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Autore: Scribbling_aloud    06/10/2023    0 recensioni
Siete anche voi dell'idea che un ragazzo come il nostro Harry Potter dopo: infanzia con gravi carenze di affetto e tutori abusivi, traumi pesanti in adolescenza con minacce di morte, perdite di affetti rilevanti nel corso della vita, non avrebbe mai potuto avere una vita troppo facile con una famiglia alla mulino bianco e soprattutto una mente equilibrata e serena?! Secondo me PTSD come se non ci fosse un domani. Questa è una trilogia molto poco magica che, in un crescendo, esplorerà la sua mente e la sua vita famigliare con i suoi mille problemi e difficoltà data da tormenti mai risolti, una popolarità cresciuta a dismisura che non lo fa vivere bene, fragili equilibri nelle sue relazioni che si frantumano. Partiamo diciannove anni dopo, esattamente dove ci ha lasciati la Rowling. Il Natale di quell'anno.
ATTENZIONE: comincia molto leggero, quasi frivolo, ma ci tengo a precisare che non è un testo per bambini. Da più o meno metà del primo libro e poi nel terzo, ci sono parecchi punti intensi, violenza e tratta temi delicati. Specie il terzo libro, dove ho raffinato un po' la mia scrittura quindi le immagini sono più vive.
E' una traduzione dall'inglese.
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Teddy/Victorie
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Ted

 
Ci sono tanti tipi di amici e me ne sono reso conto appieno quando ho cominciato a frequentare Victoire.
Quelli non troppo amici continuavano a pressarmi, bava alla bocca, di portare Victoire quando ci uscivo. Gli amici veri mi chiedevano di non portarla. I migliori la invitavano ogni volta sapendo quanto sono contento di averla con me.
Ne conosco solo uno di quest’ultima categoria. È Harry.
Non ha mai evitato la sua compagnia e ha sempre cercato di essere gentile con lei nonostante sappiamo tutti quanto difficile possa diventare.
Si sono verificati incidenti e sarebbe stato più che capibile non volerla più intorno, ma non è mai stato così.
Il potere di Victoire è forte, sopraffacente e incontrollato. Destabilizza anche me ogni tanto, stordendomi, quando si emoziona per qualcosa e non sono in guardia. Non è facile. Anche il sesso ha le sue difficoltà. Quando perde il controllo, questo potere fluisce da lei inconsciamente rendendomi impossibile resistere per più di qualche secondo o, nei casi peggiori, mi scatena dentro qualcosa di bestiale. Devo sempre combatterci contro e uscire da lei velocemente. È spaventoso. Ma ci stiamo lavorando, io cercando di perfezionare la mia barriera e lei controllandosi il più possibile.
Qualche volta mi manca il sesso spensierato dei miei giorni a Hogwarts quando potevo guardare il corpo della mia partner senza preparazione prima. Quando potevo passeggiare con loro senza essere disturbato continuamente. È circondata eppure sola in quel cerchio con solo un vuoto intorno. La sua bellezza accieca così tanto che crea una barriera che non in tanti riescono a superare.
Ne soffre; lo so che è così. È una ragazza fantastica ma non ha modo di dimostrarlo.
Ha pochissimi amici e i pochi che ha sono così preziosi che farebbe di tutto per loro come farebbe di tutto per me. Sono l’unico uomo che è stato in grado di andare oltre e imparare a conoscerla e apprezzarla. Sono l’unico che la vede come una persona normale e non una sorta di divinità. Che la riesce a guardare senza balbettare assurdità. Per questa ragione sono il più prezioso di tutti. Mi ama profondamente, completamente, con una straordinaria devozione.
So che impazzirebbe se mi perdesse. Non so se lo sopporterebbe.
Victoire e Harry sono molto simili, lo stesso problema li unisce. Cieca ammirazione.
È per quello che ho sempre simpatizzato con Ginny e ho sempre capito Harry.
È per quello che sono così preoccupato ora. L’amore che sentiva per lei era un cocktail micidiale di profonda gratitudine per averlo apprezzato in quanto persona, infinita passione e incatenante dipendenza. Il nome di quel cocktail è ossessione.
Harry era ossessionato da lei. Era il centro della sua vita e dei suoi pensieri essendo la prima persona capace di ispirargli e donargli amore dopo sedici anni di deserto affettivo.
