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Autore: stardust94    13/10/2023    1 recensioni
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Un libro, pieno di mistero sta per riaprirsi e svelare tra le sue pagine una nuova incredibile avventura.
Viziata, casinista, menefreghista, Karin scoprirà che il suo cuore, può accendersi della fiamma della determinazione per colui che ama, o il suo amore diverrà cenere spazzata dal imprevedibilità del destino funesto?
Fredda, distante, vive di solitudine senza conoscere la dolcezza del amore, Ayame, troverà un raggio di sole nel solitario shogun di Kuto, oppure verrà divorata dalla sua sete di potere?
Possono due ragazze così diverse, trovare la felicità, mentre il fato tesse una rete di intrighi e misteri intorno a loro?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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Viaggio oltre lo specchio (parte 2)

"Questa storia narra di una ragazza che, dopo essersi impossessata delle sette stelle di Suzaku, otterrà un enorme potere, e sarà in grado di realizzare qualunque desiderio...la leggenda dice questo.
La storia stessa è un incantesimo, e chi la legge per intero otterrà gli stessi poteri della protagonista, e potrà così realizzare i propri desideri.

A Tokyo due sorelle scoprono il misterioso libro chiamato Shijintenchisho. Una volta pronunciate le prime parole e voltata la pagina, vengono risucchiate dal libro stesso avvolte da una misteriosa luce rossa. E così Karin e Ayame stanno per muovere i loro primi passi in una incredibile avventura, ricca di nuovi incontri, amori, dolorose prove e decisioni da prendere, fascino e magia.

A Karin faceva parecchio male la testa, sentiva ancora il corpo intorpidito quando aprendo gli occhi, si accorse di essere sola in una distesa brulla. Si guardò intorno stringendosi nella felpa e quasi d'istinto le venne da afferrare la catenina dorata che portava al collo con il ciondolo dello Yang, Ayame aveva lo Yin, era stato un regalo del padre per il loro sedicesimo compleanno appena compiuto. Stringerla le dava sicurezza mentre si metteva seduta e cercava di calmarsi. Si accorse ben presto che la sorella non era con lei e il panico che sembrava essere passato tornò a schiacciarla prepotentemente.

Cosa era successo? Dove si trovava? Un attimo prima era in biblioteca con quel impiastro di Ayame e stava leggendo uno strano libro, l'attimo dopo era stesa a terra in un luogo che non conosceva.

Cercò di alzarsi da terra, ma le gambe non le rispondevano e fu costretta a restare seduta. Proprio in quel momento, uno scalpitio di zoccoli che si stavano avvicinando velocemente attirò la sua attenzione. In meno di un minuto la ragazza fu circondata da quattro uomini a cavallo. Vestivano abiti logori e mal messi erano decisamente poco curati e dagli sguardi cattivi e i ghigni strafottenti.


" Ehi capo guarda! Ha anche dei vestiti strani se vendiamo questa donna faremo un sacco di soldi!" Esordì uno degli uomini dal aria ben poco intelligente
"si! Catturatela potremmo farne anche di più se fosse vergine!" Rispose quello che l'uomo smilzo aveva chiamato "capo"


A quelle parole, Karin si alzò di scatto, un leggero gemito di dolore sfuggì alle sue labbra quando si rese conto del dolore alla gamba però fu troppo tardi, uno degli uomini le afferrò le braccia alle spalle tenendola bloccata con una presa dalla quale la giovane non poteva liberarsi debole come era.

" Lasciatemi somari! Bestie puzzolenti! Da quanto non vi fate un bagno e vi cambiate i vestiti?! Lasciatemi ho detto! " Urlò con quanto fiato aveva in gola

L'uomo che lo smilzo aveva chiamato capo le si avvicinò le afferrò i capelli costringendola ad alzare la testa. Era certo sarebbe scoppiata a piangere ma lo sguardo di Karin sembrava in fiamme, occhi decisi e determinati e un ringhio sulle labbra. La ragazza lo guardava quasi come fosse uno scarafaggio cosa che fece infuriare il bandito. Karin non fece in tempo a parlare che uno schiaffo le fece violentemente voltare lo sguardo. Sentiva bruciare la guancia colpita e un rivolo di sangue le scivolò dalla bocca picchiettando a terra. L'uomo le colpì lo stomaco con un pugno che le mozzò il fiato.

" Ora vedremo quanto manterrai la maschera ribelle, puttana!" Le gridò contro l'uomo riprendendo a colpirla allo stomaco con forza.

