dolcezza, prima di prendergli una mano e stringerla nella sua: “Se fosse davvero il nostro ultimo giorno insieme, cosa vorresti fare?”

Crowley lo guardò sentendo una morsa attorno al cuore al solo pensiero. Quante volte lo aveva perso, quante volte era convinto di non ritrovarlo mai più… una lacrima scese dal suoi occhi dorati: “Vorrei stare con te. Solo questo.”

“Oh mio caro Crowley…” deglutì: “A volte penso di non meritarti…”

“Sta zitto.” ringhiò il demone, abbassando lo sguardo.

Una mano però fece alzare il suo viso e lo spinse a guardarlo ancora: “Dico sul serio… quanto male ti ho fatto in tutti questi anni? Io, che sono un angelo… e tu invece…”

“Davvero non lo capisci?” chiese in un sussurro irritato il demone.

“Che cosa?”

“Fin dai tempi… in cui ero un angelo, sei stato l’unico amico… l’unico che non ha mai smesso di guardarmi allo stesso modo anche dopo la caduta… come potevo non proteggere l’unica persona che… l’unico angelo disposto ad amarmi?”

Aziraphale si sentiva così sopraffatto, da far fatica a reggere tutte quelle emozioni, soprattutto quando il demone gli prese le nocche ed iniziò a baciarle con devozione, una alla volta.

Avrebbe voluto parlare, ma era troppo difficile farlo mentre Crowley si avvicinava ed iniziava a baciarlo sull’angolo delle labbra, poi lentamente si spostava verso il centro, mordendo il labbro inferiore in cerca del sapore dell’altro.

Sentì le braccia lunghe avvolgerlo, una mano scivolare sotto il suo cappotto e andare a stringergli il fianco morbido, facendolo andare a fuoco in un solo gesto.

Aprì gli occhi lentamente sussurrando: “Sbaglio o i sedili si sono avvicinati?”

“Forse la Bentrley ci vuole più vicini… ti dispiace?”

“Oh niente affatto…” e così dicendo fece scorrere una mano sul petto del fulvo che di riposta emise un gemito roco contro le labbra dell’altro.

“Angelo, mi stai facendo impazzire… il tuo profumo e così buono…e se continui a toccarmi in questo modo non risponderò più delle mie azioni.” sorrise sghembo, andando a mordergli leggermente il collo.

“In tal caso… temo che nemmeno io risponderò più delle mie, caro.” rispose arrossendo sulle guance morbide, mentre una mano andava a sfiorare il fianco stretto del fulvo.

“Crowley?”

“Mh?”

“Se questo fosse il nostro ultimo giorno… lo vorrei passare proprio così.”

“Chiuso in una macchina sotto una tempesta, in mezzo al mare della Scozia, con me?”

“Esatto.” soffiò in un sorriso.

“Beh, siamo in due.”

La radio si accese da sola, iniziando a suonare:

 

So, love me like there's no tomorrow
Hold me in your arms, tell me you mean it
This is our last goodbye
And very soon it will be over
But today just love me like there's no tomorrow”

 

***

 

L’orologio a pendolo ticchettava stabile contro al muro, rendendo Muriel ogni secondo più nervosa. Aveva passato tutta la sua vita sola, ad aspettare, a leggere, a catalogare, eppure era certa che tutti quei secoli erano passati più in fretta di quelle ore nella libreria.

Aveva scoperto di avere i più differenti stati emotivi al suo interno, dal senso di colpa, all’euforia, alla tristezza ed infine alla rassegnazione.

Aveva camminato avanti e indietro per la libreria per le prime due ore, poi aveva deciso di iniziare a spolverare, ma l’azione l’aveva resa nervosa. Aveva provato allora a leggere, ma le veniva da piangere alla fatica che faceva per concentrarsi.

“Cadrò…” piagnucolò a un certo punto, sedendosi sul divano con la testa tra le mani: “Lo sapevo che prima o poi sarebbe accaduto… e ora lo so, capiterà… verranno tanti demoni e mi porteranno all’inferno e diventerò proprio come l-”

 

Due colpi secchi alla porta la fecero sobbalzare, restando ferma all’ascolto per alcuni istanti, prima di udirne altri due accompagnati dalla voce dell’arcangelo supremo: “Muriel, cara, siamo noi! Puoi aprirci?”

