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Autore: ChiccaG    08/10/2023    1 recensioni
Che succederebbe se Harry, Ron, Hermione ed altri protagonisti della battaglia di Hogwarts fossero costretti a ripetere il loro ultimo anno al Castello a distanza di tre anni dall'accaduto?
Il tempo cambia davvero le persone, o è solo una diceria?
E potranno mai una Grifondoro ed un Serpeverde trovare la via giusta per arrivare l'una all'altro?
Dal primo capitolo:
«Ma che diavolo sta dicendo?» a sovrastare tutti è la voce di Draco Malfoy, il tono sporcato da una sfumatura di tesa impazienza «Ci siamo lasciati il Castello alle spalle ormai, abbiamo iniziato le nostre vite fuori da queste mura. Questa storia è assurda, sono tutte str– »
«Signor Malfoy.» non importa che siano passati anni da quando Draco era un 11enne borioso e sgradevole, bastano quelle due parole pronunciate dalla McGranitt per zittirlo - negli occhi chiari, un baluginio stizzito [...] «Tra una settimana vi aspetto tutti qui per iniziare il vostro ultimo anno di scuola.» pausa «Di nuovo.»

Mia prima Dramione dopo anni in cui non ho scritto nulla. Spero vi piaccia e che abbiate voglia di condividere con me le vostre impressioni!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Vari personaggi | Coppie: Draco/Ginny, Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Piccolo disclaimer: alcuni dettagli si distaccano dalla storia ufficiale - aka licenze poetiche sparse qui e là a comodo della narratrice.
Si accettano pareri, commenti, anche recensioni negative se risultano costruttive.
Un grazie anticipato a chi spenderà anche solo qualche minuto del proprio tempo per leggere.


 
«La sentite anche voi?»
Ron la fissa con aria perplessa, un cipiglio interrogativo nello sguardo: «Cosa, Hermione?»
Lei sospira, un sorriso delicato sulle labbra e gli occhi rivolti di fronte a sé, verso quel corridoio vuoto che però, nella sua mente, si anima di voci e contorni familiari - rumori di passi e risate, il fruscio dei mantelli, la leggerezza di un’infanzia che ormai tutti loro si sono lasciati alle spalle.
«La sensazione di essere a casa, vero?» ad intervenire è Harry, che sorride all’amica con fare complice, affettuoso.
Harry è perspicace, lo è sempre stato: Hogwarts, del resto, lo è da sempre - la sua casa - più che per tutti loro; e dal suo sguardo, mentre cinge con un braccio le spalle di Ginny, è evidente che quella sensazione la senta anche lui, un brivido leggero e caldo sotto pelle che culla e scalda. Ed Hermione sorride a sua volta, annuendo leggermente con un movimento accennato del capo, prima di prendere Ron sottobraccio e tirarlo leggermente verso di sé come per invitarlo a muoversi.
«Siete fin troppo nostalgici voi due!» li rimbecca proprio Weasley, alzando gli occhi al cielo con fare bonario «Vi comportate come se mancassimo da Hogwarts da chissà quanto tempo, e invece sono passati solo– »
«Tre anni.» Hermione lo interrompe ed anticipa, posandogli un delicato bacio sulla guancia «Eppure a me sembrano tanti di più.»
«Beh, ma insomma!» la voce squillante di Ginny desta il trio da quel viaggio sul viale dei ricordi «Solo io sono curiosa di sapere perché la McGranitt vi ha convocati?! Vi ricordo che sono venuta apposta, ho anche saltato un allenamento» con le Holyhead Harpies «per questo, quindi andiamo prima di incontrare Gazza e farci mettere in punizione anche se non siamo più studenti!»
Quell’improbabile ipotesi strappa un sorriso al gruppetto, spingendo i quattro ad avviarsi fino alla Sala Grande dove, stando alla missiva ricevuta, l’incontro dovrebbe avere luogo: un tragitto breve, seppur denso di emozioni - tanto nel passare davanti ad aule dalle porte socchiuse all’interno delle quali gli studenti fanno lezione, quanto nell’incrociare volti anche troppo familiari.