Gli altri come pecore se ne restarono in silenzio, tutti tranne lo smilzo che tentando di calmare il suo capo finì contro la parete e perse i sensi. Karin ebbe finalmente un attimo di respiro, si strinse il ventre tossendo e crollò sulle ginocchia. Tremava e tossiva con gli occhi sgranati. Il terrore di morire la avvolse come una coperta di aghi. Strinse gli occhi ansimando, sentiva che per quanto provasse a essere coraggiosa, non ci sarebbe stato modo di fuggire da quella situazione non stavolta. Portò lentamente le mani alle orecchie sentendo ridere i banditi pronti a saltarle addosso e farle chissà che cosa.

 
Io sto per morire? Così? In un modo tanto...patetico?

Pensò fosse finita ne era certa, quando improvvisamente qualcosa saettò contro la testa di uno dei banditi per poi rotolare a terra vicino alle ginocchia della ragazza. Era un sassolino.

"Ma non vi vergognate? Quattro uomini che assalgono una ragazza innocente?"

Quando Karin si forzò ad alzare lo sguardo, vide una figura sull'altura. Si trattava di un ragazzo con indosso una sorta di tunica a maniche lunghe blu scuro con un colletto giallo e azzurro, una fascia rossa, pantaloni marrone e scarpe nello stile Cinese di colore nero. Aveva i capelli di un verde acqua scuro, erano lunghi e il vento sembrava giocarci muovendo il codino del ragazzo dagli intensi occhi grigi ora puntati in quelli della ragazza che non riusciva a distogliere lo sguardo da lui. Il ragazzo lanciò un altro sassolino colpendo uno dei banditi in un occhio prima di spiccare un agile balzo scendendo a terra avvicinandosi a loro. Fece rimbalzare un altro sassolino nella sua mano e guardò con un ghigno spavaldo i banditi.

“Prendetelo, ammazzatelo!” Gridò il criminale che era stato colpito.

I tre banditi e il loro capo, corsero verso il ragazzo cercando di colpirlo, ma questo con una facilità quasi disarmante, riuscì a schivare i loro colpi e abbatterli a suon di potenti calci e pugni rapidi. I suoi movimenti facevano chiaramente capire che non era la prima volta che combatteva. Proprio in quel momento qualcosa brillò sulla fronte del ragazzo misterioso, sembrava un ideogramma.

“ ...Granchio?” Sussurrò Karin sbalordita dalla forza del suo salvatore.

Proprio quest'ultimo dopo aver steso l'ultimo tirapiedi si avvicinò alla ragazza, quello strano tipo vestito con abiti Cinesi aveva steso tutti i banditi con una facilità tale che Karin pensò fosse un karateka, probabilmente era sul set di qualche film. Non c'era altra spiegazione se non quella.

“ ...Si legge demone. Stai bene?” Le domandò tendendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

Karin annuì e tese la mano poggiandola a quella di lui cercando però di alzarsi da sola, cosa abbastanza difficile visto il dolore alla gamba. Il giovane sconosciuto però aveva una espressione piuttosto interrogativa.

“ Grazie per avermi salvata. S-sei stato molto coraggioso mio salvatore!” Disse la rosa trattenendo a stento le lacrime prima di abbracciarlo. Il giovane la lasciò fare poi la fece staccare con gentilezza e le sorrise.
“ Molto bene. Adesso che sei al sicuro...vorrei essere pagato” disse mantenendo il suo sorriso lasciando la ragazza completamente basita e senza parole.
“Come...come essere pagato? “ Domandò Karin incredula.
“Ovviamente con dei soldi. I miei servigi non sono mica gratis. È proprio una sfortuna salvare una ragazza che non ha un centesimo in tasca!”

Il tono del ragazzo era decisamente cambiato, sembrava quasi fosse infastidito dalla domanda di Karin, come se la richiesta di farsi pagare dopo aver compiuto quello che per la ragazza era un gesto eroico fosse assolutamente normale.
“Ehi! Questa ragazza squattrinata come hai osato definirmi tu è una futura star! Io diventerò la più grande celebrità del Giappone!” Sbottò la ragazza

A quel punto il ragazzo sembrò davvero confuso. Si voltò a osservare Karin incrociando le braccia e lei a disagio si strinse la vita voltando lo sguardo di lato confusa dallo strano comportamento dello sconosciuto. Ma questo si limitò a sospirare e con un agile balzo risalì la scarpata voltandosi facendo un saluto con la mano a Karin.

“ Non ho assolutamente idea di quello che stai dicendo. Ora ho da fare ti saluto”

la ragazza, non fece in tempo a fare un passo che come era apparso il giovane misterioso era anche scomparso, al improvviso e senza lasciare traccia di se. Con un sospiro, ancora piuttosto confusa Karin tentò di alzarsi e zoppicando si appoggiò a un albero secco. Era stanca di non sapere dove si trovasse, strinse il braccio destro tremando e crollando seduta contro la pianta sollevò il volto al cielo.

