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Autore: Fueati    23/09/2023    0 recensioni
“Se vuoi, sei liberissimo di morire per orgoglio, ma magari se mangi un boccone e sopravvivi, per te può esserci un futuro, non credi?”.
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gin, Sanji
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Se vuoi, sei liberissimo di morire per orgoglio, ma magari se mangi un boccone e sopravvivi, per te può esserci un futuro, non credi?”.
 
Quelle parole continuavano a risuonargli in testa.
Un incantesimo pronunciato inconsapevolmente, ma talmente potente da indurlo alle lacrime. 
Lui, comandante dei pirati del più temuto e crudele Signore del Mare Orientale: Don Greeck.
 
“Che cosa stai aspettando, Gin?!”.
Una voce tuonante, priva di qualsiasi sentimento umano, giunse tagliente e assoluta alle orecchie dell’uomo il cui nome riempiva il vuoto attorno a loro, riecheggiando fra le onde del mare.
 
“Hai forse intenzione di tradirmi?!”.
Lui? Tradire il suo capitano? Colui che aveva seguito in lungo e in largo, soddisfandone ogni richiesta, capriccio o desiderio? Don Greeck, per cui aveva sfidato la morte salpando per la Grand Line, nella speranza di vederlo un giorno sul trono del Re dei Pirati.
Mai!
 
Gin non si poteva assolutamente considerare un uomo sentimentale.
Di fatti, era conosciuto per quello che era: un demonio dei mari, fedele come pochi alla causa per la quale aveva deciso di diventare un pirata, torturando, saccheggiando e uccidendo senza remora alcuna, incurante della natura del bersaglio: uomo, donna o bambino.
Agli occhi di Gin erano pedoni, da far cadere uno dopo l’altro per difendere il Re e condurlo alla vittoria.
 
Il suo cuore era fedele i suoi principi … ma allora cos’era cambiato nel giro di 4 giorni? Cosa si era incrinato nel suo animo?
Cos’aveva quel cuoco di diverso da tutti quelli coi quali si era sporcato le mani di sangue?
 
“Perché? Perché non riesco a ucciderti?”, la domanda che da ore gli assillava anima e cuore.
 
Sotto di sé poteva avvertire chiaramente il corpo del biondo, alzarsi e abbassarsi al ritmo del suo respiro.
Un piacevole aroma di tabacco misto al pungente odore di sangue gli stuzzicava le narici.
Gli occhi azzurri del biondo, fissi su di lui, privi di qualsivoglia paura o smarrimento. Uno sguardo che Gin faceva fatica a sostenere e che gli provocava una morsa alle viscere. Come se il cibo generosamente offertogli il giorno del loro incontro fosse rimasto bloccato nell’esofago, pronto a tornare da dove era venuto.
 
“Non sei degno di essere sopravvissuto!”.
Se lo stomaco di Gin avesse potuto parlare, ne era certo, gli avrebbe rivolto quelle esatte parole.
 
La mano serrata intorno alla gola di Sanji allentò la sua morsa brutale, risalendo la mandibola, sfiorando lo zigomo spaccato, per poi affondare le dita nella chioma dorata del ragazzo.
 
“Bellissimo”, pensò fra sé e sé il pirata.
In tutta la sua vita non aveva mai visto nulla di così luminoso.
Neanche tutto l’oro del tesoro di Greeck poteva competere con cotanta genuina bellezza, unica al mondo.
 
Calde lacrime sgorgarono dagli occhi del comandante, bagnando il viso di Sanji, divenendo un tutt’uno col sangue delle ferite del ragazzo.
 
Così come sfamarsi è un bisogno necessario, vitale, per la sopravvivenza dell’essere umano, il gesto che seguì non fu da meno. Se non lo avesse esternato, ne era certo, il cuore di Gin sarebbe imploso, soffocandolo da dentro. Una morte lenta e dolorosa, dall’amaro sapore del rimpianto.
 
Le labbra di Gin si posarono delicatamente sulla fronte del biondo.
Un bacio casto, privo di qualsivoglia oscenità o pensiero impuro.
Il pirata chiuse gli occhi d’istinto, inspirando appieno il profumo del giovane sotto di sé. Da ciò dipendeva la sua sopravvivenza, come se l’ultima dose di ossigeno rimasta sulla faccia della terra si fosse concentrata in quel corpo, in quelle mani talentose, in quel cuore ribelle e generoso.
 
“Perdonami … Sanji”, sussurrò all’orecchio del biondino, prima di rialzarsi in piedi, ponendo fine a quel contatto.
 
“Sei forse uscito di senno, Gin?!”.
 
L’uomo non rispose. Si limitò a sorridere fra le lacrime, fissando l’orizzonte.
“Forse, Capitano, forse è davvero così”.
 
 
Note dell’ autrice. One piece è stato per anni una grande passione ma, come tale, ci sono periodi in cui queste vanno a perdersi, si affievoliscono. Di recente, però, ho preso a rivedere le prime puntate su Crunchyroll. I primi archi narrativi sono davvero belli e pregni di grande significato. Ho amato molto quello del Baratie, il personaggio di Sanji(che ho sempre un po’ snobbato) e quello di Gin. La compassione che quest’ultimo prova nei confronti del cuoco, la gratitudine che nutre nei suoi confronti … ho deciso di farne una ff. Non yaoi, non è quello il messaggio che vorrei veicolare (anche sono una grande fan del genere). Spero che piaccia e, anche senza lasciare una recensione, di suscitare le stesse emozioni che ho provato io nello scriverla.  
   
 
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