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Autore: LaReginaDiCuori    01/10/2023    0 recensioni
" NO, NO, NO TI PREGO NO, LASCIAMI, LASCIAMI ANDARE. "
Continuava ad urlare e a Dean gli si strinse il cuore a vedere il fratello, in quelle condizioni, non lo aveva mai visto così.
Mai.
" Sam … Sam ti prego, ti prego ascoltami "
Provò il cacciatore mentre cercava di bloccare il più piccolo e soprattutto, cercava di farlo calmare il più possibile.
" NO TI PREGO NO BASTA, BASTA NON FARMI MALE. NON FARMI MALE. "
[ SOSPESA ]
Genere: Angst, Generale, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Il maggiore dei Winchester, non amava particolarmente la giornata libera perché era troppo abituato ad avere un sacco di cose da fare e quindi quando cerano questi giorni liberi lui, non aveva idea di come riempirli.
 
Certo, lui provava a fare qualcosa ma si annoiava fin da subito e quindi smetteva immediatamente di fare quello che stava facendo, per dedicarsi ad altro o meglio, tante volte invece di dedicarsi ad altro, prendeva il portatile di suo fratello e iniziava a fare delle ricerche per vedere se riusciva a trovare qualche caso, uno qualsiasi per poter in quel modo rompere quella giornata di libertà che sicuramente, sarebbe diventata una giornata noiosa almeno, per Dean lo sarebbe stata.
 
E quella giornata libera era arrivata ancora, quella giornata libera tanto odiata che il maggiore avrebbe troncato subito sul nascere perché non voleva assolutamente rischiare, di rimanere seduto sulla sedia senza fare nulla e quindi era per quello che il maggiore era lì a digitare sui tasti del portatile di suo fratello alla ricerca di qualche possibile caso, che poteva fare a caso loro.
 
Le sue dita schiacciavano con velocità i vari tasti sulla tastiera e quando schiacciò il tasto invio, iniziò a leggere ogni articolo che cera a disposizione e mentre lo faceva, sorseggiava un po' della sua birra che aveva accanto a sé e nel farlo ogni tanto, faceva delle smorfie o scuoteva il capo.
 
<< Cos’è? Adesso pure i mostri vanno in vacanza? >>
 
Domandò a sé stesso e sbuffò, mentre continuava a far girare la rotellina del mouse e a leggere annoiato, i vari articoli che gli apparivano, fino a quando ad un tratto un urlo squarciò il silenzio che si era creato nel bunker e fece mettere il maggiore dei Winchester sull’attenti, con la pistola già pronta in mano che portava sempre con sé.
 
Quando udì quell’urlo sentì il suo cuore arrivargli fino in gola, perché quell’urlo che aveva sentito sembrava spaventato, disperato, terrorizzato e a Dean non piaceva proprio per niente.
 
Quando l’urlo continuò il cacciatore rimase ancora immobile, sembrava quasi paralizzata, quell’urlo sembrava quasi che gli era entrato nelle orecchie e nel mentre, cercava di capire di chi era quell’urlo così tanto disperato, fino a quando non riuscì a capire che quell’urlo era proprio di suo fratello.
 
Si meravigliò per non averlo riconosciuto fin da subito, ma non lo aveva mai sentito urlare in quella maniera con così tanta disperazione, ecco che l’urlo continuò nuovamente e questa volta il cacciatore poté sentire i peli delle braccia raddrizzarsi.
 
Cercò di riprendersi un attimo da quello che stava succedendo e poi, iniziò a correre verso la stanza di suo fratello con la pistola in mano pronta, per essere usata in caso di bisogno.
 
Quando arrivò davanti alla porta questa, la trovò già aperta e entrò all’interno della stanza, con la pistola puntata verso il nulla e osservò un attimo intorno fino a quando il suo sguardo non si posò su Sam che in quel momento, si stava dimenando ma non sembrava esserci nessun pericolo in vista.
 
Dean non riusciva a capire del perché il fratello, stava gridando in quella maniera, sembrava quasi che qualcuno lo stesse torturando e questo il maggiore, non lo riusciva proprio a sopportare.
 
