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Autore: Eowyn 1    16/09/2009    3 recensioni
Com'è stata l'infanzia dei protagonisti del Signore degli Anelli? Cosa succedeva nei cortili di Gondor e Rohan mentre i sovrani governavano questi regni? In che guai si cacciavano i piccoli Hobbit durante l'esplorazione di un bosco? Ho cercato di immaginarlo...
Protagonisti dei capitoli:
1. Gandalf
2. Frodo (apparizione di Merry e Pipino)
3. Boromir e Faramir
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mae govannen Mellyn

Mae govannen Mellyn! Ben incontrati Amici!

Sono tornata, per vostra sfortuna, con una nuova fiction sull’infanzia dei membri della nostra Compagnia preferita! (che discorso…)

Beh, tralasciamo! Speravo di metterci di meno ma, un po’ è mancata l’ispirazione, un po’ non ho avuto molto tempo per scrivere in questi giorni, ma ora eccomi qui!

Questa volta vedremo cosa combina Frodo nel periodo in cui è vissuto a Villa Brandy! (Tranquilli, prima o poi arriveranno fiction anche sugli altri membri della Compagnia… ma gli Hobbit sono i miei preferiti e mi ispirano particolarmente!) Molto probabilmente, il Frodo della mia fiction sembrerà diverso da come è apparso nei film. Io mi sono rifatta al libro e, nel libro, a mio parere, Frodo ha un carattere leggermente diverso da come invece viene presentato nel film, insomma, io la vedo così… ma è solo la mia impressione, magari mi sbaglio!

Ho anche aggiunto tre Hobbit di mia invenzione, che in questa storia saranno gli amici di Frodo, dato che ancora non conosce Sam, Merry e Pipino. I nomi di questi tre Hobbit li ho presi a caso guardando le genealogie scritte da Tolkien. Non me la sentivo di inventarmi nomi a caso che di certo non avrebbero avuto nulla di “Hobbit”…

Beh, ora vi lascio alla fan fiction! Spero che vi piaccia!!

 

 

 

Un Sognatore a Villa Brandy

 

 

Villa Brandy, un continuo via vai di Hobbit. Qualcuno corre di qua, qualcuno di là, tutti intenti ed affaccendati in qualcosa.

Tra gli Hobbit, quelli di Villa Brandy sono senza dubbio i più operosi e lavoratori, ma anche i più severi. Forse questi sono alcuni dei motivi per cui appaiono strani agli occhi dei loro simili. A tutto ciò, si aggiunge il fatto che vivono sulla sponda del Brandivino più vicina alla Vecchia Foresta, s'intende... La Vecchia Foresta non è di certo il posto più sicuro per uno Hobbit! Inoltre, a renderli ancora più strani, era il fatto che trafficassero con le barche lungo il Brandivino mentre, generalmente, gli Hobbit sono un popolo che poco apprezza le barche e la navigazione...

Ed è proprio per colpa di uno di questi infernali aggeggi, come probabilmente qualcuno di loro li definirebbe, che un piccolo Hobbit è da poco rimasto orfano sia di padre che di madre: Frodo Baggins si chiama. Baggins, anche se è per più di metà Brandibuck. Ha appena 6 anni, e i suoi genitori, Drogo Baggins e Primula Brandibuck, sono caduti in acqua durante una gita in barca e sono annegati. Da quel giorno, il piccolo Frodo è rimasto a vivere a Villa Brandy, luogo che molti abitanti della Contea definiscono una caserma, e dove vivono all'incirca altri duecento Hobbit. Di conseguenza, dovrebbe essere un posto dove è ben difficile per un giovane e curioso Hobbit combinare quelle bricconate tipiche dell'infanzia. Ma c'è qualcuno, proprio il Frodo Baggins di cui sopra si parlava, che sapeva sfruttare la sua intelligenza e la sua furbizia per farla in barba ai parenti che gli stavano sempre col fiato sul collo. Fu così che quel giorno...

 

- Signorino Frodo! Scendi immediatamente da quell'albero! –

- Perché? Da qui si vede quasi tutta la Terra di Buck! E se qualche strana creatura dovesse attaccarci, la vedrei io per primo, e vi avvertirei tutti! - rispose il piccolo Hobbit, portandosi la mano a schermare gli occhi azzurri, per ripararsi dal sole e vedere meglio l'orizzonte.

