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Autore: OmegaHolmes    22/09/2023    2 recensioni
"Salve e benvenuti nel “Second Coming 2.0”. Non abbiate paura, il vostro messia è pronto a donarvi la migliore delle esperienze per la vostra vita ultraterrena.
Se lo meriterete.
Altrimenti, ci dispiace, ma sarete dannati per l’eternità. Buona fortuna!"
Aziraphale è il nuovo arcangelo supremo e si sta impegnando duramente per apportare i cambiamenti che ha progettato dopo tanti anni sulla Terra. La concezione della Seconda Venuta, però non lo entusiasma, scoprendo ben presto che nemmeno l’eclettico Gesù ne ha davvero voglia e che il Paradiso è molto più freddo di quanto ricordasse.
O
Crowley decide di mollare tutto e darsi all’allevamento di capre, ritrovandosi per l’ennesima volta immischiato in eventi divini del quale non voleva davvero più fare parte.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Crowley, Metatron, Michele, Uriel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Nota dell'autrice: Siamo arrivati al penultimo capitolo, in cui si tirano le somme. Tenete i fazzoletti a portata di mano ;) Vi auguro un buon weekend, sperando di non deludere le vostre aspettative anche in questo capitolo! 

Tutto iniziò con un terribile temporale ed un cielo plumbeo, di quelli che se guardi troppo a lungo ti senti rabbrividire dalla testa ai piedi.

Una città come Londra, però è sempre troppo indaffarata per farsi intimidire da un brutto temporale o un cielo minaccioso, si sa dalla notte dei tempi che questa è la natura delle grandi città frenetiche.

La metropolitana continuava nella sua corsa, i bus rossi continuavano a rilento il loro giro e i taxi lucenti si bloccavano nelle code del traffico.

Nessun londinese parve notare la sfilza di mani che iniziarono a fuoriuscire dal terreno nel cimitero della cittadina, le lapidi aprirsi di fronte a una catena di morti… viventi.

Le narici esperte di Crowley, però lo fiutarono nell’aria, rabbrividendo.

“E’ iniziato…”

Aziraphale deglutì, lisciandosi ansiosamente il panciotto: “...siamo giunti alla fine.”

“No, non sarà la fine.” disse pacificamente Muriel, ora rivestita del suo vecchio ruolo di arcangelo della pace: “Riporteremo la pace.”

L’arcangelo supremo le porse un lieve sorriso insieme al palmo, che si strinsero come a sancire un patto.

 

***

 

Aveva deciso di discendere utilizzando l’ascensore, perché gli piaceva il modo in cui dolcemente lo portava dal paradiso al mondo terrestre.

Tirò un sospiro di sollievo appena le porte si erano chiuse, cacciando oltre il costante vociare e caos degli arroganti arcangeli.

Sorrise appena si fermò a Terra, aprendosi su una cupa Piccadilly Circus: Gesù era tornato, lo show era pronto per cominciare!

 

***

 

La Bentley cercava di sfrecciare tra il traffico, ma essendo l’ora di punta era rimasta bloccata, facendo ringhiare di frustrazione il suo guidatore.

“Credo” iniziò Aziraphale: “Che forse sarebbe meglio andare a piedi.”

“No. Andremo con la Bentley… sento la sua aurea fino a qua. Dannazione spostatiiii!” urlò suonando con forza il clacson.

“Quindi ti ricordi tutto del piano?”

“Sì, lo abbiamo già ripetuto mille volte…” sospirò il demone.

“Volevo solo essere certo che il tutto tornasse d entrambi.” ribattè stizzito il biondo, contorcendosi con agitazione le mani in grembo.

La mano affusolata di Crowley scivolò alla ricerca di quella dell’altro, stringendola dolcemente: “Ehi, andrà tutto bene, okay?”

Un sorriso teso si posò sul volto dell’angelo: “Grazie caro, spero tanto che tu abbia ragione anche questa volta.”