«Dean!» è Harry a notare il Thomas per primo, poco più avanti di loro, accanto a Neville Paciock e Seamus Finnegan «Ragazzi, che ci fate qui?» il sorriso gli si apre sul volto, ed è istintivo dare loro calorose e genuine pacche sulle spalle in segno di saluto «La Preside ha convocato anche voi?»
«Ciao Harry!» Neville non è cambiato molto dall’ultima volta che si sono incontrati, qualche mese prima, eppure lo saluta con l’entusiasmo di chi non vede l’altro da tempo - il suo sguardo, solo quello tradisce una maturità diversa che la gestualità ancora un po’ goffa tenderebbe a far dimenticare «Già, forse ha organizzato una rimpatriata tra Grifondoro?»
«Ne dubito…» è Seamus ad indicare loro un gruppo nutrito di persone davanti alle porte della Sala Grande chiusa, tra cui diversi ex studenti delle altre Case «magari vuole che parliamo ai nuovi alunni e li incoraggiamo ad iniziare bene l’anno scolastico?» il tono è dubbioso, di chi è ben poco convinto della sua stessa ipotesi.
«Allora forse– »
Nessun altro ha tempo di commentare alcunché, poiché le porte si aprono lentamente sotto la spinta di un Argus Gazza dalla solita espressione accigliata e sgradevole - perché il tempo passa ma certe cose non cambiano mai: in fondo alla Sala, in piedi con le mani intrecciate all’altezza del ventre e gli occhiali squadrati sul naso, la Preside di Hogwarts attende pazientemente che tutti le si avvicinino col cipiglio severo e carismatico che da sempre la contraddistingue.
«Professoressa!»
«Preside!»
Qualcuno la saluta in un modo, qualcuno in un altro - qualcuno con freddo distacco, qualcun altro con affettuoso calore, tutti con assoluto rispetto.
«Siamo davvero in tanti» il sussurro di Ginny ha come destinatario l’orecchio di Harry «Chissà se sono l’unica che fa solo da accompagnatrice...»
«Ci sono anche io.»
«Luna!» l’abbraccio di Ginny verso l’amica è immediato, una stretta quasi soffocante ma breve che l’altra ricambia con delicata premura.
«Ho accompagnato Neville, speravo tanto di rivedervi tutti.» ammette 'Lunatica' Lovegood con un sorriso soave, quello di chi vive sempre in un mondo tutto suo e vede le cose da una prospettiva unica «Forse la Preside vuole commemorare tutti insieme l’anniversario» il terzo ormai «dell’inizio della Pace?»
«Silenzio, per favore.»
È proprio la donna a richiamarli tutti all’ordine, alzando leggermente il mento - ma non la voce, non ne ha bisogno «Se ci siete tutti– »
«Chiedo scusa per il ritardo.»
Non è dato sapere se avesse intenzione o meno di fare un’entrata in scena di spicco, certo è che la voce cantilenante di Draco Malfoy interrompe l’inizio del discorso della Preside, spingendola a rivolgergli uno sguardo impassibile carico, però, di silenzioso rimprovero. Non ch’egli sia da solo, comunque: insieme a lui un nutrito gruppo di ex studenti di Serpeverde della sua stessa età - Theodore Nott, Gregory Goyle, Blaise Zabini, Pansy Parkinson solo per citarne alcuni.
«Che diavolo ci fa qui quello stronzo decerebrato di un Furetto?!» la domanda viene pronunciata in un rabbioso sussurro a denti stretti da Ron, che Hermione tenta invano di calmare - ma a colpirla di più è la tensione che avvolge istantaneamente la sorella di lui, il lampo che le esplode nello sguardo.
«Ginny.» la richiama in un soffio che solo lei riesce a percepire, forse perché sente gli occhi dell’amica addosso «Non dirmi che ancora pensi a– »
«... stavo dicendo.» riprende a quel punto la Preside, tornando sul resto dei presenti e zittendo qualsiasi bisbiglio nato dall’arrivo degli ex Serpeverde «Grazie per essere venuti qui, oggi. Immagino vi chiediate il motivo di questa convocazione, perciò non mi dilungherò troppo nei convenevoli.»