- Non dire sciocchezze! Perché mai dovrebbero attaccare noi Hobbit! Vieni giù ora! –

- Ma... –

- Niente ma! Dobbiamo tornare dentro, gli altri ci stanno aspettando in classe per la lezione! Non vorrai mica che vada a raccontare a tuo nonno che anche oggi sei scappato dalla classe! - lo ammonì la maestra rossa in viso.

- Uff... Va bene, scendo! - si arrese Frodo. Sapeva che sarebbe stato meglio non far giungere alle orecchie di suo nonno che ne aveva combinata un'altra, meglio non provocare il vecchio Gorbadoc, era un brav’Hobbit, ma ci teneva molto alla disciplina…

- Ora torniamo in classe! Non dirò nulla a tuo nonno giusto perché sei sceso dall'albero, ma per punizione oggi salterai la merenda! –

- No, la merenda no! - reclamò il piccolo, d'altronde si sa, per quanto uno Hobbit sia in carne, ogni pasto è fondamentale, anche il più piccolo spuntino.

- Oh sì invece! Sei un bambino intelligente, Frodo! Ma quando imparerai che sognare non ti porta da nessuna parte? Non puoi continuare a vivere di queste tue fantasie e scappare da scuola! –

Il piccolo sbuffò, ma non rispose.

 

Passarono così i giorni, e venne il momento per Frodo di combinarne un'altra delle sue...

- Dai! Non avete voglia di divertirvi un po'? –

- Sì, ma dicono che il vecchio Maggot, se ti pesca a rubare nella sua proprietà, non te la fa passare liscia! – disse tremante Milo.

- E noi non ci faremo scoprire! - spiegò Frodo tranquillamente, mentre se ne stava seduto a cavalcioni del ramo di un albero sul quale si era arrampicato. Non capiva perché i suoi amici si preoccupassero tanto! Era così elementare! Bastava non farsi beccare!

- E poi, non sentite il bisogno di farvi una bella scorpacciata di funghi? - disse ancora per persuadere gli altri piccoli Hobbit.

- Beh, in effetti... L'ora di pranzo si sta avvicinando... – Griffo sembrava interessato all’idea.

- Anch'io inizio ad avere un po' di fame! - esclamò un altro Hobbit.

- E allora cosa stiamo aspettando? Forza, seguitemi! - urlò Frodo, saltando letteralmente giù dal ramo sul quale era seduto per mettersi poi a correre, seguito dai suoi amici Griffo, Bob e il piccolo Milo, in direzione della fattoria del vecchio Maggot, che si trovava sul confine della terra di Buck.

 

Dopo una bella camminata, finalmente i piccoli Hobbit arrivarono a destinazione.

- Chi controlla se c'è via libera? –

- Io no, ho troppa paura di trovarmi faccia a faccia col vecchio Maggot o con uno dei suoi cani! –

- Ci penso io! - esclamò Frodo, e si diresse con passo sicuro verso la recinzione che circondava la proprietà dei Maggot, dei Piedimelma di Scorta e degli altri abitanti delle Paludi. Sbirciò attraverso le assi della recinzione e, quando fu sicuro che non vi fosse nessuno, tornò indietro dai suoi amici.

- Via libera! - gli disse, così si incamminarono di soppiatto, come ogni Hobbit che si rispetti sa fare, verso la staccionata.

 

- Dobbiamo raggiungere quel boschetto! - spiegò Frodo indicando degli alberi oltre la recinzione - Là dentro è pieno di funghi! –

- Come fai ad esserne così sicuro? - gli domandò Bob.

- Perché ci sono già stato! –

- Ci sei già stato? - esclamò esterrefatto l'altro.

- Certo, altrimenti come potrei sapere tutte queste cose? Forza andiamo! –

 

Dopo altri dieci minuti buoni di camminata su per una collinetta, finalmente i bambini giunsero al bosco.

- Guardate là! - urlò Frodo correndo verso il ceppo di un albero morto - Guardate che bei funghi! –

- Ma sono grandissimi! Non ne ho mai visti di così grandi! – esclamò Milo, il più piccolo della compagnia.

- Forza, raccogliamoli, così li portiamo a casa! - suggerì Frodo.