“Non possiamo morire oggi e sai perché?” si voltò a guardarlo con un sorriso sghembo: “Perchè ho una fattoria con tante belle capre da mandare avanti… e vorrei tanto che tu venissi a vivere con me.”

Gli occhi celesti dell’angelo si illuminarono, diventando lucidi per l’emozione: “Oh, Crowley… non vedo l’ora!”

 

***

 

Nina stava servendo il suo millesimo caffè, esausta e senza sosta.

Nonostante l’incredibile temporale, sembrava che i cittadini di Soho non avessero smesso di amare e desiderare ossessivamente il caffè e questo era un bene per lei.

Maggie entrò fradicia nel suo locale benchè avesse un impermeabile ed un ampio ombrello a coprirla.

“Che tempaccio terribile…” disse la bionda, avvicinandosi al bancone dove la sua ragazza l’attendeva con un sorriso smagliante: “Sei bellissima anche così inzuppata, lo sai?”

Il volto di Maggie si illuminò, tingendosi di porpora: “Oh, lo pensi davvero? Perchè sai volevo davvero essere molto carina per te oggi, ma questo diluvio universale mi sta-”

“Ma che cazzo?!” imprecò Nina, guardando confusa fuori dalla sua vetrina: “Guarda! Quelli sono morti… o mi sbaglio?” deglutì, indicando la direzione.

Maggie si volse a osservare, restando ad occhi aperti di fronte alla lunga sfilata di creature umane parzialmente decomposte che ora sfilavano per strada.

“Porco cazzo…” imprecò Maggie: “Sono zombie?”

“Naah…” disse seria la mora: “Ho visto centinaia di serie sugli zombie e quelli non lo sono, solo… non so che significhi, ma è meglio chiudersi da qualche parte al sicuro.”

 

***

 

Sotto la statua di Eros nel centro di Piccadilly Circus, Gesù si posizionò con un candido abito di sartoria e aprì i palmi verso l’alto.

Improvvisamente, tutti gli schermi della Piazza iniziarono a proiettare il suo volto, insieme a tutti i dispositivi elettronici del mondo.

Le auto si fermarono, i pullman, le metropolitane, tutto si fermò. Anche il tempo.

Alle spalle dell’uomo una luce accecante anticipò l’arrivo degli arcangeli e di Metatron, lasciando l’intera umanità a bocca aperta.

 

“Salve gente!” salutò Gesù con un sorriso amabile: “Lo so cosa state pensando in questo momento… Ehi ma che succede? Chi è quel tipo? Ebbene sì, sono io…” il sorriso si allargò: “Gesù, il vostro Messia, quello che… beh avete messo in croce tanto tempo fa…Sono tornato.”

 

Di fronte a lui aveva iniziato a formarsi una folla di curiosi, scettici e arrabbiati, in cui quest’ultimi avevano iniziato ad inveire contro quella sceneggiata: “Tornatene a casa! Sei un buffone! Gesù non esiste!”

L’imbarazzo dilagò tra gli arcangeli alle sue spalle, confusi ed indecisi sul da farsi.

“Ehi, lo so, lo so…” continuò il messia: “E’ da parecchio che non mi faccio vedere, ma sapete sono stati anni difficili, ma… è giunto il momento.”

“Il momento di che cosa?” urlò una donna tra la folla.

“Il momento della fine. La fine del tempo, la fine della Terra e la salita dei meritevoli in Paradiso… ecco come potete vedere…” e indicò il fondo della piazza: “I morti sono tornati in vita ed eccolì là! Ciao ragazzi!” li salutò con enfasi.

 

E fu così che si creò il caos.

 

La folla iniziò a dilagarsi, feroce, urlando di fronte ai cadaveri che ora camminavano tra loro, uomini piangevano cercando di chiamare la polizia, donne tenevano stretti i loro bambini cercando una via di fuga. Era stato creato il terrore.