Si avvicinò lentamente alla porta, scostando la tendina con due dita e tirando un sospiro di sollievo nel trovarsi di fronte il viso torvo di Crowley e quello solare di Aziraphale.

“Che bello vedervi!” sorrise la ragazza, aprendo ai due uomini che scivolarono all’interno con aria furtiva, chiudendo subito la porta alle loro spalle con almeno una decina di mandate alla serratura.

“Muriel cara, stai bene? Dove l’hai messo?”

“Oh non so com’è sto… queste sei ore sono state molto lunghe… comunque…” si avvicinò ad una pila di libri, estraendone uno all’apparenza normale: “Eccolo.”

Gli occhi di Aziraphale si illuminarono al solo pensiero di maneggiare il libro più pregiato di tutti. Con reverenza lo prese tra i polpastrelli robusti, posandolo con delicatezza sulla propria scrivania prima di prendere gli occhiali tondi da posare sul naso.

Crowley si avvicinò, scrutando a distanza il libro che aveva portato alla maledizione degli angeli caduti.

“Sta attento…” disse osservando il biondo aprirlo con delicatezza.

La stanza fu travolta da una luce accecante, portando tutti e tre a coprirsi gli occhi.

Quando la luminosità diminuì, si ritrovarono di fronte ad un libro immenso, con così tante pagine che le labbra dell’arcangelo si schiusero in contemplazione: “Bontà divina…”

Con abilità le sue dita iniziarono a sfogliarlo, scoprendo ben presto che non era solo una sfilza di nomi, bensì ogni nome era catalogato sotto un gruppo definito.

Ora il suo nome apparteneva al gruppo degli arcangeli, restando però sorpreso da quanti di quei nomi fossero stati depennati e riscritti successivamente in altri gruppi angelici o demoniaci.

“Lo sai cosa c’è in quel libro, vero angelo?” sospirò Crowley.

“E’… è una classificazione di nomi sotto ogni possibile gruppo angelico, umano o…”

“O demoniaco… basta una linea su un nome e quello può essere cancellato o riscritto nella dannazione eterna.” terminò il fulvo.

“Ma… tu come lo sai?” chiese Muriel guardandolo confusa.

“Perchè… molto tempo fa…” la voce gli morì in gola dal dolore.

“Eri…” esclamò sorpreso Aziraphale: “Un ...un Serafino! E’ scritto qui… Crowley, ma io non-”

“Già… e non solo io, guarda bene la lista degli altri nomi depennati tra gli arcangeli ”

L’indice di Aziraphale scorse con precisione ogni riga, fino a giungere a quello di: “...Muriel.” gli occhi celesti si sgranarono dallo stupore.

La ragazza sorrise confusa: “Non… non capisco…”

“Muriel tu eri un arcangelo! E poi sei stata declassata a angelo di tetrasettesimo livello!”

“Ma non… ma non è possibile, perché io non me lo ricordo…” deglutì sentendo la testa girare la giovane.

“Perchè è così che funziona…” iniziò Crowley: “… se poni delle domande. Eri l’arcangelo della Pace… ti eri rivoltata alla guerra contro i caduti…”

Aziraphale lo guardò confuso: “Ma perché io non me lo ricordo? Perchè tu sì?”

“Perchè il Libro della vita ha il compito di cambiare o cancellare la vita di qualcuno… solo in pochi hanno il potere di recuperare la memoria… a me non l’hanno mai cancellata per punizione.” sospirò Crowley.

“Quindi… era con questo libro che volevano riportarti al titolo di angelo?” chiese sorpreso il biondo.

“A quanto pare…”

“Ma se io ho il libro ora… e sono l’arcangelo supremo…”

“Puoi cambiare le cose scrivendoci sopra.” annuì il demone, andando a sedersi dinoccolato nella poltrona lì vicina: “Buoi divertimento.”

Preso dalla confusione, dall’agitazione e dalla paura simultaneamente, Aziraphale iniziò a scorrere le pagine, scoprendo molto presto che c’era molto di più oltre ai singoli nomi.

“Per tutti i santi… Crowley… Qui ci sono intere parti della storia rielaborate, cancellate e modificate! Ma…” si avvicinò alla figura del demone che si era rialzato confuso: “Guarda quì… questa è la scrittura di Metatron e questa invece… e come se il libro si riscrivesse da solo quando ha a che fare con noi… osserva”

L’arcangelo iniziò a leggerne una parte scritta da Metatron:

 

Tutti i possedimenti di Giobbe vennero annientati, insieme ai suoi figli che vennero rigenerati fino a 7. Grazie all’aiuto del demone Crowley e l’angelo Aziraphale, Giobbe riebbe i suoi figli, le sue capre e le sue terre.