- Sì, certo... E cosa diciamo ai nostri genitori? Che siamo venuti casualmente a fare un giro nella proprietà del vecchio Maggot e abbiamo rubato questi? –

- Basta dire che li abbiamo trovati da un'altra parte! I funghi crescono anche nei boschi vicini a casa nostra! - disse Frodo mentre si accingeva a raccoglierli.

- Allora perché siamo venuti fin qui se ci sono anche a Villa Brandy? – esclamò Griffo.

- Perché questi sono più belli, e poi vuoi mettere il brivido che stiamo provando nel fare una cosa proibita? - spiegò Frodo, raccogliendo un fungo e avvicinandolo al naso per sentire il suo umido profumo, quando...

- AAAAH! - un grido improvviso squarciò la calma del boschetto.

- Sì, ora lo sento, il brivido ! - esclamò Bob mentre una scossa gli attraversava la schiena facendogli rizzare i capelli sulla nuca.

- Presto! Nascondiamoci in quel cespuglio! - disse Frodo e, in men che non si dica, lui e i suoi amici si gettarono tra i rami che aveva indicato.

- Dici che ci hanno visti? - chiese Milo.

Si sentì la voce gridare di nuovo: - Venite qui! Se vi prendo stavolta non la passerete liscia! –

- Non credo - rispose Frodo all'amico - La voce è troppo lontana, non possono avercela con noi! Ma per precauzione è meglio rimanere nascosti ancora un po'. -

Passò circa un minuto, durante il quale si sentirono cani abbaiare e, in lontananza, varie voci concitate dire cose che non giungevano alle orecchie dei piccoli Hobbit.

 

- Non si sente più niente! – bisbigliò Milo – Usciamo da qui e andiamocene! -

Gli altri tre annuirono  e, piano piano, iniziarono a cercare di districarsi dai rami del cespuglio in cui si erano letteralmente buttati.

- Bella l’idea di tuffarsi qua in mezzo! – commentò Griffo guardando male Frodo.

- Dovresti ringraziarmi invece… - rispose l’altro arrabbiato mentre sgarbugliava un rametto dai capelli – Se non vi avessi indicato io il cespuglio sareste rimasti lì in mezzo ad aspettare che il vecchio Maggot arrivasse e vi facesse inseguire dai suoi cani! –

Frodo era finalmente riuscito a sbucare fuori con la testa dal cespuglio, quando improvvisamente si trovò davanti qualcuno.

- AAAAAAAAAAAAAAH! – urlò il “Qualcuno”, spaventando Frodo, il quale si ritrovò nuovamente a gambe all’aria tra i rami.

- Ma che fai? Vuoi farmi prendere un infarto? – domandò il “Qualcuno”.

- Io? Qui l’infarto me lo fai prendere tu! – urlò Frodo, ansimante dal mezzo del cespuglio.

- Sei tu che sei sbucato senza preavviso dal cespuglio! – lo incolpò nuovamente il famoso “Qualcuno”.

- E tu invece sei comparso dal nulla proprio davanti al cespuglio! – gridò Frodo.

- Pipino, cosa aspetti?! Muoviti, prima che il vecchio Maggot ci raggiunga! – una terza voce si aggiunse a quelle concitate di Frodo e del “Qualcuno”, il quale venne identificato col nome di Pipino.

Griffo, Bob e Milo guardavano sconcertati la scena, attraverso i rami.

- Ah, giusto Merry! Scusa, continuiamo la discussione un’altra volta! – disse Pipino, mentre correva via insieme all’altro Hobbit.

- Li conoscevi? – domandò Milo.

- No, quel Merry però mi pare sia un Brandibuck! Mi sembra di averlo già visto girare per Villa Brandy! – spiegò Frodo.

- State giù! – bisbigliò Bob, trascinando nuovamente gli altri piccoli Hobbit nel cespuglio – Sta arrivando qualcuno! –

- Se vi prendo questa volta vi faccio sbranare dai miei cani! Maledetti ladri di funghi! Raffa! Zanna! Lupo! Inseguiteli! – urlava a squarciagola uno Hobbit che correva a perdifiato verso il boschetto.