Forse questa è l’unica differenza tra lui e Victoire, lei è stata amata molto in infanzia dandogli una sicurezza di cui Harry e assolutamente sprovvisto.
La prima volta che si è scontrato con l’amore c’è stato un forte imprinting che ha marchiato Ginny come l’unica. È tutto per lui, una ragione di vita.
È pericoloso vivere per qualcun altro.
È per quello che sono così preoccupato ora.
La situazione è così delicata che ogni passo falso potrebbe rivelarsi disastroso.
Di una cosa sono sicuro, Ron deve essergli tenuto lontano a ogni costo!
Lo ridurrebbe in polvere in caso di un incontro. Spero che gli altri se ne siano resi conto e l’abbiano fatto.
Personalmente sono molto affezionato a Ron. Insieme a Harry ha forgiato la mia infanzia dandomi molti dei miei ricordi più cari. È sempre stato una buona compagnia, quando ero un bambino e anche quando sono cresciuto, abbiamo passato ore giocando a scacchi e chiacchierando. È molto trasparente come persona. Uno non deve interpretarne gli sguardi e i comportamenti come per Harry dove un sacco di intuizione è necessaria. Ron è molto più facile da capire e gestire. Tuttavia, sono tristemente a conoscenza delle sue debolezze. È un brav’uomo ma corrotto da insicurezze e complessi di inferiorità. Dopo anni ad aver occupato il posto debole, sottomesso a Harry, dovendosi sentire in colpa, improvvisamente è diventato quello forte. E utilizzerà questa forza se ne ha l’occasione. Non dobbiamo dargliela.
Un altro problema è James. Ho compreso molte cose parlandogli e nessuna di queste era piacevole. È devastato dalla morte di Ginny e non sa assolutamente come gestirla. Ho fatto del mio meglio ma il St. Mungo non è esattamente il posto adatto per affrontare certi argomenti con persone che vanno e vengono ogni trenta secondi. Ho suggerito una passeggiata, ma non voleva lasciare Sunrise da sola e ho percepito anche una sorta di qualcosa non esattamente come dovrebbe essere nel modo in cui se ne prende cura. Che tutto considerato non è da sorprendersi se si pensa cosa questa famiglia ha passato.
Sono stato a visitare Harry durante il coma e onestamente pensavo che non si sarebbe svegliato. Sembrava così poco probabile. Sapevo che la sola cosa che avrebbe potuto portarlo indietro era Ginny, e lei non era lì per performare quel miracolo.
I miei desideri erano confusi e contraddittori. Ovviamente speravo che si svegliasse, egoisticamente lo volevo indietro. Lo volevo per me, per Albus che si aggrappava a quella speranza come un’ancora e per tutti gli altri. Ma a essere sinceri, allo stesso tempo una parte di me sperava di no.
Ho cercato di immaginarmi il suo risveglio e non è stato piacevole. Per niente.
Ho sentito tutto così intensamente, l’ho immaginato così vividamente, una parte di me ha sperato che non si svegliasse mai più.
Tutte le mie supposizioni si sono rivelate tristemente esatte.
La sua vita non può tornare a essere quella che era, non lo supererà mai. La sua mente è troppo tormentata per sopportarlo. Ha bisogno di tutto l’aiuto che possiamo dargli e sono sicuro che non ne accetterà.
Tutte le volte che sono stato lì dopo il suo risveglio stava dormendo. Non mi sembra così normale. Ho chiesto all’infermiera che se ne occupa e mi ha detto che la guaritrice è stata costretta a dargli alcune pozioni per dormire.
Tutto al di fuori di quello è sonno naturale. A me sembra sospetto.
Comunque, ora è a casa. Apparentemente contro il parere della guaritrice, ha lasciato l’ospedale di notte. Ce l’ha detto Albus. Era distrutto il povero ragazzo. Questo è il momento in cui avrebbe bisogno di un padre e Harry non è in grado di interpretare la parte.
Devo intervenire in qualche modo. Mi rendo conto di quanto io sia importante per la sua salute mentale. Non è che faccio l’arrogante o nulla. È semplicemente la verità. Qualcosa deve essere fatto.
Ho parlato con George; mi ha detto cosa è successo. Mi ha detto che non vuole vedere nessuno della famiglia.
Ma, dopotutto, io non sono un membro della famiglia. Non sono uno Weasley. Sono un Lupin.
   
 
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