“ Dove accidenti sono capitata?!”

Urlò per poi lasciarsi andare al ennesimo sospiro. Portò le ginocchia contro il petto e se le abbracciò forte, quando sentì un rumore, stavolta sembrava il suono di un carro e così era. Un carretto di legno si era avvicinato e l'uomo vestito con abiti semplici da apparente contadino, era sceso per far abbeverare i cavalli.

Cercando di non farsi vedere Karin sgusciò sul retro del carro e notando che esso era pieno di paglia, la ragazza ebbe la brillante idea di sfruttarlo come nascondiglio. Avrebbe scroccato un passaggio al innocuo contadino, verso la città più vicina anche se di per se, la ragazza non sapeva ne dove fosse ne tanto meno come tornare a casa, vi era ancora una possibilità. Doveva trovare il giovane dagli occhi grigi che l'aveva salvata, era l'unica persona che conosceva in quel mondo.

Il solo pensiero le fece venire un brivido gelido lungo la spina dorsale. Era sola, smarrita in un luogo sconosciuto, ma non era l'unica. Anche Ayame doveva essere lì da qualche parte. Ormai la stanchezza e il dolore alla caviglia cominciavano a farsi sentire e così, cullata dal rumore del carro che procedeva e da una pioggia leggera che aveva cominciato a cadere, la ragazza scivolò in un sonno profondo.

 
****

Oscurità, freddo che le penetrava attraverso la logora veste nelle ossa. Le facevano male i polsi legati alla bene e meglio con una stretta corda che le segnava la pelle fino a farla sanguinare. Le faceva male la testa e non riusciva quasi a parlare. Ricordava così poco solo di essere arrivata in un luogo sconosciuto, una pianura brulla sotto un temporale. Quando si era svegliata si era resa subito conto di essere sola, Karin non era con lei e non sapeva nemmeno se fosse viva.

Aveva vagabondato senza meta e risposte finché un gruppo di uomini con la promessa di aiutarla a trovare la sorella, non l'avevano catturata e fatta prigioniera. A quel ricordo Ayame serrò gli occhi spaventata.

Mugolò quando le corde che le tenevano bloccate le caviglie e i polsi sfregarono tra loro dandole un forte dolore alla pelle, il bruciore e il profumo del sangue che usciva dalle numerose ferite, quando aveva cercato di ribellarsi ai banditi questi per punirla le avevano strappato i vestiti e l'avevano picchiata fino a farla svenire, facevano ancora male.

Tossì debolmente e cercò di tenere gli occhi aperti quando sentì un fracasso fuori da quella umida stanza. Urla e rumore di lame che sferzavano l'una contro l'altra riempirono le sue orecchie poi silenzio. Si forzò a strisciare contro la parete alle sue spalle mentre sentiva dei passi avvicinarsi echeggiando nel corridoio.

Silenzio, minuti interminabili di solo silenzio e poi lui. Un uomo che indossava una sorta di armatura con un elmo che riprendeva le fattezze di un drago, esattamente come i decori a scaglie sulla sua armatura. Aveva la parte inferiore del volto coperta da tessuto blu, solo gli occhi di un intenso e penetrante blu erano visibili e in quel momento puntati proprio verso Ayame rannicchiata contro la parete.
Senza dire una sola parola, l'uomo biondo entrò nella cella ed estraendo la sua spada tagliò le corde che tenevano prigioniera la ragazza osservandone la reazione in silenzio.

“ C-chi sei? Perché...perché mi hai salvata?” domandò la ragazza con un fil di voce.

Faceva fatica a parlare e aveva la gola secca. Non sapeva nemmeno lei cosa sarebbe successo, in effetti lei e lo strano individuo erano rimasti soli, se l'uomo avesse voluto avrebbe potuto farle tutto ciò che desiderava e nessuno avrebbe risposto alle suppliche di Ayame. Eppure l'uomo si era limitato a levarsi il mantello azzurro e avvolgerlo intorno alla ragazza prendendola in braccio senza come fosse leggera come una piuma. Le sfuggì un cinguettio dolorante per le molte ferite e si strinse nel mantello.

“Mi dispiace. portate pazienza fino a quando non saremo fuori”

La voce del uomo era bassa ma molto profonda e il suo tono era calmo senza un minimo di esitazione. Aveva preso la direzione del corridoio e camminando era rimasto tutto il tempo in silenzio. Ayame era piena di domande tuttavia non osava fiatare.
Una volta usciti dal corridoio la ragazza venne abbagliata dal sole e fu costretta a chiudere gli occhi un istante prima di guardare il suo misterioso salvatore.