- È il vecchio Maggot! Sta arrivando coi cani! – esclamò Milo – Sbrighiamoci ad andarcene! Se arriva qui e ci becca siamo morti! –

 

I quattro piccoli Hobbit si divincolarono riuscendo a liberarsi dal cespuglio, ritrovandosi però coperti di graffi da capo a piedi. Appena si furono sciolti dal groviglio, iniziarono a correre a perdifiato fuori dal boschetto, e poi di nuovo giù per la collina fino ad arrivare alla recinzione che prima avevano scavalcato, ritrovandosi finalmente fuori dalla proprietà del vecchio Maggot.

- Complimenti! – disse arrabbiato Griffo – Grazie alla tua meravigliosa idea sono tutto graffiato! Cosa dirò questa sera ai miei quando mi vedranno così? –

- Vi ho per caso costretti a seguirmi? Se volevate rimanere a Villa Brandy avreste potuto farlo benissimo! Nessuno ve lo avrebbe impedito! – esclamò Frodo - E comunque, questo ora non è il problema più grande! Adesso dobbiamo sbrigarci a tornare a casa in tempo per l’ora di pranzo, altrimenti saranno davvero guai seri! –

- Frodo ha ragione! – approvò Bob – Dobbiamo sbrigarci siamo già in ritardo! –

 

Così, i quattro Hobbit si misero a correre a perdifiato attraverso i campi. Quella corsa sembrava non avere fine, i bambini non si sentivano più i piedi, il fiato gli mancava, ma sapevano che non dovevano smettere di correre. Arrivare in ritardo, a Villa Brandy poteva significare settimane di punizione, perché, come ho già detto, a Villa Brandy si teneva molto alla disciplina e alla buona condotta fin da quando gli Hobbit erano ancora molto piccoli.

Certo, non era il posto più adatto per un tipo come Frodo…

 

- Eccola là! – esclamò Bob col poco fiato che gli era rimasto, indicando Villa Brandy - Siamo arrivati! –

- Siamo comunque in ritardo! – ci tenne a precisare Griffo.

 

In lontananza si iniziò a scorgere Villa Brandy. Paragonata al paesaggio della Contea, verde e brillante, che appariva ridente anche nelle più grigie e piovose giornate autunnali, la villa risultava quasi opprimente. Per non parlare poi se si teneva conto della disciplina che veniva imposta là dentro…

 

Appena giunsero a casa, ognuno corse dalla sua famiglia e venne puntualmente sgridato per il ritardo e per i graffi riportati ai quali, ogni piccolo Hobbit, tentò di dare una spiegazione il più vaga possibile, cercando di non farsi sfuggire nulla riguardo la loro avventura di quella mattina.

Sicuramente, quello che ci rimise più di tutti fu Frodo, che ottenne una settimana di punizione, ovvero: niente merenda, a letto subito dopo cena e compiti raddoppiati, così che avrebbe dovuto passare l’intera giornata a studiare, e non avrebbe perso tempo in sciocchezze, avventure varie e stupidi viaggi con la fantasia.

- Cosa ci sia di male nel viaggiare con la fantasia poi me lo devono ancora spiegare! – si domandava Frodo mentre cercava di addormentarsi quella sera – Ne parlano come se fosse un disonore! Ma io non rinuncio di sicuro a immaginarmi di attraversare la Contea in lungo e in largo, e magari di andare anche oltre! Chissà perché nessuno ci racconta mai di cosa si trova oltre i suoi confini… -

Così il piccolo si addormentò, e dolci sogni lo cullarono durante tutta la notte. Sognò di essere un Cavaliere, che sul suo destriero compiva grandi gesta, salvava la vita di interi villaggi minacciati da draghi enormi e malvagi. Sognò di conoscere gli Elfi, dei quali gli era capitato di leggere qualche volta nei libri di fiabe che era riuscito a prendere di nascosto dalla biblioteca di Villa Brandy. Infine sognò anche un enorme Vulcano, non comprese cosa centrasse col resto dei sogni che aveva fatto. Sapeva soltanto che ogni tanto gli era apparsa davanti agli occhi questa enorme montagna che sputava fuoco, i lapilli a volte sembravano quasi bruciargli la pelle mentre il fumo e i vapori gli annebbiavano la vista e gli arrossavano gli occhi. Fu l’unica cosa che il giorno seguente gli rimase impressa a lungo nella mente e che lo impressionò, ma quando pensava alle altre grandi gesta che aveva sognato di compiere, questa visione maligna spariva, lasciando il posto alla tranquillità.

