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Autore: Alex Ally    02/10/2023    1 recensioni
Conosciamo tutti la storia dei nostri eroici ninja stavolta però racconteremo la storia di altri eroi.
Coloro che gli hanno precedutto.
vedremo le origini della generazione di maestri elementari che hanno precedutto i ninja:
I poteri elementari sono un dono, ma anche un fardello.
Le tensioni tra gli abitanti di Ninjago e le Serpentine sono cresciutte fino a sfocciare in una vera e propria guerra, deciso a far qualcosa per salvare il regno di suo padre Wu crea l'alleanza degli elementi, ma far finire una guerra non sarà cosi facile come si potrebbe pensare sopratutto quando dubbi e sentimenti ci mettono lo zampino.
Genere: Angst, Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lord Garmadon, Maya, Ray, Sensei Wu
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo sedici: Cuore aperto.

Wu sedeva in cucina da solo al buio tormaneta dal ricordo di quella mattina e con un solo pensiero che gli rimbobava costantemente nella testa: “Se ci fosse stato suo padre tutto questo non sarebbe mai successo.”

Ray non era nuovo alla perdità, l'aveva già sperimentata con suo padre anni prima però faceva male lo stesso sapere che Yannick non c'era più e che lui non aveva potutto fare niente per aiutarlo se aveva trovato il coraggio di guardare veramente avanti al suo futuro lo doveva a lui e quando era Yannick ad aver avuto bisogno... Ray strinse i pugni e diede un forte pugno al muro della sua stanza.
Stare qui a darsi la colpa non sarebbe servito a niente doveva calmarsi altrimenti avrebbe potutto farsi guidare dalle sue emozioni a far qualcosa di cui si sarebbe pentito come dare retta alla parte di lui che gli diceva di andare a cercare gli Anacondrai per vendicarsi. Non doveva farlo, non era giusto. Poi oltre alla rabbia era arrivata anche la paura... paura che ciò potesse capitare di nuovo.
Ray non sarebbe riuscito a sopportarlo di nuovo sopratutto se fosse successo a Wu... o a Maya.
No, quel pensiero non riusciva nemmeno a considerarlo senza sentire che stava dando di matto.
E peggio ancora penso alla possibilità che succedesse senza che lui fosse riuscito a trovare il coraggio di confessarle i suoi sentimenti, perderla per sempre facendole credere che non ricambiasse il suo amore.
Decise che avrebbe aperto il suo cuore a Maya in quell'esatto momento perciò andò verso la camera che condivideva con Dawn proprio nel momento in qui quest'ultima usci dalla stanza.
“Perfetto.” penso Ray, ma non si aspettava che nella stanza ci fosse al posto di Dawn la piccola Lilly che piangeva in grambo a Maya.
«Ray cosa ci fai qui?» chiese Maya, si vedeva che aveva gli occhi rossi e gonfi però anche se si notava come le tirava il viso cercava comunque di mettere su una faccia serena per non far trasparire il suo dolore.
«Io... io sarei venuto a parlarti.» disse Ray lanciando uno sguardo a Lilly, Maya capì che qualunque cosa volesse dirle era meglio che la ragazzina se n'è andasse cosi la fece alzare dicendole di andare da suo padre.
Lilly annui e corse fuori dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle, i due maestri elementari pensarono di non aver mai provato un silenzio più oprimente di quello in tutta la loro vita.
«Allora Ray cosa...» inizio Maya.
«Ti amo!» sbotto il maestro del fuoco all'improvisso. «Io ti amo Maya.»
Maya sgrano gli occhi di tutto si era aspettata tranne una confessione d'amore.
«Avevo paura.» continuo Ray. «Avevo paura che un giorno tu scoprissi chi sono veramente: un poveraccio che si era messo a rubare per sopravivvere, ma non sono più cosi e non l'ho sarò mai più. Pensavo di non essere abbastanza per te.»
Maya non disse niente si avvicino a Ray in silenzio guradandolo dritto negli occhi e avvicinadnogli una mano al viso.
Lo schiaffo che Ray ricevette fu tanto veloce quanto doloroso.
«Sei un'idiota!» sbotto Maya. «Non mi interessa tutto questo! Mi sono innamorata della persona che sei oggi non di quella che eri in passato!»
«Ho fatto molte cose sbagliatte...» disse Ray con un filo di voce.
«E non sto dicendo che hai fatto bene, rubare è sbagliato non importa cosa, ma... considerando ciò che mi hai detto sulla tua infanza posso capire perchè ad un certo punto tu abbia sentito l'obbligo di farlo.» disse Maya. «Non... non stai ancora rubando alle persone, giusto?»
«No! No!» grido Ray in risposta. «Mi sentivo male ogni volta che l'ho facevo, cosi disgustato da me stesso, non ho più rubato a nessuno da dopo la morte di mio padre e ti posso giurare che non ho mai ferito nessuno.»
«D'accordo.» disse Maya annuendo. «Perchè non mi hai detto tutte queste cose quando ti ho baciatto?»
«Ti ho già detto che avevo paura, ma un paio di consigli di Yannick mi ha aiutato a mettere chiarezza dentro di me.» spiego Ray. «Non importa da dove vengo, io sono io ed è questo ciò che conta davvero.»
«Cosa ti aspetti che accada adesso?» chiese Maya.
«Probabilmente un altro schiaffo.» disse Ray riconoscendo che le sue paure avevano ferito Maya e lo stavano facendo sembrare uno stupido.
«Risposta sbagliatta.» disse Maya afferandogli il viso e baciandolo e stavolta Ray ricambio il bacio.
Il maestro del fuoco non senti il cambiamento che stava avvenendo dentro di lui, come il fuoco che aveva dentro si era tramutato in un incendio che lo riscaldava dal profondo.
E se avesse avuto gli occhi aperti avrebbe notato quanto brillavano.
Essersi aperto a qualcuno, ma averlo fatto veramente su ogni cosa gli aveva permesso di sbloccare l'ultimo ostacolo che lo tratteneva.

Finalmente dopo ore di pianto Haru era riuscito a mettere a letto la figlia, lui stesso era sicuro che non sarebbe riuscito a dormire.
Aveva fatto solo un breve pisolino quando Maya si era offerta di badare a Lilly per un po' prima.
Si lascio sfuggire un sospiro rassegnato lo stress e il pianto avevano fatto tornare a Lilly la febbre e visto che stava di nuovo arrivando l'inverno voleva dire che molto probabilmente si sarebbe aggravata con i primi venti freddi.
Si prese la testa tra le mani non sapendo cosa fare.
Avrebbe fatto di tutto per non perdere il suo piccolo giglio.
Qualunque cosa.
  
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