 

“Ho detto qualcosa di sbagliato?” chiese Gesù confuso verso gli arcangeli che erano sorpresi a loro volta per tanto panico.

 

Dall’altra parte della piazza, la terra tremò e dal suolo comparvero i demoni regnanti: Shax, FurFur e i restanti Duchi infernali s’incamminarono nel caos generale: “Bene, bene…” iniziò Shax, osservando dal basso della statua la schiera angelica: “E così vi siete decisi, finalmente. Anche se sappiamo tutti chi vincerà la maggior parte delle anime e la guerra.”

Michael si sporse in avanti, con un sorriso teso: “Noi tutti sappiamo che il bene prevarrà sempre sul male. Ed è giunta l’ora della vostra fine, temo.”

 

Le urla e il caos generale avevano attutito la sgommata con cui una Bentley nera fiammante si era gettata sulla piazza: una cresta fulva ne fuori uscì, camminando velocemente tra la folla verso la statua.

“Fermi tutti!” urlò il demone Crowley: “Fermi tutti!”

Michael tirò gli occhi al cielo, ringhiando: “E ora cosa vuole questo?!”

Crowley giunse dinoccolato, sfoggiando un ampio sorriso: “Allora… non potete portare a termine nulla, non avete avuto il permesso da tutti i membri dell’ordine angelico e demoniaco.” disse serio, sfoggiando una pergamena: “Ecco qui, paragrafo 8 dell’articolo 54 dell’ordine dell’Universo e… temo che non abbiate nemmeno il permesso di Dio o Satana.”

“Certo che ce l’abbiamo!” sbottò Michael: “Ora basta con i tuoi giochetti, sono stanca di-”

“Nonononono!” fece cenno negativo con il capo il demone: “Voi pensate di averlo, perché… beh, chi è che parla con Dio qui? Ah sì, Metatron!”

L’uomo dai capelli candidi fece un passo in avanti: “Demone Crowley, come osi mettere in dubbio la voce di Dio?”

“Ooh, ma io non metto in dubbio niente, perché vedete… è tutto scritto qui. E a quanto pare il permesso non è stato firmato e… a quanto pare Dio non ne sapeva nulla. Mi dispiace, ritirate le truppe, buco nell’acqua, adios, asta la vista, game over!”

“Insolente di un demone!” sbottò Michael: “Con quale autorità dici una cosa simile?”

“Beh, io non ce l’ho, ma qualcun altro….”

Alle sue spalle comparvero Muriel e Aziraphale con in pugno il libro della Vita e la spada di fuoco.

“Salve a tutti.” disse con aria di sfida il l’arcangelo Supremo: “Temo proprio che Crowely abbia ragione, non abbiamo i permessi, perché in realtà… Metatron non ha più notizie da parte di Dio da molto tempo, non è così?”

Gli occhi degli arcangeli strabuzzarono sulla figura dell’uomo la cui mascella s’indurì in una stretta prima di ribattere: “Stanno solo dicendo un mucchio di sciocchezze… non crederete a due traditori!”

“Fino a prova contraria” rispose acido Aziraphale: “Sono ancora l’arcangelo Supremo e ora anche in possesso del Libro della Vita, con il quale hai giocato a fare Dio, senza riuscirci. E’ ora di mettere fine a tutto questo.”

“Di cosa… di cosa stanno parlando?” iniziò confusa Michael, voltandosi verso Metatron: “Avevi detto di avere il permesso, di avere avuto il via libera e che Gesù era d’accordo…”

“Ma non è andata così, vero?” rise appena Crowley: “Perchè hai cercato di manipolare ancora una volta le cose, non è così? E magari hai anche offerto un caffè a Gesù.”