 

Così passò la settimana della punizione. Tra compiti aggiuntivi, merende saltate e ritirate in camera appena iniziava ad imbrunire. Nonostante tutto, Frodo aveva trovato comunque il modo per sognare e dare libero sfogo alla sua fantasia.

- Ehi, Frodo! – bisbigliò Milo mentre la maestra spiegava – Oggi pomeriggio vieni a giocare con noi? –

- Perché lo inviti? L’ultima volta che siamo usciti con lui ci ha messo nei pasticci, e abbiamo rischiato una punizione coi fiocchi! – reclamò Griffo.

- Voi l’avete solo rischiata! Io invece l’ ho presa davvero! – bisbigliò Frodo.

- E dai Griffo! – lo interruppe Bob – Frodo è l’unico che sa inventare giochi divertenti! -

- E va bene! Ma se finisco ancora nei pasticci per colpa tua non ci gioco più con te! – esclamò Griffo col broncio.

 

Così, quel pomeriggio, i piccoli Hobbit si ritrovarono come al solito ai piedi del Vecchio Albero, quello dietro Villa Brandy.

- Allora? Che gioco facciamo oggi? – chiese Griffo, impaziente di iniziare.

- Potremmo giocare ai Cavalieri Ammazza Draghi, come l’ultima volta! – propose Milo.

- Bella idea! Tu cosa ne pensi Frodo? – domandò Bob all’amico.

- Che è meglio se ci sbrighiamo! – disse Frodo arrampicandosi sui rami nodosi del Vecchio Albero - Dobbiamo fare in fretta se non vogliamo che i Draghi distruggano il villaggio e divorino tutti! -

- Giusto! Forza ragazzi! La Gente ha bisogno di noi! – urlò Griffo eccitato.

Era già quasi un’ora che giocavano, quando videro avvicinarsi la maestra che, come di consueto, faceva la sua passeggiata pomeridiana.

Dall’alto del Vecchio Albero, da dove i piccoli Hobbit avevano un’ ampia visuale della zona, la scorsero che era ancora abbastanza lontana ed ebbero quindi modo di organizzare con calma uno scherzo coi fiocchi…

- Ragazzi, sta arrivando la maestra! Facciamole un bello scherzo! – propose Griffo tutto agitato.

- Uno scherzo alla maestra? – domandarono in coro Bob e Milo.

- Ma sì, dai, uno scherzetto innocuo! – aveva risposto Griffo.

- A me sta bene, ma ricordati che questa volta se finiamo nei pasticci non è colpa mia! – aveva aggiunto Frodo.

Così, nel giro di pochi minuti, organizzarono uno scherzo che la povera maestra non si sarebbe dimenticata facilmente e, anche se l’idea era partita da Griffo, fu Frodo che dovette metterci tutto il succo dello scherzo, perché in fondo le idee migliori le aveva sempre lui!

Quindi, i piccoli Hobbit si arrampicarono in coma al Vecchio Albero, e appena furono lassù iniziarono ad urlare…

- Sta arrivando un drago! – fece Frodo.

- È enorme! – aggiunse Bob.

- Sta sputando fuoco! – strillò Griffo.

- E ci divorerà tutti! – rincarò la dose Milo.

Così tutti e quattro si misero a gridare come matti, affrettandosi a scendere dall’ albero e mettersi a correre per cercare un riparo.

- Ragazzi, ma cosa succede? – domandò la maestra quando li vide arrivare tutti trafelati.

- Ma come, maestra, non ha sentito cosa sta succedendo? – domandò Griffo.

- Sta arrivando un enorme drago nero, che sputa fuoco e brucia tutto quello che gli capita a tiro! – spiegò Milo.

- Dai bambini, cosa dite? – domandò la maestra con un’ espressione strana.