“ Dove ci troviamo qui? “ Gli chiese Ayame quasi sussurrando
“Nel regno di Kuto. Questa era la base di quegli schiavisti.” Rispose il biondo

Ayame a quelle parole sgranò gli occhi. Se l'uomo biondo non l'avesse salvata probabilmente sarebbe stata venduta come una schiava a qualche nobile. Si strinse ancora di più nel mantello azzurro e agli occhi del uomo apparve ancora più piccola e fragile, eppure nel suo sguardo distante la ragazza non lesse pietà ne comprensione.

“Il mio nome è Nakago sono lo Shogun del regno di Kuto. Mentre voi fanciulla, quale è il vostro nome e da dove venite?” Le chiese improvvisamente lui.
“ A-Ayame. mi...mi chiamo Ayame e vengo da Tokyo in Giappone”

Nakago si fermò a quelle parole. Aveva improvvisamente, avvertito un aura potente provenire da quella ragazza sconosciuta. La osservò qualche secondo per poi spostarsi verso il cavallo, aveva compreso perfettamente chi ella fosse e quale grande occasione gli era letteralmente caduta tra le braccia.

“...Siete al sicuro. Vi porterò con me al palazzo di Kuto e l'imperatore vi aiuterà di certo. Avete la mia parola Ayame“

Le disse facendo un lieve sorriso per rassicurarla. Ayame sentendo quelle parole smise di avvertire la sensazione di disagio che provava in quella fredda cella. Allungò la mano quasi esitante per sfiorare la guancia di Nakago e quando tentò di ritrarsi, l'uomo la prese nelle sue mettendo la ragazza sul cavallo per poi salire a sua volta.

“ Non temete, vi proteggerò io...voi siete colei che abbiamo sempre aspettato. Non permetterò che veniate ferita. Affidatevi a me Ayame”

Le disse, guardandola con i suoi occhi blu intensi e penetranti. Quello sguardo fece arrossire Ayame che abbassando leggermente lo sguardo annuì. Nakago partì quindi alla volta di Kuto galoppando sotto il temporale mentre fulmini minacciosi squarciavano le nuvole preannunciando una disgrazia in arrivo.



Da tutt'altra parte nel palazzo del regno di Konan, un affascinante uomo dai lunghi capelli scuri trattenuti dietro il capo, osservava il temporale abbattersi sul suo regno. Improvvisamente un raggio cremisi comparve nel mezzo della città, il simbolo sul collo del uomo brillò di rosso, segno che il tempo era finalmente giunto. Colei che aveva atteso da sempre era giunta da lui. L'unica in grado di salvare e riportare la speranza nel regno di Konan, la sacerdotessa di Suzaku.

“Forse...forse tu sarai in grado di strapparmi da questa solitudine...oh sacerdotessa di Suzaku...voglio vederti” sussurrò l'uomo per poi dare ordini alle sue fidate guardie con una espressione seria e voce forte e sicura che si propagò decisa nella stanza.
“Andate! Portate la Sacerdotessa di Suzaku al mio cospetto, presto!” Ordinò

Le guardie annuirono e lasciarono solo l'uomo che togliendosi il cappello lasciò scivolare i capelli scuri piuttosto lisci e lunghi sedendosi nuovamente sul suo trono.

“ Presto...voglio vederti”
 

Angolo di Suzaku (no è il mio)

salve! Vi chiederete per quale ragione io sia finita in un fandom simile? Beh il merito è della mia migliore amica.
Ma andiamo con ordine. Questa storia è una mia rivisitazione della storia di questo splendido anime saranno due storie per quattro sacerdotesse. Alcuni eventi del anime verranno cambiati anche se si tratta di cambiamenti e aggiunte che spero risultino comprensibili e adatte (ad esempio un espansione del BG dei Seiryu Senshi che vengono solo citati) per il resto cercherò di essere abbastanza fedele con l'anime. Che dire? Una mia cara amica mi consigliò l'anime qualche settimana fa e divorai praticamente tutto il materiale possibile con grande interesse. Spero che questa storia possa piacere e riportare un po il fascino di Fushigi Yuugi in attesa del suo ritorno con Byakko. Per il momento spero vi goderete le avventure di Karin,Ayame e delle altre due sacerdotesse. Sono impaziente di scrivere e pubblicare i prossimi capitoli quindi avrete presto o spero mie notizie. XD detto ciò benvenuti nel mondo del Nuovo Artiglio di Seiryu e la nuova Piuma di Suzaku
  
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