Il messia si illuminò: “Oh sì! L’ha fatto, era davvero buono! Con un goccio di-”

“Sciroppo di mandorla.” terminò stizzito Aziraphale: “Davvero un bel trucco, non c’è che dire. Ma come ogni trucco, prima o poi viene svelato. Ci ha manipolati, per tutto questo tempo.” l’arcangelo supremo prese un lungo respiro: “Hai avuto un gran privilegio, per molto tempo. Eri un uomo, un profeta, che Dio ha voluto al suo fianco. Conoscevi la Terra, conoscevi gli umani e conoscevi anche i punti deboli degli angeli… poi un bel giorno Dio ha smesso di parlarti, non è così?”

“Tu non sai nulla di me, Aziraphale. Pensi che il tuo ruolo ora ti permetta di parlarmi in questo modo? Sei solo uno stupido angelo, frivolo, che ha più a cuore questo Mondo corrotto che la tua gente.”

“Io ho a cuore la Terra, sì, perché è sempre stato questo il mio ruolo, proteggerla. Ora, mettete fine a questa stupida guerra, o io…” così dicendo alzò il Libro della Vita e la spada infuocata: “Distruggerò il libro, per sempre.”

“Non puoi farlo! Distruggeresti l’Universo intero!” urlò Michael.

“Allora fermate tutto.”

 

Ci fu un lungo istante in cui gli occhi di Aziraphale tremarono fissi in quelli di Metatron che lo scrutavano con freddezza. Crowley percepì una goccia di sudore scivolargli lungo la tempia, sentendo il fuoco pulsargli nelle vene.

Al solo pensiero che tutto stesse davvero per finire, ebbe un lieve tuffo al cuore. Gli occhi dorati saettarono da sotto le lenti scure verso Aziraphale, che invece restava impassibile, serio, con i nervi d’acciaio tesi da sotto la pelle.

“Sono davvero stanco di questa messa in scena, eliminateli.” sospirò acido Metatron verso gli altri arcangeli.

Nessuno però si mosse, anzi i volti pacifici dei celesti si voltarono a osservarlo: “Temo che senza prove concrete non possiamo farlo, signore.” rispose calma Uriel.

“Cosa?! Sono io Metatron, la voce di Dio! E vi sto ordinando di eliminarli!”

“Ma non è ciò che lui desidera.” intervenne improvvisamente Muriel, avvolta da una luce candida: “Il cuore dell’uomo parla da sé. Vero mio signore?” e così dicendo si rivolse a Gesù che sospirò: “Ha ragione… io non voglio farlo. Come so che non è il volere nemmeno di Lei… E sinceramente, lasciatevelo dire, ma la dovete smettere con questa gran voglia di fare la guerra. Non c’è già abbastanza dolore e disperazione in questo mondo meraviglioso?”

“Avete eliminato la pace…” iniziò Muriel: “Molto tempo fa, per cancellare la speranza. Ma il mio elemento è stato ripristinato e come tale è mio compito impedirvi qualsiasi altro scontro. E’ giunto il momento di deporre le armi, ridare pace ai defunti e speranza ai vivi.”

Gesù chiuse gli occhi e con un ampio gesto, portò il mondo allo stesso punto della sua ascesa: i morti tornarono al loro posto, la pioggia cessò di cadere e il caos causato scomparve magicamente.

Un sorriso luminoso si aprì sulle labbra di Aziraphale, che abbassò le armi, voltandosi a guardare Crowley colmo di fiducia.

“E questo cosa diavolo significa ora?” intervenne irata Shax che non aveva capito molto di tutto quel parlare.

FurFur sospirò: “Temo che anche oggi non faremo nessuna guerra, mia signora…”

“Ma io ho preparato i demoni! E il mio trono! E-”

Crowely le posò una mano sulla spalla: “Credimi è meglio così.”

Gli arcangeli si erano riuniti a confrontarsi fra loro, Muriel si avvicinò a Gesù e l’inferno si era ormai ritirato, quando d’un tratto la figura di Metatron si lanciò su Aziraphale, gettandolo al suolo.