- Se non ci crede può arrampicarsi sull’albero! – spiegò velocemente Bob – Da lì riuscirebbe a vedere il drago che si sta avvicinando e ci crederebbe! -

- Ma non so se le conviene! I draghi volano molto velocemente, e nel tempo che lei ci impiegherà per arrivare lassù, il drago sarà già arrivato, e lei rischierebbe di essere sbranata perché i draghi mangiano per prime le femmine e poi tutti gli altri! – spiegò velocemente Frodo, col viso preoccupato di chi ha fretta di andarsene per mettersi in salvo – E se ancora non ci crede provi a chiedersi perché non c’è in giro nessuno e sono tutti nascosti! Perché sta arrivando il drago! – aggiunse infine Frodo.

L’assurdità della situazione non permise alla maestra di ragionare lucidamente. In un’ altra circostanza, si sarebbe resa conto che non c’era nessuno in giro semplicemente perché il cielo minacciava pioggia da un momento all’altro.

- AAAAAAAAAAH! Sta arrivando un drago enorme che ci divorerà tutti! Scappate presto! Si salvi chi può! – si mise a urlare la maestra terrorizzata.

Le sue grida risvegliarono tutti gli abitanti di Villa Brandy che in quel momento erano tranquillamente seduti nelle loro cucine, molto probabilmente davanti a una tazza di tè caldo e a una buona crostata di frutti di bosco.

- Ma cosa succede? – si iniziò a sentire domandare dagli Hobbit che mettevano la testa fuori dalle finestre per capire cosa stesse accadendo.

C’era anche chi usciva direttamente in strada e si ritrovava davanti la povera maestra che correva come una matta, con le mani nei capelli e gli occhi fuori dalle orbite in preda a un attacco di pazzia.

Quando finalmente compresero cosa stava dicendo la povera Hobbit, ogni abitante di Villa Brandy entrò nel panico. Una cosa del genere detta da una persona rispettabile come la maestra dei loro figli trovò subito consenso, e tutti si misero a correre impazziti, cercando di prendere tutto ciò che avevano a portata di mano per portarlo con sé.

Le madri chiamavano i figli, facendoli rientrare in casa e dicendogli di nascondersi sotto al letto, o nell’armadio, o nella dispensa, insomma, ovunque ci fosse un posto per nascondersi.

Tutti gridavano, si agitavano e scappavano.

- E meno male che questo era uno scherzetto innocuo! – esclamò Frodo lanciando un’occhiataccia a Griffo, il quale si guardava attorno con gli occhi persi e fuori dalle orbite, senza capire come la situazione avesse potuto sfuggirgli così tanto dalle mani.

- E adesso cosa facciamo? – domandò poi quest’ultimo sempre più spaventato.

- Frodo! Sta arrivando tuo nonno! – esclamò Milo.

- Adesso sono guai… - commentò Bob spaventato.

- Frodo, presto, corri dentro! Un enorme drago sta per attaccarci! – urlò il vecchio Gorbadoc al nipote – Cosa stai aspettando? Muoviti! – aggiunse poi prendendolo per un braccio quando gli fu vicino.

- Nonno, aspetta! – reclamò il piccolo Hobbit.

Ma suo nonno era troppo spaventato e occupato a portarlo in salvo per ascoltarlo.

- Aspetta! – urlò nuovamente Frodo divincolandosi e riuscendo a sfuggire alla presa di Gorbadoc.

- Che cosa fai non ti rendi conto che è pericoloso? –

- No, non è pericoloso, è solo… uno scherzo… - disse infine il piccolo Hobbit con un filo di voce immaginandosi già la punizione che gli sarebbe toccata.

- Non è il momento di scherzare, Frodo! – lo rimproverò il nonno.

- Ma non sto scherzando! Non è vero che c’è un drago è tutto uno scherzo che abbiamo organizzato noi… -

A queste parole, Gorbadoc rimase come pietrificato. Com’era possibile che suo nipote avesse combinato quell’enorme pasticcio insieme ai suoi amici, mettendo in allarme tutta Villa Brandy?

- Fermi tutti! – urlò infine il vecchio Hobbit – Fermi tutti! – dovette ripetere nuovamente. Erano tutti troppo presi a urlare e scappare per dar retta a lui che gli diceva di fermarsi! E perché poi avrebbero dovuto fermarsi, quando un enorme drago nero sputa fuoco e divoratore di Hobbit stava per arrivare a Villa Brandy?

- Fermatevi! Non c’è nessun drago! È tutto uno scherzo! – gridò ancora una volta con quanto fiato aveva in gola.