«Si accettano scommesse!» mormora Seamus all’orecchio di Dean, beccandosi una gomitata nel fianco da parte di Calì Patil.
«Ho ricevuto qualche giorno fa una missiva dal Ministero della Magia su un argomento che vi riguarda tutti...» occhiata in tralice a Ginny e Luna «o quasi. Il vostro ultimo anno di scuola, per l’esattezza.»
Un silenzio strano avvolge la Sala Grande in quel momento: non serve una magia per capire che tutti i presenti siano, per un attimo, tornati con la mente a quel periodo, a quei mesi - a quella battaglia che ha cambiato per sempre le sorti del mondo magico.
«Ebbene, sembrerebbe che la decisione di annullare tutti gli esami dell’ultimo anno e consegnarvi direttamente il diploma di fine percorso scolastico, precedentemente attuata in accordo col Ministero, sia stata... revocata.»
Passano almeno una decina di secondi di perplesso silenzio prima che una ex Tassorosso, schiarendosi la voce, non azzardi un: «Scusi, professoressa McGranitt, ma... in che senso?»
«Per farla breve, signorina Bates, il Ministero della Magia pretende che tutti voi prendiate il diploma.» pausa «Regolarmente.»
«Regolarmente? Cioè con degli esami?» chiede qualcuno con aria incredula - tutti lo sono, a parte Hermione che pare la sola galvanizzata alla prospettiva di recuperare un passaggio a suo dire 'fondamentale' per la conclusione del suo percorso scolastico.
«Precisamente.»
La conferma della Preside genera un brusio di sconforto e malcontento tra i presenti: occhiate lanciate al cielo, imprecazioni sussurrate.
«Quindi quando dovremmo sostenerli? Mica adesso, vero?!»
«Non è così semplice, signor McMillan.» la Preside sospira, in difficoltà per un momento «Come dicevo, il Ministero vuole che prendiate il diploma... regolarmente. Ovvero seguendo il percorso scolastico dell’ultimo anno nella sua interezza.»
Di nuovo, tra i presenti, cala un confuso silenzio spezzato solo dopo qualche istante dalla voce basita di Hermione Granger: «Intende dire che il Ministero vuole... che ripetiamo il nostro ultimo anno scolastico? Qui, a Hogwarts?» è l’unica che pare aver capito, l’occhiata della McGranitt verso di lei pare confermarlo - ed il brusio s’accende come una miccia, salendo di tono fin troppo velocemente.
«Ma che diavolo sta dicendo?» a sovrastare tutti è la voce di Draco Malfoy, il tono sporcato da una sfumatura di tesa impazienza «Ci siamo lasciati il Castello alle spalle ormai, abbiamo iniziato le nostre vite fuori da queste mura. Questa storia è assurda, sono tutte str– »
«Signor Malfoy.» non importa che siano passati anni da quando Draco era un 11enne borioso e sgradevole, bastano quelle due parole pronunciate dalla McGranitt per zittirlo - negli occhi chiari, un baluginio stizzito «Non credo sia necessario ricordarle il luogo in cui si trova. Tantomeno sottolineare come questa situazione sia tanto singolare quanto complessa anche per la sottoscritta.» lo sguardo severo e profondo della Preside abbraccia tutti i presenti, dalle labbra le sfugge un piccolo e morbido sospiro «Tuttavia non posso venire meno ad una precisa indicazione da parte del Ministero della Magia.» e qualcosa, dal modo in cui lo dice, lascia intendere che in realtà ci abbia già provato pur senza ottenere i risultati sperati «Perciò non credo di potervi lasciare altra scelta, se volete proseguire le vostre vite come diplomati alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.» alza il mento, ritrovando il cipiglio di sempre e col tono di chi non ha intenzione di ammettere repliche «Tra una settimana vi aspetto tutti qui per iniziare il vostro ultimo anno di scuola.» pausa «Di nuovo.»
   
 
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