Per caso sta facendo un incubo?
 
Era a quello che stava pensando mentre infine decise di agire, perché non poteva continuare a vedere e né sentire tutto quello.
 
Posò la pistola sul comodino e poi prese tra le braccia il suo corpo, che continuava a dimenarsi con forza.
 
<< NO, NO, NO TI PREGO NO, LASCIAMI, LASCIAMI ANDARE. >>
 
Continuava ad urlare e a Dean gli si strinse il cuore a vedere il fratello, in quelle condizioni, non lo aveva mai visto così.
 
Mai.
 
<< Sam … Sam ti prego, ti prego ascoltami >>
 
Provò il cacciatore mentre cercava di bloccare il più piccolo e soprattutto, cercava di farlo calmare il più possibile.
 
<< NO TI PREGO NO BASTA, BASTA NON FARMI MALE. NON FARMI MALE. >>
 
A sentire quella frase il cuore, gli si strinse ancora di più.
 
Odiava vedere il fratello stare male, sia per un incubo, sia per un’influenza, odiava vederlo soffrire e basta.
  
<< Sam, Sam diamine ascoltami, ascoltami >>
 
<< NO, NO LASCIAMI, HO DETTO DI LASCIARMI ANDARE. >>
 
<< SAM ASCOLTAMI, SONO TUO FRATELLO, SONO TUO FRATELLO OKAY? SEI AL SICURO È SOLO UN INCUBO, È SOLO UN INCUBO SVEGLIATI SAM, SVEGLIATI E TORNA DA ME OKAY? TI PREGO! IO SONO QUI, SONO QUI VICINO A TE! >>
 
Urlò il maggiore per in questo modo, farsi sentire dal più piccolo e sembrava che in qualche modo la sua voce, riuscì a sovrastare quella di Sam perché lui, sembrò pian, piano calmarsi.
 
<< Dean? >>
 
<< Si Sammy, si … Sono io. Sono io. >>
 
Mormorò il più grande mentre andò ad asciugare le lacrime del fratello più piccolo, che sembrava essere stravolto, spaventato chissà da che cosa.
 
<< Lui non c’è vero? >>
 
Il maggiore inarcò un sopracciglio.
 
<< Lui chi? >>
 
Domandò quindi
 
<< Lui, lui non c’è vero? >>
 
Ripete il più piccolo con voce tremolante e ritornò nuovamente spaventato, mentre iniziò a guardarsi intorno come se stesse cercando qualcosa o qualcuno e Dean lo strinse ancora di più a sé, non riusciva a capire a chi si riferisse il minore però voleva soltanto una cosa ovvero: far ritornare in sé il fratello.
 
<< Sam, qualunque cosa ti stava facendo del male qui, non ti raggiungerà … Okay? Sei al sicuro ora, va bene? Non avere paura di nulla! >>
 
Mormorò con dolcezza il più grande, mentre continuava a tenere stretto il più piccolo con sicurezza ma allo stesso tempo, dolcezza.
 
<< Ma … Ma >>
 
Dean scosse il capo
 
<< Niente ma Sam, ti fidi di me? >>
 
Il più piccolo annuì immediatamente, alla sua domanda
 
<< Allora fidati anche adesso, perché nessuno ti potrà fare del male se ci sarò io accanto a te, okay? D’accordo? Ora riprova a dormire, va bene? Riposati ancora un po' … >>

Mormorò con dolcezza
 
<< Ma tu rimani … >>
 
<< Rimango qui Sam tranquillo, rimango qui insieme a te non me ne vado via, chiudi gli occhi Sammy, chiudi gli occhi. >>
 
Disse mentre lasciò una carezza sulla sua guancia leggermente bagnata e quando quest’ultimo chiuse gli occhi tenendosi vicino a lui, il maggiore prese un respiro profondo e ricominciò anche a respirare perché si era accorto solo in quel momento, che non lo stava facendo.
 
Si era accorto che non stava respirando, per lo spavento che si era preso.
 
<< Ma cosa stavi sognando, Sammy? Cosa è appena, successo? >>



 
   
 
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