Molti Hobbit si fermarono, mentre altri continuavano a correre, non avendo sentito ciò che Gorbadoc aveva detto.

Piano piano si calmarono tutti, rimanendo fermi come statue di pietra, con gli occhi spalancati e la bocca aperta, per non parlare poi dell’espressione che aveva la povera maestra…

“Che facce!” pensò divertito Frodo, ma venne subito riportato alla realtà da suo nonno che gli domandò:

- Potresti ripetere quello che mi hai appena detto, Frodo? -

- Beh, ecco io… ho detto che… - il bambino non riusciva a parlare, si sentiva puntati addosso gli sguardi di tutti e questa sensazione proprio non gli piaceva… - Non c’è nessun drago, è tutto uno scherzo che abbiamo organizzato noi… -

- Chiedi immediatamente scusa a tutti, Frodo, e poi andiamo a casa. – disse il vecchio Gorbadoc.

Frodo iniziò a preoccuparsi. Sapeva perfettamente che quella voce significava guai e punizioni in vista.

- Non è solo colpa sua! – si sentì gridare, tutti si voltarono verso la persona a cui apparteneva la voce, era Bob.

- Anche noi abbiamo fatto lo scherzo! – aggiunse Milo.

- E l’idea è stata mia! – disse Griffo, con grande sorpresa di Frodo.

Tutti li guardarono male, malissimo, mentre un silenzio di tomba era calato su Villa Brandy.

I quattro piccoli Hobbit si guardavano intorno spaesati, e consci del fatto che avrebbero dovuto prepararsi a un lungo periodo di punizione…

Gorbadoc iniziò a scusarsi con tutti quelli che gli erano vicini, mentre i genitori di Griffo, Bob e Milo presero per mano i figli e cominciarono anche loro a scusarsi per lo scherzo dei piccoli Hobbit.

Infine, questi ultimi vennero portati nelle loro case e messi in castigo per un periodo di tempo che, ai loro occhi, andava ben oltre l’eternità…

 

- La devi smettere Frodo! Quando la capirai che la vita non è tutto un gioco e uno scherzo? E devi smetterla anche con questa storia delle fantasie e delle favole! Non ti porterà da nessuna parte! –

Questa era una delle tante cose che gli aveva detto suo nonno quella sera.

Ma come potevano andare a dire proprio a lui che la vita non è un gioco né uno scherzo, quando aveva perso entrambi i genitori poco tempo prima? Si era già accorto che la vita non aveva alcuna intenzione di scherzare con lui! E come potevano chiedergli di smetterla di fantasticare, quando quella era l’unica cosa che gli rendeva l’animo un po’ più leggero permettendogli di riuscire a mantenere vivo il contatto con la realtà nonostante la sua crudezza?

 

- La mamma, quando non riuscivo ad addormentarmi, mi raccontava sempre di un nostro cugino, che era partito per una lunga avventura e aveva viaggiato con dei nani… - pensava Frodo quella sera prima di addormentarsi - Com’è che si chiamava? Bimbo? Birbo? Uff… non me lo ricordo… ma appena sarò grande abbastanza me ne andrò da qui, e andrò a cercarlo! Sono certo che lui mi capirà… -

 

 

 

 

Allora? Siete ancora vivi? J

 

Ringrazio tutti quelli che hanno letto la fiction, sperando che gli sia piaciuta!

Grazie anche a 0207pantera per avermi aggiunta tra i preferiti e a Elanor92 per avermi aggiunta tra le seguite!

 

à  0207pantera: Ciao! Sono contenta che tu mi abbia lasciato una recensione! Mi ha fatto molto piacere! Grazie per aver definito la mia storia un ottimo lavoro… *me arrossisce…* non mi aspettavo un simile complimento! Meno male che non sei svenuta, altrimenti avrei avuto un’altra persona sulla coscienza!! Hihi, scherzo! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Ci sentiamo presto (spero… se ci sentiamo presto significa che sono riuscita a battere tutti i record per la scrittura di un nuovo capitolo… ma finché ci sono qui Merry e Pipino che mi distruggono la casa… ho i miei dubbi che riuscirò… Merry, Pipino, lasciate stare il gatto! Scusa… devo andare a fermarli!!) a prestooooooo!!

 

Namárië!

   
 
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