 

Crowley si fece torvo: “E’ alla fine come è andata, ma come mai è stato riscritto, non capisco?”

Aziraphale continuò a scorrere le pagine, leggendo velocemente, constatando che ogni volta che i loro ruoli si erano incontrati, la storia era stata riscritta e la parte precedentemente scritta da Metatron, cancellata.

“Io credo…” iniziò l’arcangelo, dopo una lunga pausa di riflessione: “Che questo… sia qualcosa di superiore a lui, come se…”

“Il nostro collaborare insieme sulla Terra, ci desse il libero arbitrio dei nostri destini…” continuò serio il demone.

“Esatto… e di conseguenza, questo spiegherebbe il miracolo da 25 Lazzari compiuto insieme…” deglutì Aziraphale: “Capisci cosa significa, Crowley?” voltandosi a guardarlo con l’euforia nello sguardo lucido, mentre il fulvo lo fissava ancora confuso: “Implica che noi, mio caro, abbiamo il potere di fermare tutto… e salvare la Terra! Insieme. E io potrei… potrei riportare Muriel al titolo di Arcangelo e tu-”

“No.” disse serio Crowley: “Sai che non è ciò che voglio.”

“Ma, potresti-”

“Perchè non lo capisci?!” sbottò Crowley, facendo un passo indietro: “Non voglio essere un angelo del paradiso. Sono caduto, mi hanno tradito, mi hanno ferito, cosa me ne faccio del Paradiso?!”

“Crowley…” sussurrò dolcemente l’arcangelo, accarezzandogli il viso: “Non era quello che intendevo…”

“...che cosa allora?” ringhiò, sentendosi ancora troppo ferito da quell’argomento.

“Intendevo, sciocco demone… che potrei ridarti la vista dei colori reali… così potresti rivedere le stelle e le tue amate nebulose...”

Le labbra del demone si schiusero, tremanti, cadendo in ginocchio di fronte alla figura del biondo, abbracciando i suoi fianchi, affondando il volto nel suo grembo: “Dio mi ha dannato… ma tu-”

Le dita curate di Aziraphale andarono a posarsi tra i capelli ramati: “sssh…” e così dicendo una luce investì il capo del demone, lasciando la giovane Muriel a bocca aperta di fronte alla scena.

Crowley aveva serrato gli occhi con forza, fino a quando Aziraphale non scivolò in ginocchio di fronte a lui: “Apri gli occhi, mio caro.”

Le pupille da rettile si erano arrotondate, lasciando solo spazio alle iridi dorate.

Per la prima volta, dopo secoli, i suoi occhi rividero tutta la gamma di colori e il blu oceano di quelli dell’altro, lasciandolo a bocca aperta.

Scoppiò in un sorriso, prima di tuffarsi nelle braccia dell’altro.

Nel frattempo, il libro era stato riscritto, donando al demone Crowley nuovi occhi umani color oro.

 

***

 

“Quindi ricapitoliamo…” iniziò stizzita Michael: “Abbiamo perso l’arcangelo supremo e ora anche il Libro della Vita. Il tutto a poche ore dell’inizio della Seconda venuta che abbiamo già ampiamente annunciato?”

“A quanto pare.” sottolineò Uriel, sospirando.

“Mi prendo l’intera responsabilità.” disse torvo Metatron: “Credo che sia il caso di iniziare subito l’ascesa. Qualcosa mi dice che alle porte della Guerra, troveremo Aziraphale ed il demone Crowley ad aspettarci.”

“Credi che il libro ce l’abbiano loro?” chiese Uriel.

“Credo che Muriel abbia scoperto il suo passato quando l’ho lasciato aperto e l’abbia rubato.” rispose Metatron.

“Muriel! Di nuovo! Ha sempre dato problemi da arcangelo e continua ancora da angelo, con la sua passione per la pace…” sospirò esasperata Michael: “Molto bene. Preparate Gesù, tra un’ora scenderà su Londra.”

Saraqael restò sorpresa della scelta: “Perchè Londra?”

Un sorriso sinistro si posò sul viso di Michael: “Perchè un certo Arcangelo vorrà mettere il suo zampino e noi gli semplifichiamo il compito.”

  
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