“Tu! Maledetto arrogante! Hai rovinato tutto! Voi due rovinate sempre tutto!” urlò l’anziano, strappandogli la spada infuocata dalle mani, prima di puntarla contro la gola di Corwley.

Il cuore di Aziraphale si fermò: “Metatron… posa quella spada….” si rialzò lentamente, con voce implorante e i palmi tesi in segno di resa: “Non è la soluzione… lascialo andare, ti prego…”

“Io ero importante…” iniziò l’anziano a denti stretti: “Ero l’unico a parlarci, poi… un bel giorno mi ha detto che si era stufata di tutte quelle parole, che tanto il suo piano era ineffabile e che era… già scritto… ma non fu quello che mi fece arrabbiare, no… fu la sua ultima confessione…”

Crowley deglutì lentamente, percependo il calore della spada contro la pelle.

Metatron continuò: “Disse: Un giorno anche angeli e demoni saranno in pace e capaci di amarsi e capiranno che sono due facce della stessa medaglia… Capite? Ero disgustato all’idea… che ciò potesse accadere… ho cercato di impedirlo in ogni modo, ma voi due… voi riuscivate sempre a riscrivere la maledetta storia… ed è ora di mettere fine a tutto ciò!” con un gesto secco si lanciò verso la figura del fulvo, il demone strizzò gli occhi pronto a ricevere il colpo, ma qualcosa lo spinse al suolo.

Quando li riaprì, Aziraphale era stato trafitto in pieno petto dalla propria spada infuocata, tra lo stupore degli altri arcangeli.

Un gemito fuoriuscì dalle labbra dell’arcangelo supremo, mentre s’inginocchiò al suolo, cercando di sovrastare il dolore cocente al petto.

 

Il mondo di Crowley smise di esistere.

 

Travolto dalla rabbia si voltò verso l’anziano e con uno sguardo colmo d’odio, schioccò le dita, aprendo una voragine sotto i piedi di Metatron che cadde urlando nel cuore degli inferi.

Si allungò disperato verso la figura del suo angelo, stringendolo con forza tra le braccia, fremente di paura, mentre le sue mani cercavano di sorreggerlo.

“Oh...Crowley… per una volta…” tossì in cerca d’aria Aziraphale: “Ti ho salvato...io.”

“N-no, stupido… stupido angelo, non dovevi farlo, come- perchè- no, non puoi, non puoi lasciarmi-!” la voce iniziò a incresparsi mentre un paio di lacrime iniziarono a rigargli il volto.

“N-non avrei… potuto accettare… che ti accadesse...q-qualcosa di brutto…” sospirò in un rantolo, cercando il volto dell’altro con una mano: “Ti… ti ho mai detto… “

“Sssssh, ssssh, sta zitto! Non sprecare energie, o-ora… o-ora aggiusto tutto…” si voltò a osservare gli arcangeli increduli: “Vi preg- Vi scong- Per l’amore di qualcuno aiutatemi! N-non potete-”

“Crowley…” lo richiamò Aziraphale, posando una mano sul suo viso imperlato di lacrime: “Andrà… tutto bene…. Tu hai le tue… capre…” gli sorrise dolcemente.

“Non… non puoi morire, angelo-” iniziò a piangere con forza il demone, stringendo i denti, cercando di restare ottimista com’era di natura: “Non puoi lasciarmi, non puoi, me l’hai promesso… ti prego… io ti perdono, A-Aziraphale… I-io ti amo!” singhiozzò.

“Oh mio caro…” sospirò il biondo, illuminato dalla potenza di quella confessione: “Anche io ti amo.”

Sopra le loro teste il cielo si aprì e una luce investì le due figure a terra.

 

Quando angeli e demoni si ameranno, il mondo troverà il suo eterno equilibrio.” una voce echeggiò sopra di loro, fino a che tutto non divenne bianco e una luce divina li avvolse.

  
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